domenica 17 dicembre 2017
Le terre dei Conti nelle carte topografiche antiche
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mercoledì 13 dicembre 2017
Ebrei, una storia italiana.
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Ubicazione:
Via Piangipane, 81, 44121 Ferrara FE, Italia
venerdì 1 dicembre 2017
Tessuto e ricchezza a Firenze nel Trecento
Arriverà direttamente dal National Museum di Copenhagen l’abito che aprirà la mostra “Tessuto e ricchezza a Firenze nel Trecento. Lana, seta, pittura” presso la Galleria dell’Accademia del capoluogo toscano. L’esposizione inaugurerà martedì 5 dicembre 2017 e resterà aperta al pubblico fino a domenica 18 marzo 2018, raccontando la raffinata arte della tessitura a Firenze e i suoi legami con il resto d’Europa.
Il pezzo centrale della mostra è un rarissimo reperto risalente alla metà del XIV secolo: un vestitino in lana rinvenuto nel 1921 dall’archeologo danese Paul Norland a Herjolfnaes, sulla costa orientale della Groenlandia, insieme ad altri numerosi abiti e costumi dell’epoca. La particolarità del vestito che sarà esposto per la prima volta in Italia è quella di essere stato confezionato per una bambina di non più di tre anni.
Il pezzo centrale della mostra è un rarissimo reperto risalente alla metà del XIV secolo: un vestitino in lana rinvenuto nel 1921 dall’archeologo danese Paul Norland a Herjolfnaes, sulla costa orientale della Groenlandia, insieme ad altri numerosi abiti e costumi dell’epoca. La particolarità del vestito che sarà esposto per la prima volta in Italia è quella di essere stato confezionato per una bambina di non più di tre anni.
Per maggiori informazioni visito il sito della Galleria dell'Accademia !
Etichette:
abbigliamento,
Firenze,
medievale,
medioevo,
mostre
Ubicazione:
Via Ricasoli, 58, 50122 Firenze FI, Italia
giovedì 30 novembre 2017
Altro Rinascimento. Il giovane Filippo Lippi e la Madonna di Tarquinia
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domenica 5 novembre 2017
Il Divin "Bestiario di Mario Zanoni in mostra a Lugo
Da domenica 5 a domenica 19 novembre 2017 i suggestivi spazi della Rocca di Lugo ospiteranno una selezione di sculture, di cui alcune inedite, tratte dal prestigioso ciclo del Divin “Bestiario” di Mario Zanoni. All'inaugurazione dell'evento espositivo interverrà il critico d'arte Alberto Gross, mentre al finissage del 19 novembre 2017 sarà presente l'attore Franco Costantini,
uno dei massimi esperti di letture dantesche, che a partire dalle 17.30
terrà una performance poetica con lettura di versi della Divina
Commedia che traggono spunto dalle sculture in mostra realizzate da
Zanoni.
Il Divin "Bestiario". Figure del fantastico animale e dell'immaginario nella Divina Commedia, è una serie di terrecotte work in progress, realizzate da Mario Zanoni
a partire dal 2015 in omaggio al Sommo poeta Dante Alighieri nel 750°
anniversario della sua nascita. Furono presentate per la prima volta nel
luglio del 2015, quando, nella Rocca medievale di Bagnara di Romagna,
si è svolto un articolato evento dantesco, ideato da Marilena Spataro,
che ha visto al centro la mostra di 26 sculture dantesche dell'artista
di Lugo.
Questa collezione rappresenta, a oggi, un unicum assoluto nell'ambito della scultura contemporanea,
ciò sia per quanto riguarda la vastità del ciclo scultoreo da un punto
di vista numerico (attualmente oltre 35 sculture) e sia, soprattutto,
per l'interpretazione data alle figure dell'immaginario dantesco da
Mario Zanoni.
Un immaginario, che, come sottolinea il critico Alberto Gross nel testo che accompagna il catalogo del Divin “Bestiario”, si caratterizza per una visionarietà alquanto originale dai rimandi gotico medievali:
«Se punto di partenza per questo ultimo ciclo di opere - “Il Divin
Bestiario” - risulta il mondo della Commedia dantesca e la sua fauna
variegata, difforme e deforme, l'artista tende tuttavia a procedere
naturalmente per accumulo di suggestioni, stratificazioni e incastri che
moltiplicano e riverberano ogni ipotesi di figura. In questo Zanoni può
letteralmente definirsi un visionario: l'immagine non viene “veduta” ma
“visionata”, tra sensazione e percezione si frappone una virtù oscura
che penetra la natura conferendole una brillantezza violenta, uno
spirito quasi febbrile, tanto impercettibile e frammentario, quanto mai
icastico ed incisivo […] In tale contesto la logica della figurazione,
la narrativa dell'immagine cedono il passo ad una più ampia dialettica
di carattere non già razionale, quanto intuitivo: Cerbero è sì il cane a
tre teste, Caronte è il traghettatore di anime e Medusa ha capelli di
aspide e sguardo che pietrifica, ma la loro storia, la loro universale e
condivisa mitologia viene trasformata in mitopoiesi, nella
ricostruzione e riproposizione di un teatro personalissimo ed
individuale".
Mario Zanoni, artista attivo fin dagli anni 70, è
noto per le sue originalissime reinterpretazioni di antiche mitologie.
Tante le esposizioni in Italia e non solo: in Inghilterra, nel 1992 per
Tony Macintosh espone terrecotte e bronzi a Tenterden e a Rye, nel
Sussex, e nel 1993 alla "Library Gallery" a Eastbourne. Nel 1993 ha
realizzato una serie di opere plastico- pittoriche in gesso e cemento
che sono state esposte in mostra a New York a una rassegna d’arte per
l’UNESCO.
