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giovedì 30 novembre 2023
mercoledì 12 agosto 2020
Leonardo da Vinci 3D
Per tutte le informazioni vista il sito ufficiale della mostra !
Etichette:
Leonardo,
mostre,
rinascimento
Ubicazione:
25047 Boario Terme BS, Italia
giovedì 2 luglio 2020
L’anatomia dal Medioevo a Leonardo da Vinci
L’anatomia dal Medioevo a Leonardo da Vinci, curata
da Paola Salvi – presenta, nella sala Federiciana della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, una selezione di
volumi, tutti parte del ricchissimo catalogo della Biblioteca
Ambrosiana, che consente di tracciare per tappe significative il
percorso degli studi di medicina e anatomia dall’inizio del millennio
all’epoca in cui fu attivo Leonardo da Vinci.
Fino al 6 settembre 2020 la Sala Federiciana ospiterà una selezione di 16
disegni di Leonardo dal Codice Atlantico. La prima sezione, costituita
da 8 fogli e curata dalla Prof.ssa Paola Salvi, sarà dedicata agli studi
di anatomia di Leonardo. Tra questi vi sono il celebre f. 327 verso,
considerato un “manifesto” del metodo scientifico leonardiano e il f.
834 r, incentrato sulla costruzione di un’ala meccanica che riprende
nella forma e nell’articolazione dei segmenti lo scheletro dell’ala
naturale di uccello, a sua volta studiata in altri fogli con un criterio
comparativo con l’arto umano.
Arricchisce l’esposizione una serie di volumi di argomento anatomico provenienti dai fondi della Biblioteca ed esposti nelle teche del mobile Bagatti Valsecchi. Una menzione particolare merita uno splendido manoscritto che riporta, tra gli altri testi, La Chirurgia di Albucasis e l’Anathomia del monaco cassinese Costantino l’Africano, le cui traduzioni fecero conoscere in Occidente le grandi opere della medicina araba. Esso contiene circa 200 illustrazioni di strumenti chirurgici, molti dei quali disegnati dall’autore.
Nella seconda sezione, sarà possibile ammirare otto disegni del Codice Atlantico dedicati a studi di meccanismi di orologio: Leonardo era affascinato dal potenziale dei meccanismi di orologeria, non solo per capire il funzionamento degli stessi, ma anche per adattare i loro ingranaggi automatici ad altri apparecchi meccanici. Tra i disegni selezionati spicca il celebre f. 1111 v, dove Leonardo riproduce i meccanismi dell’orologio dell’Abbazia di Chiaravalle.
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Arricchisce l’esposizione una serie di volumi di argomento anatomico provenienti dai fondi della Biblioteca ed esposti nelle teche del mobile Bagatti Valsecchi. Una menzione particolare merita uno splendido manoscritto che riporta, tra gli altri testi, La Chirurgia di Albucasis e l’Anathomia del monaco cassinese Costantino l’Africano, le cui traduzioni fecero conoscere in Occidente le grandi opere della medicina araba. Esso contiene circa 200 illustrazioni di strumenti chirurgici, molti dei quali disegnati dall’autore.
Nella seconda sezione, sarà possibile ammirare otto disegni del Codice Atlantico dedicati a studi di meccanismi di orologio: Leonardo era affascinato dal potenziale dei meccanismi di orologeria, non solo per capire il funzionamento degli stessi, ma anche per adattare i loro ingranaggi automatici ad altri apparecchi meccanici. Tra i disegni selezionati spicca il celebre f. 1111 v, dove Leonardo riproduce i meccanismi dell’orologio dell’Abbazia di Chiaravalle.
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Ubicazione:
Piazza Pio XI, 20123 Milano MI, Italia
martedì 23 giugno 2020
Il Santo che battezzò Cristo
In occasione del 24 giugno, festa del santo patrono di Firenze, san Giovanni Battista, le Gallerie degli Uffizi presentano sul sito una mostra virtuale dedicata alla figura di Giovanni Battista nell’arte. Titolo dell’ipervisione è Il Santo che battezzò Cristo. Scene dalla vita di San Giovanni Battista, a cura di Anna Bisceglia: esposte online quindici opere delle collezioni realizzate tra Trecento e Novecento, tra cui capolavori di grandi artisti quali Leonardo, Raffaello, Bronzino, Veronese e un’icona russa.
Il Battista è stato infatti molto rappresentato nell’arte figurativa, dal Medioevo al Novecento, in quanto figura chiave, anello di congiunzione tra Vecchio e Nuovo Testamento, tra la tradizione ebraica e il messaggio di Gesù.
Il percorso virtuale ha inizio con la pala d’altare del pittore giottesco Giovanni del Biondo; seguono il San Giovannino nel deserto, opera che Raffaello eseguì a Roma intorno al 1518, e quello di Andrea del Sarto. E ancora, le raffigurazioni della prima infanzia del Battista dipinte da Pontormo e dal Bronzino, e il Battesimo di Cristo raffigurato nei dipinti del Verrocchio e Leonardo e del Veronese. Il martirio e la decollazione sono descritti invece nelle opere di Cranach il Vecchio e di Alonso Berruguete.
Per accedere alla mostra virtuale clicca qui !
mercoledì 15 gennaio 2020
Nero su bianco. Carte d’archivio raccontano Leonardo
Con la mostra in programma da giovedì 16 gennaio a sabato 28 marzo 2020 all’Archivio di Stato di Milano in Via Senato, 10 dal titolo “Nero su
bianco. Carte d’archivio raccontano Leonardo” sull’unica firma
autografa esistente di Leonardo, si concludono le celebrazioni per i
cinquecento anni dalla morte del Genio da Vinci.
“Nero su bianco” svela i risultati delle indagini diagnostiche
multispettrali effettuate sulla firma apposta in calce al contratto che
commissionava a Leonardo il quadro “La Vergine delle Rocce”.
Una narrazione multisensoriale del periodo milanese, e non solo, di
Leonardo da Vinci basata sulle fonti documentarie conservate in Archivio di Stato di Milano in una passeggiata emozionale che accompagna il
visitatore attraverso le sale del Palazzo del Senato.
L'esposizione si sviluppa in un percorso tematico incentrato sulla vita, sulle opere, sui luoghi e sull'uomo Leonardo, avvalendosi anche delle tecnologie 2D e 3D per portare il visitatore nel mondo parallelo di Leonardo.
La mostra prende le mosse dalla vasta ricerca condotta nel corso del
2019 e sarà l'occasione per presentare una selezione dei 350 documenti,
fra i quali spiccano alcni inediti di grande interesse. Trascritti e
acquisiti in alta definizione, i documenti saranno collegati alle
immagini più significative delle opere del genio fiorentino cui si
riferiscono.
