martedì 28 febbraio 2012

Risplende la ''Battaglia di San Romano'' di Paolo Uccello

Oro e argento di nuovo visibili in tutta loro ''stupefacente bellezza'' sulle lance e sulle corazze raffigurate nella ''Battaglia di San Romano'' di Paolo Uccello (182×323 cm), il celeberrimo capolavoro del 1438 custodito alla Galleria degli Uffizi di Firenze, considerato una delle piu' mirabili rappresentazione di una scena di guerra della tarda eta' medioevale. A distanza di oltre tre anni, si avvia cosi' a conclusione il restauro dell'opera, curato da Muriel Vervat, che sara' in mostra dal 19 giugno 2012 nell'ambito dell'esposizione ''Bagliori dorati. Il gotico internazionale a Firenze 1375-1440''. La rimozione delle vernici ossidate e delle polveri ha ''restituito una insospettata leggibilita''' alla tavola che fa parte di un trittico (gli altri due 'pezzi' sono al Louvre di Parigi e alla National Gallery di Londra). Ad annunciarlo Angelo Tartuferi, uno dei curatori della mostra insieme ad Antonio Natali ed Enrica Neri Lusanna, che e' stata presentata  alla Biblioteca Magliabechiana degli Uffizi in occasione del lancio del progetto ''Un anno ad arte'' curato dal Polo Museale Fiorentino. Le vernici ossidate non rimosse dal 1954, anno del precedente restauro, avevanno reso illegibile nella loro ''smagliante lucentezza originale'' i particolari creati da Paolo Uccello. L'artista impiego' infatti lamine di argento e di oro sulla tempera su tavola, che poi lavoro' con punzoni e a mano. ''Il risultato della delicata, esemplare e mirabolante pulizia dell'opera creera' nello spettatore un effetto stupefacente quando ammirera' il restauro'', ha aggiunto Tartuferi.

mercoledì 22 febbraio 2012

Lux in arcana – L’Archivio Segreto Vaticano si rivela

Dal pomeriggio del 29 febbraio 2012 tutti potranno finalmente ammirare i 100 originali e preziosissimi documenti della mostra "Lux in arcana – L’Archivio Segreto Vaticano si rivela", ospitata nelle splendide sale dei Musei Capitolini di Roma. Un evento storico senza precedenti che, per la prima volta, porterà fuori dai confini della Città del Vaticano codici e pergamene, filze, registri e manoscritti, che coprono un arco temporale dall’VIII secolo d.C. fino al XX secolo, scelti fra i tesori che l’Archivio Segreto Vaticano da secoli conserva e protegge.
L’esposizione, aperta al pubblico fino al 9 settembre 2012, è stata ideata in occasione del IV Centenario dalla fondazione dell’Archivio Segreto Vaticano in collaborazione con Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali e Zètema Progetto Cultura ed è a cura di Alessandra Gonzato, Marco Maiorino, Pier Paolo Piergentili e Gianni Venditti.
L’obiettivo è spiegare e raccontare che cos’è e come funziona l’Archivio dei Papi e, nel contempo, rendere visibile l’invisibile e far sì che anche il normale visitatore possa accedere, per una volta, alle meraviglie finora custodite nei circa 85 km lineari dell’Archivio Segreto Vaticano.
Un titolo, "Lux in arcana", che comunica anche il principale obiettivo della mostra: la luce che filtra nei recessi dell’Archivio (lux in arcana) illumina una realtà preclusa ad una conoscenza superficiale, ma fruibile solo attraverso il contatto diretto e concreto con le fonti dell’Archivio, che apre le porte alla scoperta della storia, a volte inedita, raccontata nei documenti.
Verranno esposti documenti di straordinaria valenza storica, fra i quali il Dictatus Papae di Gregorio VII; la bolla di deposizione di Federico II; la lettera dei membri del Parlamento inglese a Clemente VII sulla causa matrimoniale di Enrico VIII; gli atti del processo a Galileo Galilei; la lettera su seta dell’imperatrice Elena di Cina; la lettera su corteccia di betulla scritta dagli indiani d’America a Leone XIII; alcuni scelti documenti del "periodo chiuso" relativi alla Seconda Guerra mondiale; la Bolla di scomunica di Martin Lutero; il Privilegium Ottonianum; la Bolla Inter cetera di Alessandro VI sulla scoperta del nuovo mondo; la lettera dei Cardinali a Pietro del Morrone, eletto Papa con il nome di Celestino V; due famosi documenti sui Templari: il processo contro l’Ordine in Francia del 1309-11 e la pergamena di Chinon del 1308; la Bolla di proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione; la Lettera di Bernadette Soubirous a Pio IX, la Lettera di Maria Stuart a Papa Sisto V, scritta quando apprese la notizia della condanna a morte e la lettera autografa di Michelangelo a monsignor Cristoforo Spiriti, vescovo di Cesena e futuro patriarca di Gerusalemme.
I singoli documenti esposti in mostra saranno accompagnati da approfondimenti multimediali - proiezioni, grafica dinamica, video su schermi ultrapiatti – per aiutare il visitatore ad inquadrare il documento nel contesto storico di riferimento, ad approfondire le storie dei personaggi e a creare collegamenti fra diversi piani di lettura.
Inoltre, attraverso i più conosciuti social network è possibile seguire le attività collaterali alla mostra e sul sito www.luxinarcana.org, settimana dopo settimana, si possono scoprire curiosità e sui singoli documenti che sono già stati annunciati e piccoli approfondimenti sui personaggi coinvolti. Sul sito e su You Tube è disponibile un video trailer di presentazione della mostra, molto apprezzato dagli utenti della rete.
Il catalogo che accompagna la mostra è edito da Palombi Editori (pp.224, euro 14) ed ha due versioni, in italiano e in inglese.
Un’iniziativa senza precedenti che sta alimentando un’enorme aspettativa, anche grazie al misterioso fascino che l’Archivio Segreto Vaticano genera nell’immaginario collettivo.
L’Archivio Segreto Vaticano rappresenta un patrimonio culturale dell’umanità che ha come epicentro la città di Roma. La sede prescelta per ospitare questo evento memorabile, i Musei Capitolini, sottolinea il profondo legame fra la città di Roma e il Papato fin dall’età medioevale. Alla sensibilità per le arti di Sisto IV si legano le origini di entrambe le istituzioni coinvolte nell’evento. Ma allo stesso tempo la storia custodita nell’Archivio Segreto Vaticano si intreccia con la storia dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero.
Tutto ciò farà di "Lux in arcana – L’Archivio Segreto Vaticano si rivela" un evento dal valore scientifico e mediatico senza precedenti.

