Dal 13 luglio 2013 il Museo del Castello e delle
Ceramiche Medievali di Piombino apre le porte al pubblico in una veste
rinnovata, che insieme valorizzerà il monumento e racconterà la storia
della città in epoca medievale, esponendo i frutti delle ultime scoperte
archeologiche sul territorio. L'inaugurazione si svolgerà sabato 13
luglio alle ore 18,00 presso il museo.
Con questo nuovo allestimento il Castello non
sarà più semplicemente il museo di se stesso, ma racconterà la storia
della Piombino medievale, attraverso un nastro rosso su cui si
distendono ricostruzioni, testi, reperti, dispositivi interattivi,
immagini, video e suoni. Saranno così comprensibili i risultati di scavo
archeologico della volta dell’abside della chiesa di Sant’Antimo sopra i
Canali che hanno messo in luce oltre seicento esemplari di ceramiche
medievali; proprio dal ritrovamento di queste ceramiche, effettuato nel
2003 in concomitanza con i lavori di restauro della chiesa, il nuovo
progetto di allestimento museale trae la sua origine.
Il progetto, curato da Giovanna Bianchi dell’Università di Siena, Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti in collaborazione con i progettisti Giuseppe Bartolini e Simonetta Fiamminghi, si basa su una rilettura complessiva del precedente museo del castello e della città.
Al suo interno, articolato in tre livelli e in tre diversi percorsi espositivi, si snoderanno in un unico racconto il museo del Castello (al piano terra), la mostra permanente delle ceramiche di Sant’Antimo (al primo piano) e il museo della storia della città -sulla formazione e sullo sviluppo di Piombino dall’epoca medievale fino all’età moderna- (al secondo piano).
La cronologia delle ceramiche esposte, compresa nella prima metà del XIII secolo, la loro provenienza e tipologia (maioliche arcaiche di produzione pisana, ceramiche prodotte a Savona, ceramiche di importazione da varie parti del Mediterraneo) rendono questo uno dei ritrovamenti più importanti a livello nazionale nel campo dello studio della ceramica medievale. In occasione del restauro della chiesa furono inoltre rimossi dalla torre campanaria i bacini ceramici apposti come originaria decorazione architettonica, anch’essi testimonianza, nel XIII secolo, di una circolazione di prodotti ceramici relativa a più contesti del Mediterraneo.
I successivi studi di tali reperti e della stessa chiesa, confluiti nel 2007 in una pubblicazione a cura di Giovanna Bianchi e Graziella Berti, hanno evidenziato come le vicende della chiesa di S. Antimo sopra i Canali e delle sue ceramiche fossero collegate alla storia di Piombino nella prima metà del 1200. Il cantiere della chiesa fu, infatti, una sorta di baricentro di riferimento rispetto ad una più ampia e coeva progettazione.
Negli anni passati anche un altro monumento importante della Piombino medievale, come la Fonte ai Canali, è stato sottoposto a restauro e, in tale occasione, per decisione della stessa Soprintendenza ai Beni Artistici, sono state rimosse le teste zoomorfe della fonte da cui scaturisce l’acqua. Tali teste, restaurate da Luca Giannitrapani su incarico della Soprintendenza stessa, troveranno la loro giusta collocazione in questo nuovo percorso museale.
Per consentire una lettura unica di queste sezioni il progetto propone un sistema di allestimenti e di esposizione nuovo e adatto alla valorizzazione dei reperti e dei materiali, ricco anche di arredi tecnologici, schermi, punti informativi.
Il progetto, curato da Giovanna Bianchi dell’Università di Siena, Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti in collaborazione con i progettisti Giuseppe Bartolini e Simonetta Fiamminghi, si basa su una rilettura complessiva del precedente museo del castello e della città.
Al suo interno, articolato in tre livelli e in tre diversi percorsi espositivi, si snoderanno in un unico racconto il museo del Castello (al piano terra), la mostra permanente delle ceramiche di Sant’Antimo (al primo piano) e il museo della storia della città -sulla formazione e sullo sviluppo di Piombino dall’epoca medievale fino all’età moderna- (al secondo piano).
La cronologia delle ceramiche esposte, compresa nella prima metà del XIII secolo, la loro provenienza e tipologia (maioliche arcaiche di produzione pisana, ceramiche prodotte a Savona, ceramiche di importazione da varie parti del Mediterraneo) rendono questo uno dei ritrovamenti più importanti a livello nazionale nel campo dello studio della ceramica medievale. In occasione del restauro della chiesa furono inoltre rimossi dalla torre campanaria i bacini ceramici apposti come originaria decorazione architettonica, anch’essi testimonianza, nel XIII secolo, di una circolazione di prodotti ceramici relativa a più contesti del Mediterraneo.
I successivi studi di tali reperti e della stessa chiesa, confluiti nel 2007 in una pubblicazione a cura di Giovanna Bianchi e Graziella Berti, hanno evidenziato come le vicende della chiesa di S. Antimo sopra i Canali e delle sue ceramiche fossero collegate alla storia di Piombino nella prima metà del 1200. Il cantiere della chiesa fu, infatti, una sorta di baricentro di riferimento rispetto ad una più ampia e coeva progettazione.
Negli anni passati anche un altro monumento importante della Piombino medievale, come la Fonte ai Canali, è stato sottoposto a restauro e, in tale occasione, per decisione della stessa Soprintendenza ai Beni Artistici, sono state rimosse le teste zoomorfe della fonte da cui scaturisce l’acqua. Tali teste, restaurate da Luca Giannitrapani su incarico della Soprintendenza stessa, troveranno la loro giusta collocazione in questo nuovo percorso museale.
Per consentire una lettura unica di queste sezioni il progetto propone un sistema di allestimenti e di esposizione nuovo e adatto alla valorizzazione dei reperti e dei materiali, ricco anche di arredi tecnologici, schermi, punti informativi.
Nessun commento:
Posta un commento