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martedì 9 luglio 2019
La casa della vita. Ori e Storie intorno all’antico cimitero ebraico di Bologna
Per tutte le informazioni visita il Museo Ebraico di Bologna !
Ubicazione:
Via Valdonica, 1, 40126 Bologna BO, Italia
martedì 9 aprile 2019
"Il Rinascimento parla ebraico" mostra a Ferrara
Apre al MEIS di Ferrarra da venerdì 12 aprile a domenica 15 settembre 2019 la mostra Il Rinascimento parla ebraico, a cura di Giulio Busi e Silvana Greco.
L’esposizione affronta uno dei periodi cruciali della storia culturale della Penisola, decisivo per la formazione dell’identità italiana, svelandoci un aspetto del tutto originale, quale la presenza degli ebrei e il fecondo dialogo culturale con la cultura cristiana di maggioranza.
Opere pittoriche come la Sacra famiglia e famiglia del Battista (1504-1506) di Andrea Mantegna, la Nascita della Vergine (1502-1507) di Vittore Carpaccio e la Disputa di Gesù con i dottori del Tempio (1519-1525) di Ludovico Mazzolino, Elia e Eliseo del Sassetta, dove spuntano a sorpresa significative scritte in ebraico. Manoscritti miniati ebraici, di foggia e ricchezza rinascimentale, come la Guida dei perplessi di Maimonide (1349), acquistato dallo Stato italiano meno di un anno fa. O l’Arca Santa lignea più antica d’Italia, mai rientrata prima da Parigi, o il Rotolo della Torah di Biella, un’antichissima pergamena della Bibbia ebraica, ancora oggi usata nella liturgia sinagogale.
Nel Rinascimento gli ebrei c’erano ed erano in prima fila, attivi e intraprendenti. A Firenze, Ferrara, Mantova, Venezia, Genova, Pisa, Napoli, Palermo e ovviamente Roma. A periodi alterni accolti e ben visti, con un ruolo non secondario di prestatori, medici, mercanti, oppure oggetto di pregiudizio. Interpreti di una stagione che racchiude in sé esperienze multiple, incontri, scontri, momenti armonici e brusche cesure. Il MEIS racconta per la prima volta questo ricco e complesso confronto, grazie anche alla coinvolgente scenografia concepita dai progettisti dello Studio GTRF Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni.
Ricostruire tale intreccio di reciproche sperimentazioni significa riconoscere il debito della cultura italiana verso l’ebraismo ed esplorare i presupposti ebraici della civiltà rinascimentale. E significa ammettere che questa compenetrazione non è sempre stata sinonimo di armonia, né di accettazione priva di traumi, ma ha comportato intolleranza, contraddizioni, esclusione sociale e violenza ai danni del gruppo ebraico, impegnato nella difficile difesa della propria specificità.
Con questa nuova narrazione il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara segna un passaggio cruciale della propria offerta al grande pubblico. Non solo perché la mostra costituisce un ulteriore capitolo del racconto dell’ebraismo italiano (dopo quello sui primi mille anni, oggi trasformato in prima parte del percorso permanente), ma anche perché questa nuova sezione tocca il cuore della missione del MEIS: testimoniare il dialogo complesso ma possibile, talvolta fruttuoso, pur non privo di ombre, tra minoranza e maggioranza. Una lezione preziosa che l’Italia raccoglie dalla sua storia per offrirla al presente, a un’Europa sempre più multiculturale e chiamata a interrogarsi sulle proprie radici.
Il Rinascimento parla ebraico è organizzato dal MEIS, con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane - UCEI e della Comunità ebraica di Ferrara.
Sponsor: Intesa Sanpaolo, Fondazione Ebraica Marchese Cav. Guglielmo De Levy, TPER, Leonardo, Coop Alleanza 3.0, Bonifiche Ferraresi.
La mostra può essere visitata fino a domenica 15 settembre 2019, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Negli stessi orari sono attivi il bookshop e i laboratori didattici.Biglietto intero: € 10,00; ridotto: € 8,00 (dai 6 ai 18 anni compresi, studenti universitari e possessori di MyFE Card); gruppi da minimo 15 persone: € 6,00 (ogni 20 paganti, un accompagnatore entra gratis); famiglie composte da almeno 1 adulto e 1 minore tra i 6 e i 14 anni: € 6,00; università e scuole (minimo 15 persone, da lunedì a venerdì): € 5,00 (2 docenti o accompagnatori gratuiti per ogni gruppo); ingresso gratuito: bambini sotto i 6 anni, diversamente abili al 100% con un accompagnatore, giornalisti e guide turistiche con tesserino, membri ICOM e militari in divisa.
