giovedì 22 ottobre 2015

Apre il nuovo Museo dell’Opera del Duomo a Firenze

Giovedì 29 ottobre 2015 aprirà a Firenze il nuovo Museo dell’Opera del Duomo che conserva la maggiore collezione al mondo di scultura del Medioevo e del Rinascimento fiorentino. 750 opere tra statue e rilievi in marmo, bronzo e argento, tra cui capolavori dei maggiori artisti del tempo: Michelangelo, Donatello, Arnolfo di Cambio, Lorenzo Ghiberti, Andrea Pisano, Antonio del Pollaiolo, Luca della Robbia Andrea del Verrocchio e molti altri ancora. Oltre 200 opere visibili per la prima volta al pubblico dopo il restauro, tra queste la Maddalena di Donatello, la Porta Nord di Lorenzo Ghiberti per il Battistero di Firenze e i ventisette pannelli ricamati in oro e sete policrome su disegno di Antonio del Pollaiolo. Nel nuovo Museo troveranno posto anche molte opere mai viste prima o conservate nei depositi per decenni, come le quindici statue trecentesche e quasi settanta frammenti della facciata medievale del Duomo.
L’Opera di Santa Maria del Fiore ha investito 45 milioni di euro di risorse proprie nella realizzazione del nuovo Museo. Direttore e autore del progetto museologico è Timothy Verdon, mentre il progetto architettonico è di Adolfo Natalini e Guicciardini & Magni architetti. La realizzazione del nuovo Museo dell’Opera del Duomo è parte di un programma di interventi, tra cui il restauro delle facciate esterne del Battistero che terminerà il 25 ottobre 2015, messi in campo dall’Opera in vista del V Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa Italiana che si terrà a Firenze a novembre e che vedrà la visita di Papa Francesco.
Porta del Paradiso
Fondato nel 1881, negli ambienti trecenteschi dove Michelangelo scolpì il David, per raccogliere le opere eseguite nei secoli per i monumenti della Cattedrale di Firenze, lo storico Museo dell’Opera del Duomo presentava uno spazio insufficiente per ospitare la vasta collezione, di cui buona parte costituita da opere monumentali. Per questo nel 1997 l’Opera di Santa Maria del Fiore ha acquistato un grande fabbricato attiguo al museo. Dall’unione dei due edifici è nato il nuovo Museo dell’Opera del Duomo che dispone di quasi 6.000 metri quadri di superficie espositiva, più che raddoppiata rispetto al passato, e 25 sale su tre piani, alcune delle quali di enormi dimensioni. Il nuovo e spettacolare allestimento del museo è oggi finalmente in grado di valorizzare capolavori unici al mondo come la Pietà di Michelangelo, la Maddalena e i Profeti di Donatello, le Cantorie di Luca della Robbia e Donatello, le leggendarie Porta del Paradiso e la Porta Nord di Lorenzo Ghiberti del Battistero di Firenze.
Al centro del museo la spettacolare Sala dell’Antica facciata (36 metri x 20 x 20), dove su un lato è stato realizzato un colossale modello (in resina e polvere di marmo) in scala 1:1 dell’antica facciata del Duomo di Firenze realizzata da Arnolfo di Cambio a partire dal 1296, mai finita e distrutta nel 1587. Davanti a questa titanica quinta, ricostruita sulla base di un disegno cinquecentesco, saranno collocate 40 statue del Tre e primo Quattrocento originariamente realizzate per la facciata da artisti quali Arnolfo di Cambio, Donatello e Nanni di Banco.
Porta Sud di Andrea Pisano
Sul lato opposto della sala, la Porta del Paradiso (1425-52) chiamata così da Michelangelo “che tornerà a occupare una posizione frontale rispetto all’antica facciata del Duomo, ricostruendo un rapporto visivo e iconografico perso oltre 400 anni or sono”, afferma Timothy Verdon. Al suo fianco la celebre Porta Nord del Battistero di Firenze, e in futuro anche la Porta Sud di Andrea Pisano, che è stata restaurata dall’Opificio delle Pietre Dure (suo anche l’intervento sulla Maddalena di Donatello e altre opere della collezione) con dei risultati eccezionali al di là di ogni aspettativa: sotto lo sporco e le incrostazioni superficiali è riemersa la splendida doratura originale, ancora presente dopo sei secoli, nei rilievi scultorei delle 28 formelle, nelle testine di Profeti e Sibille e nel bellissimo fregio a motivi vegetali brulicante di piccoli animali. Il restauro e la realizzazione di una replica eseguita ad arte, che andrà a sostituire l’originale sul Battistero da gennaio 2016 (realizzata dalla Galleria Frilli di Firenze come fu per la Porta del Paradiso nel 1990), è stato finanziato con fondi privati messi a disposizione dalla stessa Opera e della Guild of the Dome Association, di cui fanno parte imprenditori di tutto il mondo. Questo ha permesso di restaurare la Porta Nord in un tempo eccezionalmente breve rispetto alla mole di lavoro e all’importanza dell’intervento.