Documento principe della mostra è l'unica firma autografa a oggi conosciuta di Leonardo, vergata - da sinistra verso destra - di fronte al notaio Antonio De Capitani in calce al contratto per la realizzazione della Vergine delle rocce.
Ma non mancheranno altre importanti novità emerse dal lavoro di
ricerca che ha seguito le tracce delle opere di Leonardo per cinque
secoli di storia (dalla fine del XV secolo alla metà del XX secolo).
Curatore: Giovanni Battista Sannazzaro, co-curatrice: Michela Palazzo.
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Ubicazione:
Via Senato, 10, 20121 Milano MI, Italia
mercoledì 11 dicembre 2019
Il Tempo di Leonardo. 1452-1519
Le celebrazioni del cinquecentesimo anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci proseguono ai Musei Reali di Torino con un nuovo percorso tematico di approfondimento in Biblioteca Reale: la mostra Il tempo di Leonardo 1452-1519 in calendario da mercoledì 11 dicembre 2019 a domenica 8 marzo 2020. Attraverso i preziosi materiali custoditi in Biblioteca, l’esposizione ripercorre oltre sessant’anni di storia italiana ed europea, un periodo di grande fermento culturale in cui si incrociarono accadimenti, destini e storie di grandi protagonisti del Rinascimento, da Michelangelo a Cristoforo Colombo,
dal Savonarola a Cesare Borgia, dalla caduta dell’Impero Romano
d’Oriente all’avvento del Protestantesimo e all’invenzione della stampa,
eventi che mutarono per sempre il corso della storia.
Il percorso si snoda nelle due sale al piano interrato della Biblioteca Reale: il primo caveau, la Sala Leonardo, accoglie una selezione di opere di artisti italiani contemporanei a Leonardo da Vinci, accanto al Codice sul volo degli uccelli. Nove disegni autografi del maestro vinciano accompagnano il celebre Autoritratto: è l’occasione per ammirare uno dei più noti capolavori della storia dell’arte dopo la recente esposizione Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro, progettata dai Musei Reali dal 15 aprile al 21 luglio scorso.
La seconda sala presenta manoscritti miniati, incunaboli, cinquecentine, preziose carte geografiche antiche, disegni e incisioni,
affiancati da un ricco corredo didascalico, per illustrare i personaggi
e i principali eventi storici occorsi durante la vita di Leonardo.
La biglietteria della mostra è a Palazzo Reale. Per acquisti e prenotazioni on line: CoopCulture.it. Info: tel. 011 19560449 dal lunedì alla domenica in orario 9-18.
Orari: lunedì 10-18; dal martedì al venerdì ore
9-18; sabato ore 9 – 13. L’ultimo ingresso è sempre un’ora prima
dell’orario di chiusura.
Aperture straordinarie e visite guidate a cura di CoopCulture: sabato
14 e 21 dicembre ore 9-18; domenica 15 e 22 dicembre ore 10-18; giovedì
26 dicembre 10-18; sabato 28 dicembre ore 14-18; domenica 29 dicembre
ore 9-14.
Tariffe: intero € 10, ridotto € 2 (da 11 a 25 anni), in vigore gratuità di legge e tessere convenzionate.
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Ubicazione:
Piazzetta Reale, 1, 10122 Torino TO, Italia
martedì 10 dicembre 2019
Milano: apre la più grande esposizione permanente al mondo dedicata a Lonardo da Vinci
Da martedì 10 dicembre 2019 apre al pubblico una innovativa sezione del Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano chiamata Nuove Gallerie Leonardo: è la più grande esposizione permanente al mondo dedicata a Leonardo da Vinci come ingegnere, umanista e indagatore della natura.
E' il frutto di quattro anni di lavoro, culminati in contemporanea con le celebrazioni del quinto centenario della morte del genio. La curatela è di Claudio Giorgione, con la collaborazione scientifica dello storico dell'arte Pietro Marani e il sostegno dei Musei Reali di Torino, della Sovrintendenza Castello di Milano - Musei Archeologici e Musei Storici, dell'Institut de France di Parigi e del Royal Collection Trust.
Una spettacolare scenografia ti accompagna in un
viaggio che, a partire dalla Firenze del Quattrocento, ripercorre la
formazione di Leonardo e il contributo degli ingegneri toscani fino al
soggiorno nella Milano degli Sforza.
Un percorso tra l’arte della guerra, il lavoro e la produzione, il volo, le vie d’acqua e l’architettura che si conclude con uno sguardo sull’influenza di Leonardo nella pittura lombarda del Rinascimento e un’installazione immersiva dedicata ai disegni degli ultimi anni.
Un percorso tra l’arte della guerra, il lavoro e la produzione, il volo, le vie d’acqua e l’architettura che si conclude con uno sguardo sull’influenza di Leonardo nella pittura lombarda del Rinascimento e un’installazione immersiva dedicata ai disegni degli ultimi anni.
Oltre 1.300 mq e 170 tra modelli storici, opere d’arte, volumi antichi e installazioni fanno
rivivere la narrazione attraverso l’evoluzione del pensiero di Leonardo
in un’esperienza coinvolgente nella dimensione emotiva, intellettuale e
fisica.
La figura di Leonardo è indagata all’interno
del suo contesto storico mettendo in relazione la sua opera di ingegnere
e umanista con la storia della scienza, dell’arte, della tecnica e del
pensiero del Rinascimento. La visione è coerente con gli studi più
recenti della storiografia leonardesca, ponendo l’accento sulla sua
curiosità e sulla capacità di osservare e interpretare la natura insieme
all’attenzione al lavoro dei suoi contemporanei con cui è in continuo
dialogo.
Significati universali come il desiderio di
conoscere, la capacità di osservare e il pensare in modo trasversale
sono una preziosa eredità del metodo di lavoro di Leonardo alla società
contemporanea.
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Ubicazione:
Via San Vittore, 21, 20123 Milano MI, Italia
mercoledì 27 novembre 2019
Le origini di un paesaggio di Leonardo. Il castello di Fucecchio
Il Museo Civico e Diocesano di Fucecchio (FI) compie cinquant’anni. Per
festeggiare la chiusura di questo anno e allo stesso tempo celebrare il
cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci, sabato 30 novembre 2019 alle ore 16,00 verrà inaugurata la mostra “Le origini
di un paesaggio di Leonardo. Il castello di Fucecchio”.
