giovedì 28 novembre 2013

La Madonna di Foligno di Raffaello per la prima volta a Milano

La Madonna di Foligno di Raffaello per la prima volta a Milano dai Musei Vaticani. Per il sesto anno consecutivo, il Comune di Milano ed Eni proseguono la tradizione di esporre gratuitamente un unico capolavoro a Palazzo Marino, quest’anno in collaborazione con i Musei Vaticani. Nel 2012 l’esposizione dedicata ad Amore e Psiche è stata la mostra più visitata d’Italia. L’esposizione ospite a Palazzo Marino nella sala Alessi - dal 28 novembre 2013 al 12 gennaio 2014 - è pensata, anche quest’anno, per dare gratuitamente a un pubblico vasto ed eterogeneo la possibilità di approfondire la relazione con un’opera straordinaria; la mostra è infatti integrata da un’attenta attività didattica e di coinvolgimento – in sala, sul web e attraverso eventi di accompagnamento. Capolavori protagonisti delle precedenti edizioni sono stati: La Conversione di Saulo di Caravaggio (dalla collezione Odescalchi); San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci (2009), Donna allo specchio di Tiziano (2010), Adorazione dei pastori e San Giuseppe falegname di Georges de La Tour (2011) e Amore e Psiche stanti di Antonio Canova e Psyché et l’Amour di François Gérard (2012), dal museo del Louvre.
Orari di apertura al pubblicoTutti i giorni dalle ore 9.30 alle 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30)
giovedì dalle ore 9.30 alle 22.30 (ultimo ingresso alle ore 22.00).
Info nel sito del Comune di Milano.

mercoledì 13 novembre 2013

Le più antiche testimonianze del Cristianesimo in Slovacchia

Ospitata nello spazio espositivo all'ingresso dei Musei Vaticani, e visitabile dal 13 novembre 2013 fino al 26 gennaio 2014, la mostra "SS. Cirillo e Metodio - Patroni d'Europa. Le più antiche testimonianze del Cristianesimo in Slovacchia" è organizzata in occasione del 1150° anniversario dell'arrivo dei santi Cirillo e Metodio nella regione della Grande Moravia.
La visita è inclusa nel biglietto d'ingresso ai Musei Vaticani.
Nell’anno 2013 la Repubblica Slovacca festeggia l’anno del giubileo di Cirillo e Metodio, in quanto si commemorano i 1150 anni dall’arrivo dei patroni d ́Europa - santi Cirillo e Metodio nella Grande Moravia, quindi sul territorio che oggi appartiene alla Slovacchia e alla Moravia. In seguito all’invito del Principe della Grande Moravia Rastislav arrivarono nell’863 nella Grande Moravia due sacerdoti da Tessalonica. Erano i fratelli Costantino – il cui nome da monaco divenne Cirillo e Metodio, i quali ebbero il merito non solo di rafforzare la diffusione del cristianesimo, ma anche dell’introduzione di un nuovo alfabeto – glagolitico, per le traduzioni di diversi testi giuridici e liturgici dal greco, e per le nuove opere in lingua slava. Grazie alla loro attività il Papa Adriano II approvò la lingua slava come un’altra lingua liturgica insieme al latino, al greco e all’ebraico; a quell’epoca fu un fatto unico.

La mostra è stata preparata dal Museo Nazionale Slovacco a Bratislava e dall’Istituto Archeologico dell’Accademia Slovacca delle Scienze di Nitra. I reperti per la mostra provengono da vari Istituti museali e dalla Curia vescovile di Nitra. Lo scopo della mostra è la presentazione dei reperti archeologici dal territorio slovacco e le memorie letterarie collegate con la cristianizzazione e con le relazioni culturali, tra la nostra regione e la sfera culturale bizantina dall’epoca romana fino al Medioevo. Nella mostra si presenteranno i manufatti connessi con la cristianizzazione della Slovacchia. Alcuni di loro sono unici nel contesto europeo dal punto di vista storico, artistico e artigianale (placche d’oro e la campana di Bojná, le croci e i corpus del primo Medioevo, l’Evangeliario di Nitra come il più antico libro conservato in Slovacchia); altri saranno presentati per la prima volta al pubblico all’estero (depot di Dolné Orešany). Oltre agli oggetti originali nella mostra saranno presentati anche i modelli in scala delle chiese della Grande Moravia ritrovate in Slovacchia. Le chiese sono state realizzate, in base alle conoscenze archeologiche, in tridimensione, proprio per questa occasione.