lunedì 19 ottobre 2015

L'alba delle autonomie

Inaugurata venerdì 9 ottobre al Museo Leone di Vercelli, nella sede di Casa Alciati (via Verdi 30), la mostra L’alba delle autonomie, Statuti comunali piemontesi nelle collezioni della Biblioteca delle Regione Piemonte proseguirà fino all' 8 novembre 2015.
L’esposizione, curata e promossa dal Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con il Museo Leone, presenta al pubblico undici preziosi volumi di Statuti medievali.
Tra questi troviamo esposti nelle teche due manoscritti originali del 1200, miniati in oro, con legature in cuoio a cui è attaccata la catena che permetteva la pubblica consultazione. I due codici degli Statuti comunali, proprietà dell’Archivio storico della Città di Vercelli, risalgono rispettivamente al 1241 e al 1341. Il primo è fra i più antichi corpi statutari che possano vantare i Comuni italiani.
Provenienti dalla collezione della Biblioteca della Regione Piemonte a Torino sono gli altri nove volumi a stampa del Cinquecento: sono gli Statuti della città di Biandrate, Asti, Vercelli, Alessandria, Novara, Cuneo, Fossano, Novi Ligure.
La mostra è introdotta da dieci pannelli esplicativi – curati dal prof. Comba – che illustrano l’importanza dei primi Statuti comunali: essi regolavano in autonomia la vita della popolazione in ogni suo aspetto (doveri e libertà, giustizia, ambiente, sanità pubblica). L’esposizione è completata da un video in cui i maggiori esperti di Statuti medievali ne illustrano i diversi aspetti.
Orario: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 17.30, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Ingresso libero.
Info: Museo Leone 0161.253204; web: www.museoleone.it; info@museoleone.it.

mercoledì 14 ottobre 2015

Riapre il Museo dell’Opera del Duomo a Firenze.

Sono circa 750 le opere d'arte che da giovedì 29 ottobre 2015 troveranno la loro definitiva collocazione all'interno del nuovo Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, restituendo alla città una tradizione lunga 720 anni che abbraccia - dai capolavori di Arnolfo Di Cambio a quelli del Verrocchio e Donatello - secoli di tradizione artistica medievale e rinascimentale fiorentina.
Statue, rilievi in marmo, bronzo, argento, originariamente realizzati per gli ambienti esterni ed interni delle strutture che sorgono davanti al Museo - il Battistero di San Giovanni, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e il Campanile di Giotto - troveranno posto nelle 25 sale, distribuite su tre piani, di questo nuovo edificio. Uno spettacolare allestimento che mira a valorizzare capolavori unici al mondo, frutto di un restauro durato tre anni, molti originariamente concepiti per stare insieme, ma successivamente dispersi in attesa di una collocazione più ampia e definitiva.
Tornano a splendere la Maddalena di Donatello, la Porta del Paradiso e la Porta del Nord del Battistero, opera di Lorenzo Ghiberti, mentre l'antica facciata medievale del Duomo, realizzata da Arnolfo Di Cambio a partire dal 1296, ma distrutta nel 1586, verrà ricostruita a grandezza naturale (un colossale modello in resina) nella sala maggiore del museo. Ed è proprio questa facciata - con le sue 40 statue ricollocate nelle loro nicchie - il “gioiello” più atteso da monsignor Timothy Verdon, storico dell'arte e direttore della nuova struttura. «Firenze, città ricca di glorie antiche - spiega Verdon - ha bisogno di grandi iniziative moderne e il nuovo Museo dell'Opera, una struttura spettacolare di qualità mondiale, è la più importante iniziativa fiorentina degli ultimi anni».
Su un lato della sala del nuovo edificio sarà esposta la Porta del Paradiso che, come spiega Verdon, «tornerà a occupare una posizione frontale rispetto all'antica facciata, ricostruendo un rapporto visivo e iconografico perso oltre 400 anni fa». Ai suoi due lati si potrà ammirare la Porta Nord del Battistero – il cui restauro ha consentito il recupero, dopo sei secoli dalla sua realizzazione, dell'oro che ne ricopriva le sculture - e presto anche la Porta Sud di Andrea Pisano. Il percorso dello spettatore proseguirà al piano terra con le sale che accolgono la Maddalena penitente di Donatello - un'opera che sprigiona una grande forza, ma anche tenerezza e devozione attraverso lo sguardo e le mani congiunte in preghiera - e la Pietà di Michelangelo. All'interno della Galleria del Campanile di Giotto, tra le sedici statue a grandezza naturale, spiccano i Profeti di Donatello, Abacuc e Geremia, e i 54 rilievi scultorei originali che la adornavano. Nella Galleria delle Cantorie di Luca della Robbia e di Donatello si potranno, invece, osservare i due grandi pergami realizzati per il Duomo tra il 1431 e il 1439. Un museo nel museo sarà la Galleria, con i modelli lignei del Quattrocento, tra cui quello attribuito allo stesso artista fiorentino, materiali e attrezzi dell'epoca impiegati per la costruzione della Cupola, oltre alla maschera funebre del grande architetto. Fondata nel 1296 per realizzare il Duomo di Firenze l’Opera continua a portare avanti il suo impegno finalizzato alla conservazione e alla valorizzazione del suo straordinario patrimonio culturale. Il Museo dell'Opera del Duomo, fondato nel 1891, fa parte del sistema museale del Grande Museo del Duomo che racchiude il Duomo di Firenze, la Cupola di Brunelleschi, la Cripta di Santa Reparata, il Battistero di San Giovanni e il Campanile di Giotto. Un accordo artistico che il prossimo 29 ottobre tornerà a orbitare, con il suo spartito di arte, fede, storia, di fronte al suo pubblico, nella spettacolare piazza che rappresenta il cuore vibrante di Firenze.