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sabato 11 novembre 2023

Lippo di Dalmasio e le arti a Bologna tra Trecento e Quattrocento

Da sabato 18 novembre 2023 a domenica17 marzo 2024 il Museo Civico Medievale di Bologna dedica una mostra a Lippo di Dalmasio, artista attivo a cavallo tra Trecento e Quattrocento fra Bologna e la Toscana.
Attraverso dipinti, sculture e manoscritti miniati la mostra ricostruisce l'attività del pittore dalla formazione in terra toscana alle commissioni più prestigiose nella Bologna di fine Trecento.
Nonostante l'immagine stereotipata di pittore devoto di Madonne col Bambino, dovuta alla narrazione della Controriforma, l'arte di Lippo di Dalmasio è variegata: l'artista è attivo nel cantiere di San Petronio, realizza importanti opere pubbliche, riveste incarichi prestigiosi. La mostra è a cura di Massimo Medica e Fabio Massaccesi.
Inaugurazione venerdì 17 novembre 2023 alle 17.30.
Per maggiori informazini clicca qui !

giovedì 2 marzo 2023

Trésors enluminés de Suisse

Ci sono le lamentele di uno scrivano infreddolito all’interno della sua officina, appuntate come note a margine di un testo, e c’è la richiesta di uno scriba che invoca la benedizione a fine lavoro. E poi le maledizioni contro eventuali ladri, le tracce dei denti di un topo e quelle di un incendio che ha colpito il monastero dove il manoscritto era custodito.
Su tutto, i colori brillanti, le miniature potenti, di una raffinatezza rara, che racchiudono un sapere antico e che si apprestano a regalare al pubblico un viaggio nel cuore del Medioevo attraverso una selezione dei manoscritti miniati realizzati tra il III e il XVI secolo, provenienti da oltre 15 biblioteche svizzere e molti dei quali mai esposti al pubblico.
Da venerdì 3 marzo a domenica 9 luglio 2023 c’è un motivo in più per visitare la Fondation Martin Bodmer di Cologny (Ginevra) e il suo museo sotterraneo progettato da Mario Botta.

La nuova mostra temporanea della Fondazione, dal titolo Trésors enluminés de Suisse, svela al grande pubblico una selezione dei più preziosi manoscritti medievali conservati in Svizzera e inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Ci sono i manoscritti a sfondo sacro e liturgico delle opere devozionali in arrivo dall'abbazia di San Gallo (Stiftsbibliothek) - che vanta una delle biblioteche monastiche più importanti e antiche al mondo, inscritta dal 1983 tra i primi siti del patrimonio mondiale dell'Unesco - e c’è l’universo laico delle opere letterarie, filosofiche e scientifiche della Fondazione Martin Bodmer di Cologny, splendidamente miniate. Grazie alla mostra il visitatore si troverà di fronte a testi che racchiudono la saggezza e le tradizioni, ma anche il vivere quotidiano superbamente illustrato dai maestri miniatori. Grazie a una serie di prestiti del Musée d'art et d'histoire di Ginevra (MAH), gli ospiti della mostra potranno anche apprezzare gioielli e oggetti in voga nel Medioevo, come la scrivania portatile trecentesca con scene di amore cortese, un paio di guanti e un bacinetto - una sorta di casco che si portava sotto l'elmo per difendere la testa quando questo veniva temporaneamente tolto - realizzato sul finire del Trecento a proveniente dal nord Italia.
La mostra si potrà visitare dal martedì alla domenica dalle 14,00 alle 18,00. Ogni primo mercoledì del mese sarà aperta dalle 14,00 alle 21,00.

venerdì 5 agosto 2022

La battaglia dei due Re con finte schiere

Mentre i  650 figuranti che daranno vita, dal 9 all’11 settembre, alla Partita a Scacchi Viventi stanno provando costumi, movimenti, coreografie e strategie, la Pro Marostica – organizzatrice della popolare disfida – invita ad approfondire la storia della nobile arte degli scacchi.

Lo fa proponendo, dal 6 agosto al 18 settembre 2022,  nelle Sale del Castello Inferiore la preziosa mostra “La battaglia dei due Re con finte schiere. La storia degli scacchi tra XIII e XVIII secolo nei libri della Biblioteca Bertoliana”.

Come indica il sottotitolo, la mostra attinge ai tesori della Biblioteca Bertoliana di Vicenza, che, attiva sin dal   700, è la più importante del territorio vicentino e tra le più importanti biblioteche storiche italiane.

La Bertoliana, tra i suoi tanti tesori, accoglie una rara collezione di letteratura scacchistica universale. Sono opere manoscritte e a stampa datate tra il XIII e il XIX secolo, spesso arricchite da disegni e incisioni.

A guidare tra i contenuti della sezione della Biblioteca riservata al gioco  degli scacchi, è un manoscritto di piccolissime dimensioni, redatto nell'Ottocento dai bibliotecari Ignazio Savi e Andrea Capparozzo, contenente il censimento bibliografico dei libri sul gioco degli scacchi all’epoca patrimonio della Biblioteca vicentina. Quell’inventario è stato  in seguito ampliato a livello di bibliografia specialistica.

