Dal 15 settembre al 9 ottobre 2011
orario: dalle 10:00 alle 19:00. Chiuso il lunedì
orario: dalle 10:00 alle 19:00. Chiuso il lunedì
Inaugurazione: giovedì 15 settembre 2011, ore 18:00
Centro culturale Altinate/San Gaetano via Altinate, 71 - Padova
L'ingresso alla mostra è libero.
La mostra fotografica “Prima e dopo il sisma: vicende conservative dell’arte medievale in Abruzzo” vuole documentare lo stato attuale di alcuni monumenti abruzzesi danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 attraverso un confronto sistematico fra testimonianze fotografiche del pre e del post sisma. L’iniziativa nasce dal progetto di un gruppo di studenti del Corso di Laurea Magistrale in Beni Storico-Artistici dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti - Pescara che ha lavorato alla riorganizzazione e alla digitalizzazione dell’Archivio Fotografico del Dipartimento di Studi Medievali e Moderni.
Tale archivio, secondo per consistenza soltanto a quello della Soprintendenza, comprende 2493 negativi in bianco e nero e altrettanti scatti digitali che, inerenti beni architettonici e storico-artistici soprattutto di età medievale, sono stati realizzati dal 1978 ad oggi.
Per attestare la condizione degli edifici in oggetto prima del tragico evento si è proceduto ad una selezione del materiale conservato in archivio. Questa selezione è stata quindi integrata con fotografie del fondo storico della Fototeca Nazionale di Roma (Istituto Centrale per il catalogo e la documentazione). Il post sisma, invece, è documentato da campagne fotografiche che, appositamente realizzate negli ultimi mesi, sono volte a testimoniare lo stato dei lavori di messa in sicurezza e in alcuni casi di restauro dei siti censiti. Le immagini non fanno che portare alla ribalta il grave stato del patrimonio storico-artistico aquilano ricordando che è indispensabile mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica.
Al pari dell’aspetto ricognitivo si intende sottolineare quanto il valore documentario della fotografia diventi centrale all’indomani di tragici eventi, come quello che ha colpito la città de L’Aquila e il suo territorio.
Basterà qui citare il caso del Crocifisso ligneo della Basilica di Collemaggio, proveniente dalla chiesa aquilana di San Biagio, precipitato al suolo da grande altezza e, ovviamente, danneggiato in modo gravissimo.
Ebbene, nell’archivio del Dipartimento di Studi Medievali e Moderni, è presente un’immagine digitale ad alta risoluzione, l’unica a colori esistente, acquisita in modalità professionale, che sarà un riferimento imprescindibile quando si procederà al restauro dell’opera.
La mostra, infine, ha insito un altro aspetto molto rilevante, ovverosia quello della tutela e della valorizzazione della fotografia che rischia, troppo spesso, di assumere importanza soltanto nei casi in cui le testimonianze storico-artistiche ed archeologiche versano in stati di emergenza.
Tutelarla e valorizzarla, in quanto voce autonoma del patrimonio culturale, è dunque obbligo normativo e premessa essenziale alla sua funzione, seppure parziale, di risarcimento delle perdite.
Tale archivio, secondo per consistenza soltanto a quello della Soprintendenza, comprende 2493 negativi in bianco e nero e altrettanti scatti digitali che, inerenti beni architettonici e storico-artistici soprattutto di età medievale, sono stati realizzati dal 1978 ad oggi.
Per attestare la condizione degli edifici in oggetto prima del tragico evento si è proceduto ad una selezione del materiale conservato in archivio. Questa selezione è stata quindi integrata con fotografie del fondo storico della Fototeca Nazionale di Roma (Istituto Centrale per il catalogo e la documentazione). Il post sisma, invece, è documentato da campagne fotografiche che, appositamente realizzate negli ultimi mesi, sono volte a testimoniare lo stato dei lavori di messa in sicurezza e in alcuni casi di restauro dei siti censiti. Le immagini non fanno che portare alla ribalta il grave stato del patrimonio storico-artistico aquilano ricordando che è indispensabile mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica.
Al pari dell’aspetto ricognitivo si intende sottolineare quanto il valore documentario della fotografia diventi centrale all’indomani di tragici eventi, come quello che ha colpito la città de L’Aquila e il suo territorio.
Basterà qui citare il caso del Crocifisso ligneo della Basilica di Collemaggio, proveniente dalla chiesa aquilana di San Biagio, precipitato al suolo da grande altezza e, ovviamente, danneggiato in modo gravissimo.
Ebbene, nell’archivio del Dipartimento di Studi Medievali e Moderni, è presente un’immagine digitale ad alta risoluzione, l’unica a colori esistente, acquisita in modalità professionale, che sarà un riferimento imprescindibile quando si procederà al restauro dell’opera.
La mostra, infine, ha insito un altro aspetto molto rilevante, ovverosia quello della tutela e della valorizzazione della fotografia che rischia, troppo spesso, di assumere importanza soltanto nei casi in cui le testimonianze storico-artistiche ed archeologiche versano in stati di emergenza.
Tutelarla e valorizzarla, in quanto voce autonoma del patrimonio culturale, è dunque obbligo normativo e premessa essenziale alla sua funzione, seppure parziale, di risarcimento delle perdite.
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