L’idea di fondo dell’iniziativa, che più che una mostra vera e propria si configura come un nuovo allestimento permanente di alcune sale del museo, è quella di ripercorrere le origini del castello di Fucecchio a partire dall'età carolingia, fino all’aspetto che acquisì nel basso Medioevo e che Leonardo osservò. Un castello che il vinciano raffigurò più volte, con maggiore o minore grado di dettaglio, nei suoi disegni dedicati alla valle dell’Arno databili intorno al 1503. Questi documenti, pur nella loro schematicità, costituiscono la più antica rappresentazione del castello e la testimonianza che Leonardo lo osservò ancora nel suo aspetto medievale, prima delle maggiori trasformazioni che ne alterarono definitivamente la forma alla fine dello stesso secolo.
La narrazione si svolge attraverso nuovi pannelli, immagini e video ricostruttivi di grande effetto che illustrano i vari aspetti di questo processo, facendo parlare in modo nuovo e maggiormente efficace i reperti del museo grazie a un allestimento che dà grande spazio alle applicazioni informatiche attraverso ricostruzioni virtuali di grande effetto, ottenute anche mediante rilievi effettuati con droni dalla ditta Libra. Nell’antica Salamarzana, ‘capitale’ della signoria territoriale dei Cadolingi, saranno anche virtualmente riunite per la prima volta, grazie alle aggiornate tecniche di scansione e stampa 3D, le epigrafi riferite alla famiglia e sparse in tutta la Toscana. Mentre le tecniche di ricostruzione del paesaggio antico (virtual landscaping), basate sui dati storici e archeologici, realizzate dal Laboratorio di Geografia applicata dell’Università di Firenze e dalla ditta specializzata Digitalismi, permetteranno di ‘vedere’ le trasformazioni del paesaggio dalla Salamarzana alla Fucecchio comunale, quella stessa che Leonardo raffigurò agli inizi del Cinquecento.
L’allestimento è curato da Andrea Vanni Desideri (Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Firenze e Direttore del Museo), Silvia Leporatti e Margherita Azzari (Università di Firenze, Dipartimento di Storia Archeologia Geografia Arti e Spettacolo).
L’idea di fondo dell’iniziativa, che più che una mostra vera e propria si configura come un nuovo allestimento permanente di alcune sale del museo, è quella di ripercorrere le origini del castello di Fucecchio a partire dall'età carolingia, fino all’aspetto che acquisì nel basso Medioevo e che Leonardo osservò. Un castello che il vinciano raffigurò più volte, con maggiore o minore grado di dettaglio, nei suoi disegni dedicati alla valle dell’Arno databili intorno al 1503. Questi documenti, pur nella loro schematicità, costituiscono la più antica rappresentazione del castello e la testimonianza che Leonardo lo osservò ancora nel suo aspetto medievale, prima delle maggiori trasformazioni che ne alterarono definitivamente la forma alla fine dello stesso secolo.
La narrazione si svolge attraverso nuovi pannelli, immagini e video ricostruttivi di grande effetto che illustrano i vari aspetti di questo processo, facendo parlare in modo nuovo e maggiormente efficace i reperti del museo grazie a un allestimento che dà grande spazio alle applicazioni informatiche attraverso ricostruzioni virtuali di grande effetto, ottenute anche mediante rilievi effettuati con droni dalla ditta Libra. Nell’antica Salamarzana, ‘capitale’ della signoria territoriale dei Cadolingi, saranno anche virtualmente riunite per la prima volta, grazie alle aggiornate tecniche di scansione e stampa 3D, le epigrafi riferite alla famiglia e sparse in tutta la Toscana. Mentre le tecniche di ricostruzione del paesaggio antico (virtual landscaping), basate sui dati storici e archeologici, realizzate dal Laboratorio di Geografia applicata dell’Università di Firenze e dalla ditta specializzata Digitalismi, permetteranno di ‘vedere’ le trasformazioni del paesaggio dalla Salamarzana alla Fucecchio comunale, quella stessa che Leonardo raffigurò agli inizi del Cinquecento.
L’allestimento è curato da Andrea Vanni Desideri (Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Firenze e Direttore del Museo), Silvia Leporatti e Margherita Azzari (Università di Firenze, Dipartimento di Storia Archeologia Geografia Arti e Spettacolo).
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domenica 13 ottobre 2019
Leonardo da Vinci e il moto perpetuo
“Leonardo da Vinci e il moto perpetuo” è il titolo della mostra che dal 10 ottobre 2019 al 12 gennaio 2020 è aperta al pubblico al Museo Galileo di Firenze.
Fin dal Medioevo l’idea di riprodurre con dispositivi meccanici il moto perpetuo delle sfere celesti ha
stimolato l’immaginazione e l’ingegno di tecnici, ingegneri e filosofi
naturali, che si sono confrontati con la sfida di costruire macchine
che, una volta messe in movimento, potessero funzionare perennemente
senza applicazione di forza.
Un nodo fondamentale di questa storia plurisecolare è rappresentato dagli studi nei quali Leonardo ha cercato di stabilire se sia davvero possibile realizzare macchine a moto perpetuo. Le sue ricerche mostrano la serietà e l’impegno con i quali il Genio di Vinci
si applicò nella ricerca di soluzioni praticabili. Egli giunse tuttavia
alla conclusione che il moto perpetuo non può esistere in natura,
anticipando così di oltre tre secoli la dimostrazione definitiva della
verità di quel principio fornita da James Clerk Maxwell, protagonista dell’affermazione della termodinamica nella seconda metà del secolo XIX.
La mostra presenta una galleria dei disegni di Leonardo e
dei principali protagonisti delle ricerche sul moto perpetuo,
affiancata dai modelli di alcuni tra i più intriganti di quei
dispositivi e da suggestivi filmati ne illustrano il presunto
funzionamento.
Un elemento di grande novità è la sezione dedicata alla realtà aumentata:
grazie a questa tecnologia rivoluzionaria, i visitatori potranno
interagire con l’ambiente circostante, visualizzando come se fossero
reali le macchine a moto perpetuo concepite da Leonardo e dagli altri ingegneri e scienziati.
La mostra, a cura di Juliana Barone e Andrea Bernardoni, è realizzata dal Museo Galileo in collaborazione con Birkbeck–University of London e Ravensbourne University,
nel quadro del progetto di ricerca FISR “Scienza, storia, società in
Italia. Da Leonardo a Galileo alle ‘case’ dell’innovazione”, promosso e
sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e si avvale del patrocinio del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.
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Ubicazione:
Piazza dei Giudici, 1, 50122 Firenze FI, Italia
venerdì 4 ottobre 2019
Paesaggi in trasformazione tra Medioevo e l’età di Leonardo
Paesaggi in trasformazione tra il Medioevo e l’età di Leonardo.
