mercoledì 17 aprile 2013

Pavimenti e rivestimenti ceramici tra Occidente e Oriente dal Medioevo all'età contemporanea

Mattonelle esagonali provenienti dalla cappella Gaetani d'Aragona nel duomo di Capua,maiolica, Napoli, seconda metà del XV secolo, inv. nn. 7040-7043, 18854-18855
"Pavimenti e rivestimenti ceramici tra Occidente e Oriente dal Medioevo all'età contemporanea", questo il titolo di una nuova e importante sezione permanente, ideata dal MIC, che sarà inaugurata al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (MIC) sabato 20 aprile 2013 alle ore 17.30.
Su un patrimonio di circa 15mila manufatti, i curatori, Carmen Ravanelli Guidotti e Valentina Mazzotti per la parte retrospettiva, Claudia Casali per il primo '900, Stefano Dirani per il '900 faentino, Rolando Giovannini per il secondo dopoguerra, hanno selezionato circa un migliaio di piastrelle e mattonelle da rivestimento dal Medioevo ai giorni nostri.
L'utilizzo della ceramica in architettura affonda le sue radici nell'Oriente antico, ma è soprattutto il mondo islamico a rivestire con mattonelle smaltate in vari colori le pareti di moschee, mausolei, scuole coraniche e palazzi, conseguendo esiti di raffinato decorativismo. Gli esemplari a lustro dell'Iran del XIII-XIV secolo, le mattonelle con ornati floreali di Iznik (antica Nicea) nella Turchia ottomana del XVI-XVII secolo e i manufatti tunisini del XVII-XVIII secolo forniscono una panoramica del Vicino e Medio Oriente islamico.
L'apprezzamento per i rivestimenti maiolicati e invetriati si diffonde poi in Occidente attraverso la mediazione della Spagna, dove matura quello stile ispano-moresco che incarna la perfetta fusione tra l'Oriente islamico e l'Occidente cristiano. Accanto ad interessanti esemplari della Spagna del XV-XVI secolo, della Francia medievale e rinascimentale e dell'Olanda del XVI-XVII secolo e ad una limitata ma rappresentativa selezione di mattonelle da stufa altoatesine, il contesto europeo è completato da un'estesa selezione di manufatti italiani dal Medioevo all'età contemporanea. Sulla scia emulativa degli esemplari spagnoli anche in Italia si radica la produzione di mattonelle e mattoni smaltati che nel XV-XVI secolo rivestono i pavimenti di cappelle, studioli e i soffitti di chiese, per poi conquistare nel corso del '600 e soprattutto del '700 porzioni sempre più estese di superfici pavimentali e parietali con elaborate composizioni "a tappeto", specie in ambito campano e siciliano. Tale fenomeno subisce un notevolissimo incremento con l'introduzione dei mezzi meccanici e dei processi industriali: dopo la brillante stagione Liberty di inizio '900 la mattonella supera il discorso strettamente decorativo per divenire mezzo e supporto artistico (come nel caso di Arturo Martini o degli stessi futuristi); ma è nel secondo dopoguerra che si registra una vera e propria esplosione della produzione industriale, per cui la piastrella diviene strumento della ricostruzione ed elemento di diffusione popolare.
Il MIC comprende nel suo ricco patrimonio una raccolta di oltre 10.000 piastrelle industriali raccolte negli ultimi trent'anni da Rolando Giovannini, con un paziente lavoro di selezione che ha coinvolto i principali produttori e designers non solo italiani. È un campionario vasto con famose firme da Sottsass alla Campi, da Mari a Munari, da Scanavino a Zauli, solo per citare alcuni nomi.
La sezione si compone di mattonelle smaltate e invetriate da rivestimento parietale e pavimentale, con un ristretto numero di ceramiche ad altro uso architettonico (tegole, mattonelle da stufa, mattoni) o decorativo anche con fini devozionali (pannelli con figure e vedute). Oltre ai singoli manufatti sono allestite, ove possibile, composizioni di mattonelle di un medesimo contesto per fornire un'idea degli impiantiti originari, in molti casi deteriorati dall'usura e sostituiti da materiali più durevoli come il marmo. La scelta in taluni casi di affiancare alle mattonelle esemplari di vasellame testimonia la condivisione di medesimi motivi decorativi e stilistici su differenti supporti ceramici. Il duplice ordinamento geografico e cronologico dell'esposizione consente di focalizzare l'evoluzione tecnico-stilistica delle mattonelle attraverso i secoli e di cogliere le reciproche affinità e influenze tra Occidente e Oriente.  
La sezione è stata allestita grazie al contributo del Sistema Museale della Provincia di Ravenna, CERSAIE e DM Materie Plastiche.

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