Tra i tesori, il “Liber ... super ludo scachorum” (1493) di Jacopo da Cessole, con straordinarie illustrazioni e il “manuale” per “imparare giocare a scachi et de le partite” di Pedro Damiano da Odemira (1512), “Il gioco de gli scacchi” (1584) di Ruy Lopez de Segura, o il trattato “Scacchia ludus” (1527) di Girolamo Vida o, ancora “Il gioco de gli scachi” (1617)Pietro Carrera, o l’ “Analyse du jeu des echecs” (1749) di François-André Danican Philidor. Affascina, nelle “Lettres ... accompagnee de trois gravures ... qui representant ce fameux Automate “(1783), le immagini del celeberrimo Automa che gioca a scacchi. Opere rare, spesso impreziosite da notevoli tavole illustrative delle diverse fasi del ludus.

Tra i tanti tesori della mostra, accanto ai trattati scacchistici che hanno segnato la storia del gioco in Europa, va segnalata la splendida miniatura che decora la Bibbia del copista Cambius Vicentinus. La piccola scena miniata rappresenta un chierico e un laico che, seduti, giocano a scacchi: si tratta di una delle prime rappresentazioni di partita a scacchi ad oggi nota, realizzata in Francia nel terzo quarto del XIII secolo, negli anni in cui il pio re Luigi IX  vietava il gioco degli scacchi.

Simone Bucco Presidente Associazione Pro Marostica sottolinea che “La celebrazione degli Scacchi nelle loro diverse forme è sempre l’occasione per ricordare la nostra manifestazione più famosa, nata da un libretto teatrale del vulcanico Mirco Vucetich e in programma negli anni pari sull’amata scacchiera posta a pavimentazione della piazza. La mostra ha il merito anche di valorizzare lo straordinario patrimonio scacchistico conservato dall’Associazione Pro Marostica, da sempre impegnata nell’organizzazione e nella promozione della celebre rievocazione storica, che mette in scena con pezzi grandi et viviuna sfida unica ed emozionante.”

Mostra curata da Laura Sbicego e realizzata in collaborazione con il Comune di Marostica, l’Associazione Pro Marostica, il Circolo scacchistico “Città di Marostica”, A.S.D. Scacchi Berici, Fondazione Benetton Studi Ricerche e con lo storico degli scacchi Diego D’Elia.

Info e prenotazioni: www.marosticascacchi.it.

mercoledì 15 giugno 2022

The Vercelli Book Saga. La mostra

Da sabato 18 giugno a venerdì 12 agosto 2022, al Museo del Tesoro del Duomo di Vercelli.
"The Vercelli Book Saga. La mostra" è l'evento dedicato al videogioco "Hwæt! The Vercelli Book Saga" sviluppato dalla Fondazione Museo del Tesoro del Duomo di Vercelli, dedicato al Vercelli Book e scaricabile gratuitamente dagli store Apple e Android.
Il famoso manoscritto anglosassone della fine del X secolo, svela alcuni dei suoi segreti grazie all'avventuroso viaggio compiuto da Eve.
La mostra è un'occasione per vedere dal vivo i disegni utilizzati per la creazione del videogioco, realizzati da Andrea Capone e Matteo Capobianco (in arte Ufocinque).
Quando: da mercoledì a venerdì 15-18; sabato 10-12 e 15-18; domenica 15-18.
Per seguire l'evento su Facebook clicca qui !

giovedì 14 ottobre 2021

Dante a Novara

Dante a Novara: in mostra codici e libri antichi alla Negroni Edizioni e personaggi della Commedia tra Sesia e Ticino Dall' 11 ottobre al 27 novembre 2021 la Biblioteca Civica Negroni di Novara ospita un percorso espositivo alla scoperta di libri preziosi e rari della collezione dantesca di Carlo Negroni, unica in Italia. Attraverso i versi della Divina Commedia questi antichi volumi sfidano i secoli e raccontano la storia del libro: dai manoscritti alla stampa a caratteri mobili, dalla nascita a Venezia del corsivo e del formato tascabile alla prima volta in cui nel titolo compare l'appellativo Divina. A cura dei giovani volontari del Centro Novarese di Studi Letterari con catalogo Educatt e aperture speciali per le scuole. Una collezione unica in Italia è al centro della mostra "Dante a Novara" nel VII centenario dantesco con codici manoscritti medievali, edizioni antiche e capolavori dell'arte tipografica, a cura di Roberto Cicala e Paolo Testori con la collaborazione di Alessandro Audisio, Federica Rossi e Valentina Zanon. L'esposizione, a palazzo Vochieri in corso Cavallotti 6 a Novara, e ad ingresso gratuito ma solo su prenotazione on line:  
Il progetto, di Centro Novarese di Studi Letterari e Comune di Novara con il coinvolgimento di molti enti locali e del Comitato dantesco novarese, propone una selezione della collezione che il senatore Carlo Negroni lasciò alla comunità cittadina e oggi conservata presso la Biblioteca che porta il suo nome. È una raccolta tra le più importanti tutt'oggi presenti in Italia sia per consistenza, con oltre 2200 esemplari, tra volumi e opuscoli, sia per il valore e rarità delle edizioni che abbracciano oltre tre secoli di storia della tradizione dantesca. L'esposizione si chiude con una comparazione tra edizioni di vari formati, da piccolissimi fino alla monumentale opera di Gustave Dorè, illustratore tra i più famosi in Europa nella seconda metà dell'Ottocento, per la quale ideò ben 136 xilografie di grande formato L'esposizione dei libri antichi, con un progetto di allestimento sotto la supervisione del dirigente Cultura del comune di Novara Davide Zanino, è autorizzata dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d'Aosta, con l'apporto del personale della Biblioteca e con vari enti coinvolti tra cui Archivio di Stato di Novara, Associazione di volontariato Amici Opera Pia Carlo Negroni, Biblioteca Gaudenziana della Diocesi di Novara, Biblioteca del liceo classico e linguistico Carlo Alberto, Biblioteca del liceo delle Scienze Umane ed Economico Sociale Contessa Tornielli Bellini, Laboratorio di editoria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Ufficio Scolastico Provinciale.
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giovedì 30 settembre 2021