Dalla ricerca alla comunicazione: Semifonte e Sandomierz
Palazzo Pretorio, Certaldo
26 settembre 2019 – 7 gennaio 2020
26 settembre 2019 – 7 gennaio 2020
Chiesa di San Michele a Semifonte, Barberino Valdelsa
Il paesaggio, nei molteplici elementi
naturali e antropici che lo compongono, quale risultato di mutamenti e
sconvolgimenti, rappresenta il tema principale di questa mostra
organizzata nelle due sedi di Palazzo Pretorio, nel cuore medievale di Certaldo, e della Cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte, nel territorio di Barberino Valdelsa.
Recenti ricerche storiche e archeologiche – coordinate dalla Cattedra
di Archeologia Medievale dell’Università degli studi di Firenze, in
collaborazione con l’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni
Culturali (CNR Roma) e l’Istituto di Archeologia e Etnologia
dell’Accademia Polacca delle Scienze di Varsavia – hanno preso in esame
due casi di città distanti tra loro, ma accomunate dal medesimo destino:
entrambe furono infatti distrutte e rase al suolo nel Medioevo.
Si tratta di Semifonte, in Valdelsa, distrutta nel 1202 dalle truppe
fiorentine e della città polacca di Sandomierz spazzata via
dall’invasione dei Mongoli, tra 1241 e 1260.
I risultati di questo progetto internazionale sono presentati
attraverso suggestive ricostruzioni virtuali realizzate dal Laboratorio
di Geografia dell’Università di Firenze e, nel caso di Semifonte,
consentono di osservare le trasformazioni del paesaggio dall’età
medievale, prima e dopo la fondazione della città, fino alla sua
distruzione e le conseguenti modifiche con la nascita di strutture di
tipo urbano, le stesse che Leonardo rappresentò nelle sue carte.
Ubicazione:
50052 Certaldo FI, Italia
domenica 8 settembre 2019
"Le tavole dell'Ultima Cena" a Venezia
Oggetto della mostra dedicata alle Tavole dell’Ultima Cena è il volume Collection des Têtes, realizzato da André Dutertre, artista, accademico di Francia e insigne incisore e pubblicato a Parigi nel 1808. La sua genesi è totalmente sconosciuta. È plausibile supporre un guizzo dell’Imperatore Napoleone Bonaparte (incoronato Re d’Italia proprio a Milano nel 1805), desideroso di disporre di un volume con le stampe del Cenacolo vinciano dopo esserne rimasto affascinato dalla visione.
Nel corso dei secoli nessuno prima di Dutertre aveva mai dedicato un volume allo studio o alla rappresentazione dell’Ultima Cena.
Il primo libro dedicato al Cenacolo fu scritto dal “milanese” Giuseppe Bossi nel 1810 (Del Cenacolo di Leonardo da Vinci: libri quattro), due anni dopo la pubblicazione del volume di Dutertre e, cosa incredibile, in esso non è presente alcuna menzione all’opera del grande incisore francese.
Di questo volume esistono allo stato attuale delle ricerche solo pochissime copie al mondo, meno di dieci, compresa questa presente in mostra, tutte custodite in biblioteche pubbliche di grande prestigio. La copia in mostra, dedicata alla Regina d’Olanda Hortense Eugénie Cécile de Beauharnais, è impreziosita dalla firma in originale dello stesso Dutertre.
Il contenuto del volume si articola in quattordici tavole, raffiguranti Gesù Cristo, i dodici apostoli e Leonardo da Vinci medesimo, corredate da una biografia del maestro. Durante la mostra il volume verrà esposto in una teca di protezione e aperto su doppia pagina di una delle più belle incisioni. Sono inoltre state riprodotte, incorniciate ed esposte tutte le pagine e le tavole del volume, così che il pubblico possa prendere visione dell’intero libro.
Le meravigliose illustrazioni del volume delle Têtes di Dutertre condividono lo stile che caratterizza
l’incisione tra fine Settecento e inizio Ottocento, quando la necessità di ritorno al modello, dettata dal
Neoclassicismo, e il metodo di studio dell’arte del passato portano a una riscoperta della tecnica, soprattutto
del bulino, risorta nel segno dell’ineccepibilità formale e aderenza fedelissima al prototipo.
Il virtuosismo a cui si spingono spesso gli esiti di questa ricerca viene rappresentato alla perfezione
dall’opera di Dutertre. La delicatezza del chiaroscuro, gli effetti pittorici ottenuti grazie al sapiente utilizzo
degli strumenti, l’aderenza alla realtà del soggetto, la cura maniacale per i dettagli più minuti, hanno il fine di
restituire non già solo l’aspetto formale immediato del Cenacolo di Leonardo, ma le stesse caratteristiche
intime, materiche, tangibili, dell’opera, evocando in modo sublime gli effetti di tono,
luminosità, resa
plastica, e le peculiarità stesse della tecnica ad affresco, in un gioco continuo di evocazioni e suggestioni,
ammaliando il lettore come solo chi abbia compreso a fondo la lezione del maestro potrebbe fare.
La mostra è impreziosita dal contributo della Biblioteca del Museo Correr di Venezia che per l’occasione ha
Trattato della pittura di Lionardo da Vinci, Giuseppe Bossi, Del Cenacolo di Leonardo da Vinci libri quattro, Milano 1810; Antonio Conte, Ultima cena, acquaforte,
1812.
Catalogo edito da Luni Editrice.
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Ubicazione:
Campo dei santi Giovanni e Paolo, 6777 Venezia
mercoledì 17 luglio 2019
"Le tavole dell'Ultima Cena" in mostra a Firenze
A 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il Consiglio regionale
della Toscana omaggia il genio italiano con la mostra “Leonardo. Le
tavole dell’Ultima Cena”, che si inaugurerà giovedì 18 luglio per terminare sabato 24 agosto 2019, nello spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi a Firenze. Oggetto
dell’evento è il volume Collection des Tetes, realizzato da André
Dutertre, artista, accademico di Francia e insigne incisore, pubblicato
a Parigi nel 1808. Nel corso dei secoli, nessuno, prima di Dutertre
aveva mai dedicato un volume allo studio e alla rappresentazione
dell’Ultima Cena. Di questo volume esistono allo stato attuale solo
pochissime copie al mondo, meno di dieci, compresa quella in mostra
nello spazio Ciampi.
Il contenuto del libro si articola in 14 tavole raffiguranti Gesù
Cristo, i dodici apostoli e Leonardo medesimo, corredate da una
biografia del maestro. Durante la mostra il volume viene esposto in una
teca di protezione e aperto su doppia pagina. Sono state inoltre
riprodotte, incorniciate ed esposte tutte le pagine e le tavole di
Dutertre così che il pubblico possa prenderne visione. Per l’occasione
Luni Editore è stata incaricata di realizzare un catalogo che riproduce
fedelmente le tavole dell’incisore francese mettendo in evidenza dei
particolari per creare un percorso visuale dell’opera leonardiana. “La
nuova sala espositiva del Palazzo del Pegaso, quella interattiva di via
de Pucci, lì dove una volta si vendevano i dischi e che quest’anno
abbiamo inaugurato con la mostra su “Cosimo I de’ Medici, i bandi e gli
atti normativi del primo Granduca di Toscana”, riapre all’insegna degli
anniversari con un’importante mostra che ha come riferimento Leonardo da
Vinci a 500 anni dalla sua morte.
