venerdì 27 giugno 2014

Tracce di Medioevo. Architravi incisi di Cannero Riviera e del Verbano

Il tema individuato per l’estate 2014 al Museo di Cannero è il Medioevo, epoca di cui il territorio cannerese conserva ricche testimonianze. A fare da filo conduttore e ad accompagnare la visita in museo per tutta l’estate sarà una mostra, che si inaugura sabato 5 luglio, dedicata a documentare gli architravi monolitici con incisioni dal titolo Tracce di Medioevo. Architravi incisi di Cannero Riviera e del Verbano”. Queste testimonianze, che caratterizzano con i loro segni, a volte anche enigmatici, le architetture medievali, vengono presentate attraverso schede descrittive e fotografiche, realizzate dagli Amici del Museo e dalla Rete Museale, nella persona della coordinatrice Elena Poletti, con la collaborazione scientifica di Fabio Copiatti, già autore di una pubblicazione specifica sulle incisioni medievali canneresi.
Un video, realizzato dal video maker Alessandro Tomarchio, accompagna il piccolo allestimento espositivo in museo.
L’inaugurazione della mostra, visitabile negli orari di apertura del museo (Luglio e Agosto: Martedì 10-12, Venerdì e Sabato 20-22) sarà accompagnata da una suggestiva passeggiata alle frazioni “alte” di Cannero alla scoperta degli antichi architravi incise con il seguente programma:
Sabato 5 luglio ore 15.00 ritrovo in Museo, attraverso antiche mulattiere salita alle frazioni di Donego, Ponte, Cassino, rientro alle ore 18.00 con inaugurazione di piccola mostra fotografica e aperitivo.
Gli approfondimenti sul Medioevo cannerese continueranno secondo il seguente calendario:
Venerdì 1 agosto ore 21.00: “Gli antichi portali incisi di Cannero e del Verbano”, conferenza con proiezione di Fabio Copiatti con la collaborazione di Elena Poletti.
Venerdì 8 agosto ore 21.00, “Museo in musica”, nel giardino del Museo concerto di musica popolare del gruppo musicale Quatrad, proveniente dal Ricetto di Candelo, con l’uso di strumenti musicali medievali.
Ricordiamo inoltre che tutti i martedì mattina di luglio e agosto a partire dal Museo visite guidate gratuite, anche in lingua straniera, al Parco agrumi con il giro del paese e particolare attenzione alle testimonianze medievali del centro storico cannerese.
INFORMAZIONI: Rete Museale Alto Verbano 0323 840809; museotattile@tiscali.it;; last minute 348 7340347.

