lunedì 22 aprile 2019

In castris in obsidione Lucerie - la storia, i protagonisti e le ricostruzioni

A 750 anni dall'assedio della città e dalla fondazione della fortezza di Lucera, l'associazione storico culturale "Imperiales Friderici II" e il Blog "Lucera: memoria e cultura" organizzano, con il patrocinio del Comune di Lucera, diversi eventi di commemorazione di quegli avvenimenti riuniti sotto il titolo di Luceria 1269.
In particolare la mostra “In castris in obsidione Lucerie - la storia, i protagonisti e le ricostruzioni”, si terrà da giovedì 25 aprile a venerdì 10 maggio 2019, presso la Galleria “Manfredi” di Lucera (Corso Manfredi, 12).
I contenuti della mostra, già presentati nel marzo 2015 presso il Museo di Archeologia Urbana “Giuseppe Fiorelli” di Lucera, saranno arricchiti e riproposti negli spazi della Galleria “Manfredi” con l’esposizione di pannelli esplicativi roll-up, manichini, ricostruzioni di equipaggiamenti e manufatti ad uso civile e militare inseriti in percorsi tematici didattico-divulgativi.

venerdì 19 aprile 2019

Albrecht Dürer. La collezione Remondini a Bassano del Grappa

Albrecht Dürer. La collezione Remondini propone, per la prima volta in modo integrale, da sabato 20 aprile a lunedì 30 settembre 2019 a Bassano del Grappa (VI), il tesoro grafico di Albrecht Dürer (1471-1528), patrimonio delle raccolte museali bassanesi. Un corpus di 214 incisioni che, per ampiezza e qualità, è classificato, con quello conservato all'Albertina Museum di Vienna, il più importante e completo al mondo.
La Città di Bassano del Grappa ha scelto questo straordinario omaggio al genio di Dürer per celebrare la riapertura di Palazzo Sturm, a conclusione dell’ultima campagna di restauro che ha integralmente restituito alle visite il magnifico gioiello di architettura e arte, sede ideale per l’esposizione delle opere grafiche di Albrecht Dürer. Palazzo Sturm accoglie, infatti, il Museo dell’Incisione Remondini che conserva e presenta, in modo estesamente suggestivo, le creazioni della mitica dinastia di stampatori bassanesi, specializzati in raffinate edizioni e in stampe popolari che, tra ‘600 e ‘700, hanno saputo diffondere in tutto il mondo.
Ma i Remondini furono anche attenti collezionisti d’arte. Nelle loro importantissime raccolte, oggi patrimonio dei Civici Musei, si trovano ben 8500 opere di grafica tra le quali spiccano i nomi dei grandi maestri europei del Rinascimento e dell’epoca moderna.
Tra loro Albrecht Dürer, presente nelle Collezioni Remondini con 123 xilografie e 91 calcografie. Dürer realizzò 260 incisioni e di esse ben 214 sono a Bassano del Grappa.

Dürer inizia la sua carriera come incisore di legni (xilografie) nel 1496. Dal 1512 al 1519 lavora per l’imperatore Massimiliano I per il quale realizza L’Arco di trionfo e La processione trionfale, quest’ultimo nelle collezione di Bassano del Grappa. Molto probabilmente passò per la città sul Brenta. Lo si vede nei paesaggi e nelle vedute di sfondo di opere come La Grande Fortuna. I temi trattati da Dürer sono mitologici, religiosi, popolari, naturalistici, ritratti, paesaggi e nelle collezioni bassanesi sono incluse le serie complete dell’Apocalisse, della Grande Passione, della Piccola Passione e della Vita di Maria.
Per l’Imperatore Massimiliano realizza anche una delle sue incisioni più popolari, il “Rinoceronte”. A ricordo dell’esotico animale che l’Imperatore aveva destinato al Papa ma che non arrivò mai a Roma, vittima di un naufragio di fronte alle coste liguri. Intorno a questa famosissima opera, Chiara Casarin ha voluto offrire ai visitatori della mostra un focus che, da un lato rievoca la vicenda e dall’altro percorre la fortuna che nei secoli ebbe quell’incisione. Il tema del Rinoceronte ha infatti affascinato molti artisti, da Raffaello a Stubbs, a Salvador Dalì sino a Li-Jen Shih, il cui King Kong Rhino è stato voluto a Bassano per testimoniare quanto ancor oggi quel soggetto e la lezione dureriana siano attuali e universali.
Li-Jen Shih, tra i massimi artisti contemporanei cinesi, presente nelle più importanti collezioni private e pubbliche del mondo, lavora da quarant’anni sul tema del Rinoceronte. A Bassano, il suo King Kong Rhino sarà, per l’intera durata della mostra di Dürer, esposto nel belvedere di Palazzo Sturm.
Albrecht Dürer. La collezione  Remondini è accompagnata da un video di raffinata qualità artistica che rivive l’atelier di Albrecht Dürer e illustra la tecnica dell’incisione. La mostra, a cura di Chiara Casarin in collaborazione con Roberto Dalle Nogare, sarà accompagnata da un catalogo con testi di Chiara Casarin, Bernard Aikema, Giovanni Maria Fara, Elena Filippi e Andrea Polati.
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giovedì 18 aprile 2019