Ubicazione:
Via de' Pucci, Firenze FI, Italia
venerdì 28 giugno 2019
"Barche et navili". Immagini, idee e scritti navali di Leonardo da Vinci
Al Museo della Marineria di Cesenatico, da sabato 29 giugno (inaugurazione alle ore
21,00) a domenica 8 settembre 2019, una mostra - 'Barche et navili' - racconta
interessi e studi di Leonardo da Vinci in campo navale:
rappresentazioni, disegni, studi riferiti a barche, navi e alle loro
attrezzature. La mostra, a cura di Marco Bonino, permetterà di fare un
viaggio nella storia della marineria italiana e negli studi di
ingegneria militare che Leonardo fece in uno dei momenti più
interessanti del Rinascimento a confine tra due mondi: quello medievale
ormai alla fine e con lampi di modernità già alle porte.
L'esposizione - che Cesenatico propone nel 500° della morte - inizia
dalle raffigurazioni di navi nell'arte del 400 e dalla tradizione degli
ingegneri civili e militari del tardo medioevo, che Leonardo arricchisce
con le sue osservazioni sulle imbarcazioni incontrate e con studi
originali. Anche in campo militare sono presenti innovazioni, come
l'applicazione delle artiglierie e diversi mezzi d'assalto.
venerdì 21 giugno 2019
"Leonardo e la sua grande scuola" mostra a Venezia
Palazzo Giustinian Lolin, sede della Fondazione Ugo e Olga Levi onlus, ospita in collaborazione con la
Fondazione Venezia 2000 dal 31 maggio al 25 agosto 2019 un importante tributo al genio di Leonardo
Da Vinci, in occasione delle celebrazioni del cinquecentenario dalla scomparsa: la mostra “Leonardo
e la sua grande scuola”, a cura di Nicola Barbatelli in collaborazione con altri studiosi internazionali.
Con 24 opere esposte – di cui due disegni attribuiti al genio toscano – il progetto pone l’accento, non
solo sull’opera del grande Maestro, ma soprattutto sulle straordinarie pitture dei suoi seguaci – tra cui
Giampietrino, Marco d’Oggiono, Cesare da Sesto, Salaì, Bernardino Luini – e il loro dialogo con la
poetica artistica di Leonardo.
La mostra costituisce inoltre la prima di un tour internazionale che porterà le opere in Cina, alla fine del periodo espositivo veneziano: il tour cinese della mostra aprirà al CAFAM di Pechino il 15 settembre e proseguirà con tappe a Shanghai e Shenzhen.
“Giunto a Milano nel 1482 – spiega nel saggio presente nel catalogo della mostra la studiosa Giovanna Nepi Sciré - Leonardo impiegò aiuti nella sua bottega, arrivando ad una presenza molto numerosa soprattutto negli anni 1489-90 [...]. Essi contribuirono alla fortuna ed alla diffusione delle sue invenzioni, copiate talvolta nello stesso momento della loro creazione, anzi spesso egli delegava loro la traduzione pittorica di un’idea grafica, lasciando a disposizione schizzi e studi, cosicchè vano sarebbe cercarne il prototipo. E progressivamente si assiste al nascere di una generazione di artisti che domina la produzione pittorica dei primi decenni del nuovo secolo e il cui merito principale è stato quello di diffondere lo stile innovativo di Leonardo in molte aree italianeed europee: in Lombardia, prima di tutto, ma anche a Venezia, in Canton Ticino, in Valtellina, nelle Fiandre, in Francia e persino nella penisola iberica."
Potete trovare tutte le informazioni sul sito ufficiale della mostra !
La mostra costituisce inoltre la prima di un tour internazionale che porterà le opere in Cina, alla fine del periodo espositivo veneziano: il tour cinese della mostra aprirà al CAFAM di Pechino il 15 settembre e proseguirà con tappe a Shanghai e Shenzhen.
“Giunto a Milano nel 1482 – spiega nel saggio presente nel catalogo della mostra la studiosa Giovanna Nepi Sciré - Leonardo impiegò aiuti nella sua bottega, arrivando ad una presenza molto numerosa soprattutto negli anni 1489-90 [...]. Essi contribuirono alla fortuna ed alla diffusione delle sue invenzioni, copiate talvolta nello stesso momento della loro creazione, anzi spesso egli delegava loro la traduzione pittorica di un’idea grafica, lasciando a disposizione schizzi e studi, cosicchè vano sarebbe cercarne il prototipo. E progressivamente si assiste al nascere di una generazione di artisti che domina la produzione pittorica dei primi decenni del nuovo secolo e il cui merito principale è stato quello di diffondere lo stile innovativo di Leonardo in molte aree italianeed europee: in Lombardia, prima di tutto, ma anche a Venezia, in Canton Ticino, in Valtellina, nelle Fiandre, in Francia e persino nella penisola iberica."
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Ubicazione:
Calle Giustinian, 2893, 30124 Venezia VE, Italia
sabato 25 maggio 2019
Leonardo in Valdichiana: il disegno del territorio e la scienza delle acque
Da sabato 25 maggio 2019 la Fortezza di Montepulciano ospita la mostra dal titolo Leonardo in Valdichiana: il disegno del territorio e la scienza delle acque, curata dal Museo Galileo di Firenze. L’esposizione è promossa dal Comune di Montepulciano e dalla Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, su progetto del Museo Galileo di Firenze, con l’organizzazione di Opera Civita.
Nella sua lunga vita Leonardo da Vinci fu impiegato anche come cartografo, numerose, infatti, sono le mappe da lui disegnate. La carta della Valdichiana (Windsor,
RL, 12278) è uno dei più raffinati prodotti cartografici di Leonardo.