Dante e il suo tempo nelle biblioteche fiorentine

Le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri vedono unite
le tre storiche biblioteche fiorentine, la Biblioteca Medicea Laurenziana, la Biblioteca Nazionale Centrale e la Biblioteca Riccardiana, in una iniziativa espositiva congiunta dal titolo Dante e il suo tempo nelle biblioteche fiorentine, promossa dalla Società Dantesca Italiana.
 
La mostra, con il patrocinio e contributo del Comitato per le Celebrazioni del Centenario dantesco e il conferimento della Medaglia del Presidente della Repubblica, si svolgerà contemporaneamente nelle tre sedi dal 24 settembre 2021 al 14 gennaio 2022.
L’evento si propone di offrire un percorso originale che permetterà ai visitatori di ammirare un patrimonio librario rarissimo e di straordinaria importanza culturale, composto da manoscritti e antiche edizioni delle opere dantesche, facenti parte del prezioso patrimonio delle tre biblioteche fiorentine e per la prima volta integrati in un unico percorso espositivo.
In Biblioteca Riccardiana il percorso della mostra intende seguire Dante attraverso le sue opere. Di particolare importanza la sezione dedicata alla Commedia, che vede esposti il Ricc. 1005, parte riccardiana del famoso manoscritto Riccardiano-Braidense, uno dei manoscritti più antichi della Commedia e la Commedia Ricc. 1035, autografo di Giovanni Boccaccio. La sezione dedicata alle Rime è impreziosita da uno dei più antichi ritratti conosciuti di Dante (Ricc. 1040) e dal celebre Canzoniere Palatino (BNCF, Pal. 217), ove si trova la prima attestazione del nome di Dante. Per la prima volta, inoltre, sono esposti insieme due esemplari del Commento alla Commedia di Landino, quello di dedica alla Signoria, stampato su pergamena con miniature di Attavante e proveniente dalla BNCF, e quello su carta riccardiano, completo delle 21 illustrazioni attribuite a Botticelli.
La Mostra è curata dai professori Gabriella Albanese, Sandro BertelliSonia Gentili, Giorgio Inglese, Paolo Pontari.
L’accesso nella sede della Biblioteca Riccardiana è consentito su prenotazione nel rispetto del Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 ed esclusivamente alle persone munite di Green Pass o certificazione equipollente in corso di validità, da mostrare all’ingresso con un documento di identità (D.L. 23 luglio 2021).

mercoledì 14 luglio 2021

La Commedia e Cortona nel tempo di Dante

Dal 25 giugno al 10 ottobre 2021 è in programma la mostra «La Commedia e Cortona nel tempo di Dante». Un progetto curato dal comitato scientifico, con il supporto grafico di Renato Floris e installazioni digitali a cura di Simone Pucci. La mostra prevede l’esposizione temporanea del «Cortonese 88», il manoscritto trecentesco annoverato tra i testimoni più significativi nella tradizione testuale della Commedia, e di alcuni tra i più celebri e rilevanti documenti del patrimonio cortonese, (il «Laudario di Cortona», la cosiddetta «Lettera di Silvestro de Adria» contenente la bolla di indizione del Giubileo del 1300 e la bolla «Vigilis spectatoris» di Giovanni XXII per l’indizione della nuova sede vescovile di Cortona). All’interno della mostra sarà presente uno «sfogliatore» digitale che permetterà di approfondire e conoscere i manoscritti attraverso la lettura e l’ascolto.
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giovedì 2 luglio 2020

