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venerdì 2 dicembre 2016

“Francesco e la Croce dipinta”, in mostra a Perugia

Fino al 29 gennaio 2017 alla Sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia è possibile ammirare una preziosa mostra di pittura medievale. L’esposizione Francesco e la Croce dipinta, curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, col patrocinio della Basilica Papale e Sacro Convento di S. Francesco in Assisi e della Regione Umbria, offre alla vista del visitatore 9 capolavori, tutte croci dipinte fra gli anni settanta del Duecento fino al primo ventennio del secolo successivo.
Mostra molto preziosa, non solo per gli ori e le gemme di cui brillano queste pale, ma anche per il valore delle singole opere, il cui accostamento crea una panoramica significativa dell’evoluzione artistica e religiosa sul tema della Crocifissione. Dalle grandi croci sospese d’altar maggiore, alle più piccole croci da devozione privata, il motivo iconografico del Cristo in Croce si sviluppa e modifica sino a legarsi alla figura del santo di Assisi, San Francesco.
Rintracciando la figura di Francesco ai piedi della Croce, si delinea l’evoluzione dal Christus Patiens (il Cristo morto, col capo reclinato sulla spalla e gli occhi chiusi) dal modello di Giunta Pisano e Cimabue a quello giottesco, dove il corpo acquista peso e drammaticità.
Tra le opere esposte, la Croce di S. Francesco al Prato dipinta nel 1272 dal Maestro di San Francesco, conservata alla Galleria Nazionale dell’Umbria e la tavola inedita proveniente dal Monastero di S. Paolo a Orvieto recentemente liberata dai pesanti rimaneggiamenti effettuati nei secoli successivi e riportata al suo antico splendore. L’esposizione si chiude con il crocifisso del Maestro della Croce di Trevi (1315-1320) dove Francesco è raffigurato molto più grande che nelle croci duecentesche, appoggiato alla collina del Golgota.
Biglietti (mostra + Galleria)
intero 8€, ridotto 4€
Orari di apertura
dal martedì alla domenica 8.30-19.30 (ultimo ingresso 18.30)
lunedì chiuso (tranne lunedì 31 ottobre, aperto 12-19.30)

sabato 12 marzo 2016

"Francesco nell'arte. Da Cimabue a Caravaggio" mostra alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno

Si inaugura sabato 12 marzo 2016 alle ore 17:00 presso la Sala della Ragione a Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, alla presenza dell'assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni la mostra "Francesco nell'arte. Da Cimabue a Caravaggio". Dopo l'inaugurazione seguirà la visita guidata alla mostra allestita nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno.
Curata da Giovanni Morello e Stefano Papetti è la prima delle quattro Grandi Mostre del Giubileo che la Regione Marche promuove come unica regione italiana a dedicare al Giubileo della Misericordia un programma di mostre importantissime che si svolgeranno per tutto l'arco del 2016. Un anno straordinario con una proposta altrettanto straordinaria di esposizioni per valore degli allestimenti, preziosità delle opere ospitate e prestigio dei curatori che si sono impegnati per realizzare progetti espositivi di livello internazionale, come è stato sottolineato anche recentemente nella presentazione a Roma presso il Ministero dei Beni Culturali.
Stefano Papetti, curatore della mostra e direttore della Pinacoteca civica, ha sottolineato come la mostra di Ascoli Piceno, con numerosissimi prestiti da tutta Italia, sarà anche l'occasione non solo per i visitatori ma anche per gli studiosi di avere un raffronto sull'iconografia di San Francesco, da Cimabue al Piazzetta, che non è stata, al contrario di altri Santi, univoca. "Una ricerca - ha ricordato il critico d'arte - anche sulle diverse raffigurazioni del saio, della postura, la tonsura e le stigmate. Ma sarà anche un modo per conoscere l'arte francescana di Ascoli Piceno dove Francesco sostò più di due mesi nel 1215 per la sua predicazione convincendo a seguirlo molti rampolli delle più nobili famiglie ascolane."
Grazie ai prestiti richiesti ai maggiori musei italiani, sarà possibile ripercorrere l'evoluzione della figura di Francesco nella pittura dal Medioevo alla Controriforma, quando, in base alle norme relative all'arte sacra sancite in occasione del Concilio di Trento, venne ribadita la necessità di rappresentarlo rispettando la tradizione iconografica stabilita fin dal XIII secolo, come attesta nel suo "Dialogo sugli errori de' pittori circa le istorie" il sacerdote fabrianese Giovanni Andrea Gilio (1564).
Nell'imponente Sala della Vittoria della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, saranno quindi collocati i dipinti della mostra che si aggiungeranno ai due capolavori legati al tema francescano già presenti nelle raccolte comunali: la grande tela di Tiziano raffigurante San Francesco che riceve le stigmate e la tavola di Cola dell'Amatrice raffigurante il santo di Assisi con altri confratelli.
Idealmente la mostra troverà un suo sviluppo nella Sala del piviale dove è esposto il prezioso paramento liturgico ricamato in opus anglicanum donato alla città di Ascoli dal Pontefice Nicolò IV, il primo francescano ad essere asceso alla cattedra di san Pietro.
Info prenotazioni
Tel.:0736/298213
Email: info@ascolimusei.it.
Internet: http://www.ascolimusei.it
 