Fu disegnata tra il 1502 e il 1503 quando l’artista era al servizio di
Cesare Borgia coma architetto e ingegnere militare. E’ una carta che si
distingue per la ricchezza dei contenuti topografici e idrografici ma
anche per la particolare rappresentazione a volo d’uccello che ne fa una
sorta di fotografia aerea ante litteram.A dare l’impressione della
tridimensionalità è la rappresentazione prospettica dei castelli e dei
rilievi montuosi, nonché lo schiacciamento evidente del territorio
volterrano, compresso ad arte per estendere la rappresentazione
cartografica fino al mare. I numerosi toponimi permettono di individuare
254 luoghi geografici, tra città, castelli, e fiumi distribuiti in un
territorio esteso tra Firenze, l’Aretino, il Trasimeno, il Chianti
senese, il Volterrano, la Val d’Orcia e la val di Cecina. Il principale
oggetto della rappresentazione, tuttavia, è la grande palude che dal
Medioevo affliggeva la Val di Chiana con aria malsana. Leonardo
evidenziò la zona paludosa con un azzurro chiaro in modo da rendere ben
visibili, con un azzurro più scuro, i numerosi corsi d’acqua che
confluivano verso il canale maestro della Chiana, l’antico fiume Clanis
che dà il nome alla regione e che da circa tre secoli allagava la
pianura circostante. La funzione idrografica della mappa è ben
evidenziata in un foglio di studio (Windsor, RL, 12277) in cui Leonardo
rileva un canale in secca, già emissario del Trasimeno verso la Val di
Chiana, annotando che fu chiuso dal signore di Perugia Andrea
Fortebracci: “Braccio da Montone lo chiuse”. La chiusura di questo
canale era uno dei tentativi di bonifica della Val di Chiana che si
susseguirono fino al Settecento. Fortebracci lo chiuse riaprendo nel
contempo l’antico emissario a sud del Trasimeno, occluso in un breve
tratto percorso in galleria, che fin dall’epoca romana permetteva di far
defluire le acque del lago verso il Tevere.
E’ probabile che la mappa di Leonardo
dovesse servire come studio preliminare per un intervento risolutivo di
bonifica del territorio delle Chiane.
Una seconda ipotesi è che lo studio
idrografico di quel territorio fosse destinato a trasformare la palude
malsana in un grande serbatoio idrico per garantire la navigabilità
costante del Canale di Firenze, il progetto che Leonardo elaborò nello
stesso periodo per la Repubblica fiorentina.
In questa seconda ipotesi, la carta della
Valdichiana si lega alle altre mappe del territorio toscano in cui
Leonardo elabora il progetto del canale navigabile da Firenze al mare.
Sono le carte della Valdinievole e Valdarno Inferiore (Windsor, RL
12685) dove un segno a matita traccia il percorso del canale che da
Firenze, passando per Prato, Pistoia, Serravalle e il padule di
Fucecchio, avrebbe raggiunto il mare a Pisa, o nei pressi di Livorno. A
suggerire il legame tra la bonifica della Valdichiana e il canale
navigabile è una nota contenuta nel Codice Atlantico: “Facciasi alle
Chiane di Arezzo tali cateratte che mancando acqua la state in Arno il
canale non rimanga arido”.
La mostra alla Fortezza di Montepulciano
sarà aperta al pubblico dal 25 maggio all'8 settembre 2019, tutti i giorni,
dalle 10,30 alle 19,30. Biglietto d’ingresso euro 5,00.
Per tutte le informazioni visito il sito ufficiale della mostra: www.leonardomontepulciano.it.
Per tutte le informazioni visito il sito ufficiale della mostra: www.leonardomontepulciano.it.
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Ubicazione:
Via di S. Donato, 53045 Montepulciano SI, Italia
lunedì 20 maggio 2019
Le Tavole dell'Ultima Cena
La mostra è dedicata alle Tavole dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, nel volume di Duterte.
Di questo volume esistono pochissime copie compresa quella presente in mostra, indirizzata alla “Regina d’Olanda”, Hortense Eugénie Cécile de Beauharnais, figlia della prima moglie di Napoleone, Joséphine, sposa in seconde nozze del fratello del Bonaparte Luigi, re d’Olanda e padre del futuro imperatore Napoleone III.
Il volume raccoglie quattordici tavole, raffiguranti Gesù Cristo, i dodici apostoli e Leonardo da Vinci medesimo, corredate da una biografia del maestro.
Di questo volume esistono pochissime copie compresa quella presente in mostra, indirizzata alla “Regina d’Olanda”, Hortense Eugénie Cécile de Beauharnais, figlia della prima moglie di Napoleone, Joséphine, sposa in seconde nozze del fratello del Bonaparte Luigi, re d’Olanda e padre del futuro imperatore Napoleone III.
Il volume raccoglie quattordici tavole, raffiguranti Gesù Cristo, i dodici apostoli e Leonardo da Vinci medesimo, corredate da una biografia del maestro.
La mostra è accompagnata da un catalogo
che riproduce fedelmente le tavole di Duterte, che si legano a Casa
Manzoni per il volto di Cristo dipinto da Giulia, la primogenita dello
Scrittore.
Per maggiori informazioni clicca qui !
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Ubicazione:
Via Gerolamo Morone, 20121 Milano MI, Italia
giovedì 18 aprile 2019
Leonardo. La macchina dell'immaginazione
Da venerdì 19 aprile a domenica 14 luglio 2019 si mette in moto la macchina dell'immaginazione: a Palazzo Reale di Milano apre la mostra "Leonardo. La macchina dell'immaginazione" che Treccani e Studio Azzurro hanno curato sul genio poliedrico di Leonardo da Vinci !
«Musico», «Architetto et Ingegnero Generale», cartografo, pittore, talora considerato «scienziato» più che artista, talora considerato incarnazione totale dell'uomo rinascimentale.
Con la sua incostanza, così familiare alle impazienze del nostro tempo, scomoda per la sua epoca. Con la sua curiosità e umiltà nei confronti di ogni competenza acquisita con l'esperienza. Con la sua accuratezza nell'osservare e appuntare ogni dettaglio come segno di un'armonia (quasi) invisibile.
Abbiamo pensato a uno spazio che sia una grande macchina dell'immaginazione, formalmente generata dagli studi di ingegneria e meccanica di Leonardo. Le macchine inoltre richiamano inevitabilmente il rigore geometrico delle forme archetipiche del "De Divina Proportione" di Luca Pacioli e li rimodulano in strumenti utili.
Un mondo di macchine trasformate in dispositivi narrativi, di giganteschi fogli di appunti in attesa di essere risvegliati, accoglie il visitatore in una penombra da cui spiccano i colori del legno, della tela e della carta.
E abbiamo pensato a un'esperienza per i visitatori, fatta di osservazione, di gesti, di voce e di parole.
L'interazione avviene infatti con sistemi diversi: l'azione, ma anche la voce attraverso combinazioni di parole che permettono di svelare poco per volta i contenuti del percorso.
«Musico», «Architetto et Ingegnero Generale», cartografo, pittore, talora considerato «scienziato» più che artista, talora considerato incarnazione totale dell'uomo rinascimentale.