L’anatomia dal Medioevo a Leonardo da Vinci

L’anatomia dal Medioevo a Leonardo da Vinci, curata da Paola Salvi – presenta, nella sala Federiciana della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, una selezione di volumi, tutti parte del ricchissimo catalogo della Biblioteca Ambrosiana, che consente di tracciare per tappe significative il percorso degli studi di medicina e anatomia dall’inizio del millennio all’epoca in cui fu attivo Leonardo da Vinci.
Fino al 6 settembre 2020 la Sala Federiciana ospiterà una selezione di 16 disegni di Leonardo dal Codice Atlantico. La prima sezione, costituita da 8 fogli e curata dalla Prof.ssa Paola Salvi, sarà dedicata agli studi di anatomia di Leonardo. Tra questi vi sono il celebre f. 327 verso, considerato un “manifesto” del metodo scientifico leonardiano e il f. 834 r, incentrato sulla costruzione di un’ala meccanica che riprende nella forma e nell’articolazione dei segmenti lo scheletro dell’ala naturale di uccello, a sua volta studiata in altri fogli con un criterio comparativo con l’arto umano.
Arricchisce l’esposizione una serie di volumi di argomento anatomico provenienti dai fondi della Biblioteca ed esposti nelle teche del mobile Bagatti Valsecchi. Una menzione particolare merita uno splendido manoscritto che riporta, tra gli altri testi, La Chirurgia di Albucasis e l’Anathomia del monaco cassinese Costantino l’Africano, le cui traduzioni fecero conoscere in Occidente le grandi opere della medicina araba. Esso contiene circa 200 illustrazioni di strumenti chirurgici, molti dei quali disegnati dall’autore.
Nella seconda sezione, sarà possibile ammirare otto disegni del Codice Atlantico dedicati a studi di meccanismi di orologio: Leonardo era affascinato dal potenziale dei meccanismi di orologeria, non solo per capire il funzionamento degli stessi, ma anche per adattare i loro ingranaggi automatici ad altri apparecchi meccanici. Tra i disegni selezionati spicca il celebre f. 1111 v, dove Leonardo riproduce i meccanismi dell’orologio dell’Abbazia di Chiaravalle.

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mercoledì 11 dicembre 2019

Il Tempo di Leonardo. 1452-1519

Le celebrazioni del cinquecentesimo anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci proseguono ai Musei Reali di Torino con un nuovo percorso tematico di approfondimento in Biblioteca Reale: la mostra Il tempo di Leonardo 1452-1519 in calendario da mercoledì 11 dicembre 2019 a domenica 8 marzo 2020. Attraverso i preziosi materiali custoditi in Biblioteca, l’esposizione ripercorre oltre sessant’anni di storia italiana ed europea, un periodo di grande fermento culturale in cui si incrociarono accadimenti, destini e storie di grandi protagonisti del Rinascimento, da Michelangelo a Cristoforo Colombo, dal Savonarola a Cesare Borgia, dalla caduta dell’Impero Romano d’Oriente all’avvento del Protestantesimo e all’invenzione della stampa, eventi che mutarono per sempre il corso della storia.
Il percorso si snoda nelle due sale al piano interrato della Biblioteca Reale: il primo caveau, la Sala Leonardo, accoglie una selezione di opere di artisti italiani contemporanei a Leonardo da Vinci, accanto al Codice sul volo degli uccelli. Nove disegni autografi del maestro vinciano accompagnano il celebre Autoritratto: è l’occasione per ammirare uno dei più noti capolavori della storia dell’arte dopo la recente esposizione Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro, progettata dai Musei Reali dal 15 aprile al 21 luglio scorso.
La seconda sala presenta manoscritti miniati, incunaboli, cinquecentine, preziose carte geografiche antiche, disegni e incisioni, affiancati da un ricco corredo didascalico, per illustrare i personaggi e i principali eventi storici occorsi durante la vita di Leonardo.
La biglietteria della mostra è a Palazzo Reale. Per acquisti e prenotazioni on line: CoopCulture.it. Info: tel. 011 19560449 dal lunedì alla domenica in orario 9-18.
Orari: lunedì 10-18; dal martedì al venerdì ore 9-18; sabato ore 9 – 13. L’ultimo ingresso è sempre un’ora prima dell’orario di chiusura.
Aperture straordinarie e visite guidate a cura di CoopCulture: sabato 14 e 21 dicembre ore 9-18; domenica 15 e 22 dicembre ore 10-18; giovedì 26 dicembre 10-18; sabato 28 dicembre ore 14-18; domenica 29 dicembre ore 9-14.
Tariffe: intero € 10, ridotto € 2 (da 11 a 25 anni), in vigore gratuità di legge e tessere convenzionate.