Leonardo. La macchina dell'immaginazione

Da venerdì 19 aprile a domenica 14 luglio 2019 si mette in moto la macchina dell'immaginazione: a Palazzo Reale di Milano apre la mostra "Leonardo. La macchina dell'immaginazione" che Treccani e Studio Azzurro hanno curato sul genio poliedrico di Leonardo da Vinci !
«Musico», «Architetto et Ingegnero Generale», cartografo, pittore, talora considerato «scienziato» più che artista, talora considerato incarnazione totale dell'uomo rinascimentale.
Con la sua incostanza, così familiare alle impazienze del nostro tempo, scomoda per la sua epoca. Con la sua curiosità e umiltà nei confronti di ogni competenza acquisita con l'esperienza. Con la sua accuratezza nell'osservare e appuntare ogni dettaglio come segno di un'armonia (quasi) invisibile.
Abbiamo pensato a uno spazio che sia una grande macchina dell'immaginazione, formalmente generata dagli studi di ingegneria e meccanica di Leonardo. Le macchine inoltre richiamano inevitabilmente il rigore geometrico delle forme archetipiche del "De Divina Proportione" di Luca Pacioli e li rimodulano in strumenti utili.
Un mondo di macchine trasformate in dispositivi narrativi, di giganteschi fogli di appunti in attesa di essere risvegliati, accoglie il visitatore in una penombra da cui spiccano i colori del legno, della tela e della carta.
E abbiamo pensato a un'esperienza per i visitatori, fatta di osservazione, di gesti, di voce e di parole.
L'interazione avviene infatti con sistemi diversi: l'azione, ma anche la voce attraverso combinazioni di parole che permettono di svelare poco per volta i contenuti del percorso.
Per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e l'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, promuovono questo percorso nell'immaginario di Leonardo, il cui progetto è stato affidato a Studio Azzurro che integrando linguaggi diversi ha elaborato un viaggio nei disegni e negli scritti di Leonardo da Vinci, avvalendosi della consulenza scientifica dello storico dell'arte Edoardo Villata.
Per tutte le informazioni e il programma completo visita il sito dedicato alla mostra.

mercoledì 17 aprile 2019

In mostra la Battaglia di Casorate

Da sabato 20 aprile a sabato 8 giugno 2019 all'Abbazia di Morimondo (MI) sarà visitabile un'interessante mostra organizzata dalla Compagnia di Porta Giovia, sulla Battaglia di Casorate con reperti originali, pannelli esplicativi e ricostruzioni che ci racconteranno come i Visconti (signori di Milano) giunsero allo scontro con le maggiori potenze dell'epoca unite in alleanza.
Lo studio e la comparazione delle fonti getta una nuova luce sulla battaglia "ad locum, qui dicitur Kasora"
Visite guidate tutti i sabati e le domeniche dalle 10:30 alle 16:30
Per informazioni: 02 9496 1919 oppure fondazione@abbaziamorimondo.it.
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martedì 16 aprile 2019