domenica 22 giugno 2014

«C’era una volta una principessa» in mostra a Olbia

Una storia di amori e di battaglie è l’occasione per un tuffo nella profondità pressoché sconosciuta della Olbia medioevale. Un viaggio nel tempo lungo otto secoli, alle radici del Giudicato di Gallura. Una recherche affidata non a un libro di testo, ma a uno shooting fotografico che colpisce al cuore l’immaginazione e stimola la curiosità.
L’intuizione storica e artistica è del fotografo Giuseppe Ortu, ozierese di nascita ma olbiese di adozione, che dopo un lungo lavoro di ricerca storica (in collaborazione con l’associazione culturale ArcheOlbia) ha ricostruito attraverso una serie di immagini fotografiche un episodio cruciale di quel tempo: il matrimonio tra la tredicenne Elena De Lacon, giudicessa di Gallura, e il pisano Lamberto Visconti, celebrato nella basilica di San Simplicio nel 1207. Evidentemente non si tratta di una semplice storia d’amore, piuttosto il passaggio storico della Gallura del giudice Barisone I consegnata ai pisani proprio attraverso le nozze celebrate tra Lamberto ed Elena. Un matrimonio chiaramente politico che ha condizionato tutta la storia gallurese.
Il prodotto del lungo e impegnativo set fotografico allestito lo scorso aprile nella chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio, a Ozieri (del tutto simile a quella di San Simplicio) è una serie di 16 immagini, impressionanti per l’ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi. Gli scatti oggi sono raccolti nella mostra «C’era una volta una principessa», inaugurata giovedì 19 giugno all’Olbia Expo, in via Porto Romano, 6, visitabile sino a domenica 6 luglio 2014 (tutti i giorni dalle 19 alle 24). In mostra anche un video girato proprio sul set e un libro-catalogo che raccoglie le foto e i contributi storici.
All’ambizioso progetto hanno partecipato circa 60 persone tra modelli, comparse, costumisti e truccatori. Gli interpreti sono stati selezionati in Gallura, nessun attore e nessun modello con esperienze di cinematografia o fotografia. Insomma, tutte persone comuni legate da un filo comune: si tratte di straordinari volti da Medioevo. Gli abiti storici e gli accessori sono stati selezionati e messi a disposizione dall’Associazione Giudicato di Torres, dalla Compagnia d’armi medioevali di Sanluri, dalla Sala d’armi Le 4 porte, più un bellissimo falco pellegrino addestrato dall’associazione Falconieri di Sardegna. Importante il contributo offerto da don Francesco Tamponi, incaricato regionale per la cura dei beni culturali ecclesiastici che ha autorizzato l’utilizzo di arredi, accessori e beni archeologici. Fondamentale, poi, l’apporto di esperti e appassionati di storia medioevale della Sardegna, come Gianfranco Saba.
«La mostra – spiega Giuseppe Ortu – si propone un obiettivo didattico: raccontare soprattutto alle giovani generazioni uno dei periodi più controversi e affascinanti del nostro medioevo. Attraverso le immagini fotografiche abbiamo cercato di evidenziare l’importanza del Giudicato di Gallura tra la Sardegna e la Toscana, ma allo stesso tempo sottolineare la condizione della donna nel medioevo e la religiosità del matrimonio. Abbiamo voluto descrivere gli abiti, le armi e persino le musiche del tempo proponendo una valorizzazione del territorio attraverso la sua storia e la sua cultura».

sabato 21 giugno 2014

Da Giotto a Gentile, pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento

Da Giotto a Gentile, pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento a Fabriano (AN) dal 25 luglio al 30 novembre 2014.
Un territorio apparentemente periferico, marginale rispetto ai tradizionali e acclarati circuiti del turismo culturale, un deposito vasto e inestimabile di capolavori artistici medievali in gran parte poco noti, in molti casi sconosciuti: Fabriano, le sue chiese millenarie, gli eremi che punteggiano l’affascinante paesaggio appenninico, costituiscono lo scenario nel quale si iscrive la mostra “Da Giotto a Gentile”. Una occasione imperdibile per ammirare affreschi, pale d’altare e sculture lignee dipinte, realizzate durante la lunga stagione gotica.
La mostra, che si aprirà al pubblico il 26 luglio e sarà ospitata presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli e in tre splendide chiese del circuito urbano, espone oltre 100 opere tra cui oltre a dipinti, pale d’altare, tavole, affreschi staccati, anche sculture, oreficerie rarissime, miniature, manoscritti, codici. Opere delicate e preziose, concesse in prestito dai più prestigiosi musei italiani e stranieri.
ORARI: 10.00-21.00; we 10.00 -23.00; lunedì mattina chiuso
BIGLIETTO: 9€ ridotto 6€
INFO MOSTRA e PRENOTAZIONI VISITE GUIDATE:  0732/042195
Tutte le info nel sito www.mostrafabriano.it.

domenica 15 giugno 2014

Jacopo del Casentino e la pittura a Pratovecchio nel secolo di Giotto

Jacopo del Casentino e la pittura a Pratovecchio nel secolo di Giotto
14 giugno19 ottobre 2014
Pratovecchio, Teatro degli Antei Orari
Lunedì-venerdì 15.00-19.00
Sabato-domenica 10.00-13.00 e 15.00-19.00
Info
Opera Laboratori Fiorentini, Ufficio
Firenze Musei: tel. 055 294883
www.pratovecchiocittadegliuffizi.it