lunedì 20 febbraio 2012

Le storie misteriose della cintura di castità. Mito e realtà

Il palazzo, innanzitutto: uno degli edifici più belli e suggestivi di via Giulia, costruito nel XVI secolo e ampliato dal Borromini a partire dal 1638. Oggi, nel Palazzo Falconieri, si trova la sede dell' Accademia d' Ungheria, fondata negli anni Venti del Novecento in seguito all' acquisto dell' immobile da parte dello Stato ungherese, ed è proprio qui che si è inaugurata venerdì 17 febbraio 2012 una delle mostre più singolari, stando almeno al tema, della stagione. Titolo: «Le storie misteriose della cintura di castità. Mito e realtà». Più mito che realtà, a dire il vero. Perché gran parte della ricerca storica seria ha già dimostrato, almeno da un quindicennio, che la storia dei crociati e d' altri uomini che nel medioevo avrebbero garantito l' integrità delle loro donne grazie allo strano aggeggio a metà tra strumento di tortura e feticcio sado è, in realtà, una gran panzana. Fasulla dunque, quasi certamente, anche la leggenda di nobildonne e aristocratiche che indossando gli speciali mutandoni con lucchetto avrebbero evitato stupri, violenze e filiazioni illegittime. Ma per scoprire tutti i segreti su questo tema, per sapere se davvero la cintura fu o meno utilizzata da una Caterina dè Medici o da un' Anna d' Austria, si può visitare questa rassegna che in linea con la più aggiornata storiografia nega in realtà l' esistenza e l' utilizzo della cintura di castità nel medioevo e la vulgata dei cavalieri che si recavano in battaglia, in pellegrinaggio o alla crociate certi così della fedeltà delle loro consorti. Fu, semmai, un prodotto d' invenzione più tarda, sintomo di come l' età moderna a partire dal secolo dei Lumi abbia voluto considerare la cultura del Medioevo e del Rinascimento, poi «feticcio» trionfante in età vittoriana, periodo pudibondo per antonomasia, e nato perciò più che altro come strumento della fantasia. Alcuni studiosi inglesi e americani - James Brundage, storico della sessualità esperto di Medievale, Felicity Riddy e Albrecht Classen - ma anche l' ungherese Benedek Varga, direttore dell' Archivio e del Museo di Storia della Medicina di Budapest, già negli anni Novanta avevano espresso dubbi riguardo alcuni di questi oggetti, spesso esposti anche in grandi musei del mondo in quanto appunto cinture di castità (fu lo stesso British Museum , che dal 1846 esponeva un «originale», a ritirarlo in quel periodo dalle sue vetrine in quanto falso storico). E Benedek Varga è anche il curatore di questa rassegna romana, nella quale ha fatto riprodurre, con gusto artigianale, le più famose cinture e allestito una scenografica installazione di queste «copie di falsi», realizzata con l' intento di rievocare il contesto immaginario in cui nasce il «mito», cercando così di confrontarsi col pubblico anche sul problema del rapporto tra realtà storica e pregiudizi di fantasia. Come nacque le leggenda? Come è sopravvissuta fino a oggi? La mostra, aperta fino al 18 marzo 2012, tenta di rispondere a queste domande. (Roma, Accademia d' Ungheria, via Giulia 1, tel. 06.6889671 e 06.68896754).

