Una
panoramica sul mondo degli strumenti musicali in uso nei secoli tra il
Basso Medioevo e il primo Barocco (tra l’XI ed il XVII secolo). E’ la
mostra, realizzata dal Dramsam Centro Giuliano di Musica Antica di
Gorizia, su iniziativa della Fondazione Rovigo Cultura e del Comune di
Rovigo, che si terrà da venerdì 25 ottobre a domenica 3 novembre 2013 in Pescheria Nuova.
La
mostra, a cura di Giuseppe Paolo Cecere, si propone sia come percorso
didattico informativo sugli strumenti in uso in quel periodo, sia come
spazio di riflessione sui problemi della ricostruzione degli strumenti
per la musica antica.
Il
percorso didattico, organizzato storicamente per “famiglie”
organologiche, prevede l’esposizione di accurate ricostruzioni, su
precise basi organologiche, di strumenti musicali in uso nel periodo
citato, affiancate da materiale iconografico relativo ai singoli
strumenti, didascalie sintetiche di descrizione storica e funzionale
degli strumenti esposti, nonché tabelle riassuntive e di confronto.
La
mostra sarà “animata” dalla presenza di un monitor sul quale
scorreranno le immagini di riferimento iconografico ed il cui audio
esemplificherà le musiche eseguite con gli strumenti stessi.
“Ancora
una volta – ha detto il sindaco Bruno Piva -, ci proponiamo ai nostri
cittadini con un’esposizione originale e bella. Rovigo, attraverso la
Fondazione Rovigo Cultura, ci pregia di un bell’evento”.
Una
iniziativa di spessore già annunciata dal titolo, ha sottolineato
l’assessore alla Cultura Anna Paola Nezzo. “Sarà possibile avere una
ricostruzione visiva di tanti strumenti che hanno accompagnato
l’evoluzione della musica in tutti questi secoli. Ci saranno anche dei
momenti musicale a cura del Canto delle muse, per dare risalto a questa
particolarità”.
Claudio
Sartorato, membro regionale della Fondazione Rovigo Cultura, ha
spiegato che ne era rimasto affascinato ammirandola all’interno del
Castello di Gorizia. “Con piacere ho saputo che era una mostra
itinerante e mi sono interessato per poterla organizzare a Rovigo”.
Infine,
Vittorio Zanon, grande studioso di musica barocca e presidente del
Canto delle muse, ha evidenziato l’importanza di far vedere anche ai
bambini gli strumenti reali del passato, facendo sentire anche il suono
per conoscer il linguaggio sonoro del passato.
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