sabato 28 febbraio 2015

"Il Medioevo in viaggio" in mostra a Firenze

Da venerdì 20 marzo a domenica 21 giugno 2015 a Firenze nel Museo Nazionale del Bargello si terrà la mostra "Medioevo in viaggio" a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi, Ilaria Ciseri e Benedetta Chiesi.
La mostra è in collaborazione con i musei appartenenti al Réseau des Musées d’Art Médiéval, nato nel 2011, quando il Musée de Cluny (Parigi), il Museo Nazionale del Bargello, il Museum Schnütgen (Colonia) e il Museu Episcopal (Vic) – simili per genere di collezioni e storia – hanno messo a punto, lavorando insieme, un progetto espositivo che valorizzasse le reciproche raccolte d’arte attorno a un tema specifico: “Il Medioevo in viaggio”.
Il tema è largamente discusso e studiato, ma costituisce un’ardua sfida per una mostra, nel renderlo “visibile”. Sono poche, infatti, le testimonianze di cultura materiale direttamente legate a viaggi così lontani nel tempo. Le opere d’arte, tuttavia, offrono numerosi spunti per evocare i viaggi nel Medioevo: non solo attraverso raffigurazioni iconografiche di viaggi reali o fantastici, ma anche attraverso una quantità di oggetti, che un tempo accompagnarono i tanti e diversi viaggiatori in età medievale, spinti dalla ricerca della redenzione, o del denaro, o della gloria.
La mostra si articolerà in cinque diverse sezioni.
1. La rappresentazione del mondo
La prima sezione affronta, attraverso una selezione di carte e piante geografiche dal XII al XV secolo (ma anche del primo globo celeste esistente), i confini del mondo conosciuto e la visione che se ne aveva nel Medioevo. Queste carte appaiono attraversate da rotte e percorsi diversi: talora letterari e devoti, derivati dalle Sacre Scritture; talora invece reali, frutto dell’esperienza diretta dei viaggiatori, quasi delle “carte stradali” ante-litteram, ad uso soprattutto dei viandanti che dall’Europa del Nord scendevano fino a Roma. I viaggi per mare, leggendari e pericolosi, sono evocati sia da una selezione iconografica (miniature, rilievi, dipinti dell’epoca), sia da alcuni antichi strumenti di navigazione.
2. La salvezza dell’anima: pellegrini, predicatori, chierici
Il pellegrinaggio è la forma più nota del viaggio del Medioevo. Anche se la motivazione religiosa non esaurisce le ragioni più articolate e complesse per cui si intraprendeva un pellegrinaggio, è sicuramente la causa apparente più rilevante di questo moto di massa che ha attraversato l’Europa nei secoli centrali del Medioevo.
La sezione intende illustrare le tipologie dei pellegrini medievali, il loro “corredo” di viaggio (esemplari di scarpe, vesti, strumenti…), le loro insegne distintive a seconda delle mète raggiunte: per lo più, i grandi santuari d’Europa (placchette di pellegrinaggio). Reliquie più ingombranti potevano essere “acquistate” e trasportate in patria in apposite borse o cofanetti: in mostra, rare testimonianze di questo tipo, come la tasca in cotone dello Schnütgen Museum di Colonia.
3. La guerra: crociate, cavalieri, spedizioni militari
Il tema sarà evocato da alcune testimonianze dirette del viaggio dei crociati, di stretta rilevanza storica, provenienti dal Museo di Cluny, come la croce pettorale dei cavalieri della prima Crociata (1096-1099). Il tema sarà inoltre richiamato da racconti di viaggio delle Crociate, da quello sfortunato del re Luigi IX a quello fantastico di Febusso e Briusso (nella redazione italiana del Manoscritto della Biblioteca Nazionale di Firenze).
I viaggi per terra e per mare sono documentati inoltre da una sezione di piccoli oggetti devozionali, testimoni della circolazione di memorie di pellegrinaggio e di reliquie, di doni e souvenir della Terra Santa. Il loro stile, la presenza di reliquie legate ai luoghi della Passione di Cristo, le provenienze leggendarie, potevano e possono ancora evocare, al pari dei racconti di viaggio, il sapore della distanza e la fascinazione per “l’esotico” e per quelle eroiche e secolari missioni cristiane.
4. Il viaggio di affari: mercanti, banchieri, messaggeri
In questa sezione, di stampo prettamente laico, sono esposti i tipi di viaggio “di affari” svolti per commercio e per mercato, ma anche per missioni politiche, da categorie che potremmo dire di professionisti itineranti (diplomatici, ambasciatori, ecc.).
In questa sezione saranno centrali le figure del mercante e del messaggero, evocate da una serie di oggetti e strumenti del loro mestiere, come le scarselle, le custodie dei documenti, le tessere mercantili o le lettere di cambio, essenziali per una circolazione rapida, sicura e garantita di beni e denaro nell’Europa medievale.
5. Il viaggio di immagine: le corti in movimento
Anche distanze molto ridotte potevano costituire, in termini simbolici, un viaggio: come le periodiche trasferte del sovrano o del signore nei suoi possedimenti, col suo seguito di dignitari e il suo fastoso corredo da viaggio (a sottolineare la visibilità politica e sociale) per confermare la propria autorità e garantire l’ordine; o come quello metaforico delle spose aristocratiche, che lasciano la casa del padre per raggiungere quella del marito, spesso a conferma di una nuova alleanza politica fra potenti casati: rappresentato in mostra da tre sontuosi esemplari di selle d’avorio scolpito, in uso in Germania e nel Nord Italia.