Il biglietto è valido per tutto il percorso espositivo (mostre sui primi mille anni di ebraismo italiano e sul Rinascimento), per lo spettacolo multimediale Con gli occhi degli ebrei italiani, per Lo Spazio delle Domande, il Giardino delle Domande e il docufilm Eravamo Italiani sui sopravvissuti italiani alla Shoah.
Catalogo bilingue Silvana Editoriale.
L’esposizione affronta uno dei periodi cruciali della storia culturale della Penisola, decisivo per la formazione dell’identità italiana, svelandoci un aspetto del tutto originale, quale la presenza degli ebrei e il fecondo dialogo culturale con la cultura cristiana di maggioranza.
Opere pittoriche come la Sacra famiglia e famiglia del Battista (1504-1506) di Andrea Mantegna, la Nascita della Vergine (1502-1507) di Vittore Carpaccio e la Disputa di Gesù con i dottori del Tempio (1519-1525) di Ludovico Mazzolino, Elia e Eliseo del Sassetta, dove spuntano a sorpresa significative scritte in ebraico. Manoscritti miniati ebraici, di foggia e ricchezza rinascimentale, come la Guida dei perplessi di Maimonide (1349), acquistato dallo Stato italiano meno di un anno fa. O l’Arca Santa lignea più antica d’Italia, mai rientrata prima da Parigi, o il Rotolo della Torah di Biella, un’antichissima pergamena della Bibbia ebraica, ancora oggi usata nella liturgia sinagogale.
Nel Rinascimento gli ebrei c’erano ed erano in prima fila, attivi e intraprendenti. A Firenze, Ferrara, Mantova, Venezia, Genova, Pisa, Napoli, Palermo e ovviamente Roma. A periodi alterni accolti e ben visti, con un ruolo non secondario di prestatori, medici, mercanti, oppure oggetto di pregiudizio. Interpreti di una stagione che racchiude in sé esperienze multiple, incontri, scontri, momenti armonici e brusche cesure. Il MEIS racconta per la prima volta questo ricco e complesso confronto, grazie anche alla coinvolgente scenografia concepita dai progettisti dello Studio GTRF Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni.
Ricostruire tale intreccio di reciproche sperimentazioni significa riconoscere il debito della cultura italiana verso l’ebraismo ed esplorare i presupposti ebraici della civiltà rinascimentale. E significa ammettere che questa compenetrazione non è sempre stata sinonimo di armonia, né di accettazione priva di traumi, ma ha comportato intolleranza, contraddizioni, esclusione sociale e violenza ai danni del gruppo ebraico, impegnato nella difficile difesa della propria specificità.
Con questa nuova narrazione il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara segna un passaggio cruciale della propria offerta al grande pubblico. Non solo perché la mostra costituisce un ulteriore capitolo del racconto dell’ebraismo italiano (dopo quello sui primi mille anni, oggi trasformato in prima parte del percorso permanente), ma anche perché questa nuova sezione tocca il cuore della missione del MEIS: testimoniare il dialogo complesso ma possibile, talvolta fruttuoso, pur non privo di ombre, tra minoranza e maggioranza. Una lezione preziosa che l’Italia raccoglie dalla sua storia per offrirla al presente, a un’Europa sempre più multiculturale e chiamata a interrogarsi sulle proprie radici.
Il Rinascimento parla ebraico è organizzato dal MEIS, con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane - UCEI e della Comunità ebraica di Ferrara.
Sponsor: Intesa Sanpaolo, Fondazione Ebraica Marchese Cav. Guglielmo De Levy, TPER, Leonardo, Coop Alleanza 3.0, Bonifiche Ferraresi.
La mostra può essere visitata fino a domenica 15 settembre 2019, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Negli stessi orari sono attivi il bookshop e i laboratori didattici.Biglietto intero: € 10,00; ridotto: € 8,00 (dai 6 ai 18 anni compresi, studenti universitari e possessori di MyFE Card); gruppi da minimo 15 persone: € 6,00 (ogni 20 paganti, un accompagnatore entra gratis); famiglie composte da almeno 1 adulto e 1 minore tra i 6 e i 14 anni: € 6,00; università e scuole (minimo 15 persone, da lunedì a venerdì): € 5,00 (2 docenti o accompagnatori gratuiti per ogni gruppo); ingresso gratuito: bambini sotto i 6 anni, diversamente abili al 100% con un accompagnatore, giornalisti e guide turistiche con tesserino, membri ICOM e militari in divisa.
