giovedì 25 gennaio 2018

"Dalla pietra all'oro" mostra a Sassari

La vita dei sardi raccontata attraverso i gioielli e gli ornamenti che dalla Preistoria a oggi hanno accompagnato l'esistenza delle popolazioni isolane. È il fil rouge della mostra "Dalla pietra all'oro. Gioielli e ornamenti dalla Preistoria ad oggi nelle collezioni del Museo Sanna", che sarà inaugurata venerdì 26 gennaio 2018, alle ore 17,00 nella Sala Conferenze del Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico"G.A. Sanna" di Sassari, a cura di Antonio Luiu, e Barbara Rossi, demoetnoantropologo e archeologa del Polo Museale della Sardegna.
L'esposizione presenterà una selezione di gioielli e ornamenti visibili in due sezioni, una etnografica e una archeologica. La prima parte comprende alcuni esemplari della gioielleria tradizionale sarda realizzati con metalli preziosi e con l'utilizzo di antiche tecniche di lavorazione: spille, anelli, orecchini, collane, amuleti e ornamenti per le vesti, appartenenti alle collezioni "Gavino Clemente" e "Zely Bertolio".
La sezione archeologica contiene i primi monili realizzati in pietra, conchiglia e osso, e, attraverso un viaggio nel tempo, conduce i visitatori ai gioielli e agli ornamenti in bronzo, oro e argento, creati dall'epoca nuragica a quella medievale. A inaugurare la mostra saranno, Giorgio Murru, direttore del Menhir Museum, Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna di Laconi, l'orafo Pier Andrea Carta e Nicola Castangia, fotografo di ArcheoFoto, che terranno una conferenza dal titolo "I Gioielli delle Janas: dal mito delle janas fino alle tipologie più diffuse della gioielleria popolare".

venerdì 19 gennaio 2018

"Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia"

Oltre 100 opere tra pittura, disegno, grafica: l’apice del Rinascimento tedesco finalmente al Palazzo Reale di Milano Milano. Con la firma di Albrecht Dürer (1471-1528). Arriva a Palazzo Reale dal 21 febbraio al 24 giugno 2018 in una magnifica e rappresentativa selezione di opere di Dürer e dei suoi contemporanei tedeschi e (nord)italiani la mostra “Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia”.
Il cuore della mostra rivelerà le qualità intrinseche delle sue opere nelle varie categorie da lui praticate, pittura, disegno e grafica, evidenziandone il carattere innovativo. La mostra intende proporre – per la prima volta – al pubblico milanese, ma anche a quello italiano ed internazionale, la grande figura di Albrecht Dürer, artista universale di Norimberga. La carriera di Albrecht Dürer segna un momento di grande effervescenza in termini socio-economici, artistici, culturali ed intellettuali nella Germania meridionale, ma anche un momento di massima apertura verso l’Europa, sia in Italia (Nord) sia nei Paesi Bassi. Un periodo, questo, di rapporti reciproci sul piano visivo, intellettuale e culturale che coinvolge anche altri grandi protagonisti della mostra, come gli artisti tedeschi suoi contemporanei: Lucas Cranach, Albrecht Altdorfer, Hans Baldung da un lato, e dall’altro di grandi pittori, disegnatori e artisti grafici italiani della Val Padana fra Milano e Venezia, come Giorgione, Andrea Mantegna, Leonardo da Vinci e Lorenzo Lotto.
Il dibattito religioso e spirituale come substrato culturale delle opere di Dürer, il suo rapporto con la committenza attraverso l’analisi della ritrattistica, dei soggetti mitologici, delle pale d’altare, la sua visione della natura e dell’arte tra Classicismo e Anticlassicismo, la sua figura di uomo e le sue ambizioni d’artista. Il tutto raccontato in una mostra che per la prima volta porterà a Milano a Palazzo Reale capolavori del maestro tedesco e del suo tempo.
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martedì 16 gennaio 2018

Prorogata la mostra "Ambrogio Lorenzetti" a Siena

Inserita ai vertici delle mostre più interessanti dell’anno in Europa dagli esperti del settore, l’esposizione “Ambrogio Lorenzetti” al Santa Maria della Scala non è mancata ad attirare l’attenzione sia di pubblico che di critica. Aperta al pubblico lo scorso 22 ottobre e con la chiusura prevista per il 21 gennaio, la mostra si è rivelata un vero successo, attirando in tre mesi con grande plauso della stampa ben oltre 35mila spettatori. Dopo una così grande richiesta prorogarne l’apertura era la risposta migliore: la chiusura viene quindi posticipata a domenica 8 aprile 2018.
“Non è stato per niente semplice, ma ce l’abbiamo fatta: la mostra continuerà, dopo il grande successo di pubblico e critica, suggellando la crescita del Santa Maria della Scala e delle politiche culturali e turistiche di Siena. Ambrogio ci accompagnerà fino alla primavera, per i senesi che non l’hanno ancora visitata o vogliono tornarci, per gli storici dell’arte ed i critici, e per i tanti turisti che avranno un motivo in più per scegliere Siena, scoprendo un capitolo fondamentale dell’arte medievale mondiale. Siamo felici di poter dare l’annuncio ufficiale.” commenta il Sindaco Bruno Valentini, uno dei maggiori fautori di questa decisione.
Grande soddisfazione anche nelle parole del direttore del Santa Maria Daniele Pittèri: ” In un periodo in cui progressivamente, e fortunatamente, si sta abbandonando la logica delle grandi mostre blockbuster per abbracciare quella della riscoperta e della riflessione monografica sui grandi artisti del passato, un’esposizione dedicata a Lorenzetti assume un valore che va oltre l’impatto dell’evento.”
La riuscita della mostra è il culmine di un lungo lavoro che parte dall’iniziativa del 2015 “Dentro il restauro” volta a recuperare la bellezza dei molti affreschi dell’artista senese ed ha portato oggi a reintegrare nell’esposizione pressoché interamente la vicenda artistica di Ambrogio Lorenzetti con prestiti mirati dal Musée du Louvre, dalla National Gallery di Londra, dalle Gallerie degli Uffizi, dai Musei Vaticani, dallo Städel Museum di Francoforte e dalla Yale University Art Gallery. Il risultato finale è ancora più notevole se si prende in considerazione che su Lorenzetti non esiste nemmeno una moderna e affidabile monografia scientifica e che un’iniziativa del genere è possibile soltanto a Siena, che conserva all’incirca il settanta per cento delle opere oggi conosciute del pittore.
L’esposizione è curata da Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini e Max Seidel, curatori anche del corposo volume che accompagna la mostra, mentre l’allestimento è progettato dallo studio Guicciardini & Magni Architetti. Il percorso espositivo è arricchito inoltre dalla presenza di un’audioguida in più lingue e da alcuni interventi videofilmati, sia di taglio informativo che di taglio suggestivo/narrativo.