giovedì 30 settembre 2021

Dante e il suo tempo nelle biblioteche fiorentine

Le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri vedono unite
le tre storiche biblioteche fiorentine, la Biblioteca Medicea Laurenziana, la Biblioteca Nazionale Centrale e la Biblioteca Riccardiana, in una iniziativa espositiva congiunta dal titolo Dante e il suo tempo nelle biblioteche fiorentine, promossa dalla Società Dantesca Italiana.
 
La mostra, con il patrocinio e contributo del Comitato per le Celebrazioni del Centenario dantesco e il conferimento della Medaglia del Presidente della Repubblica, si svolgerà contemporaneamente nelle tre sedi dal 24 settembre 2021 al 14 gennaio 2022.
L’evento si propone di offrire un percorso originale che permetterà ai visitatori di ammirare un patrimonio librario rarissimo e di straordinaria importanza culturale, composto da manoscritti e antiche edizioni delle opere dantesche, facenti parte del prezioso patrimonio delle tre biblioteche fiorentine e per la prima volta integrati in un unico percorso espositivo.
In Biblioteca Riccardiana il percorso della mostra intende seguire Dante attraverso le sue opere. Di particolare importanza la sezione dedicata alla Commedia, che vede esposti il Ricc. 1005, parte riccardiana del famoso manoscritto Riccardiano-Braidense, uno dei manoscritti più antichi della Commedia e la Commedia Ricc. 1035, autografo di Giovanni Boccaccio. La sezione dedicata alle Rime è impreziosita da uno dei più antichi ritratti conosciuti di Dante (Ricc. 1040) e dal celebre Canzoniere Palatino (BNCF, Pal. 217), ove si trova la prima attestazione del nome di Dante. Per la prima volta, inoltre, sono esposti insieme due esemplari del Commento alla Commedia di Landino, quello di dedica alla Signoria, stampato su pergamena con miniature di Attavante e proveniente dalla BNCF, e quello su carta riccardiano, completo delle 21 illustrazioni attribuite a Botticelli.
La Mostra è curata dai professori Gabriella Albanese, Sandro BertelliSonia Gentili, Giorgio Inglese, Paolo Pontari.
L’accesso nella sede della Biblioteca Riccardiana è consentito su prenotazione nel rispetto del Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 ed esclusivamente alle persone munite di Green Pass o certificazione equipollente in corso di validità, da mostrare all’ingresso con un documento di identità (D.L. 23 luglio 2021).

domenica 19 settembre 2021

Codici friulani della Commedia

In occasione del suo 50° anniversario, la Fondazione de Claricini Dornpacher ha ideato il percorso "Tutte quelle vive luci", una ricca serie di iniziative per il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri. Un filo rosso lega infatti la famiglia de Claricini al Sommo Poeta: il letterato Nicolò de Claricini, nel 1466, trascrisse la Divina Commedia, l’unico codice dantesco editato e commentato in latino in Friuli. Il manoscritto è tra i pezzi pregiati esposti nella mostra Codici friulani della Commedia.

Un itinerario dantesco da Nicolò Claricini (1466) a Quirico Viviani (1823), che apre al pubblico domenica 19 settembre 2021 al Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli. Fiore all’occhiello delle manifestazioni dantesche organizzate dalla Fondazione, la mostra curata da Matteo Venier, docente di Letteratura italiana del Rinascimento, raduna per la prima volta tutti i codici danteschi attualmente conosciuti, prodotti o custoditi in Friuli, fra i quali proprio quello editato da Nicolò de Claricin, dal 1971 di proprietà, per lascito testamentario, della Biblioteca civica di Padova.
Oltre al prezioso codice Claricini, un manoscritto corredato di miniature di grande pregio, al Museo di Cividale saranno esposti altri quattro codici custoditi in Friuli: il Fontanini della Biblioteca civica guarneriana di San Daniele del Friuli, risalente alla fine del secolo XIV-inizi secolo XV; il codice Bartoliniano dell’omonima biblioteca udinese; il codice Florio della fine del secolo XIV, conservato nella biblioteca della Università degli Studi di Udine; il codice Sonnino, attualmente conservato a Roma, ma precedentemente proprietà della biblioteca del Seminario di Udine. Vi è poi il frammento del Paradiso conservato nella Biblioteca Civica ‘Joppi’ di Udine. Al nucleo dei codici danteschi sono affiancati alcuni manoscritti copiati in Friuli e connessi variamente con il poema dantesco che, seppure indirettamente, ne testimoniano la diffusione e la lettura.
“È la prima volta che l’antico codice Claricini ritorna nella nostra regione – sottolinea il presidente della Fondazione Claricini Dornpacher, Oldino Cernoia - e lo fa nel contesto di una mostra unica nel suo genere. L’esposizione offre a tutti la possibilità di ammirare queste importantissime testimonianze della nostra cultura e della nostra storia, beni dal valore inestimabile che in questo modo diventano patrimonio di tutti”.
“Obiettivo principale di questa mostra – spiega il curatore Matteo Venier – è documentare e far conoscere al pubblico la fortuna e l’incidenza che l’opera di Dante ebbe nella cultura friulana tardo medievale, moderna e contemporanea. Ed è anche l’occasione per ripercorrere, attraverso appositi pannelli espositivi, la diffusa leggenda del soggiorno di Dante in Friuli all’epoca del patriarca Pagano della Torre”.
A completare l’esposizione, un video che offre al pubblico la lettura di alcuni passi danteschi a cura di Angelo Floramo (Inferno), Antonella Sbuelz (Purgatorio) e Gian Mario Villalta (Paradiso). Codici friulani della Commedia. Un itinerario dantesco da Nicolò Claricini (1466) a Quirico Viviani (1823) è realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine – Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale, il Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli e i Comuni di Cividale, Moimacco, San Daniele del Friuli, Udine e Padova, e sarà visitabile fino al 7 novembre 2021.