venerdì 27 febbraio 2015

"Piero della Francesca. Il disegno tra arte e scienza" mostra a Reggio Emilia

Vi sono personaggi, nella storia dell’arte, che sono portatori di novità tali da innescare una vera e propria rivoluzione. Uno di questi è sicuramente Piero della Francesca che sarà protagonista della mostra Piero della Francesca. Il disegno tra arte e scienza”, curata da Filippo Camerota, Francesco Paolo Di Teodoro e Luigi Grasselli, in programma a Palazzo Magnani di Reggio Emilia da sabato 14 marzo a domenica 14 giugno 2015.
Un viaggio, commentato nell’audioguida da Piergiorgio Odifreddi, condurrà il visitatore tra le opere grafiche e pittoriche di Piero (sarà esposto il suo magnifico affresco staccato del “San Ludovico da Tolosa” del Museo di Sansepolcro) e tra i capolavori pittorici e grafici di altri grandi maestri del XV e XVI secolo quali Lorenzo Ghiberti, Ercole de’ Roberti, Domenico Ghirlandaio, Giovanni Bellini, Francesco di Giorgio, Albrecht Dürer, Bernardo Zenale, Antonio da Sangallo il Giovane, Baldassarre Peruzzi, Amico Aspertini, Michelangelo, e molti altri; opere concesse in prestito da prestigiose istituzioni italiane e straniere (Sbb-Pk Staatsbibliothek di Berlino, Bibliothèque Municipale di Bordeaux, Bibliothèque Nationale de France, British Museum, British Library, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Galleria Nazionale dell’Umbria, Musei Vaticani, Biblioteca Medicea-Laurenziana, Biblioteca Nazionale di Firenze, Biblioteca Ambrosiana, Biblioteca Palatina di Parma, Galleria Estense di Modena, Museo Comunale di Sansepolcro … solo per citarne alcune).
Proiezioni di una testa umana, dal De prospectiva pingendi
Fulcro dell’esposizione è l’esemplare del De Prospectiva Pingendi della Biblioteca “Panizzi” di Reggio Emilia, uno dei più importanti testimoni della fondamentale opera prospettica di Piero della Francesca. Il manoscritto, opera di un copista, reca numerose correzioni, note marginali ed estese aggiunte di mano di Piero. Esso fa fede del lavoro di continua revisione del testo e ospita nei suoi 110 fogli numerosi disegni di mano dell’artista: linee sottilissime che solcano le pagine del codice a illustrazione del testo, manifestando la straordinaria perizia grafica dell’autore.
“PIERO DELLA FRANCESCA. Il disegno tra arte e scienza” è dunque un appuntamento imperdibile, di rilevanza internazionale, che consentirà di comprendere il linguaggio espressivo di Piero della Francesca – “Monarca a li dì nostri della pictura e architectura” come lo definì Luca Pacioli nella Divina proportione (1509) –, e di decifrare i codici di lettura della sua opera, gettando nuova luce su un artista che ha tramutato la scienza in arte e che ha saputo influenzare, a distanza di tempo, le Avanguardie del primo Novecento e la pittura Metafisica.