Il biglietto è valido per tutto il percorso espositivo (mostre sui primi mille anni di ebraismo italiano e sul Rinascimento), per lo spettacolo multimediale Con gli occhi degli ebrei italiani, per Lo Spazio delle Domande, il Giardino delle Domande e il docufilm Eravamo Italiani sui sopravvissuti italiani alla Shoah.
Catalogo bilingue Silvana Editoriale.
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Ubicazione:
Via Piangipane, 79, 44121 Ferrara FE, Italia
domenica 2 settembre 2018
"Cesena ebraica. Un percorso fra carte e codici"
In
esposizione in Sala Piana alla Biblioteca Malatestiana di Cesena i sette codici ebraici malatestiani, le carte
Saralvo nonché i frammenti ebraici dall'Archivio diocesano e
dall'Archivio comunale.
La Malatestiana conserva un fondo di sette manoscritti ebraici
le cui origini risalgono al Quattrocento e ad alcune famiglie ebraiche
risiedenti e operanti nella città malatestiana in qualità di banchieri
prestatori e di medici (come risulta da documenti coevi).
Gli Archivi dello Stato e della Diocesi vantano invece importanti e rari frammenti ebraici variamente riutilizzati e impiegati.
Gli Archivi dello Stato e della Diocesi vantano invece importanti e rari frammenti ebraici variamente riutilizzati e impiegati.
Inaugurazione e visita guidata alla mostra:
Domenica 2 settembre 2018, ore 12.30.
La mostra rimarrà aperta fino al 20 settembre 2018 con i seguenti orari:
dal martedì al sabato dalle 9,00 alle 19,00; la domenica dalle 10,00 alle 19,00 e il lunedì dalle 14,00 alle 19,00.
Domenica 2 settembre 2018, ore 12.30.
La mostra rimarrà aperta fino al 20 settembre 2018 con i seguenti orari:
dal martedì al sabato dalle 9,00 alle 19,00; la domenica dalle 10,00 alle 19,00 e il lunedì dalle 14,00 alle 19,00.
mercoledì 13 dicembre 2017
Ebrei, una storia italiana.
Per maggiori informazioni clicca qui !
Ubicazione:
Via Piangipane, 81, 44121 Ferrara FE, Italia
martedì 19 gennaio 2016
“Da Otranto a Santa Maria al Bagno. 2000 anni di presenze ebraiche in provincia di Lecce”
“Da Otranto a Santa Maria al Bagno. 2000 anni di presenze ebraiche in provincia di Lecce”
Castello Carlo V di Lecce
La mostra nasce dall’idea di creare un percorso espositivo documentario che testimoni e faccia conoscere alla popolazione locale e ai turisti una interessante parte della storia del territorio salentino dai più ancora poco conosciuta. La presenza di comunità ebraiche nel territorio, attestata fin da età antica, come testimonia una stele funeraria del III sec. d.C. rinvenuta ad Otranto, ha avuto una funzione importante nello sviluppo economico e culturale del Salento in età medievale. Dopo una “scomparsa silenziosa” di alcuni secoli causata dagli editti di espulsione della monarchia spagnola, gli Ebrei ricompaiono nel Salento del secondo dopoguerra, in una realtà fortemente provata dal conflitto che, nonostante questo, li accolse in alcuni di campi di accoglienza istituiti in alcune delle più rimate località balneari.
La mostra racconta attraverso documenti, testimonianze e immagini una storia di convivenza e integrazione tra la popolazione ebraica e quella locale sia in età antica, ma ancora di più nel periodo recente, come dimostrano le numerose testimonianze lasciate da persone che nel transitare nel nostro territorio provenienti dai campi di concentramento, ricordano il Salento come una terra di “accoglienza”. Per questo motivo si è scelto di collocare la mostra nel periodo in cui si celebra la “Giornata della Memoria”, il cui intento è di “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano più accadere”.
La mostra, allestita all’interno delle sale polifunzionali del Castello Carlo V, luogo simbolo della presenza ebraica medievale in città, si svolgerà da venerdì 22 gennaio a domenica 28 febbraio 2016.