Rinascimento visto da Sud

Ma chi l'ha detto che il Rinascimento sia stato soltanto un affare del centro e del nord? Proviamo a cambiare prospettiva, a partire dal sud.
Dalle sponde di quel Mediterraneo che è incrocio di culture e di civiltà, di gente e di arti, da sempre. Scopriremo un Rinascimento diverso, che dialoga con Firenze, Milano, Roma e Venezia senza perdere la sua peculiarità. E sarà tutta un'altra storia.
Questo l'obiettivo di "Rinascimento visto da Sud", una mostra a cura di Marta Ragozzino, Pierluigi Leone de Castris, Matteo Ceriana e Dora Catalano che presenta una rilettura inedita su uno dei periodi più floridi del nostro Paese.
Il percorso si aprirà con il Mediterraneo e ci condurrà verso Napoli, la Spagna, la Provenza e le Fiandre, una mappa che ritrae un mondo e gli artisti e studiosi che lo hanno popolato. Le opere, più di 180, provengono dai più prestigiosi musei italiani ed europei, e sono il simbolo di una cultura eclettica, che non dimentica le sue origini: i ritratti e le sculture si alternano a mappe e portolani, in un gioco di rimandi e interconnessioni che rimandano ad una cultura fatta di scambi e contaminazioni, il punto d'incontro tra Rinascimento e Mediterraneo.
La mostra avrà luogo presso il Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata Palazzo Lanfranchi, Piazzetta Pascoli Matera, da venerdì 19 aprile a lunedì 19 agosto 2019, dalle ore 9.00 alle ore 20.00.
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giovedì 11 aprile 2019

Sulle tracce del genio: mappe e cosmografie ai tempi di Leonardo

Da sabato 13 aprile a mercoledì 1 maggio 2019 presso la Sala Brizzi a Civitella del Lago (TR) mostra “Sulle tracce del genio: mappe e cosmografie ai tempi di Leonardo” a cura dell’Associazione Culturale CivitellArte in collaborazione con l’Associazione Roberto Almagià – collezionisti italiani di cartografia antica, l’Associazione Culturale Ovo Pinto e con il patrocinio della Regione Umbria, Provincia di Terni e Comune di Baschi.
In occasione delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, la mostra propone importanti cimeli cartografici originali e descrizioni del mondo pubblicati nei decenni a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, che delineano l’ambiente culturale nel quale Leonardo visse e si formò. Alcune delle cronache esposte, quali la Geografia di Claudio Tolomeo e la cronaca di Filippo Foresti, furono possedute da Leonardo, come testimoniato da alcuni elenchi nei quali egli indica i libri sia manoscritti che a stampa, che erano nella sua disponibilità.
La straordinarietà dell’evento è data dalla possibilità irripetibile di ammirare, eccezionalmente riunite, una serie di preziose cartografie originali che nessun museo al mondo è in grado di proporre nel suo insieme: mappe rarissime generalmente non esposte al pubblico, la cui visione è stata resa possibile grazie alla disponibilità di importanti collezionisti, Emilio Moreschi e Roberto Borri, che hanno voluto concedere il prestito delle loro straordinarie opere.
Tra le altre, sarà visibile la tavola di Francesco Rosselli realizzata a Firenze nel 1492, uno dei prodotti cartografici più preziosi nel panorama cartografico italiano, della quale si sono conservati tre soli esemplari: il primo, già appartenuto alla Biblioteca Landau-Finaly, si trova presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, il secondo presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, il terzo, quello esposto in mostra, l’unico con colorazione coeva, appartiene alla Collezione Emilio Moreschi di Bergamo.
Ad ulteriore completamento della proposta culturale, domenica 28 aprile 2019 alle ore 17.00, è in programma una conferenza dello storico d’arte Luca Tomio dal titolo “1503: Leonardo da Vinci e i paesaggi umbri del Rinascimento”.
La mostra è descritta in una pubblicazione-catalogo la cui parte scientifica è a cura dell’Associazione Roberto Almagià, arricchita con testi del Professor Carlo Vecce, ordinario di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e uno dei massimi studiosi dei manoscritti di Leonardo da Vinci, e del professor Vladimiro Valerio, Professore di Geometria Proiettiva all’Università IUAV di Venezia, l’unico italiano ad aver ricevuto il premio internazionale Helen Wallis nel 2017 per il suo contributo agli studi storico cartografici.
Orari apertura mostra:
dal 13 aprile al 20 aprile apertura gratuita dalle 16.00 alle 19.00
dal 21 aprile al 1 maggio ingresso a pagamento (€ 3,00) inserito nel circuito mostre Ovo Pinto con orario 10.00 - 12.30 / 16.00 - 19.00.