venerdì 20 febbraio 2015

“Bizantini e Longobardi, culture e territori in una secolare tradizione” a S. Giovanni di Persiceto

Sabato 21 febbraio 2015 alle ore 12.30 nella sala consiliare del comune di San Giovanni in Persiceto (BO) e nell’adiacente androne sarà inaugurata la mostra “Dal Baltico all’Emilia. Il Dna dei Partecipanti di San Giovanni in Persiceto rivela tracce di antiche migrazioni germaniche” con testi di Davide Pettener e Alessio Boattini dell’Università di Bologna (aperta fino al 18 aprile 2015 da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 19 e sabato dalle 8.30 alle 13). In questa sede sono esposti pannelli che illustrano le ricerche condotte negli ultimi quattro anni dall’Università di Bologna sul dna dei partecipanti di Persiceto unitamente alle indagini genealogiche curate dal Consorzio dei Partecipanti in collaborazione con l’Università. Da studi ed analisi sono emerse tracce di dna di probabile origine scandinava, giunto nei nostri territori con le migrazioni germaniche.
I dettagli di questa interessante scoperta saranno svelati dal professor Alessio Boattini durante l’incontro in programma sempre sabato mattina, prima dell’inaugurazione della mostra: alle ore 10 nelle Sala del Consiglio del Municipio di Persiceto si terrà infatti il primo dei due incontri del ciclo “Per conoscere i Bizantini” a cui interverranno Igor Santos Salazar (Università degli studi di Trento) che parlerà di “Beni fiscali e il castrum Persiceta nel secolo VIII” e Alessio Boattini (Università degli studi di Bologna) che presenterà “Dal Baltico all’Emilia. Il Dna dei Partecipanti di San Giovanni in Persiceto rivela tracce di antiche migrazioni germaniche”.
Successivamente ci si sposterà nella vicina Chiesa di Sant’Apollinare per l’inaugurazione della seconda mostra dal titolo “Segni sulle terre. Confini di Pianura tra Modena e Bologna” tesa ad illustrare i confini dei nostri territori di pianura, fra bolognese e modenese, attraverso pannelli storici esplicativi, materiale cartografico (XV-XIX), ma anche documenti rari e preziosi come il “Liber Pontificalis Ecclesiae Ravennatis” (830 o 846) di Andrea Agnello, sacerdote di Ravenna della metà del secolo IX, pervenuto in copia del XV secolo (e giunto a noi in due sole copie manoscritte). Anche questa mostra rimarrà aperta fino al 18 aprile il sabato dalle ore 16 alle 19 e la domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.
Nell’ambito di “Bizantini e longobardi, culture e territori in una secolare tradizione” si susseguiranno poi tante altre conferenze che si terranno, oltre che a Persiceto anche a Modena, Nonantola, Sant’Agata Bolognese e Spilamberto.
“Bizantini e Longobardi, culture e territori in una secolare tradizione” è il titolo della seconda edizione del ciclo culturale triennale “Il confine che non c’è. Bolognesi e modenesi uniti nella terra di mezzo” promosso dall’Archivio di Stato di Modena, dal Comune di Persiceto e dal Consorzio dei Partecipanti del Comune di Persiceto. Dopo la prima edizione dello scorso anno, dedicata all’Inquisizione, si passa ora ad analizzare il rapporto tra Bizantini e Longobardi, le due etnie culturali che, fronteggiandosi per oltre un secolo sull’antico corso del Panaro (Scoltenna), attuale confine tra Modena e Bologna, hanno influito sulla fissazione di tale asse confinario, favorendo lo sviluppo di tradizioni culturali diverse sui due versanti, a est i Bolognesi in aree di tradizioni bizantine, a ovest i Modenesi in aree di tradizioni longobarde.
Info dettagliate sul programma completo: Archivio di Stato di Modena, tel. 059.230549, as-mo@beniculturali.it, oppure www.comunepersiceto.it, Urp del Comune di San Giovanni in Persiceto, n. verde 800.069678.

