venerdì 19 luglio 2013

Da Donatello a Lippi. Officina pratese

Nel Quattrocento a Prato accade qualcosa di miracoloso: i migliori artisti dell'epoca si riuniscono tra le sue mura, realizzando capolavori insuperati del primo Rinascimento e gettando le basi per i grandi maestri del Cinquecento.
Donatello, Michelozzo, Maso di Bartolomeo, Paolo Uccello e Filippo Lippi trasformano Prato in un vero e proprio laboratorio artistico: la gloriosa Officina pratese. I bravi maestri sperimentano nuove idee e soluzioni, sviluppando un innovativo stile scenico, teatralizzante e spettacolare che farà scuola nei secoli a venire.
La grande mostra 'Da Donatello a Lippi. Officina pratese', in programma dal 13 settembre 2013 al 13 gennaio 2014 al Museo di Palazzo Pretorio, fa rivivere questa magica atmosfera cittadina, riunendo per la prima volta oltre sessanta opere provenienti da tutto il mondo, chiamate a testimoniare uno dei momenti più alti della storia dell'arte di tutti i tempi. L'esposizione è una lente d'ingrandimento ideale per cogliere le ricerche degli artisti visionari del laboratorio pratese, e per apprezzare al meglio i capolavori racchiusi nei più bei monumenti di Prato.
La mostra è dunque un percorso affascinante in quest'Officina artistica del Quattrocento, alla scoperta dei suoi maestri, dei loro capolavori e di come questi decenni hanno influenzato la storia dell'arte, per sempre.
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19
Chiuso il martedì e il 25 dicembre
La biglietteria chiude un'ora prima
Informazioni e prenotazioni: Tel. 0574 - 193499.

martedì 9 luglio 2013

Il Tesoretto di Montecassino esposto a Roma

Prosegue fino al 30 settembre 2013 la mostra del "Tesoretto di Montecassino".
Il  Museo Nazionale dell'Alto Medioevo  espone per la prima volta  il c.d. "Tesoretto di Montecassino".
Costituito da una fibula aurea a disco ornata da gemme e da 29 monete d’oro databili tra i secc. XI-XII proviene dal Lazio meridionale, ove fu rinvenuto nel 1898, presso la Badia di Cassino. Successivamente il complesso venne separato: le monete furono depositate presso il Medagliere del Museo Nazionale Romano, mentre la fibula fu affidata al Museo Nazionale dell’Alto Medioevo. Il recente accorpamento tra le Soprintendenze archeologiche di Roma e Ostia offre l'occasione per la riunificazione di questa importante e preziosa testimonianza del periodo medievale.

venerdì 5 luglio 2013

La scrittura. Mostra di manoscritti e arte antica

Dal 13 luglio al 29 settembre 2013 negli splendidi spazi della Rocca Ubaldinesca a Sassocorvaro (Pu) sarà esposta la mostra “La scrittura”. L'esposizione, organizzata da Ernesto Paleani Editore in collaborazione con la Pro Loco, il Comune e la Biblioteca di Sassocorvaro (Fondo Battelli), e con l’Archivio di Stato di Pesaro, proporrà al pubblico una selezione di importanti documenti e manoscritti antichi in varie lingue: arabo, turco, ebraico yemenita, copto, giapponese, sanscrito, tibetano, latino, greco, antico irlandese, albanese e mongolo. La rilevanza scientifica dell'evento è data anche dal fatto che in quest'occasione sarà presentato, per la prima volta, un corposo nucleo di documenti inediti dell’Archivio di Stato di Pesaro su Sassocorvaro, alcuni dei quali contenenti interessanti scoperte compiute dallo studioso ed editore Ernesto Paleani. La rassegna si chiude con i manoscritti del Fondo Battelli custoditi nell’Archivio comunale di Sassocorvaro. Ad inaugurare l'evento sarà, sabato 13 luglio alle ore 9,30, l'omonimo convegno che si terrà in Rocca presso il Teatro.
La mostra, curata da Ernesto Paleani con la collaborazione di Daniela Renzi, Emanuele Fabbri, Fabio Fraternali, Roberto Brugnettini, Giorgio Marinelli e Gildardo Rengucci, è realizzata grazie all'intervento di vari studiosi e specialisti: per l'Ogam irlandese la dott.ssa Elena Percivaldi (storica medievista), per l'epigrafia paleocristiana la dott.ssa Maria Teresa Paleani (archeologa del Pontificio Istituto di Archeologia cristiana), per la toponomastica locale il dott. Ernesto Paleani (archivista, storico della archeologia e della cartografia), Salvatore Fiori (storico), Roberto Bernacchia (archivista e storico) per un manoscritto inedito templare in latino con sigillo inedito templare (collezione privata), Marco Meccarelli per la scrittura cinese, Shri Rajanji per il sanscrito.
L'esposizione è così strutturata:
presso la Torre Battelli
a) documenti, disegni, mappe e cabrei scoperti dell’Archivio di Stato di Pesaro;
c) scultura del X secolo (collezione Paleani) con iscrizione;
d) Madonna del Buon Consiglio (scrittura su tela);
e) Stampa di Loreto (scrittura su veduta).
Presso il Torrione Rocca
selezione di manoscritti (Fondo Battelli, Collezione Paleani, et alia) in:
1) arabo;
2) turco;
3) ebraico yemenita;
4) copto;
5) giapponese;
6) sanscrito;
7) tibetano;
8 ) latino;
9) ogam irlandese;
10) albanese
11) mongolo;
12) altre lingue
Sassocorvaro (Pu), Rocca Ubaldinesca (Via Crescentini)
Info: Tel. 0722 76177, http://www.comune.sassocorvaro.pu.it/
Orari: tutti i giorni, 9.30-12.30 / 15.00–19.00
Ingresso: intero € 4.00 / ridotto € 2.50 (con ingresso al Museo Arca dell'Arte)