mercoledì 10 aprile 2019

"Leonardo a Vinci. Alle origini del genio" mostra a Vinci

LEONARDO A VINCI. ALLE ORIGINI DEL GENIO
15 aprile15 ottobre 2019
Vinci, Museo Leonardiano
A Vinci, luogo leonardiano per eccellenza, la mostra Leonardo a Vinci. Alle origini del Genio, co-organizzata con le Gallerie degli Uffizi, è incentrata sul legame biografico di Leonardo con la sua città natale e sulle suggestioni che la terra d'origine offrì al suo percorso di artista, tecnologo e scienziato. In quest'ottica, sono presentati i documenti in prestito dall’Archivio di Stato di Firenze, che ricostruiscono in maniera inequivocabile le primissime vicende della vita di Leonardo a Vinci, e il primo disegno conosciuto da lui realizzato, "Paesaggio 8P" datato 5 agosto 1473, conservato presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi di Firenze.
Di grande suggestione all’interno della sezione biografica, l'esposizione del registro notarile del bisnonno di Leonardo sul quale, all'ultima pagina, il nonno Antonio da Vinci annotò la nascita, dopo quella dei suoi figli, del primo nipote, Leonardo, insieme alle portate catastali della famiglia da Vinci relative all'infanzia e prima giovinezza dell'artista. Nella sezione dedicata al giovanile disegno di "Paesaggio" del 1473, già identificato come raffigurazione della Valdinievole e di parte del Valdarno Inferiore, si documentano le suggestioni offerte al giovane Leonardo dalla sua terra d'origine. L’immagine costituisce infatti un vero e proprio “palinsesto” di tutta la futura opera di Leonardo tant’è che è già possibile intravedervi il profondo interesse verso la natura, la fascinazione per l’acqua e il suo movimento vorticoso, le ricerche in campo geologico e cartografico. In questo contesto, si offre una lettura del disegno da più punti di vista, da quello storico artistico a quello storico geografico, evidenziando gli elementi tematici presenti in relazione alle successive ricerche scientifiche, tecniche e ingegneristiche di Leonardo.
Il percorso comprende realizzazioni multimediali e ricostruzioni di progetti leonardiani relativi al territorio vinciano e del Valdarno Inferiore. Allestita all'interno di una delle due sedi del Museo Leonardiano, il Castello dei Conti Guidi, la mostra si integra pertanto con parte della collezione di macchine e modelli della collezione museale relativi agli studi sull'acqua, di ingegneria idraulica e rappresentazione cartografica del Valdarno Inferiore.
INAUGURAZIONE
15 aprile 2019, ore 10.00
Piazza Guido Masi, Vinci (FI)
INFORMAZIONI
Museo Leonardiano di Vinci
tel 0571 933285 - www.museoleonardiano.it.
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martedì 9 aprile 2019

