In mostra a Torino a Palazzo Madama, da giovedì 6 giugno a domenica 13 ottobre 2013, un
percorso attraverso l’arte europea del Medioevo e del Rinascimento, con
una selezione di ottantacinque opere, provenienti dalla collezione di
Alexander Basilewsky, molte delle quali mai più esposte in Occidente da
quando lasciarono la Francia nel 1885.
Dal IV secolo a metà del Cinquecento, da Bisanzio alla Spagna, dalla Francia alla regione del Reno e della Mosa, all’Italia, la collezione Basilewsky, tra le più ricche e straordinarie formatesi nel corso dell’Ottocento, offre l’opportunità unica di attraversare secoli di storia e di arte, radunando alcuni dei capolavori più alti nel campo delle arti decorative - intaglio in avorio, smalti limosini, maiolica italiana – e offrendo un ampio ventaglio di tecniche e di stili.
Per l’età Medievale, sono documentati soprattutto oggetti d’uso liturgico provenienti da chiese e monasteri: calici, reliquiari, croci, pissidi, flabelli (ventagli liturgici), piatti di legature per codici manoscritti, trittici, piccole statue; accanto a questi, anche manufatti di uso profano, come i vetri dipinti a oro di età paleocristiana, i dittici consolari, i cofanetti, e un raro corno da caccia (olifante). Tra i capolavori presenti, la celebre cassetta reliquiario di santa Valeria, con figure policrome su fondo dorato, e la croce detta di Friburgo, mirabile creazione del gotico francese di inizio Duecento.
Le
arti del Rinascimento sono rappresentate dagli smalti dipinti di
Limoges, con splendidi esemplari delle botteghe di Pierre Raymond e dei
Penicaud, e dalle maioliche italiane. Queste si presentano come una
raccolta nella raccolta, altamente rappresentativa della produzione
cinquecentesca nella penisola, con opere di Casteldurante, Deruta,
Gubbio, Urbino, e con capolavori firmati dai maestri Nicola da Urbino,
Giorgio da Gubbio e Xanto da Rovigo. Completano la sezione, alcuni pezzi
d’eccezione della ceramica francese, di cui Basilewsky fu tra i primi
collezionisti: le cosiddette “faiences de Saint-Porchaire” e le
ceramiche di Bernard Palissy e della sua cerchia.
Informazioni: www.palazzomadamatorino.it.
Dal IV secolo a metà del Cinquecento, da Bisanzio alla Spagna, dalla Francia alla regione del Reno e della Mosa, all’Italia, la collezione Basilewsky, tra le più ricche e straordinarie formatesi nel corso dell’Ottocento, offre l’opportunità unica di attraversare secoli di storia e di arte, radunando alcuni dei capolavori più alti nel campo delle arti decorative - intaglio in avorio, smalti limosini, maiolica italiana – e offrendo un ampio ventaglio di tecniche e di stili.
Per l’età Medievale, sono documentati soprattutto oggetti d’uso liturgico provenienti da chiese e monasteri: calici, reliquiari, croci, pissidi, flabelli (ventagli liturgici), piatti di legature per codici manoscritti, trittici, piccole statue; accanto a questi, anche manufatti di uso profano, come i vetri dipinti a oro di età paleocristiana, i dittici consolari, i cofanetti, e un raro corno da caccia (olifante). Tra i capolavori presenti, la celebre cassetta reliquiario di santa Valeria, con figure policrome su fondo dorato, e la croce detta di Friburgo, mirabile creazione del gotico francese di inizio Duecento.
Olifante, corno da caccia, Sud d'Italia, XI secolo. |
Informazioni: www.palazzomadamatorino.it.
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