giovedì 4 luglio 2013

Tabulæ Pictæ. Pettenelle e Cantinelle. A Cividale tra Medioevo e Rinascimento

Cividale del Friuli, la città longobarda per eccellenza ospita dal 13 luglio al 29 settembre 2013, negli spazi di Palazzo de Nordis, la mostra “Tabulæ Pictæ. Pettenelle e Cantinelle. A Cividale tra Medioevo e Rinascimento”, evento atteso da anni e promosso dall’Accademia culturale musicale Harmonia. Oltre a presentare per la prima volta al pubblico alcuni fra i più pregevoli cicli pittorici di ambiente friulano, per la varietà dei soggetti illustrati e per l’assoluta fedeltà di rappresentazione presente in molte iconografie, l’esposizione consentirà di far conoscere alcuni aspetti della cultura materiale cividalese fra Medioevo e Rinascimento. I diversi argomenti saranno affrontati prendendo spunto dalle raffigurazioni presenti nelle pettenelle, che fungono da prezioso fil rouge dell’intera mostra, integrando l’esposizione con esemplari originali, ricostruzioni, fotoriproduzioni e modelli. Per questo motivo, saranno coinvolti esperti di differenti settori: studiosi della storia e della società cividalesi, storici dell’arte, della cultura materiale, di araldica, iconologia, dell’abbigliamento, delle produzioni artigiane, delle armi, della musica e degli strumenti musicali.
Il percorso espositivo è articolato in sezioni. “Cividale fra la fine del XIV secolo e la prima metà del XVI”: vita politica, civica e amministrativa, sviluppo urbano, nobili, imprenditori, artigiani, l’arte e la musica. “Le pettenelle dipinte”: risultanze tecniche, proposte di lettura dei cicli pittorici, araldica, abbigliamento, armi e armati, strumenti musicali, fisiognomica, confronti con realizzazioni analoghe nell’immediato Veneto, in Slovenia, in Carinzia. “Le cantinelle dipinte”: risultanze tecniche, tipologie d’ornato.
Aperture: giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle ore 11 alle 19 con orario continuato e ingresso libero. All’inaugurazione, che si terrà il 13 luglio 2013, alle ore 17, negli spazi di Palazzo de Nordis saranno presenti, tra gli altri, il curatore Grattoni D’Arcano, il sovrintendente regionale Luca Caburlotto, il presidente di Harmonia Paola Gasparutti, i rappresentanti del Comune di Cividale del Friuli, della Fondazione Crup, della Banca di Cividale, della Provincia di Udine e della Regione Fvg. Informazioni www.accademiaharmonia.org,  info@accademiaharmonia.org; +39 347 1031738.
In questi ultimi anni, nel corso dei numerosi interventi di restauro condotti in Cividale del Friuli a séguito dei danni patiti nei terremoti del 1976, sono riemersi alcuni importanti soffitti lignei dipinti databili, a seconda dei casi, a un periodo compreso fra l’inizio del XV secolo e i primi decenni del XVI. Le strutture, spesso rimaste occultate per secoli da controsoffittature seriori in arelle intonacate, generalmente sono costituite da travi squadrate in larice sostenute da travi di banchina su mensoline in pietra sagomata, con soprastante tavolato ornato da cantinelle – strette assicelle che chiudevano le fughe fra le tavole – decorate a tempera. Lo spazio fra trave e trave è ornato da pettenelle dipinte, sempre a tempera, con soggetti diversi: scene di vario genere, stemmi, racemi, ritratti.
Le pettenelle dei diversi cicli, parte ancora in situ, parte tolte dalla collocazione originaria e ora in collezioni private, si inseriscono in quel composito filone ampiamente documentato in Friuli; in certi casi, strette assonanze fra esempi cividalesi e altri esistenti (o provenienti) da altre zone del Friuli, ne fanno addirittura ipotizzare identità di botteghe, in particolare per quelle realizzazioni di più alta resa qualitativa, aggiornata su quanto andava maturando nel resto dell’Italia, massimamente in area venetopadana. La mostra consentirà di fare il punto sui cicli cividalesi, per la maggior parte inediti e rintracciati nel corso di recentissime indagini sul territorio. Vuole anche approfondire il contesto storico, sociale e artistico cittadino del periodo compreso tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XVI.
Comitato scientifico
Luca Caburlotto (Soprintendenza per i beni storici, artistici, etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia); Maria Grazia Cadore (Soprintendenza per i beni storici, artistici, etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia); Paolo Casadio (Soprintendenza per i beni storici, artistici, etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia); Maurizio d’Arcano Grattoni (Dipartimento di storia e tutela dei beni culturali – Università degli studi di Udine); Caterina Furlan (Dipartimento di storia e tutela dei beni culturali – Università degli studi di Udine).

