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domenica 12 novembre 2023
sabato 11 novembre 2023
Lippo di Dalmasio e le arti a Bologna tra Trecento e Quattrocento
Da sabato 18 novembre 2023 a domenica17 marzo 2024 il Museo Civico Medievale di Bologna dedica una mostra a Lippo di Dalmasio, artista attivo a cavallo tra Trecento e Quattrocento fra Bologna e la Toscana.
Attraverso dipinti, sculture e manoscritti miniati la mostra ricostruisce l'attività del pittore dalla formazione in terra toscana alle commissioni più prestigiose nella Bologna di fine Trecento.
Nonostante l'immagine stereotipata di pittore devoto di Madonne col Bambino, dovuta alla narrazione della Controriforma, l'arte di Lippo di Dalmasio è variegata: l'artista è attivo nel cantiere di San Petronio, realizza importanti opere pubbliche, riveste incarichi prestigiosi. La mostra è a cura di Massimo Medica e Fabio Massaccesi.
Inaugurazione venerdì 17 novembre 2023 alle 17.30.
Attraverso dipinti, sculture e manoscritti miniati la mostra ricostruisce l'attività del pittore dalla formazione in terra toscana alle commissioni più prestigiose nella Bologna di fine Trecento.
Nonostante l'immagine stereotipata di pittore devoto di Madonne col Bambino, dovuta alla narrazione della Controriforma, l'arte di Lippo di Dalmasio è variegata: l'artista è attivo nel cantiere di San Petronio, realizza importanti opere pubbliche, riveste incarichi prestigiosi. La mostra è a cura di Massimo Medica e Fabio Massaccesi.
Inaugurazione venerdì 17 novembre 2023 alle 17.30.
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Ubicazione:
Via Manzoni, 4, 40121 Bologna BO, Italia
lunedì 6 novembre 2023
martedì 31 ottobre 2023
Per Immagini e Colori. La storia di Santa Umiltà da Faenza nel capolavoro medievale degli Uffizi
Da Firenze a Faenza: un capolavoro delle Gallerie degli Uffizi, il grande Polittico con le storie di Santa Umiltà del pittore gotico Pietro Lorenzetti (Siena 1280-1348), appena riemerso in tutto il suo splendore da un complesso restauro durato oltre quattro anni, viene esposto da domani nella città della quale Umiltà è santa Patrona.
La mostra, intitolata "Per Immagini e Colori. La storia di Santa Umiltà da Faenza nel capolavoro medievale degli Uffizi", è accolta nella Sala del Medioevo e del Rinascimento della Pinacoteca Comunale e sarà visitabile dal 31 ottobre 2023 fino al prossimo 3 marzo 2024; è in questo contesto che la monumentale opera torna visibile per la prima volta al pubblico in seguito al complesso intervento di recupero al quale è stata sottoposta da parte dell’Opificio delle Pietre Dure e dello Studio Scarpelli di Firenze.
Faenza entra così a far parte degli Uffizi Diffusi, grande piano di diffusione dell’arte sul territorio, lanciato due anni fa dal celebre museo fiorentino.
Il polittico in mostra nella Pinacoteca è composto da ben 22 elementi, tra cuspidi, predella e 11 storie che raccontano i momenti più salienti nell’esistenza di Santa Umiltà da Faenza. Umiltà (nata nel 1226 circa e morta nel 1310) fu una donna straordinaria: in contrasto con gli schemi della condizione femminile del tempo, abbracciò la vita religiosa con grande energia e spirito di iniziativa, fondò prima un monastero a Faenza e poi, a 55 anni - età venerabile per quei tempi - attraversò l’Appennino con alcune consorelle e si trasferì a Firenze per dare vita al monastero di San Giovanni Evangelista, noto come “delle donne di Faenza”. L’itinerario della santa, venerata su entrambi i versanti della montagna, si compie oggi in senso inverso con l’attuale esposizione, a suggellare l’amicizia che nei secoli ha legato la città romagnola a Firenze, e che anche durante i gloriosi anni del Rinascimento faentino ha visto i suoi signori, i Manfredi, legati ai Medici di Firenze.