"I luoghi di Dante" a Empoli

La mostra itinerante "I Luoghi di Dante" a cura di Massimo Tosi sarà ospitata nella città di Empoli (FI). Il viaggio di Dante descritto attraverso la rappresentazione dei luoghi che hanno visto il suo peregrinare per l'italia, prima come notabile ed ambasciatore e poi come esule cacciato dalla sua Firenze. La sede di Empoli è legata alla figura di Farinata degli Uberti che contribuì da protagonista alla vittoria ghibellina di Montaperti nel 1260. Nella dieta di Empoli che si tenne nel palazzo Ghibellino in Piazza dei Leoni, Farinata dimostrò nobilmente il suo grande amor di patria, insorgendo a viso aperto contro la proposta dei deputati di Pisa e di Siena, che avrebbero voluto radere al suolo la città di Firenze.
La mostra si articola in trenta pannelli che verranno esposti nel vicolo di Santo Stefano a Empoli (FI) e saranno visibili fino al 2 ottobre.
Sabato 18 settembre 2021 è prevista l'inaugurazione al Cenacolo degli agostiniani con la presentazione dello storico Paolo Santini. Sarà presentato anche il volume che raccoglie le immagini edito da Federighi Editore e a conclusione Massimo Tosi illustrerà la mostra. L'evento troverà la sua conclusione sabato 2 ottobre con la presentazione di Rossana Ragionieri del volume "Dante:le muse e le lettrici" di Francesca Allegri, Carmignani Editrice, 2021.

domenica 5 settembre 2021

VENETIA 1600


VENETIA 1600
 
Nascite e rinascite
Da sabato 4 settembre 2021 a venerdì 25 marzo 2022
Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge 
Direzione scientifica: Gabriella Belli 
A cura di: Robert Echols, Frederick Ilchman, Gabriele Matino e Andrea Bellieni
Le vicende della Serenissima sono state segnate da innumerevoli momenti di crisi e rotture, così come da altrettante fasi di rigenerazione e rinnovamento. La storia di Venezia, in altre parole, risulta punteggiata da molteplici nascite e rinascite, esempi concreti di come la città sia sempre stata in grado di affrontare le sfide poste dal mutare dei tempi.
La mostra VENETIA 1600. Nascite e rinascite prevista da settembre 2021 a Palazzo Ducale, propone una lettura inedita della storia della Serenissima che identifica nel concetto di nascita e rinascita un innovativo modello interpretativo del suo passato, per re-immaginarne un futuro possibile e ottimistico. Ad illustrare i momenti salienti della storia e dell’identità di Venezia, la mostra esporrà opere dei massimi artisti, architetti e uomini di lettere che operarono in laguna nell’arco di quasi un millennio.
La mostra comprenderà importanti dipinti di Carpaccio, Tiziano, Veronese, Tiepolo, Canaletto, Guardi e molti altri, nonché una selezione di miniature, stampe, disegni, tessuti, sculture, ceramiche, modelli architettonici, oggetti in vetro e d’uso quotidiano. Particolare attenzione verrà data ad alcuni dei monumenti più rappresentativi della città, quali la basilica di San Marco, il Palazzo Ducale, il Ponte di Rialto, il Fondaco dei Tedeschi, le chiese del Redentore e di Santa Maria della Salute, il Gran Teatro la Fenice e il Campanile di San Marco, fino a includere le maggiori istituzioni museali e culturali della Venezia contemporanea.
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Oltre ai grandi capolavori provenienti da musei e collezioni private italiane, la mostra intende valorizzare l’inestimabile patrimonio storico-artistico e culturale dei musei, chiese, biblioteche e archivi veneziani, primo fra tutti quello delle collezioni dei Musei Civici di Venezia.