"Francesco, il santo. Capolavori nei
secoli e dal territorio reatino" è il titolo della mostra che, ideata da
Anna Imponente, soprintendente per i Beni Storici Artistici ed
Etnoantropologici del Lazio, e da Gianfranco Formichetti, assessore alla
cultura del Comune di Rieti, dal 31 marzo al 2 settembre 2012 proporrà
alcuni fra i più importanti protagonisti della storia dell’arte
italiana, allo scopo di promuovere la conoscenza, sul piano biografico e
iconografico, del Santo di Assisi, una delle figure chiave del
misticismo occidentale, e di valorizzare il territorio reatino nella
storia del francescanesimo.
La città di Rieti è il centro della
bellissima e incontaminata Valle Santa che, frequentata da Francesco con
assiduità dal 1209 al 1225, è testimonianza viva dei momenti
fondamentali del Francescanesimo: la scrittura della Regola bollata nel
Santuario di Fonte Colombo (definito Il Sinai francescano), la
rappresentazione del primo presepe vivente nel Santuario di Greccio,
nella notte di Natale del 1223, l'austera ed essenziale sacralità dello
Speco di Poggio Bustone, la pace mistica del santuario di S. Maria della
Foresta.
Realizzata con la fattiva collaborazione
del Museo e Archivio Diocesano di Rieti, della Provincia e Camera di
Commercio di Rieti, della Fondazione Varrone, del Centro Europeo di
Studi Agiografici, dell’Ordine dei Frati Minori di Roma e del Comitato
Amici del Cammino di Francesco, la mostra si articolerà in tre sedi
espositive.
Nella prima, negli spazi del Museo
Civico di Rieti, saranno esposti alcuni degli esempi più significativi
dell’immagine di San Francesco nelle sue diverse declinazioni
iconografiche con un nucleo di capolavori provenienti da diversi musei
nazionali: opere di artisti tra i più celebri, come le tavole di Cimabue
e Margaritone d’Arezzo per il Medioevo, Antoniazzo Romano (un
capolavoro presente nel Museo ospitante la mostra) per il Rinascimento,
Correggio e Tiziano, Annibale Carracci e Pietro da Cortona, Tiepolo e
Alessandro Magnasco rispettivamente per il Cinque, Sei, Settecento e
Francesco Podesti e Domenico Morelli per l’Ottocento, per il Novecento
Duilio Cambellotti e Adolfo Wildt, per giungere all’originale
interpretazione fornitane ai nostri giorni da Norberto e Mimmo Paladino.
Si è scelto di individuare capolavori in grado di illustrare i
principali episodi della biografia di Francesco, interpretati nelle
diverse declinazioni stilistiche che segnano l’evoluzione del linguaggio
artistico, accomunati dalla intensità espressiva e spirituale cui la
figura del Santo risulta inscindibilmente connessa.
Nel Salone del Palazzo Papale della
Curia reatina che ospita il Museo Diocesano saranno esposte le opere
provenienti dal territorio, alcune, conservate in luoghi non visitabili e
restaurate per l’occasione, momento importante di valorizzazione e di
studio scientifico, selezionate a Rieti e provincia tra quanto di più
interessante è stato espresso nell’arte sacra in onore di San Francesco:
dipinti, sculture e preziosi paramenti sacri che testimoniano l’alta
qualità della produzione artistica della zona. Tra le più notevoli si
segnalano: la preziosa Croce di Posta del XIV secolo, le tele di
Vincenzo Manenti e Alessandro Turchi detto l’Orbetto - dalla chiesa di
Santa Maria della Misericordia di Accumoli - del XVII secolo e il
dipinto recentemente restituito al caravaggesco Bartolomeo Manfredi,
proveniente da Leonessa.
Infine, negli spazi che la Fondazione
Varrone ha predisposto presso il Complesso San Giorgio, sono raccolti i
documenti più importanti riferiti a San Francesco e al Francescanesimo
nel territorio reatino dal Duecento ad oggi.
Tutte le info nel sito dedicato: www.francescoilsanto.it.
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