venerdì 17 febbraio 2012

L'età dell'Arco

L'età dell'arco. Sarà così in titolata la mostra tematica sull'arco storico che avrà luogo nello splendido parco Comunale di Villa Varda a Brugnera (PN), dal 21 aprile al 13 maggio 2012. L'esposizione, costituita da pannelli tematici illustrati accompagnati da video esplicativi sulla costruzione dell'arco lungo inglese, si articolerà lungo un percorso allestito all'interno dei locali quattrocenteschi di Villa Mazzoleni (Sec. XV), oggi conosciuta come Villa Varda. Questo evento, patrocinato da FIARC e LAM è promosso e realizzato dalla Compagnia arcieri medioevali Sagittae Liquentiae, una compagnia di arcieri rievocatori del pordenonese affiliata alla LAM.
Lesposizione si prefigge lo scopo di presentare al pubblico l'epopea dell'arco, dalla preistoria al suo tramonto come arma da guerra, analizzandone gli aspetti relativi all'evoluzione, ai ritrovamenti, alla costruzione e all'impiego bellico, sportivo e ludico.
La mostra fa parte di un insieme di eventi storici, sportivi e culturali, organizzati nel territorio dell'Alto Livenza.
Segnaliamo le serate dedicate al dibattito su "Cosa non è il Medioevo"; seguirà una serata dedicata al medioevo nell'Alto Livenza con in cui si parlerà dei Templari nell'Alto LIvenza e sarà presentato il romanzo storico "Wolf il Templare"; la serata sarà a cura della storica e scrittrice Loredana Imperio presidente della della L. A. R. T. I. (Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani), della quale è uno dei soci fondatori. da sottolineare e di particolare interesse la lezione-concerto che il Maestro Sandro Bergamo terrà sul tema dei Canti dei Pellegrini nel Medioevo.
All'interno dei locali in cui avrà luogo la mostra funzioneranno delle postazioni multimediali in cui saranno visualizzati dei filmati autoprodotti sulla costruzione dell'arco storico.
Ricordiamo che il 29 aprile 2012, la gara Nazionale di Flight Shooting (tiro di Gittata) sarà l'evento sportivo che caratterizzarà questa giornata, una gara aperta a tutte le categorie di archi ed in particolare per l'Arco storico. Il tiro di gittata non è un tiro moderno ma antichissimo, tipico delle battaglie medievali; e così il Flight Shooting diventa rievocazione del tiro di bordata, e quale arco meglio dello storico può interpretare questa parte?
Per maggiore informazioni sugli eventi e orari è consigliato seguire il blog del''Associazione:

venerdì 10 febbraio 2012

La Piccola Maestà di Lorenzetti

Dal 14 febbraio al 17 giugno 2012, al piano terra della sede della Soprintendenza BSAE di Siena, sarà possibile ammirare il capolavoro di Ambrogio Lorenzetti, la Piccola Maestà (1340 circa).
Un allestimento didattico guiderà i visitatori tra le opere più significative del maestro senese e permetterà di avvicinarsi all'unico esemplare di Maestà lorenzettiana di committenza privata e di assaporarne la resa luministica. Una delle più interessanti innovazioni di questa piccola tavola, infatti, consiste nella particolare tecnica adottata, grazie alla quale gli angeli che circondano la Madonna sembrano scomparire nella luce, con un accorgimento che precorre gli effetti luministici tipici di Beato Angelico. Nella parte superiore del dipinto, rispetto alla policromia del resto della tavola, prevale il fondo oro che dall’alone intorno al gruppo centrale si irradia fino alle vesti angeliche. Si è giunti a dire che ‘nella Piccola Maestà il colorismo senese toccò il grado supremo’.

Siena, Palzzo Chigi Piccolomini alla Postierla, Via del Capitano 1.