Con la sua incostanza, così familiare alle impazienze del nostro tempo, scomoda per la sua epoca. Con la sua curiosità e umiltà nei confronti di ogni competenza acquisita con l'esperienza. Con la sua accuratezza nell'osservare e appuntare ogni dettaglio come segno di un'armonia (quasi) invisibile.
Abbiamo pensato a uno spazio che sia una grande macchina dell'immaginazione, formalmente generata dagli studi di ingegneria e meccanica di Leonardo. Le macchine inoltre richiamano inevitabilmente il rigore geometrico delle forme archetipiche del "De Divina Proportione" di Luca Pacioli e li rimodulano in strumenti utili.
Un mondo di macchine trasformate in dispositivi narrativi, di giganteschi fogli di appunti in attesa di essere risvegliati, accoglie il visitatore in una penombra da cui spiccano i colori del legno, della tela e della carta.
E abbiamo pensato a un'esperienza per i visitatori, fatta di osservazione, di gesti, di voce e di parole.
L'interazione avviene infatti con sistemi diversi: l'azione, ma anche la voce attraverso combinazioni di parole che permettono di svelare poco per volta i contenuti del percorso.
Per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e l'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, promuovono questo percorso nell'immaginario di Leonardo, il cui progetto è stato affidato a Studio Azzurro che integrando linguaggi diversi ha elaborato un viaggio nei disegni e negli scritti di Leonardo da Vinci, avvalendosi della consulenza scientifica dello storico dell'arte Edoardo Villata.
Per tutte le informazioni e il programma completo visita il sito dedicato alla mostra.
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Ubicazione:
Piazza del Duomo, 12, 20122 Milano MI, Italia
giovedì 11 aprile 2019
Sulle tracce del genio: mappe e cosmografie ai tempi di Leonardo
Da sabato 13 aprile a mercoledì 1 maggio 2019 presso la Sala Brizzi a Civitella del Lago (TR) mostra “Sulle tracce del genio: mappe e cosmografie ai tempi di Leonardo” a cura dell’Associazione Culturale CivitellArte in collaborazione con l’Associazione Roberto Almagià – collezionisti italiani di cartografia antica, l’Associazione Culturale Ovo Pinto e con il patrocinio della Regione Umbria, Provincia di Terni e Comune di Baschi.
In occasione delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, la mostra propone importanti cimeli cartografici originali e descrizioni del mondo pubblicati nei decenni a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, che delineano l’ambiente culturale nel quale Leonardo visse e si formò. Alcune delle cronache esposte, quali la Geografia di Claudio Tolomeo e la cronaca di Filippo Foresti, furono possedute da Leonardo, come testimoniato da alcuni elenchi nei quali egli indica i libri sia manoscritti che a stampa, che erano nella sua disponibilità.
La straordinarietà dell’evento è data dalla possibilità irripetibile di ammirare, eccezionalmente riunite, una serie di preziose cartografie originali che nessun museo al mondo è in grado di proporre nel suo insieme: mappe rarissime generalmente non esposte al pubblico, la cui visione è stata resa possibile grazie alla disponibilità di importanti collezionisti, Emilio Moreschi e Roberto Borri, che hanno voluto concedere il prestito delle loro straordinarie opere.
Tra le altre, sarà visibile la tavola di Francesco Rosselli realizzata a Firenze nel 1492, uno dei prodotti cartografici più preziosi nel panorama cartografico italiano, della quale si sono conservati tre soli esemplari: il primo, già appartenuto alla Biblioteca Landau-Finaly, si trova presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, il secondo presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, il terzo, quello esposto in mostra, l’unico con colorazione coeva, appartiene alla Collezione Emilio Moreschi di Bergamo.
Ad ulteriore completamento della proposta culturale, domenica 28 aprile 2019 alle ore 17.00, è in programma una conferenza dello storico d’arte Luca Tomio dal titolo “1503: Leonardo da Vinci e i paesaggi umbri del Rinascimento”.
La mostra è descritta in una pubblicazione-catalogo la cui parte scientifica è a cura dell’Associazione Roberto Almagià, arricchita con testi del Professor Carlo Vecce, ordinario di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e uno dei massimi studiosi dei manoscritti di Leonardo da Vinci, e del professor Vladimiro Valerio, Professore di Geometria Proiettiva all’Università IUAV di Venezia, l’unico italiano ad aver ricevuto il premio internazionale Helen Wallis nel 2017 per il suo contributo agli studi storico cartografici.
Orari apertura mostra:
dal 13 aprile al 20 aprile apertura gratuita dalle 16.00 alle 19.00
dal 21 aprile al 1 maggio ingresso a pagamento (€ 3,00) inserito nel circuito mostre Ovo Pinto con orario 10.00 - 12.30 / 16.00 - 19.00.
In occasione delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, la mostra propone importanti cimeli cartografici originali e descrizioni del mondo pubblicati nei decenni a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, che delineano l’ambiente culturale nel quale Leonardo visse e si formò. Alcune delle cronache esposte, quali la Geografia di Claudio Tolomeo e la cronaca di Filippo Foresti, furono possedute da Leonardo, come testimoniato da alcuni elenchi nei quali egli indica i libri sia manoscritti che a stampa, che erano nella sua disponibilità.
La straordinarietà dell’evento è data dalla possibilità irripetibile di ammirare, eccezionalmente riunite, una serie di preziose cartografie originali che nessun museo al mondo è in grado di proporre nel suo insieme: mappe rarissime generalmente non esposte al pubblico, la cui visione è stata resa possibile grazie alla disponibilità di importanti collezionisti, Emilio Moreschi e Roberto Borri, che hanno voluto concedere il prestito delle loro straordinarie opere.
Tra le altre, sarà visibile la tavola di Francesco Rosselli realizzata a Firenze nel 1492, uno dei prodotti cartografici più preziosi nel panorama cartografico italiano, della quale si sono conservati tre soli esemplari: il primo, già appartenuto alla Biblioteca Landau-Finaly, si trova presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, il secondo presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, il terzo, quello esposto in mostra, l’unico con colorazione coeva, appartiene alla Collezione Emilio Moreschi di Bergamo.
Ad ulteriore completamento della proposta culturale, domenica 28 aprile 2019 alle ore 17.00, è in programma una conferenza dello storico d’arte Luca Tomio dal titolo “1503: Leonardo da Vinci e i paesaggi umbri del Rinascimento”.
La mostra è descritta in una pubblicazione-catalogo la cui parte scientifica è a cura dell’Associazione Roberto Almagià, arricchita con testi del Professor Carlo Vecce, ordinario di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e uno dei massimi studiosi dei manoscritti di Leonardo da Vinci, e del professor Vladimiro Valerio, Professore di Geometria Proiettiva all’Università IUAV di Venezia, l’unico italiano ad aver ricevuto il premio internazionale Helen Wallis nel 2017 per il suo contributo agli studi storico cartografici.