venerdì 13 febbraio 2015

"Tutti i colori tranne il grigio" la Milano di Bonvesin de la Riva raccontata da 20 illustratori

La Milano del 1200 aveva 51 fiumi, 200 campane e buona parte della sua economia girava attorno al lino. Lo racconta in De magnalibus urbis Mediolani (Le Meraviglie di Milano, 1228) Bonvesin de la Riva, un po’ cronista e un po’ censore dei vizi della città. Scriveva in una lingua tutta sua, un latino imbastardito con il volgare lombardo – un lessico a cui ha guardato Giovanni Testori, quando ha cercato una lingua nuova in cui esprimersi, negli anni ’70.
E proprio a Casa Testori, a Novate Milanese, da sabato 14 febbraio, 20 illustratori raccontano quella Milano medievale, con la mostra Tutti i colori tranne il grigio: una stanza di Casa Testori per ogni illustrazione, un mondo diverso per ogni stanza.
Un esempio? Si inizia con un bassorilievo in stile pop della Scrofa semilanuta, il primo simbolo di Milano, per poi passare in stanza piene di colori, numeri, pesci, orti, campanili, tovaglie. C’è anche una stanza affidata a un tatuatore, Luca Font, a cui è affidata la stanza del macellaio.
Tutti i colori tranne il grigio
La meravigliosa Milano di Bonvesin de la Riva raccontata da 20 illustratori.
Una mostra a Casa Testori di Giacomo Bagnara, Elyron, Luca Font, Giacomo Gambineri, Marco Goran Romano, Libero Gozzini, Roberta Maddalena, Simone Massoni, Sarah Mazzetti, Davide Mottes, Francesco Muzzi, Gio Pastori, Tai Pera, Giordano Poloni, Emiliano Ponzi, Francesco Poroli, Jacopo Rosati, Paola Sala, Mimaster (con Andrea Bozzo).
Novate Milanese (Milano), largo Angelo Testori 13
Periodo: domenica 15 febbraio – domenica 19 aprile 2015
Orari: martedì-venerdì 10-18, giovedì 10-22, sabato-domenica 14-20. Chiuso il lunedì.
Ingresso: gratuito
Inaugurazione: sabato 14 febbraio 2015, ore 18.30.

venerdì 6 febbraio 2015

"Palazzo Pretorio sotto la lente: il Medioevo", visita guidata

Agnolo Gaddi, Madonna col Bambino
Domenica 8 febbraio 2015, alle ore 15,30, presso il Museo di Palazzo Pretorio, Piazza del Comune, a Prato, si terrà la visita guidata Palazzo Pretorio sotto la lente: il Medioevo.
Si potranno ammirare la collezione di fondi oro, veri e propri gioielli di un'arte fatta per ispirare sentimenti religiosi e per raccontare storie di Santi o di Reliquie, come nel caso della predella di Bernardo Daddi, Agnolo Gaddi, Giovanni da Milano, Pietro di Miniato e di altri protagonisti della scena artistica tra Trecento e Quattrocento.
Costo della Visita: 5,00 euro a persona + biglietto di ingresso al museo.

lunedì 2 febbraio 2015

A Siena "Teatro al Museo"

Al Museo Civico di Siena, uno dei più importanti esempi di architettura gotica a livello mondiale, il fascino della storia incontra la suggestione del teatro all’interno della rassegna "Teatro al Museo", che prosegue per tutto il mese di febbraio. A far rivivere eventi e figure storiche sono gli attori della compagnia LaLut nelle vesti di ‘guide d’eccezione’: un antico pellegrino, il Podestà, Duccio di Buoninsegna, Simone Martini e i personaggi che, ad ogni appuntamento, ‘usciranno’ dalle opere d’arte. I quattro eventi si svolgeranno il sabato – il 7, 14, 21, 28 febbraio 2015 alle ore 16.30 - per un viaggio alla scoperta dei segreti e delle opere d’arte custodite nelle sale del Palazzo Pubblico di Siena dove ha sede il Museo, tra arte e messa in scena: dalla Maestà di Simone Martini al Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi, sempre di Simone Martini, fino all'Allegoria del buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti.
Info e prenotazioni:
Tel: 0577/292223 - email: museocivico@comune.siena.it.