"Il Rinascimento parla ebraico" mostra a Ferrara

Apre al MEIS di Ferrarra da venerdì 12 aprile a domenica 15 settembre 2019 la mostra Il Rinascimento parla ebraico, a cura di Giulio Busi e Silvana Greco.
L’esposizione affronta uno dei periodi cruciali della storia culturale della Penisola, decisivo per la formazione dell’identità italiana, svelandoci un aspetto del tutto originale, quale la presenza degli ebrei e il fecondo dialogo culturale con la cultura cristiana di maggioranza.
Opere pittoriche come la Sacra famiglia e famiglia del Battista (1504-1506) di Andrea Mantegna, la Nascita della Vergine (1502-1507) di Vittore Carpaccio e la Disputa di Gesù con i dottori del Tempio (1519-1525) di Ludovico Mazzolino, Elia e Eliseo del Sassetta, dove spuntano a sorpresa significative scritte in ebraico. Manoscritti miniati ebraici, di foggia e ricchezza rinascimentale, come la Guida dei perplessi di Maimonide (1349), acquistato dallo Stato italiano meno di un anno fa. O l’Arca Santa lignea più antica d’Italia, mai rientrata prima da Parigi, o il Rotolo della Torah di Biella, un’antichissima pergamena della Bibbia ebraica, ancora oggi usata nella liturgia sinagogale.
Nel Rinascimento gli ebrei c’erano ed erano in prima fila, attivi e intraprendenti. A Firenze, Ferrara, Mantova, Venezia, Genova, Pisa, Napoli, Palermo e ovviamente Roma. A periodi alterni accolti e ben visti, con un ruolo non secondario di prestatori, medici, mercanti, oppure oggetto di pregiudizio. Interpreti di una stagione che racchiude in sé esperienze multiple, incontri, scontri, momenti armonici e brusche cesure. Il MEIS racconta per la prima volta questo ricco e complesso confronto, grazie anche alla coinvolgente scenografia concepita dai progettisti dello Studio GTRF Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni.
Ricostruire tale intreccio di reciproche sperimentazioni significa riconoscere il debito della cultura italiana verso l’ebraismo ed esplorare i presupposti ebraici della civiltà rinascimentale. E significa ammettere che questa compenetrazione non è sempre stata sinonimo di armonia, né di accettazione priva di traumi, ma ha comportato intolleranza, contraddizioni, esclusione sociale e violenza ai danni del gruppo ebraico, impegnato nella difficile difesa della propria specificità.
Con questa nuova narrazione il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara segna un passaggio cruciale della propria offerta al grande pubblico. Non solo perché la mostra costituisce un ulteriore capitolo del racconto dell’ebraismo italiano (dopo quello sui primi mille anni, oggi trasformato in prima parte del percorso permanente), ma anche perché questa nuova sezione tocca il cuore della missione del MEIS: testimoniare il dialogo complesso ma possibile, talvolta fruttuoso, pur non privo di ombre, tra minoranza e maggioranza. Una lezione preziosa che l’Italia raccoglie dalla sua storia per offrirla al presente, a un’Europa sempre più multiculturale e chiamata a interrogarsi sulle proprie radici.
Il Rinascimento parla ebraico è organizzato dal MEIS, con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane - UCEI e della Comunità ebraica di Ferrara.
Sponsor: Intesa Sanpaolo, Fondazione Ebraica Marchese Cav. Guglielmo De Levy, TPER, Leonardo, Coop Alleanza 3.0, Bonifiche Ferraresi.
La mostra può essere visitata fino a domenica 15 settembre 2019, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Negli stessi orari sono attivi il bookshop e i laboratori didattici.Biglietto intero: € 10,00; ridotto: € 8,00 (dai 6 ai 18 anni compresi, studenti universitari e possessori di MyFE Card); gruppi da minimo 15 persone: € 6,00 (ogni 20 paganti, un accompagnatore entra gratis); famiglie composte da almeno 1 adulto e 1 minore tra i 6 e i 14 anni: € 6,00; università e scuole (minimo 15 persone, da lunedì a venerdì): € 5,00 (2 docenti o accompagnatori gratuiti per ogni gruppo); ingresso gratuito: bambini sotto i 6 anni, diversamente abili al 100% con un accompagnatore, giornalisti e guide turistiche con tesserino, membri ICOM e militari in divisa.
Il biglietto è valido per tutto il percorso espositivo (mostre sui primi mille anni di ebraismo italiano e sul Rinascimento), per lo spettacolo multimediale Con gli occhi degli ebrei italiani, per Lo Spazio delle Domande, il Giardino delle Domande e il docufilm Eravamo Italiani sui sopravvissuti italiani alla Shoah.
Catalogo bilingue Silvana Editoriale.

