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| Mattonelle esagonali provenienti dalla cappella Gaetani d'Aragona nel duomo di Capua,maiolica, Napoli, seconda metà del XV secolo, inv. nn. 7040-7043, 18854-18855 | 
"Pavimenti e rivestimenti ceramici tra Occidente e Oriente dal Medioevo 
all'età contemporanea", questo il titolo di una nuova e importante 
sezione permanente, ideata dal MIC,  che sarà inaugurata al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (MIC) sabato 20 aprile 2013 alle ore 
17.30.
Su un patrimonio di circa 15mila manufatti, i curatori, Carmen 
Ravanelli Guidotti e Valentina Mazzotti per la parte retrospettiva, 
Claudia Casali per il primo '900, Stefano Dirani per il '900 faentino, 
Rolando Giovannini per il secondo dopoguerra, hanno selezionato circa un
 migliaio di piastrelle e mattonelle da rivestimento dal Medioevo ai 
giorni nostri.
L'utilizzo della ceramica in architettura affonda le sue radici 
nell'Oriente antico, ma è soprattutto il mondo islamico a rivestire con 
mattonelle smaltate in vari colori le pareti di moschee, mausolei, 
scuole coraniche e palazzi, conseguendo esiti di raffinato 
decorativismo. Gli esemplari a lustro dell'Iran del XIII-XIV secolo, le 
mattonelle con ornati floreali di Iznik (antica Nicea) nella Turchia 
ottomana del XVI-XVII secolo e i manufatti tunisini del XVII-XVIII 
secolo forniscono una panoramica del Vicino e Medio Oriente islamico.
L'apprezzamento per i rivestimenti maiolicati e invetriati si 
diffonde poi in Occidente attraverso la mediazione della Spagna, dove 
matura quello stile ispano-moresco che incarna la perfetta fusione tra 
l'Oriente islamico e l'Occidente cristiano. Accanto ad interessanti 
esemplari della Spagna del XV-XVI secolo, della Francia medievale e 
rinascimentale e dell'Olanda del XVI-XVII secolo e ad una limitata ma 
rappresentativa selezione di mattonelle da stufa altoatesine, il 
contesto europeo è completato da un'estesa selezione di manufatti 
italiani dal Medioevo all'età contemporanea. Sulla scia emulativa degli 
esemplari spagnoli anche in Italia si radica la produzione di mattonelle
 e mattoni smaltati che nel XV-XVI secolo rivestono i pavimenti di 
cappelle, studioli e i soffitti di chiese, per poi conquistare nel corso
 del '600 e soprattutto del '700 porzioni sempre più estese di superfici
 pavimentali e parietali con elaborate composizioni "a tappeto", specie 
in ambito campano e siciliano. Tale fenomeno subisce un notevolissimo 
incremento con l'introduzione dei mezzi meccanici e dei processi 
industriali: dopo la brillante stagione Liberty di inizio '900 la 
mattonella supera il discorso strettamente decorativo per divenire mezzo
 e supporto artistico (come nel caso di Arturo Martini o degli stessi 
futuristi); ma è nel secondo dopoguerra che si registra una vera e 
propria esplosione della produzione industriale, per cui la piastrella 
diviene strumento della ricostruzione ed elemento di diffusione 
popolare.
Il MIC comprende nel suo ricco patrimonio una raccolta di oltre 
10.000 piastrelle industriali raccolte negli ultimi trent'anni da 
Rolando Giovannini, con un paziente lavoro di selezione che ha coinvolto
 i principali produttori e designers non solo italiani. È un campionario
 vasto con famose firme da Sottsass alla Campi, da Mari a Munari, da 
Scanavino a Zauli, solo per citare alcuni nomi.
La sezione si compone di mattonelle smaltate e invetriate da 
rivestimento parietale e pavimentale, con un ristretto numero di 
ceramiche ad altro uso architettonico (tegole, mattonelle da stufa, 
mattoni) o decorativo anche con fini devozionali (pannelli con figure e 
vedute). Oltre ai singoli manufatti sono allestite, ove possibile, 
composizioni di mattonelle di un medesimo contesto per fornire un'idea 
degli impiantiti originari, in molti casi deteriorati dall'usura e 
sostituiti da materiali più durevoli come il marmo. La scelta in taluni 
casi di affiancare alle mattonelle esemplari di vasellame testimonia la 
condivisione di medesimi motivi decorativi e stilistici su differenti 
supporti ceramici. Il duplice ordinamento geografico e cronologico 
dell'esposizione consente di focalizzare l'evoluzione tecnico-stilistica
 delle mattonelle attraverso i secoli e di cogliere le reciproche 
affinità e influenze tra Occidente e Oriente.  
La sezione è stata allestita grazie al contributo del Sistema Museale
 della Provincia di Ravenna, CERSAIE e DM Materie Plastiche.
 
 
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