Madonna Avvocata di Tivoli |
Il 12 novembre 2012 alle ore 11.30 presso la Sala Altoviti di Palazzo di
Venezia a Roma si terrà la conferenza stampa di presentazione della
mostra dedicata alle icone medioevali di Roma e del Lazio del Fondo
Edifici di Culto dal titolo "Tavole miracolose: Le icone medioevali di
Roma e del Lazio del Fondo Edifici di Culto” a cura di Giorgio Leone.
Come si legge in una nota a cura della Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma: "È la prima esposizione che il Ministero dell'Interno dedica al Medioevo ed è la prima in assoluto dedicata alle icone medioevali di Roma e del Lazio. Ha il merito di rendere visibili dei preziosi tesori che ad oggi, data la particolare collocazione nelle chiese che li ospitano, sono stati scarsamente fruibili sia dal pubblico che dagli studiosi, i quali hanno potuto esaminarli direttamente soltanto in poche occasioni e mai in un numero così consistente".
"Roma conserva esemplari antichissimi di icone - prosegue la nota - condividendo tale primato solo con il Monastero di Santa Caterina del Monte Sinai e conta il numero maggiore di icone ascrivibili al periodo pre-iconoclasta. Due di esse saranno qui esposte, la Madonna col Bambino di Santa Maria Nova, il cui restauro curato dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro verrà presentato in occasione della mostra, e la Madonna di Santa Maria del Rosario, la più antica della serie delle Avvocate, che in epoca medievale costituirono le immagini mariane più venerate dai romani. Il Fondo Edifici di Culto ha la fortuna di annoverare, oltre all’esemplare pre-iconoclasta, altre quattro Madonne Avvocate, qui presentate assieme per la prima volta in assoluto".
"Tutte le icone romane medioevali hanno col tempo acquisito lo status di 'immagini miracolose' - si precisa nella nota - e come tavole taumaturgiche sono state insignite dalla metà del Seicento della corona, diventando punto di riferimento imprescindibile per la comunità dei fedeli.
Alcune volte esse hanno cambiato il loro 'volto' attraverso interventi di ridipintura dovuti ai cambiamenti del gusto artistico. Già dagli anni Cinquanta, fino ai recenti restauri, le rimozioni di questi rimaneggiamenti ci hanno restituito manufatti di eccellente valore artistico e di notevole antichità. Anche in occasione della presente mostra, come momento imprescindibile della doverosa attività di tutela del patrimonio del Fondo Edifici di Culto, in collaborazione con la Soprintendenza di Roma, sono stati intrapresi importanti interventi di revisione conservativa e di restauro, che costituiscono un’importante possibilità di confronto e di studio, specie su opere che sono ancora, come la Madonna di Farfa e la Madonna Avvocata di Tivoli – restaurata per la mostra -, al centro di un acceso dibattito critico. Infine, la visione ravvicinata consentirebbe più oculate osservazioni sulla tecnica di esecuzione, attraverso cui arricchire il patrimonio di conoscenze in via di costante acquisizione".
"Il recupero artistico di tali dipinti - continua la nota - costituisce un momento importante per riconsiderare le radici e la storia della pittura sacra occidentale e pone in risalto il legame con la tradizione ed in modo particolare con la devozione romana.
L’esposizione, infatti, garantisce il dovuto rispetto per le opere, attraverso un allestimento essenziale ma altamente evocativo. A garantire un percorso che sia al tempo stesso tematico e cronologico, sono state allestite quattro sezioni: la prima è dedicata alla più antica icona di Roma: l’Imago antiqua di Santa Francesca Romana; la seconda all’Avvocata, che per tutto il Medio Evo è da reputarsi la Madonna dei romani per eccellenza; la terza a quelle tavole che attestano in modo esemplare il passaggio dall’icona all’immagine di devozione e, infine, la quarta dedicata all’Altarolo di San Gregorio Magno della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme - anch’esso presentato dopo il restauro -, un’opera composita in cui il valore iconico convive accanto a quello sacro, essendo al contempo immagine e reliquia".
"Ognuna delle sezioni - conlude in fine la nota - è corredata da pannelli didattici e da didascalie scritte in oro, in omaggio alla tradizione dei fondi oro, in armonia con l'ambiente e riportano informazioni sulla tecnica e sulla qualità storico-artistiche delle icone, illustrando per ognuna di esse una lettura della loro storia.