La realizzazione della mostra, indirizzata a turisti, locali e soprattutto alle nuove generazioni si pone la finalità di approfondire tematiche relative alla tolleranza, l’inclusione sociale, la discriminazione, partendo dal presupposto che la conoscenza della storia, e ancora di più della storia del territorio in cui si vive, può aiutare alla comprensione e all’analisi critica del presente. A questo proposito l’esposizione risponde perfettamente alle finalità della legge 20 luglio 2000, n. 211 di istituzione del “Giorno della Memoria”.
La mostra è promossa dalla Cooperativa Theutra, con la collaborazione del prof. F. Lelli (Università del Salento), dell’Archivio di Stato di Lecce, dell’Arci Lecce, della Pro Loco Leuca, dell’Ass. Meditinere e della società A.R.Va e con il patrocinio di Comune di Lecce, Nardò, Tricase, Castrignano del Capo, Sogliano Cavour, Soleto, Otranto.
Castello Carlo V, Via XXV Luglio, Lecce
Orari: dal lun. al ven. 9.00 - 20.30 /sab. e dom. 9.30 - 20.30
Info, tariffe e visite guidate: 0832/246517
Biglietti:
Residenti a Lecce e Provincia: Intero:3 € , € Ridotto: 2 € , Bambini:2 €, Scolaresche/Gruppi:2 €
Non Residenti: Intero:5 € (Mostra+Ingresso al Castello), Ridotto: 4 € (Mostra+Ingresso al Castello), Bambini:2 €, Scolaresche/Gruppi:2 €.
Castello Carlo V di Lecce
La mostra nasce dall’idea di creare un percorso espositivo documentario che testimoni e faccia conoscere alla popolazione locale e ai turisti una interessante parte della storia del territorio salentino dai più ancora poco conosciuta. La presenza di comunità ebraiche nel territorio, attestata fin da età antica, come testimonia una stele funeraria del III sec. d.C. rinvenuta ad Otranto, ha avuto una funzione importante nello sviluppo economico e culturale del Salento in età medievale. Dopo una “scomparsa silenziosa” di alcuni secoli causata dagli editti di espulsione della monarchia spagnola, gli Ebrei ricompaiono nel Salento del secondo dopoguerra, in una realtà fortemente provata dal conflitto che, nonostante questo, li accolse in alcuni di campi di accoglienza istituiti in alcune delle più rimate località balneari.
La mostra racconta attraverso documenti, testimonianze e immagini una storia di convivenza e integrazione tra la popolazione ebraica e quella locale sia in età antica, ma ancora di più nel periodo recente, come dimostrano le numerose testimonianze lasciate da persone che nel transitare nel nostro territorio provenienti dai campi di concentramento, ricordano il Salento come una terra di “accoglienza”. Per questo motivo si è scelto di collocare la mostra nel periodo in cui si celebra la “Giornata della Memoria”, il cui intento è di “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano più accadere”.
La mostra, allestita all’interno delle sale polifunzionali del Castello Carlo V, luogo simbolo della presenza ebraica medievale in città, si svolgerà da venerdì 22 gennaio a domenica 28 febbraio 2016.
La realizzazione della mostra, indirizzata a turisti, locali e soprattutto alle nuove generazioni si pone la finalità di approfondire tematiche relative alla tolleranza, l’inclusione sociale, la discriminazione, partendo dal presupposto che la conoscenza della storia, e ancora di più della storia del territorio in cui si vive, può aiutare alla comprensione e all’analisi critica del presente. A questo proposito l’esposizione risponde perfettamente alle finalità della legge 20 luglio 2000, n. 211 di istituzione del “Giorno della Memoria”.
La mostra è promossa dalla Cooperativa Theutra, con la collaborazione del prof. F. Lelli (Università del Salento), dell’Archivio di Stato di Lecce, dell’Arci Lecce, della Pro Loco Leuca, dell’Ass. Meditinere e della società A.R.Va e con il patrocinio di Comune di Lecce, Nardò, Tricase, Castrignano del Capo, Sogliano Cavour, Soleto, Otranto.
Castello Carlo V, Via XXV Luglio, Lecce
Orari: dal lun. al ven. 9.00 - 20.30 /sab. e dom. 9.30 - 20.30
Info, tariffe e visite guidate: 0832/246517
Biglietti:
Residenti a Lecce e Provincia: Intero:3 € , € Ridotto: 2 € , Bambini:2 €, Scolaresche/Gruppi:2 €
Non Residenti: Intero:5 € (Mostra+Ingresso al Castello), Ridotto: 4 € (Mostra+Ingresso al Castello), Bambini:2 €, Scolaresche/Gruppi:2 €.
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Ubicazione:
Via XXV Luglio, 73100 Lecce LE, Italia
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