martedì 21 aprile 2015

"L'arte di Francesco. Capolavori d'arte e terre d'Asia dal XIII al XV secolo" in mostra a Firenze

Il corno ritenuto tradizionalmente quello donato da San Francesco al sultano d'Egitto Malik-al-Kamil nel 1219-20, in occasione del loro incontro e conservato in Assisi nella Cappella delle reliquie della basilica della città umbra, sarà uno dei pezzi forti della mostra "L'arte di Francesco. Capolavori d'arte e terre d'Asia dal XIII al XV secolo" ospitata dalla Galleria dell'Accademia a Firenze fino a domenica 11 ottobre 2015.
Organizzata dalla Galleria dell'Accademia, in collaborazione con l'Ordine dei Frati Minori, e ideata scientificamente con la Commissio Sinica (Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani, Pontificia Università Antonianum di Roma), la mostra, curata da
Angelo Tartuferi e Francesco D’Arelli, si propone di documentare ai massimi livelli qualitativi la produzione artistica di diretta matrice francescana (pittura, scultura, arti suntuarie) dal Duecento al Quattrocento. Nello stesso tempo la mostra vuole porre in evidenza la straordinaria attività evangelizzatrice dei francescani in Asia, dalla Terra Santa alla Cina, rievocandola anche con oggetti di eccezionale importanza storica e incomparabile suggestione.
Per la pittura riveste un'importanza fondamentale l'opera di Giunta di Capitino, il primo pittore ufficiale dell'Ordine francescano, la cui influenza si estese nella prima metà del Duecento in vaste aree dell'Italia centrale e fino in Emilia. Il grandissimo artista, il primo pittore 'nazionale' della storia dell'arte italiana, ricoprì il ruolo d'interprete della spiritualità francescana che poi sarà assolto da altre due altissime personalità, Cimabue e Giotto.
Di particolare interesse si rivela la sezione che ospita alcune fra le più antiche immagini devozionali del santo di Assisi, che tramandano gli episodi più famosi della sua agiografia. Oltre alle celebri tavole cuspidate di Pisa (Museo Nazionale di San Matteo) - oggi riferita dai più a Giunta - e di Firenze (sull'altare della Cappella Bardi in Santa Croce), attribuita a Coppo di Marcovaldo, sarà presente in mostra quella analoga del Museo Civico di Pistoia e il San Francesco con due storie della sua vita e due miracoli post mortem attribuito a Gilio di Pietro (Orte, Museo Diocesano).
Tra gli artisti presenti in mostra figurano anche il Maestro di San Francesco e il Maestro dei Crocifissi francescani, due protagonisti di primo piano della pittura su tavola e in affresco nel corso del XIII secolo.
Un grande affresco staccato dalla chiesa di San Francesco a Udine di cultura tardogotica introdurrà il visitatore alla straordinaria vicenda umana del Beato Odorico da Pordenone (1286-1331), che intraprese intorno al 1314 un viaggio incredibile, sostenuto dal fervore missionario che lo porterà prima in Asia Minore, per incontrare poi i Mongoli della dinastia Yuan (1279-1368) negli anni 1323-28, e in India.
Orari:
Martedì – domenica ore 8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05
Chiuso il lunedì
Visita il sito della Mostra.