martedì 9 aprile 2019

"Il Rinascimento parla ebraico" mostra a Ferrara

Apre al MEIS di Ferrarra da venerdì 12 aprile a domenica 15 settembre 2019 la mostra Il Rinascimento parla ebraico, a cura di Giulio Busi e Silvana Greco.
L’esposizione affronta uno dei periodi cruciali della storia culturale della Penisola, decisivo per la formazione dell’identità italiana, svelandoci un aspetto del tutto originale, quale la presenza degli ebrei e il fecondo dialogo culturale con la cultura cristiana di maggioranza.
Opere pittoriche come la Sacra famiglia e famiglia del Battista (1504-1506) di Andrea Mantegna, la Nascita della Vergine (1502-1507) di Vittore Carpaccio e la Disputa di Gesù con i dottori del Tempio (1519-1525) di Ludovico Mazzolino, Elia e Eliseo del Sassetta, dove spuntano a sorpresa significative scritte in ebraico. Manoscritti miniati ebraici, di foggia e ricchezza rinascimentale, come la Guida dei perplessi di Maimonide (1349), acquistato dallo Stato italiano meno di un anno fa. O l’Arca Santa lignea più antica d’Italia, mai rientrata prima da Parigi, o il Rotolo della Torah di Biella, un’antichissima pergamena della Bibbia ebraica, ancora oggi usata nella liturgia sinagogale.
Nel Rinascimento gli ebrei c’erano ed erano in prima fila, attivi e intraprendenti. A Firenze, Ferrara, Mantova, Venezia, Genova, Pisa, Napoli, Palermo e ovviamente Roma. A periodi alterni accolti e ben visti, con un ruolo non secondario di prestatori, medici, mercanti, oppure oggetto di pregiudizio. Interpreti di una stagione che racchiude in sé esperienze multiple, incontri, scontri, momenti armonici e brusche cesure. Il MEIS racconta per la prima volta questo ricco e complesso confronto, grazie anche alla coinvolgente scenografia concepita dai progettisti dello Studio GTRF Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni.
Ricostruire tale intreccio di reciproche sperimentazioni significa riconoscere il debito della cultura italiana verso l’ebraismo ed esplorare i presupposti ebraici della civiltà rinascimentale. E significa ammettere che questa compenetrazione non è sempre stata sinonimo di armonia, né di accettazione priva di traumi, ma ha comportato intolleranza, contraddizioni, esclusione sociale e violenza ai danni del gruppo ebraico, impegnato nella difficile difesa della propria specificità.
Con questa nuova narrazione il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara segna un passaggio cruciale della propria offerta al grande pubblico. Non solo perché la mostra costituisce un ulteriore capitolo del racconto dell’ebraismo italiano (dopo quello sui primi mille anni, oggi trasformato in prima parte del percorso permanente), ma anche perché questa nuova sezione tocca il cuore della missione del MEIS: testimoniare il dialogo complesso ma possibile, talvolta fruttuoso, pur non privo di ombre, tra minoranza e maggioranza. Una lezione preziosa che l’Italia raccoglie dalla sua storia per offrirla al presente, a un’Europa sempre più multiculturale e chiamata a interrogarsi sulle proprie radici.
Il Rinascimento parla ebraico è organizzato dal MEIS, con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane - UCEI e della Comunità ebraica di Ferrara.
Sponsor: Intesa Sanpaolo, Fondazione Ebraica Marchese Cav. Guglielmo De Levy, TPER, Leonardo, Coop Alleanza 3.0, Bonifiche Ferraresi.
La mostra può essere visitata fino a domenica 15 settembre 2019, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Negli stessi orari sono attivi il bookshop e i laboratori didattici.Biglietto intero: € 10,00; ridotto: € 8,00 (dai 6 ai 18 anni compresi, studenti universitari e possessori di MyFE Card); gruppi da minimo 15 persone: € 6,00 (ogni 20 paganti, un accompagnatore entra gratis); famiglie composte da almeno 1 adulto e 1 minore tra i 6 e i 14 anni: € 6,00; università e scuole (minimo 15 persone, da lunedì a venerdì): € 5,00 (2 docenti o accompagnatori gratuiti per ogni gruppo); ingresso gratuito: bambini sotto i 6 anni, diversamente abili al 100% con un accompagnatore, giornalisti e guide turistiche con tesserino, membri ICOM e militari in divisa.
Il biglietto è valido per tutto il percorso espositivo (mostre sui primi mille anni di ebraismo italiano e sul Rinascimento), per lo spettacolo multimediale Con gli occhi degli ebrei italiani, per Lo Spazio delle Domande, il Giardino delle Domande e il docufilm Eravamo Italiani sui sopravvissuti italiani alla Shoah.
Catalogo bilingue Silvana Editoriale.