Territorio ricco di storia, oltre che di bellezze naturali, il Casentino conserva ancora oggi molti capolavori d’arte medievale e rinascimentale che attestano i suoi stretti legami con Firenze, in virtù dei floridi commerci e dell’appartenenza dell’intera regione alla vasta diocesi di Fiesole. La mostra sarà la quattordicesima della collana “La città degli Uffizi” e si prefigge di portare all’attenzione del pubblico lo straordinario patrimonio d’arte locale, dialogando con i capolavori conservati nella Galleria degli Uffizi.
L’esposizione prende spunto dalla figura mitica di Iacopo di Landino, pittore nativo di Pratovecchio che Vasari identificava con quel Iacopo del Casentino, contemporaneo di Giotto, di cui la Galleria degli Uffizi possiede l’unica opera firmata, il piccolo trittico donato da Guido Cagnola al museo nel 1947. Sebbene nessuna opera del maestro rimanga sul territorio, le tavole del Maestro di Varlungo di Stia e di Romena, il trittico datato 1357 nella chiesa di Pagliericcio, gli affreschi di Taddeo Gaddi a Poppi, attestano l’esistenza di una fervente vita artistica che ha inizio già alla fine del XIII secolo e che proseguirà nella seconda metà del Trecento con le opere di Giovanni del Biondo, anch’egli di probabile origine casentinese seppure formatosi a Firenze nella bottega di Nardo di Cione.
Agli anni a cavallo fra la fine del secolo e l’inizio del ‘400 risalgono numerose testimonianze di pittura tardogotica riconducibili a maestri affascinanti e sofisticati come il Maestro della Madonna Straus, il Maestro di Borgo alla Collina, recentemente identificato con Scolaio di Giovanni, Giovanni Toscani, pittori che portano in Casentino le tendenze più alla moda della pittura fiorentina del momento rappresentate da Lorenzo Monaco e Gherardo Starnina. I polittici di Bicci di Lorenzo presenti in varie chiese del territorio e il finto trittico di Poppiena dipinto da Giovanni dal Ponte, che per la chiesa delle monache camaldolesi di Pratovecchio aveva eseguito una pala d’altare oggi alla National Gallery a Londra, attestano l’esistenza di rapporti privilegiati fra i committenti del luogo e alcune botteghe fiorentine, concludendo agli albori del Rinascimento il percorso espositivo, prima tappa di un iter artistico che prosegue nei decenni seguenti con documenti figurativi altrettanto straordinari.

venerdì 13 giugno 2014

Riaprono i Musei Civici di Monza

Nuovi dettagli sui Musei civici di Monza che saranno inaugurati sabato 28 giugno 2014 all’ex Casa degli Umiliati di via Teodolinda. Intanto, un sito internet (qui il link) interamente dedicato al museo con tutte le informazioni necessarie sul percorso espositivo, i prezzi, gli orari.
Appunto, gli orari: il museo sarà aperto da giugno a settembre (cioè dal 29 giugno in poi) tutti i giorni dalle 15 alle 18. Il giovedì anche dalle 20 alle 23. Da venerdì a domenica anche al mattino dalle 10 alle 13. Il biglietto di ingresso costa 6 euro, il ridotto 4 e le riduzioni valgono per ragazzi da 6 fino a 18 anni, adulti sopra i 65 anni, studenti universitari muniti di libretto, possessori di carte convenzionate o turistiche o soci di associazioni convenzionate muniti di tessera, gruppi precostituiti di adulti oltre le 10 persone con prenotazione (a persona), scolaresche (a studente).
Solo per il giorno dell'inaugurazione: ingresso a € 3 e gratuito per i ragazzi sotto i 16 anni.