lunedì 8 aprile 2019

Mostra Notre-Dame de Paris a Torino

Una mostra innovativa e multimediale dà vita a quattro sculture gotiche provenienti dalla celebre cattedrale di Notre-Dame de Paris che accompagneranno il pubblico a riflettere su temi cruciali per l'arte: l’organizzazione del lavoro in un cantiere medievale complesso come quello di una cattedrale, il tema della distruzione e mutilazione delle opere d’arte per ragioni politiche, fino a quello del restauro integrativo “romantico” dei monumenti medievali, che caratterizza gli interventi del XIX secolo in tutta Europa. L’esposizione, curata della conservatrice di Palazzo Madama Simonetta Castronovo e allestita nella Sala Stemmi del museo fino al 30 settembre 2019, è frutto di una collaborazione con il Musée de Cluny – Musée national du Moyen Âge di Parigi.
L’evento si configura come una mostra dossier dedicata al tema della scultura gotica francese nella prima metà del 1200 e, in particolare, al cantiere della cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Dal portale dell’Incoronazione della Vergine sulla facciata occidentale proviene la Testa d’Angelo, mentre dal portale del braccio settentrionale del transetto provengono la Testa di Re mago, la Testa di uomo barbuto e la Testa di figura femminile, allegoria di una virtù teologale. Queste quattro opere, oltre a essere esempi di altissima qualità della scultura medievale europea, sono testimonianze di quel momento della civiltà gotica indicato dal celebre storico dell’arte Cesare Gnudi come “classicismo gotico” o “naturalismo gotico”, che ebbe un forte influsso, alla fine del Duecento, anche sui protagonisti del Gotico in Italia: Giotto, Nicola Pisano, Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio.
Le teste sono presentate con un coinvolgente allestimento audiovisivo, realizzato da Leandro Agostini, che ricrea uno sfondo architettonico e ambientale per le sculture, arricchendo la visita con proiezioni e voci fuori campo, che animano i quattro personaggi e ne raccontano la storia. In questo modo il percorso espositivo diventa un’occasione di approfondimento sulle straordinarie sculture gotiche di Notre-Dame, offrendo contemporaneamente ai visitatori una narrazione sulla Cattedrale parigina (dal Medioevo alle distruzioni successive alla Rivoluzione Francese, fino ai restauri integrativi di Eugène Viollet-le-Duc alla metà dell’Ottocento) e un’illustrazione dei diversi caratteri iconografici e stilistici dei suoi portali.
Tra il 1793 e il 1794 le quattro sculture esposte a Palazzo Madama furono rimosse dalla cattedrale parigina, insieme a molte altre che decoravano la galleria dei Re e i portali della facciata, su ordine del Comité revolutionnaire de la Section de la Cité, in quanto simbolo della feudalità, della monarchia e della religione. Infatti dal 1793 la Francia era diventata una repubblica - Luigi XVI e Maria Antonietta erano stati ghigliottinati all’inizio dell’anno -  retta da un Comitato di salute pubblica guidato da Robespierre. Le sculture, molte ormai allo stato di frammenti, abbandonate a lungo sul sagrato della chiesa, vennero successivamente cedute a impresari cittadini interessati a reimpiegarle come materiale da costruzione. Una perdita che è all’origine dell’imponente cantiere di restauro della Cattedrale, negli anni 1845-64, a opera di Eugène Viollet-le-Duc e Jean-Baptiste Lassus, che si dovettero basare, per realizzare le nuove sculture, in sostituzione di quelle perdute, su disegni e incisioni antiche raffiguranti i portali, imitando per quanto riguarda lo stile il linguaggio delle sculture gotiche coeve di Chartres, Reims e Amiens. Molte delle sculture originali di Notre-Dame, comprese le quattro opere esposte a Palazzo Madama, insieme a centinaia di frammenti, sono state rinvenute nel 1977 durante lavori alle fondazioni dell’hôtel Moreau a Parigi, sede della Banque Française du commerce extérieur, che poi decise di donarle allo Stato francese per essere depositate al Musée de Cluny, che le conserva dal 1980.
La mostra suggella un proficuo rapporto di collaborazione con il Musée di Cluny, avviato già nel 2015 all’interno della Rete europea dei musei di arte medievale, nata nel 2011 per promuovere iniziative espositive comuni, ricerche condivise, convegni e conferenze sul patrimonio di arte medievale conservato in tali istituzioni. La rete oggi riunisce il Musée de Cluny di Parigi, il Museo del Bargello di Firenze, lo Schnütgen Museum di Colonia, il Museo Diocesano di Vic in Catalogna, Palazzo Madama- Museo Civico d’Arte Antica di Torino, il Musée Mayer van den Bergh di Anversa, il Catharijnconvent di Utrecht e il Musée de l’Oeuvre Notre-Dame di Strasburgo. Il Musée de Cluny e Palazzo Madama hanno già realizzato un’importante mostra in partenership: Les émaux de Limoges à décor profane. Autour des collections du cardinal Guala Bicchieri (Parigi, Musée de Cluny, 13 aprile – 29 agosto 2016), poi presentata a Torino con il titolo Un cardinale in viaggio. Guala Bicchieri collezionista di arte gotica tra Vercelli, Limoges, Parigi e Londra (10 novembre 2016 – 6 febbraio 2017).