sabato 9 novembre 2013

La tavola imbandita. La ceramica ceretana dal medioevo al rinascimento

La mostra itinerante “La tavola imbandita – La ceramica ceretana dal medioevo al rinascimento” fa tappa a Tarquinia (VT), nell’ambito del programma di “Tarquinia a porte aperte – Un museo nella città”. Dal 10 al 30 novembre 2013 l’esposizione sarà ospitata nella sala “Monte di Pietà” del palazzo comunale e sarà aperta al pubblico dal venerdì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18 (ingresso libero). «La mostra presenta ceramiche dal XIII al XVII secolo: ceramiche comuni e invetriate, maiolica arcaica e rinascimentale, di produzione laziale e d’importazione dai centri della Toscana e dell’Umbria o dalla più lontana penisola Iberica, con la ceramica ispano-moresca – dichiarano gli organizzatori – Un’eccezionale esposizione di ceramiche e materiali, recuperati con impegno e passione dal Nucleo Archeologico Antica Caere (NAAC) e oggi raccolti in un catalogo, che raccontano la storia di Cerveteri in età medievale e rinascimentale».
L’inaugurazione della mostra avrà luogo alle ore 16 e sarà preceduta da una tavola rotonda intitolata “La ceramica come indicatore delle trasformazioni del territorio tra medioevo e rinascimento: i centri dell’Alto Lazio”. L’incontro si svolgerà dalle ore 10 nella suggestiva cornice di Palazzo Vitelleschi, sede del Museo Archeologico Nazionale Tarquiniense. Parteciperanno importanti personalità del mondo accademico: Alfonsina Russo, soprintendente per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, che aprirà i lavori, Paola Quaranta e Beatrice Casocavallo, della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, Elisabetta De Minicis, dell’Università della Tuscia, Francesca Romana Stasolla, dell’Università La Sapienza, Luciano Frazzoni, direttore del museo civico “Ferrante Ritattore Vonwiller” di Farnese, Simona Pannuzi, diretto archeologico dell’ISCR, Tamara Patilli, direttore del Museo Civico di Vasanello, e Marco Ricci, archeologo medievista.

mercoledì 6 novembre 2013

Gli occhi della follia

Dal 12 novembre al 6 dicembre 2013 alla Biblioteca Nazionale Braidense è in programma la mostra "Gli occhi della follia. Giullari e buffoni di cirte nella storia dell'arte".
Una ricognizione completa e precisa tra preziosi manoscritti, incunaboli, cinquecentine, stampe, facsimili e pubblicazioni moderne della biblioteca, tesa ad illustrare la figura del giullare dai primi secoli del medioevo fino a oggi. La sua importanza storica consiste nell’aver consentito la trasmissione della tradizione teatrale dall’epoca greca e latina fino ai giorni nostri.
Il cospicuo materiale iconografico e librario rende il percorso espositivo estremamente affascinante; il giullare ha rappresentato il polo laico della cultura medievale, praticamente l’unico contraltare alla figura del chierico.
I temi trattati dalla mostra sono i seguenti: I giullari tra condanna e redenzione - Tra follia e saggezza - Lussuria, gola ed altri peccati - La corte, la musica, le feste - I mestieri della strada - Gonnella, il principe (fantasma) della giulleria italiana - Nani, Nani, Nani - L’insipiens del salmo 52 - Omnia mors aequat - Stultorum infinitus est numerus - Le testimonianze letterarie - I giullari nel mondo moderno e contemporaneo.
In mostra sarà esposta anche un’opera pittorica del premio Nobel per la letteratura Dario Fo, ed è attesa la sua presenza all’inaugurazione. Fo ha il merito di avere imposto all’attenzione del pubblico l’attività svolta da queste figure trascurate dalla storia del teatro. Il suo spettacolo Mistero buffo ha riaperto la discussione e offerto numerosi spunti per la riflessione sul tema.
Tra le altre opere esposte ci sarà un cartellone usato dal cantastorie siciliano Franco Trincale nei suoi spettacoli di piazza una tela e una scultura del maestro Maurizio Carnevali e alcune marottes dello scultore friulano Luigi Revelant.
Orari: dal lunedì al sabato 9,30 - 13,30. Ingresso libero.