giovedì 2 luglio 2020

L’anatomia dal Medioevo a Leonardo da Vinci

L’anatomia dal Medioevo a Leonardo da Vinci, curata da Paola Salvi – presenta, nella sala Federiciana della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, una selezione di volumi, tutti parte del ricchissimo catalogo della Biblioteca Ambrosiana, che consente di tracciare per tappe significative il percorso degli studi di medicina e anatomia dall’inizio del millennio all’epoca in cui fu attivo Leonardo da Vinci.
Fino al 6 settembre 2020 la Sala Federiciana ospiterà una selezione di 16 disegni di Leonardo dal Codice Atlantico. La prima sezione, costituita da 8 fogli e curata dalla Prof.ssa Paola Salvi, sarà dedicata agli studi di anatomia di Leonardo. Tra questi vi sono il celebre f. 327 verso, considerato un “manifesto” del metodo scientifico leonardiano e il f. 834 r, incentrato sulla costruzione di un’ala meccanica che riprende nella forma e nell’articolazione dei segmenti lo scheletro dell’ala naturale di uccello, a sua volta studiata in altri fogli con un criterio comparativo con l’arto umano.
Arricchisce l’esposizione una serie di volumi di argomento anatomico provenienti dai fondi della Biblioteca ed esposti nelle teche del mobile Bagatti Valsecchi. Una menzione particolare merita uno splendido manoscritto che riporta, tra gli altri testi, La Chirurgia di Albucasis e l’Anathomia del monaco cassinese Costantino l’Africano, le cui traduzioni fecero conoscere in Occidente le grandi opere della medicina araba. Esso contiene circa 200 illustrazioni di strumenti chirurgici, molti dei quali disegnati dall’autore.
Nella seconda sezione, sarà possibile ammirare otto disegni del Codice Atlantico dedicati a studi di meccanismi di orologio: Leonardo era affascinato dal potenziale dei meccanismi di orologeria, non solo per capire il funzionamento degli stessi, ma anche per adattare i loro ingranaggi automatici ad altri apparecchi meccanici. Tra i disegni selezionati spicca il celebre f. 1111 v, dove Leonardo riproduce i meccanismi dell’orologio dell’Abbazia di Chiaravalle.

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