mercoledì 1 aprile 2015

L’arte di Francesco. Capolavori d’arte italiana e terre d’Asia dal XIII al XV secolo

Italia terra di santi, eroi, e navigatori, un mistico teatro dove la spada e il pastorale, uniti alla sete di scoperte e a un’inventiva senza pari nel mondo, hanno convissuto per secoli non senza contrasti, eppure riuscendo a forgiare il carattere di un popolo, nel bene e nel male, se è vero che Gabriele D’Annunzio, l’Immaginifico Vate d’Italia, parlò di San Francesco come «il più italiano dei santi, e il più santo degli italiani». Alla figura del Patrono d’Italia, a colui che fu un importante riformatore della Chiesa medievale, che seppe parlare al popolo e all’alto clero, considerato ancora in vita un nuovo apostolo e un nuovo evangelista, è dedicata "L’arte di Francesco. Capolavori d’arte italiana e terre d’Asia dal XIII al XV Secolo", curata da Angelo Tartuferi e Francesco D’Arelli, realizzata dalla Galleria dell’Accademia in collaborazione con il MiBACT in programma a Firenze dal 31 marzo all'11 ottobre 2015. In cento opere, suddivise fra dipinti, sculture, affreschi, miniature, codici miniati, paramenti sacri, è raccontata la figura e la parabola terrestre di colui che, nato in Assisi nel 1181 da nobile famiglia - dopo una gioventù “scapigliata” e l’esperienza della guerra contro Perugia, cui prese parte come soldato -, sentì irresistibile il richiamo del Vangelo e della parola di Dio, in tempi nei quali i Secoli Bui cominciavano appena a rischiararsi, il feudalesimo cedeva il passo agli ordinamenti comunali, e il Papato e l’Impero erano impegnati negli ultimi colpi di coda di una lotta che avrebbe visto il secondo soccombere a Roma, almeno in termini di prestigio agli occhi del “gregge cristiano”. In quella fine di XII Secolo, la Chiesa si trovò a combattere i focolai eretici di Catari e Valdesi, e lo fece con riprovevole crudeltà, così come punì severamente figure riformatrici italiane quali Gherardo Segalelli, guardò con distacco e sospetto i movimenti penitenziali dei flagellanti, e si macchiò di simonia e corruzione. Una Chiesa, insomma, in profonda crisi, cui non bastava più la predicazione di San Domenico per un ritorno alla povertà di Cristo.
La mostra e il catalogo sono a cura del Direttore della Galleria dell’Accademia, Angelo Tartuferi, e di Francesco D’Arelli, Direttore scientifico della Commissio Sinica. Il comitato scientifico dell’esposizione è composto da Cristina Acidini, Eugenio Alliata, Lia Brunori, p. Giuseppe Buffon, p. Alvaro Cacciotti, Franco Cardini, Francesco D’Arelli, Igor De Rachewiltz, Sergio Ferdinandi, Chiara Frugoni, p. Fortunato Iozzelli, Ada Labriola, p. Pietro Messa, Enrica Neri Lusanna, Antonio Paolucci, p. Massimo Pazzini, Delio Vania Proverbio, Paola, Refice, p. Pacifico Sella, Angelo Tartuferi, André Vauchez.
Firenze, Galleria dell'Accademia
Biglietto intero: € 12,50, ridotto: € 6,25.