La mostra, finanziata interamente grazie al generoso contributo di privati, offre l’occasione diammirare, per la prima volta, i risultati del restauro dell’opera, appena terminato dopo quattro anni di lavoro.
Realizzato all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze a seguito di un’ampia campagna di indagini e documentazione, l’intervento – completato dallo studio Stefano Scarpelli - ha portato al risanamento del supporto ligneo ed alla pulitura della superficie pittorica, rimuovendo sporco stratificato, vecchi ritocchi degradati e vernici divenute opache nel corso del tempo.
Grazie al restauro, dunque, è ora possibile ammirare di nuovo il capolavoro di Pietro Lorenzetti nella sua nitidezza e nei suoi cromatismi originali, e leggere il racconto della vita di Umiltà nell’ordine originario con il quale fu concepito.
La mostra, intitolata "Per Immagini e Colori. La storia di Santa Umiltà da Faenza nel capolavoro medievale degli Uffizi", è accolta nella Sala del Medioevo e del Rinascimento della Pinacoteca Comunale e sarà visitabile dal 31 ottobre 2023 fino al prossimo 3 marzo 2024; è in questo contesto che la monumentale opera torna visibile per la prima volta al pubblico in seguito al complesso intervento di recupero al quale è stata sottoposta da parte dell’Opificio delle Pietre Dure e dello Studio Scarpelli di Firenze.
Faenza entra così a far parte degli Uffizi Diffusi, grande piano di diffusione dell’arte sul territorio, lanciato due anni fa dal celebre museo fiorentino.
Il polittico in mostra nella Pinacoteca è composto da ben 22 elementi, tra cuspidi, predella e 11 storie che raccontano i momenti più salienti nell’esistenza di Santa Umiltà da Faenza. Umiltà (nata nel 1226 circa e morta nel 1310) fu una donna straordinaria: in contrasto con gli schemi della condizione femminile del tempo, abbracciò la vita religiosa con grande energia e spirito di iniziativa, fondò prima un monastero a Faenza e poi, a 55 anni - età venerabile per quei tempi - attraversò l’Appennino con alcune consorelle e si trasferì a Firenze per dare vita al monastero di San Giovanni Evangelista, noto come “delle donne di Faenza”. L’itinerario della santa, venerata su entrambi i versanti della montagna, si compie oggi in senso inverso con l’attuale esposizione, a suggellare l’amicizia che nei secoli ha legato la città romagnola a Firenze, e che anche durante i gloriosi anni del Rinascimento faentino ha visto i suoi signori, i Manfredi, legati ai Medici di Firenze.
La mostra, finanziata interamente grazie al generoso contributo di privati, offre l’occasione diammirare, per la prima volta, i risultati del restauro dell’opera, appena terminato dopo quattro anni di lavoro.
Realizzato all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze a seguito di un’ampia campagna di indagini e documentazione, l’intervento – completato dallo studio Stefano Scarpelli - ha portato al risanamento del supporto ligneo ed alla pulitura della superficie pittorica, rimuovendo sporco stratificato, vecchi ritocchi degradati e vernici divenute opache nel corso del tempo.
Grazie al restauro, dunque, è ora possibile ammirare di nuovo il capolavoro di Pietro Lorenzetti nella sua nitidezza e nei suoi cromatismi originali, e leggere il racconto della vita di Umiltà nell’ordine originario con il quale fu concepito.
giovedì 12 ottobre 2023
"Minium. L'antica arte della miniatura" A Conegliano (TV)
Ubicazione:
31015 Conegliano TV, Italia
domenica 6 agosto 2023
Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona
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Promossa dal Comune di Cortona e dall’Accademia Etrusca di Cortona, sotto l’egida del Comitato Nazionale per le celebrazioni istituito dal MIC, organizzata da Villaggio Globale International e curata da Tom Henry, professore emerito all’Università di Kent e già Direttore della Scuola di Studi Classici e Rinascimentali dell’Università inglese a Roma, l’esposizione si concentra sulla produzione pittorica di Luca Signorelli con l’obiettivo di ripercorrere la carriera dell’artista, rendendo evidente la forza del suo colorismo, la portata e l’originalità della sue invenzioni tanto ammirate da Vasari, la potenza narrativa delle opere e la capacità che egli ebbe di andare oltre i suoi contemporanei, divenendo “un faro per i grandi del Rinascimento”. A rendere difficile la visione d’insieme del percorso di Signorelli è stata soprattutto la dispersione dei lavori dell’artista cortonese in tanti luoghi e siti,in Italia e all’estero, a partire dagli stupefacenti cicli di affreschi che lo hanno reso famoso.
Dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze al Museo Nazionale Capodimonte di Napoli, dalla Fondation Jacquemart-André di Parigi alla National Gallery di Londra, dal Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto alla Pinacoteca Comunale di Sansepolcro o ancora dalla National Gallery of Irland di Dublino all’High Museum of Art di Atlanta, i dipinti in mostra sono stati selezionati in base all’altissimo livello qualitativo e appaiono rappresentativi di ogni decennio di attività di Signorelli, a cominciare da una delle primissime opere ancora sotto l’influenza e il magistero di Piero della Francesca, proveniente da collezione privata di New York.
Diverse le novità annunciate che l’esposizione propone tra cui, a titolo di anticipazione: la ricomposizione per quanto ancora possibile della Pala di Matelica, realizzata nel 1504-1505 per la chiesa di Sant’Agostino a Matelica, smembrata e dispersa per il mondo a metà del XVIII secolo; quindi la presenza di due preziosi pannelli con la Nascita e Il miracolo di San Nicola (1508 – 1510 circa), per la prima volta di ritorno in Italia dagli Stati Uniti d’America (Atlanta); e ancora il ricongiungimento, mai riuscito in epoca moderna, della tavola centrale del Polittico della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano, raffigurante la Madonna e il Bambino in trono, con la relativa predella, composta da tre pannelli in prestito dagli Uffizi di Firenze, in cui Signorelli mostra tutta la sua vena narrativa. Del resto, potere d’immaginazione e invenzione visiva sono qualità rare riconosciute al grande artista già dal contemporaneo, cortigiano, pittore e poeta Giovanni Santi che, con un termine di solito riservato alle arti liberali, definì il Cortonese “d’ingegno e spirito pelegrino” a sottolinearne il vivace intelletto; ma anche dal sommo biografo Vasari che, oltre che per Filippino Lippi, solo per Signorelli fece esplicito riferimento alla capacità immaginifica in un artista del Quattrocento, ricordando gli affreschi del Duomo di Orvieto. Signorelli, scrive Vasari, è “quella persona, che col fondamento del disegno, e delli ignudi particolarmente, e con la grazia della invenzione e disposizione delle istorie, aperse alla maggior parte degli artefici la via all’ultima perfezzione dell’arte”.
La mostra si integra con gli Itinerari di Signorelli (in città, in particolare al Museo Diocesano e nella chiesa di San Niccolò, e nelle località tosco umbre custodi di importanti testimonianze del Maestro), voluti e promossi dagli organizzatori come momento fondamentale di completamento dell’esposizione, tramite accordi e collaborazioni attivate con i comuni e le Istituzioni interessate. Una rete importante che darà vita a un percorso di valorizzazione territoriale del grande pittore rinascimentale, con Cortona come centro, destinato a permanere nel tempo grazie a una guida specifica che affianca il catalogo della mostra (entrambi editi da Skira), mappe, agevolazioni e molto altro. La mostra sarà altresì accompagnata da un denso programma di eventi di accompagnamento, previsti fin dal prossimo marzo – conferenze, concerti, lectio ecc - legati a Signorelli e al contesto storico e culturale in cui egli visse e operò, in un Italia centrale animata dai fermenti del passaggio tra XV e XVI secolo.
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Ubicazione:
Piazza Signorelli, 9, 52044 Cortona AR, Italia
mercoledì 28 giugno 2023
"I colori e le immagini del Tacuinum Sanitatis del XIV secolo" a Soncino (CR)
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Ubicazione:
26029 Soncino CR, Italia
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