Divin"Bestiario". Figure del fantastico animale e dell'immaginario nella Divina Commedia
Dal 5 al 19 novembre 2017
Pescherie della Rocca Estense - Lugo
Piazza Garibaldi, 1 – Largo Tricolore
Orario: giovedì e venerdì 15,30 – 18,30
sabato e domenica 10,00 - 12,00 e 15,30 - 18,30
Info: 0545 38561
Dal 5 al 19 novembre 2017
Pescherie della Rocca Estense - Lugo
Piazza Garibaldi, 1 – Largo Tricolore
Orario: giovedì e venerdì 15,30 – 18,30
sabato e domenica 10,00 - 12,00 e 15,30 - 18,30
Info: 0545 38561
Etichette:
Dante,
medievale,
medioevo,
mostre,
terracotta
Ubicazione:
Largo del Tricolore, 48022 Lugo RA, Italia
venerdì 3 novembre 2017
sabato 21 ottobre 2017
Ambrogio Lorenzetti in mostra al Santa Maria della Scala
Il Santa Maria della Scala di Siena dal 22 ottobre 2017 al 21 gennaio 2018 ospiterà la mostra Ambrogio Lorenzetti. Una mostra dedicata ad uno dei più grandi pittori
europei del XIV secolo, paradossalmente finora poco conosciuto. Grazie
ad importanti e mirati prestiti la mostra ripercorre la vicenda
artistica del grande pittore senese.
Ambrogio fu uno dei più grandi pittori dell’intera Europa del secolo
XIV, ma si può dire – per quanto possa sembrare un paradosso – che è un
artista poco conosciuto.
È universalmente noto come il pittore del ‘Buon Governo’, il ciclo di dipinti allegorici e dalle straordinarie visioni urbane e agresti. Ma, al di là di questo, non si conosce il pittore dall’incontenibile creatività che ha rinnovato profondamente molte tradizioni iconografiche; non si conosce l’innovatore della concezione stessa dei dipinti d’altare, il grande pittore di storie sacre, il narratore che allarga lo sguardo alla re-invezione del paesaggio e della pittura d’ambiente.
Grazie a una serie di richieste di prestito molto mirate, (saranno esposte opere provenienti dal Louvre, dalla National Gallery, dalle Gallerie degli Uffizi, dai Musei Vaticani) la mostra intende ritessere la grande vicenda artistica di Ambrogio Lorenzetti, facendo convergere al Santa Maria della Scala tutta una serie di dipinti che, in massima parte, furono prodotti proprio per cittadini senesi e per chiese della città.
Potranno così tornare a vivere idealmente, grazie ai frammenti superstiti, anche cicli di affreschi un tempo molto famosi ma distrutti, come quelli dell’aula capitolare e del chiostro della chiesa di San Francesco a Siena, i dipinti della chiesa agostiniana senese e il ciclo, restaurato per l’occasione, della cappella di San Galgano a Montesiepi, a tal punto fuori dai canoni della consolidata iconografia sacra che i committenti pretesero delle sostanziali modifiche poco dopo la loro conclusione.
La mostra, preceduta dall'iniziativa Dentro il restauro, realizzata grazie al contributo del MIBACT per Siena capitale della cultura 2015, ingloba anche alcuni altri luoghi della città: la chiesa di San Francesco e la chiesa di Sant'Agostino, dove sono stati compiuti per l'occasione i restauri dei cicli di affreschi del Lorenzetti e, naturalmente, Palazzo Pubblico, sede del ciclo del Buon Governo.
È universalmente noto come il pittore del ‘Buon Governo’, il ciclo di dipinti allegorici e dalle straordinarie visioni urbane e agresti. Ma, al di là di questo, non si conosce il pittore dall’incontenibile creatività che ha rinnovato profondamente molte tradizioni iconografiche; non si conosce l’innovatore della concezione stessa dei dipinti d’altare, il grande pittore di storie sacre, il narratore che allarga lo sguardo alla re-invezione del paesaggio e della pittura d’ambiente.
Grazie a una serie di richieste di prestito molto mirate, (saranno esposte opere provenienti dal Louvre, dalla National Gallery, dalle Gallerie degli Uffizi, dai Musei Vaticani) la mostra intende ritessere la grande vicenda artistica di Ambrogio Lorenzetti, facendo convergere al Santa Maria della Scala tutta una serie di dipinti che, in massima parte, furono prodotti proprio per cittadini senesi e per chiese della città.
Potranno così tornare a vivere idealmente, grazie ai frammenti superstiti, anche cicli di affreschi un tempo molto famosi ma distrutti, come quelli dell’aula capitolare e del chiostro della chiesa di San Francesco a Siena, i dipinti della chiesa agostiniana senese e il ciclo, restaurato per l’occasione, della cappella di San Galgano a Montesiepi, a tal punto fuori dai canoni della consolidata iconografia sacra che i committenti pretesero delle sostanziali modifiche poco dopo la loro conclusione.
La mostra, preceduta dall'iniziativa Dentro il restauro, realizzata grazie al contributo del MIBACT per Siena capitale della cultura 2015, ingloba anche alcuni altri luoghi della città: la chiesa di San Francesco e la chiesa di Sant'Agostino, dove sono stati compiuti per l'occasione i restauri dei cicli di affreschi del Lorenzetti e, naturalmente, Palazzo Pubblico, sede del ciclo del Buon Governo.
Il
percorso espositivo della mostra sarà arricchito dalla presenza di
un’audioguida e da alcuni interventi videofilmati, sia di taglio
informativo che di taglio suggestivo/narrativo.
Tutte le informazioni sono visibili sul sito dedicato alla mostra.
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