venerdì 22 febbraio 2019

La Magna Charta: Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento

Con questo progetto ci si propone di realizzare la mostra della Magna Charta che si terrà in Arca a Vercelli da sabato 23 marzo a domenica 9 giugno 2019 con un allestimento in grado di metterne in luce le caratteristiche e l’importanza, far conoscere la sua storia e il suo legame con la città di Vercelli e con il Cardinale Guala Bicchieri.
La Mostra sarà intitolata: “La Magna Charta: Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento” e si si estenderà, come percorso diffuso e tematico, nei musei cittadini: Museo Francesco Borgogna, Museo Leone e Museo del Tesoro del Duomo e nell’Archivio di Stato di Vercelli. Saranno effettuate visite guidate all’Abbazia di Sant’Andrea.
Con questa mostra i curatori ci conducono in un viaggio temporale attraverso il medioevo e i secoli successivi per scoprire non solo la storia del documento e dei personaggi ad esso collegati, ma soprattutto il Cardinale Guala Bicchieri.
La mostra dedica all’immagine del cardinale una breve sezione nella quale, oltre al richiamo alle raffigurazioni duecentesche di Guala Bicchieri, saranno esposti due ritratti pittorici di età moderna, concessi in prestito dall’ASL-Ospedale di S. Andrea di Vercelli, uno dei quali verrà restaurato per l’occasione.
Altri oggetti in prestito esposti in ARCA provengono da Palazzo Madama di Torino (il prezioso Cofano di Guala Bicchieri e nove smalti limosini) e dal Castello Sforzesco di Milano (il coltello eucaristico legato al nome del cardinale).
I rimanenti prestiti, altrettanto importanti sul piano storico e documentario, sono di ambito cittadino e quasi tutti inediti: codici, carte e pergamene della Biblioteca diocesana Agnesiana di Vercelli, oltre ad una pergamena e a uno dei due codici detti “dei Biscioni” della Biblioteca Civica di Vercelli.
Si tratta di un evento unico nel suo genere in quanto è la prima volta in assoluto che la Magna Charta arriva in Italia.
Installazione Magna Charta assonometria
La Mostra sarà ospitata presso il Polo Espositivo Arca di Vercelli.
ARCA è il moderno polo espositivo inaugurato nel 2007. Progettato dall’architetto Ferdinando Fagnola, è ospitato all’interno dell’ex chiesa medievale di San Marco. La Chiesa, dopo aver subito varie trasformazioni nel corso dei secoli, è divenuta oggetto di importanti lavori di restauro degli affreschi e di recupero delle strutture architettoniche, visibili in occasione delle mostre temporanee che “Arca” accoglie al suo interno. Il vero e proprio polo espositivo consiste in una struttura appoggiata nella navata centrale, mentre le due laterali sono lasciate libere, per essere impiegate in caso di iniziative collaterali legate alle esposizioni in corso. Si determina così una suggestiva contrapposizione tra lo spazio moderno e tecnologico di “ARCA” e quello dall’atmosfera medievale delle navate laterali e dell’abside, rendendo ancora più affascinante questo spazio espositivo.
Arca è il luogo più adatto ad ospitare tesori inestimabili come la Magna Charta, in quanto è dotata di sistemi  climatizzazione e monitoraggio dell’aria e di allarme di ultima generazione.
Per tutte le informazioni e il programma completo clicca qui !

domenica 2 settembre 2018

"Cesena ebraica. Un percorso fra carte e codici"

In esposizione in Sala Piana alla Biblioteca Malatestiana di Cesena i sette codici ebraici malatestiani, le carte Saralvo nonché i frammenti ebraici dall'Archivio diocesano e dall'Archivio comunale.
La Malatestiana conserva un fondo di sette manoscritti ebraici le cui origini risalgono al Quattrocento e ad alcune famiglie ebraiche risiedenti e operanti nella città malatestiana in qualità di banchieri prestatori e di medici (come risulta da documenti coevi).
Gli Archivi dello Stato e della Diocesi vantano invece importanti e rari frammenti ebraici variamente riutilizzati e impiegati.
Inaugurazione e visita guidata alla mostra:
Domenica 2 settembre 2018, ore 12.30.
La mostra rimarrà aperta fino al 20 settembre 2018 con i seguenti orari:
dal martedì al sabato dalle 9,00 alle 19,00; la domenica dalle 10,00 alle 19,00 e il lunedì dalle 14,00 alle 19,00.

