Al Castello del Buonconsiglio fino al 7 aprile 2013 le fotografie che raccontano il celebre affresco del Ciclo dei Mesi.
Torre
Aquila raccontata in poetiche fotografie di Elena Munerati. La mostra
“Il nome della rosa” svela immagini inedite scattate dalla grande
fotografa trentina nel corso della sua lunga attività. Fino al 7 aprile 2013 una sala di Castelvecchio
ospiterà questa rassegna dedicata al capolavoro dipinto dal maestro
Venceslao in Torre Aquila. Con singolari tagli netti, la fotografia di
Elena Munerati, che ha trascorso anni di vita personale e professionale
nel Castello del Buonconsiglio, costringe a fermarsi al cospetto degli
affreschi, evidenziandone in profondità i variegati aspetti del ricco
linguaggio espressivo. Rifiutando il confortevole approdo al digitale e
tralasciando l’insieme pittorico come fosse scontato, la fotografa
conduce senza esitazione verso l’essenza di forme e colori, inseguendo
il pittore sui dettagli. E l’esito del percorso di ricerca risulta per
molti versi inaspettato perché induce a cogliere un’immagine più vivida e
immediata dell’arte di Venceslao, in apparente contrasto con alcuni
toni convenzionali della rappresentazione di paesaggi naturali e
personaggi, sottoposti addirittura, nel Mese di Aprile, al gioco di una
“prospettiva rovesciata” che, a scapito dei contadini in primo piano,
ingrandisce la nobiltà sullo sfondo. Nel celebre “Ciclo dei Mesi” lo
sguardo del visitatore è del resto colpito da una sorprendente
moltitudine di immagini e di sollecitazioni, dovute alla cultura e
sensibilità dell’artista boemo Venceslao che, attorno al 1400, operò su
commissione del principe vescovo Giorgio di Liechtenstein. Nell’armonica
raffigurazione della vita agiata di corte e dell’umile lavoro nei
campi, la pittura è infatti pervasa da un’incalzante rappresentazione di
minuti dettagli che, attingendo all’esperienza enciclopedica
medioevale, offrono un esemplare manifesto dell’epoca. Animate da vivaci
contrasti cromatici e scandite dallo scorrere dei mesi, le scene sono
costellate da un fitto ricamo di particolari che non lasciano quasi
tregua all’occhio, incalzato da continui richiami e repentini passaggi
dal punto di vista dei temi, delle dimensioni e dei colori. La vastità
e, al tempo stesso, la precisione degli affreschi, permettono al
visitatore solo un dominio apparente sulla totalità del racconto, tanto
più che l’illusorio affacciarsi alla loggia, ripartita da colonnine
tortili, conduce in una sorta di realtà “aumentata”, priva di confini.
Le personali visioni del Ciclo dei Mesi proposte dal lavoro di Elena
Munerati, al di là dello stretto valore documentario che esse assumono,
sono cariche di una spiccata sensibilità e poetica che rimandano alle
riflessioni di Walter Benjamin sull’aura e sul complesso rapporto fra la
realtà, la sua percezione e riproducibilità attraverso “l’occhio
meccanico” della fotografia.
Orario:
9.30 - 17.00, tutti i giorni tranne il lunedì.
Tel +39 0461 233770
Fax +39 0461 239497
Fax +39 0461 239497
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