In mostra sarà presentato anche il restauro della Madonna della Catena di San Silvestro al Quirinale. Un suggestivo commento di musica sacra e canti bizantini accompagna il visitatore durante il percorso, immergendolo in un'esperienza visiva profondamente mistica". La Soprintendenza SPSAE per il Polo Museale della città di Roma.
Come si legge in una nota a cura della Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma: "È la prima esposizione che il Ministero dell'Interno dedica al Medioevo ed è la prima in assoluto dedicata alle icone medioevali di Roma e del Lazio. Ha il merito di rendere visibili dei preziosi tesori che ad oggi, data la particolare collocazione nelle chiese che li ospitano, sono stati scarsamente fruibili sia dal pubblico che dagli studiosi, i quali hanno potuto esaminarli direttamente soltanto in poche occasioni e mai in un numero così consistente".
"Roma conserva esemplari antichissimi di icone - prosegue la nota - condividendo tale primato solo con il Monastero di Santa Caterina del Monte Sinai e conta il numero maggiore di icone ascrivibili al periodo pre-iconoclasta. Due di esse saranno qui esposte, la Madonna col Bambino di Santa Maria Nova, il cui restauro curato dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro verrà presentato in occasione della mostra, e la Madonna di Santa Maria del Rosario, la più antica della serie delle Avvocate, che in epoca medievale costituirono le immagini mariane più venerate dai romani. Il Fondo Edifici di Culto ha la fortuna di annoverare, oltre all’esemplare pre-iconoclasta, altre quattro Madonne Avvocate, qui presentate assieme per la prima volta in assoluto".
"Tutte le icone romane medioevali hanno col tempo acquisito lo status di 'immagini miracolose' - si precisa nella nota - e come tavole taumaturgiche sono state insignite dalla metà del Seicento della corona, diventando punto di riferimento imprescindibile per la comunità dei fedeli.
Alcune volte esse hanno cambiato il loro 'volto' attraverso interventi di ridipintura dovuti ai cambiamenti del gusto artistico. Già dagli anni Cinquanta, fino ai recenti restauri, le rimozioni di questi rimaneggiamenti ci hanno restituito manufatti di eccellente valore artistico e di notevole antichità. Anche in occasione della presente mostra, come momento imprescindibile della doverosa attività di tutela del patrimonio del Fondo Edifici di Culto, in collaborazione con la Soprintendenza di Roma, sono stati intrapresi importanti interventi di revisione conservativa e di restauro, che costituiscono un’importante possibilità di confronto e di studio, specie su opere che sono ancora, come la Madonna di Farfa e la Madonna Avvocata di Tivoli – restaurata per la mostra -, al centro di un acceso dibattito critico. Infine, la visione ravvicinata consentirebbe più oculate osservazioni sulla tecnica di esecuzione, attraverso cui arricchire il patrimonio di conoscenze in via di costante acquisizione".
"Il recupero artistico di tali dipinti - continua la nota - costituisce un momento importante per riconsiderare le radici e la storia della pittura sacra occidentale e pone in risalto il legame con la tradizione ed in modo particolare con la devozione romana.
L’esposizione, infatti, garantisce il dovuto rispetto per le opere, attraverso un allestimento essenziale ma altamente evocativo. A garantire un percorso che sia al tempo stesso tematico e cronologico, sono state allestite quattro sezioni: la prima è dedicata alla più antica icona di Roma: l’Imago antiqua di Santa Francesca Romana; la seconda all’Avvocata, che per tutto il Medio Evo è da reputarsi la Madonna dei romani per eccellenza; la terza a quelle tavole che attestano in modo esemplare il passaggio dall’icona all’immagine di devozione e, infine, la quarta dedicata all’Altarolo di San Gregorio Magno della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme - anch’esso presentato dopo il restauro -, un’opera composita in cui il valore iconico convive accanto a quello sacro, essendo al contempo immagine e reliquia".
"Ognuna delle sezioni - conlude in fine la nota - è corredata da pannelli didattici e da didascalie scritte in oro, in omaggio alla tradizione dei fondi oro, in armonia con l'ambiente e riportano informazioni sulla tecnica e sulla qualità storico-artistiche delle icone, illustrando per ognuna di esse una lettura della loro storia.
In mostra sarà presentato anche il restauro della Madonna della Catena di San Silvestro al Quirinale. Un suggestivo commento di musica sacra e canti bizantini accompagna il visitatore durante il percorso, immergendolo in un'esperienza visiva profondamente mistica". La Soprintendenza SPSAE per il Polo Museale della città di Roma.
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