Orari apertura mostra:
dal 13 aprile al 20 aprile apertura gratuita dalle 16.00 alle 19.00
dal 21 aprile al 1 maggio ingresso a pagamento (€ 3,00) inserito nel circuito mostre Ovo Pinto con orario 10.00 - 12.30 / 16.00 - 19.00.
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Ubicazione:
05023 Civitella del Lago TR, Italia
mercoledì 10 aprile 2019
"Leonardo a Vinci. Alle origini del genio" mostra a Vinci
LEONARDO A VINCI. ALLE ORIGINI DEL GENIO
15 aprile – 15 ottobre 2019
Vinci, Museo Leonardiano
A Vinci, luogo leonardiano per eccellenza, la mostra Leonardo a Vinci. Alle origini del Genio, co-organizzata con le Gallerie degli Uffizi, è incentrata sul legame biografico di Leonardo con la sua città natale e sulle suggestioni che la terra d'origine offrì al suo percorso di artista, tecnologo e scienziato. In quest'ottica, sono presentati i documenti in prestito dall’Archivio di Stato di Firenze, che ricostruiscono in maniera inequivocabile le primissime vicende della vita di Leonardo a Vinci, e il primo disegno conosciuto da lui realizzato, "Paesaggio 8P" datato 5 agosto 1473, conservato presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi di Firenze.
15 aprile – 15 ottobre 2019
Vinci, Museo Leonardiano
A Vinci, luogo leonardiano per eccellenza, la mostra Leonardo a Vinci. Alle origini del Genio, co-organizzata con le Gallerie degli Uffizi, è incentrata sul legame biografico di Leonardo con la sua città natale e sulle suggestioni che la terra d'origine offrì al suo percorso di artista, tecnologo e scienziato. In quest'ottica, sono presentati i documenti in prestito dall’Archivio di Stato di Firenze, che ricostruiscono in maniera inequivocabile le primissime vicende della vita di Leonardo a Vinci, e il primo disegno conosciuto da lui realizzato, "Paesaggio 8P" datato 5 agosto 1473, conservato presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi di Firenze.
Di grande suggestione all’interno della sezione biografica, l'esposizione del registro notarile del bisnonno di Leonardo sul quale, all'ultima pagina, il nonno Antonio da Vinci annotò la nascita, dopo quella dei suoi figli, del primo nipote, Leonardo, insieme alle portate catastali della famiglia da Vinci relative all'infanzia e prima giovinezza dell'artista. Nella sezione dedicata al giovanile disegno di "Paesaggio" del 1473, già identificato come raffigurazione della Valdinievole e di parte del Valdarno Inferiore, si documentano le suggestioni offerte al giovane Leonardo dalla sua terra d'origine. L’immagine costituisce infatti un vero e proprio “palinsesto” di tutta la futura opera di Leonardo tant’è che è già possibile intravedervi il profondo interesse verso la natura, la fascinazione per l’acqua e il suo movimento vorticoso, le ricerche in campo geologico e cartografico. In questo contesto, si offre una lettura del disegno da più punti di vista, da quello storico artistico a quello storico geografico, evidenziando gli elementi tematici presenti in relazione alle successive ricerche scientifiche, tecniche e ingegneristiche di Leonardo.
Il percorso comprende realizzazioni multimediali e ricostruzioni di progetti leonardiani relativi al territorio vinciano e del Valdarno Inferiore. Allestita all'interno di una delle due sedi del Museo Leonardiano, il Castello dei Conti Guidi, la mostra si integra pertanto con parte della collezione di macchine e modelli della collezione museale relativi agli studi sull'acqua, di ingegneria idraulica e rappresentazione cartografica del Valdarno Inferiore.
INAUGURAZIONE
15 aprile 2019, ore 10.00
Piazza Guido Masi, Vinci (FI)
INFORMAZIONI
Museo Leonardiano di Vinci
tel 0571 933285 - www.museoleonardiano.it.
Il percorso comprende realizzazioni multimediali e ricostruzioni di progetti leonardiani relativi al territorio vinciano e del Valdarno Inferiore. Allestita all'interno di una delle due sedi del Museo Leonardiano, il Castello dei Conti Guidi, la mostra si integra pertanto con parte della collezione di macchine e modelli della collezione museale relativi agli studi sull'acqua, di ingegneria idraulica e rappresentazione cartografica del Valdarno Inferiore.
INAUGURAZIONE
15 aprile 2019, ore 10.00
Piazza Guido Masi, Vinci (FI)
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Museo Leonardiano di Vinci
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Ubicazione:
Piazza dei Conti Guidi, 50059 Vinci FI, Italia
domenica 10 marzo 2019
"Verrocchio il Maestro di Leonardo" a Palazzo Strozzi
Da sabato 9 marzo a domenica 14 luglio 2019 Palazzo Strozzi celebra Andrea del Verrocchio,
artista simbolo del Rinascimento a Firenze, attraverso una grande
mostra che ospita oltre 120 opere tra dipinti, sculture e disegni
provenienti dai più importanti musei e collezioni del mondo come il
Metropolitan Museum of Art di New York, il Musée du Louvre di Parigi, il
Rijksmuseum di Amsterdam, il Victoria and Albert Museum di Londra, le
Gallerie degli Uffizi di Firenze.
L’esposizione, con una sezione speciale al Museo Nazionale del Bargello,
raccoglie insieme per la prima volta celebri capolavori di Verrocchio e
opere capitali dei più famosi artisti della seconda metà del
Quattrocento legati alla sua bottega, come Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Pietro Perugino e Leonardo da Vinci,
il suo più famoso allievo, di cui sarà possibile ricostruire la
formazione e lo scambio con il maestro attraverso eccezionali prestiti e
inediti confronti.
L’esposizione, curata da due tra i maggiori esperti dell’arte del
Quattrocento, Francesco Caglioti e Andrea De Marchi, si colloca come uno
degli eventi di punta delle celebrazioni leonardiane del 2019 e
costituisce la prima retrospettiva mai dedicata a Verrocchio,
mostrando al contempo gli esordi di Leonardo da Vinci, offrendo uno
sguardo sulla produzione artistica a Firenze tra il 1460 e il 1490
circa, l’epoca di Lorenzo il Magnifico.
La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e
dai Musei del Bargello con la National Gallery of Art di Washington DC
(che sarà la seconda sede dell’esposizione dal 29 settembre 2019 al 2
febbraio 2020). Con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana,
Camera di Commercio di Firenze. Con il contributo di Fondazione CR
Firenze. Main sponsor Intesa Sanpaolo.
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Ubicazione:
Piazza degli Strozzi, 50123 Firenze FI, Italia
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