sabato 26 maggio 2018

L'arte di scrivere nella bottega dello scrivano

La  mostra  “L’arte  di  scrivere:  nella  bottega  dello  scrivano”  visitabile fino al 1 luglio 2018 racconta  il  processo  di  produzione  dei  manoscritti  medievali. 
È  un  viaggio  nella  storia  della  scrittura  e  dello  scrivere  durante  il  medioevo,  quando  i  luoghi  di  produzione  dei  manoscritti  erano  i  monasteri  e  le  botteghe  degli  scrivani,  i  colori  erano  estratti  dai  minerali,  dagli  animali  e  dai  vegetali  e  per  scrivere  erano  necessarie  la  penna  d’oca  e  la  pergamena.
La  mostra  si  è sviluppata  nelle  sale  del  Museo  dei  Tasso  e  della  Storia  Postale  per entrare  in  relazione  con  gli  oggetti  esposti  e  creare  un  dialogo  con  la  collezione  permanente.  Dai  supporti  e  gli  strumenti  per  la  scrittura,  si  passa  ai  materiali  e  agli  utensili  per  la  doratura  e  la  produzione  dei  colori  per  arrivare  al  prodotto  finito:  la  pagina  miniata.
Nel  percorso  della  mostra,  oltre  ai  pannelli  di  sala,  che  raccontano  le  varie  fasi  della  produzione  del  manoscritto,  sono  state  inserite  delle  cornici  con  alcuni  suggerimenti  sull’utilizzo  e  la  preparazione  dei  supporti,  degli  inchiostri  e  dei  colori,  tratti  dai  ricettari  medievali.
I  ricettari  erano  dei  trattati  in  cui  erano  raccolte  le  indicazioni  pratiche  per  svolgere  dei  lavori  particolari.  I  monaci  amanuensi  e  gli  scrivani  si  affidavano  a  loro  per  sapere  come  produrre  gli  inchiostri,  i  pigmenti  e  i  collanti,  conoscerne  le  reazioni,  i  pregi  e  i  difetti.
L’idea  di  organizzare  una  mostra  che  scandagliasse  il  tema  dello  scrivere  è  nata  dalla  presenza  nel  Museo  di  una  sala  dedicata  alla  storia  della  scrittura.
L’iniziativa  in  collaborazione  con  il Museo  dei  Tasso  e  della  Storia  Postale  ed  è  resa  possibile  grazie  ai  materiali,  al  lavoro  e  all’esperienza  del  miniaturista  bergamasco Simone  Algisi.
Simone Algisi è un miniaturista bergamasco formatosi “a bottega” presso i maestri K.P Schaffell e presso Ivano Ziggiotti, tra i massimi rappresentanti della miniatura internazionale. Le sue opere sono state esposte in numerosi contesti culturali, tra cui la Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo. Ha collaborato con l’Università di Lisbona e l’Istituto Caterina Caniana di Bergamo per il ciclo di Conferenze Thesaurus. Ha partecipato come relatore al festival Bergamo Scienza, con conferenze relative alla produzione di materiali artistici in epoca medievale. È membro di Thesaurus Associazione Culturale e della Associazione Calligrafica Italiana.

mercoledì 28 marzo 2018

"I misteri della Cattedrale. Meraviglie nel labirinto del sapere" mostra a Piacenza

Nell’anno europeo della cultura, la diocesi propone dal 7 aprile al 7 luglio 2018 una mostra di straordinari codici miniati piacentini che mettono in luce l’importanza ricoperta nel medioevo da Piacenza quale straordinario crocevia tra centro-nord Europa e Mediterraneo. La presenza di strade e la vicinanza al Po favorirono una vivace attività culturale con conseguente diffusione di idee e di libri. Nei secoli XII e XIII, tra le istituzioni ecclesiastiche, spiccavano per prestigio e potere la chiesa Cattedrale e la basilica di S. Antonino, alle quali sono da riferirsi le biblioteche e gli archivi più antichi e prestigiosi della città. Altrettanto può dirsi per Bobbio.  Dopo l’arrivo nel  VII secolo di Colombano e dei monaci irlandesi, il  monastero cresce fino ad estendere la propria giurisdizione ad un territorio vastissimo.  Gli scriptoria di Piacenza e Bobbio arrivano in tal modo a svolgere un ruolo rilevante nelle vicende culturali europee e grazie alla loro attività è stato tramandato un sapere antico fino ai giorni nostri.
La mostra è parzialmente allestita in luoghi segreti della cattedrale, una sorta di labirinto medievale entro il quale alla fatica concettuale del comprendere si aggiunge quella fisica di esplorare una biblioteca “impossibile”, in luoghi fantastici da secoli dimenticati. Il labirinto è così abitato dai libri: la sapienza tramandata nella carta prova a dare soluzione alla sete di conoscenza dell’uomo.
Nell’anticamera delle sagrestie superiori, un’ intervista a Valerio Massimo Manfredi, testimonial d’eccezione dell’evento, introduce alle cinque sezioni della mostra.
La prima tappa è nella sala dell’Archivio Storico Capitolare. Questo ambiente che sormonta la cappella del battistero, è caratterizzato dalla presenza di straordinari armadi lignei del XVIII sec., ed ospita la sezione musicale. Attraverso il sussidio di i-pad sarà possibile ascoltare la riproduzione di brani contenuti negli antifonari.
La visita alle restanti sezioni continua nelle sagrestie superiori; qui si potranno ammirare antichi libri provenienti da alcuni dei principali archivi e biblioteche italiane e del territorio piacentino organizzati nelle seguenti sezioni: economia e società, cultura scolastica, cultura del clero e la fede, vita nella diocesi, liturgia.
In un piccolo vano, prima di salire lungo la scala che introduce al Libro del Maestro, è riprodotto uno scriptorium dotato di tutti gli strumenti che i monaci utilizzavano per la produzione dei libri e un video che racconta le principali fasi di lavorazione, dalla preparazione della pergamena alla rilegatura finale.
Lungo il percorso di salita, l’ultima sezione è interamente dedicata al Libro del Maestro (o Codice 65), che dal XII secolo è stato modello e tesoro per la liturgia e che costituisce una summa culturale medievale. Il Libro del Maestro è il volume più importante e misterioso dell’archivio della Cattedrale nonché il più rilevante della città, la cui stesura ebbe inizio al principio del XII secolo. Nelle sue pagine sono contenute nozioni di astronomia e astrologia, indicazioni sui cicli lunari e sul modo in cui questi incidono sulla vita dell’uomo e l’agricoltura, consigli e rimedi contro malattie per ogni stagione dell’anno. Il codice illustra, attraverso splendide miniature e formule melodiche (dette tropi), i primi drammi teatrali liturgici medievali, rappresentati in chiese e conventi come primi strumenti di comunicazione delle storie della Bibbia.  I visitatori accedono nella penombra di una prima sala, accolti da una voce e da immagini che illustrano la genesi del Libro; successivamente si varca la soglia della “Macchina del Tempo”: una experience room creata da Gionata Xerra, che grazie ad un integrale coinvolgimento dei sensi, proietta il visitatore in un fantastico viaggio nel Medioevo, in una biblioteca virtuale da cui prende vita il racconto. Schermi touch-screen consentiranno di sfogliare virtualmente le pagine del Libro ad altissima risoluzione e alcune applicazioni permetteranno, attraverso il gioco, di interagire con varie sezioni del codice, tra cui le tabelle medievali per il calcolo delle feste mobili.
Tutte le informazioni sul sito della Cattedrale di Piacenza