mercoledì 3 luglio 2013

Nuovo allestimento per il Museo del Castello di Piombino

Dal 13 luglio 2013 il Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali di Piombino apre le porte al pubblico in una veste rinnovata, che insieme valorizzerà il monumento e  racconterà la storia della città in epoca medievale, esponendo i frutti delle ultime scoperte archeologiche sul territorio. L'inaugurazione si svolgerà sabato 13 luglio alle ore 18,00 presso il museo.
Con questo nuovo allestimento il Castello non sarà più semplicemente il museo di se stesso, ma racconterà la storia della Piombino medievale, attraverso un nastro rosso su cui si distendono ricostruzioni, testi, reperti, dispositivi interattivi, immagini, video e suoni. Saranno così comprensibili i risultati di scavo archeologico della volta dell’abside della chiesa di Sant’Antimo sopra i Canali che hanno messo in luce oltre seicento esemplari di ceramiche medievali; proprio dal ritrovamento di queste ceramiche, effettuato nel 2003 in concomitanza con i lavori di restauro della chiesa, il nuovo progetto di allestimento museale trae la sua origine.
Il progetto, curato da Giovanna Bianchi dell’Università di Siena, Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti in collaborazione con i progettisti Giuseppe Bartolini e Simonetta Fiamminghi, si basa su una rilettura complessiva del precedente museo del castello e della città.
Al suo interno, articolato in tre livelli e in tre diversi percorsi espositivi, si snoderanno in un unico racconto il museo del Castello (al piano terra), la mostra permanente delle ceramiche di Sant’Antimo (al primo piano) e il museo della storia della città -sulla formazione e sullo sviluppo di Piombino dall’epoca medievale fino all’età moderna- (al secondo piano).
La cronologia delle ceramiche esposte, compresa nella prima metà del XIII secolo,  la loro provenienza e tipologia (maioliche arcaiche di produzione pisana, ceramiche prodotte a Savona, ceramiche di importazione da varie parti del Mediterraneo) rendono questo uno dei ritrovamenti più importanti a livello nazionale nel campo dello studio della ceramica medievale. In occasione del restauro della chiesa furono inoltre rimossi dalla torre campanaria i bacini ceramici apposti come originaria decorazione architettonica, anch’essi testimonianza, nel XIII secolo, di una circolazione di prodotti ceramici relativa a più contesti del Mediterraneo.
I successivi studi di tali reperti e della stessa chiesa, confluiti nel 2007 in una pubblicazione a cura di Giovanna Bianchi e Graziella Berti, hanno evidenziato come le vicende della chiesa di S. Antimo sopra i Canali e delle sue ceramiche  fossero collegate alla storia di Piombino nella prima metà del 1200. Il cantiere della chiesa fu, infatti, una sorta di baricentro di riferimento rispetto ad una più ampia e coeva progettazione.
Negli anni passati anche un altro monumento importante della Piombino medievale, come la Fonte ai Canali, è stato sottoposto a restauro e, in tale occasione, per decisione della stessa Soprintendenza ai Beni Artistici, sono state rimosse le teste zoomorfe della fonte da cui scaturisce l’acqua. Tali teste, restaurate da Luca Giannitrapani su incarico della Soprintendenza stessa, troveranno la loro giusta collocazione in questo nuovo percorso museale.
Per consentire una lettura unica di queste sezioni il progetto propone un sistema di allestimenti e di esposizione nuovo e adatto alla valorizzazione dei reperti e dei materiali, ricco anche di arredi tecnologici, schermi, punti informativi.