giovedì 12 giugno 2014

Il Crocifisso di Cividale e la scultura lignea nel Patriarcato di Aquileia

Aprirà i battenti sabato 12 luglio 2014, a Cividale del Friuli (UD), la mostra Il Crocifisso di Cividale e la scultura lignea nel Patriarcato di Aquileia al tempo di Pellegrino II (secoli XII e XIII), promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia con la collaborazione dell’Arcidiocesi di Udine. Fino a domenica 12 ottobre, nel palazzo De Nordis di Cividale (città patrimonio dell’Unesco), si potranno ammirare trenta opere, alcune delle quali rarissime e mai esposte al pubblico.
Simbolo della mostra (curata da Luca Mor), sarà il maestoso Crocifisso ligneo tardo-romanico restaurato dalla Soprintendenza tra il 2005 e il 2012: un capolavoro prototipo per altri esemplari diffusi nelle Chiese del Patriarcato aquileiese almeno fino dal Duecento.
«Il fulcro della mostra ruoterà attorno a quest’opera - ricorda il Soprintendente del Fvg Luca Caburlotto -. Nord Europa e Bisanzio, ma anche l’eredità romana di Aquileia, trovano infatti suprema sintesi artistica e sentimentale proprio nel Crocifisso di Cividale, capolavoro di caratura europea ed espressione del ruolo di capitale anche artistica della città di Cividale».
Saranno esposte opere rarissime (molte delle quali monumentali), provenienti da Friuli Venezia Giulia, Carniola slovena, Istria, Veneto, Alto Adige, Tirolo, Carinzia, Stiria e Baviera. Un’occasione davvero unica che permetterà di ammirare, riunite in un’unica sede espositiva, la quasi totalità delle sculture lignee superstiti del contesto patriarcale dall’inizio del XII secolo, dimostrazione del forte legame esistente tra la Chiesa aquileiese e il mondo germanico.
Quattro le sezioni della mostra: la prima dedicata agli esempi di opere lignee d’Oltralpe, in particolare provenienti dal Reno al Tirolo e dall’ambito svevo alla Stiria. Le due sezioni successive presentano il panorama della scultura lignea nei territori del Patriarcato di Aquileia partendo dal modello del Crocifisso di Cividale fino ad accostare opere di cultura e provenienza extraterritoriale.
La quarta sezione ruota attorno all’eccezionale Antependio in argento dorato, datato 1204 e commissionato dal patriarca Pellegrino II per il Duomo di Cividale, e ad altri preziosissimi esempi di croci astili e arte suntuaria del contesto altoadriatico, tra cui coprievangeliari con valve eburnee di provenienza bizantina rifiniti con lamine d’argento e gemme.
La mostra è stata resa possibile grazie al supporto della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’Azienda Speciale “Villa Manin”, della Provincia di Udine, del Comune di Cividale del Friuli, della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, della Banca Popolare di Cividale, dell’Arcidiocesi di Udine e della parrocchia di Santa Maria Assunta di Cividale del Friuli.

giovedì 5 giugno 2014

Si riaprono le Stanze Segrete del Palazzo Pubblico di Siena

Si aprono nuovamente ai visitatori le stanze segrete di Palazzo Pubblico. Sabato 21 e domenica 22 giugno 2014, con visite guidate su prenotazione, sarà possibile intraprendere un esclusivo viaggio nell’arte senese, alla scoperta di capolavori che normalmente non sono visibili perché collocati all’interno degli uffici comunali. Un’opportunità straordinaria per osservare i luoghi di uno dei palazzi più celebrati del medioevo europeo, e rivivere un passato ricco di storia e cultura che va dal Trecento al Novecento. Il Palazzo Comunale, infatti, celebre per il ciclo di affreschi con le Allegorie del Buono e Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti e per la Maestà di Simone Martini, svela in questa occasione sei “stanze segrete” e due atri, custodi di importanti opere d’arte. Dalle lupe lapidee attribuite a Giovanni Pisano agli affreschi di maestri quali Sano di Pietro, Lorenzo di Pietro detto Vecchietta e Giovanni Antonio Bazzi detto Sodoma; dai fondi oro dei maestri trecenteschi come Lippo Memmi ai capolavori del Seicento senese (Domenico e Rutilio Manetti, Deifebo Burbarini, Astolfo Petrazzi, Bernardino Mei, Francesco Rustici). Un insieme di opere che rappresenta un unicum, per un suggestivo e interessante spunto di riflessione sulla storia civile e politica della città, sulla sua organizzazione, le sue strutture di giustizia, e il suo governo.
I tour giornalieri (massimo 35 persone) inizieranno alle ore: 10,30, 11,30, 12,30, 16, 17 e 18. Biglietto intero: € 11 (€ 8 + € 3 servizio visita guidata),mentre i bambini fino a 11 anni pagano solo € 3 come servizio visita guidata. Obbligatorie le prenotazioni: sienastanzesegrete@operalaboratori.com oppure telefonando allo 0577 286300.