mercoledì 21 febbraio 2018

Nell’anno del Signore 517 Verona al tempo di Ursicino

Nell’anno del Signore 517
Verona al tempo di Ursicino
Crocevia di uomini, culture e scritture

Sabato 17 febbraiomercoledì 16 maggio 2018

Il primo agosto del 517, chino sul suo scrittoio, in un silenzio che immaginiamo afoso per la vicinanza delle acque dell’Adige, il chierico Ursicino finiva di scrivere un libro per la cattedrale veronese. Nel farlo, con un gesto che pochi praticavano in quei tempi, ci mise la firma e la data. Poi, quel libro con le vite di Martino, vescovo di Tours, e di Paolo, monaco nella Tebaide, finì sullo scaffale: libro tra i libri, unico tra molti altri pezzi unici.
Cosa c’è di straordinario, dunque, nella storia di questo libro “ordinario”? Semplice: c’è che la grandissima parte dei libri scritti più di mille e cinquecento anni fa in Occidente è scomparsa da secoli: roghi, allagamenti, censure, bombardamenti, sottrazioni dolose, razzie e furti hanno fatto il loro indifferente lavoro di distruzione. Il libro di Ursicino, assieme agli altri che gli si sono depositati accanto, invece, no. La sede in cui ancora oggi sono conservati, dalla quale non si sono mai mossi, li ha salvati da ciascuno di quegli agenti di distruzione e li ha portati fino a noi.
Queste schegge del nostro comune (seppure remoto) passato sono in qualche modo dei viaggiatori del tempo, dei sopravvissuti più unici che rari (questo è davvero il caso di dirlo), pronti a far sentire la propria voce da distanze millenarie, a raccontare in modo appassionante, più che documentare con tono neutro, la storia che li ha generati.
Ciascuno di quei libri, anzi, ha una sua storia da raccontare di quel secolo, il VI (il 501 e il 600 sono gli estremi “ufficiali), che vide la fine definitiva dello “stato” romano e lo sforzo creativo di inventarsi un’alternativa nel bel mezzo di un inedito “scontro di civiltà”.
Il libro di Ursicino
Per ricordare e celebrare i mille e cinquecento anni del libro di Ursicino, la Biblioteca Capitolare ha deciso di dissigillare questi millenari superstiti, esporli e lasciare che le loro storie incontrino nuovi ascoltatori. Perché? Beh, perché queste storie raccontano da un’angolazione unica com’è fatto il mondo in cui viviamo e cosa esso può, in determinate condizioni, diventare.
Un’occasione da non perdere per conoscere il passato direttamente dalla “voce” degli oggetti che lo hanno attraversato, capire il presente che essi hanno contribuito a costruire e immaginare uno almeno dei futuri possibili che ci attendono.
Biglietti, orari e visite guidate
La Biblioteca Capitolare si trova a Verona, in Piazza Duomo numero 19
Orari di apertura al pubblico (ingresso mostra senza guida)
Da martedì a venerdì dalle 9.30 alle 12.30
Biglietto € 5,00
Ingresso gratuito fino ai 14 anni
Orari di apertura al pubblico (con visita guidata)
Sabato dalle ore 16.00 alle 18.00*
Domenica dalle ore 10.00 alle 13.00*
Biglietto € 10,00 (ingresso mostra con guida + entrata libera al museo e al chiostro del Capitolo dei Canonici)
Ingresso gratuito fino ai 14 anni
*visita guidata ogni 45 minuti. La prenotazione non è obbligatoria, ma dà diritto alla priorità d’accesso.
Biglietti gruppo scolastico
€ 4,00 a partecipante per gruppi scolastici di almeno 15 persone.
Prenotazione obbligatoria.
Per info e prenotazioni: info@capitolareverona.it 045 8538071 – 388 5758902
dal lun. al giov. Dalle 8.00 alle 17.00, venerdì dalle ore 8.00 alle 12.00
Per maggiori informazioni e visitare il sito dedicato alla mostra clicca qui !