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mercoledì 22 gennaio 2020

"Bassano feudale" alla Torre di Guardia del Castello degli Ezzelini

Una nuova esposizione va ad arricchire l’offerta storico-culturale della città di Bassano del Grappa (VI): è il secondo importante progetto realizzato in pochi mesi all’interno delle mura del Castello, per ridare linfa e vitalità ad uno dei luoghi storici più importanti della città.
Negli spazi della Torre di Guardia del Castello degli Ezzelini rinasce la “Bassano feudale”, un viaggio nella storia e nella vita del Medioevo, ricostruite fedelmente grazie ad un’accurata e attenta ricerca storica e archeologica.
Curato dall’associazione “Arieti di Ventura” con la collaborazione di Roberto “Popi” Frison, l’allestimento, che veste tutti gli ambienti della torre, riproduce la vita a corte nel Medioevo, ricostruendone passo passo ogni suo aspetto con metodica precisione e solide fondamenta storiche.
Al piano terra trovano spazio la cucina, l’ospedaletto e lo speziale, mentre al primo piano a dominare è l’alloggio del capitano, affiancato da una nutrita armeria. Nel soppalco, cinque armature complete, racconteranno la storia dell’armatura medievale dal X al XV secolo, mentre una parte del camminamento del Castello è impiegata per riprodurre l’orto o il pozzo dell’epoca.
In ogni stanza, ogni pezzo esposto è la fedele ricostruzione di ambientazioni, utensili, costumi o strumenti realmente esistiti e la cui storicità è testimoniata dall’esposizione fotografica della fonte originale.
Immancabile la presenza di Ezzelino, la cui figura è già rievocata nell’esposizione di un abito nobiliare e che da metà febbraio sarà completa con la presenza della spada ingioiellata.
Far entrare i visitatori nella storia, l’obiettivo del progetto che vanta la presenza di alcuni pezzi assolutamente unici. È il caso della riproduzione della spada cosiddetta di San Maurizio, datata 1200-1250 e conservata all’Armeria Reale di Torino e usata per oltre 400 anni nell’investitura reale del Sacro Romano Impero. La lama esposta al Castello degli Ezzelini vanta il primato di essere la riproduzione più fedele all’originale del XIII secolo, poiché forgiata con tecniche dell’epoca da un artigiano specializzato. Una ricostruzione che ha permesso di fare anche una preziosa scoperta: è emerso, infatti, che le misurazioni della spada indicate della stessa Armeria Reale ed elencate nel libro “Armi Bianche Italiane” di Lionello G. Boccia erano imprecise. La riproduzione bassanese, dunque, risulta essere ad oggi l’unica esistente con le misure corrette, e pertanto la più simile all’originale.
Altro pezzo unico è rappresentato dalla replica dell’armatura “S18”, conservata a Castel Coira in Alto Adige, la cui particolarità è costituita dal presentare come elmo il primo esempio di armet della storia.
Per spiegare origine, datazione e caratteristiche di ciascun ambientazione a giorni saranno posizionate apposite didascalie in 4 lingue: italiano, inglese, tedesco e veneto.
Aperta gratuitamente ai visitatori, “Bassano Feudale - viaggio nel tempo” rivolge uno sguardo diretto anche al mondo della scuola, fornendo a studenti ed insegnanti un percorso didattico di assoluta qualità, arricchito anche da attrazioni rivolte direttamente ai ragazzi, come la fedele riproduzione della leggendaria “spada nella roccia” di San Galgano, ancora conservata nell’eremo di Montesiepi, in Toscana.
All’interno della torre è prevista anche la presenza di una “biblioteca a tema”, realizzata in collaborazione con librerie, che vede esposti libri di storici bassanesi, dedicati proprio all’epoca medievale.
L’esposizione sarà aperta tutti i fine settimana fino al prossimo febbraio, ampliando l’apertura al pubblico anche nelle giornate di giovedì, venerdì e festivi, nel periodo compreso tra marzo e ottobre.
Già in programma anche una serie di eventi pensati per animare ulteriormente il Castello e che permetteranno ai visitatori di immergersi nel clima feudale, trovandosi di volta in volta ospiti ad un matrimonio, protagonisti dell’assalto al castello, spettatori di un torneo cortese o commensali alla cena medievale.
L’inaugurazione è in programma sabato 25 gennaio 2020. Un corteo in abiti d’epoca, fedelmente riprodotti, partirà alle 15 da Angarano e dopo aver attraversato le principali vie del centro storico, raggiungerà il Castello. Qui è prevista la ricostruzione fedele di una cerimonia dell’epoca, con la consegna delle chiavi della città da parte del sindaco al Castellano.
Una cerimonia di forte impatto simbolico in grado di riportare in auge antiche pratiche e tradizioni, nel rispetto della storia.

giovedì 11 luglio 2019

"Una sera a Palazzo” a Narni

Venerdì 12 luglio 2019 con l’evento “Una sera a Palazzo” verrà presentato l’allestimento permanente aperto al pubblico.
Palazzo dei Priori a Narni sarà fruibile tutto l’anno grazie all’Associazione Corsa all’Anello ed a Sistema Museo. Il maestoso palazzo del centro storico, cuore pulsante della Corsa all’Anello, non vivrà quindi soltanto per la Sfida e la Rivincita, ma i visitatori avranno la possibilità di visitare il piano dedicato alla festa cittadina tutto l’anno, ammirando allestimenti che verranno presentat in occasione dell’evento “Un sera a Palazzo”, inaugurazione dell’apertura al pubblico.
Si inizierà alle ore 19,00 con la visita dell’allestimento curato dall’Associazione Corsa all’Anello. Attraverso quattro tappe simboliche si potrà percorrere l’intera festa storica. Si inizierà dalla Saletta del Banditore, dove è esposto il bando che ogni anno all’inizio della festa viene letto per le vie della città, gli abiti dei tre banditori ed un bravio. La seconda sala sarà quella del “Sacro & Profano” dedicata al 3 maggio (giornata del patrono di Narni San Giovenale), dove storia, religione e tradizione si mescolano. Sono presenti un vecchio palio con grifo e San Giovenale, forse tra i primi realizzati, e due bravi: la donna sacra di Pizzitillo, e l’altro di Irene Veschi, rappresentante una processione in costume. Ci sarà anche un costume da donna con  mantello da cerimonia religiosa. Nella Sala Della Vergine, i visitatori troveranno una “pillola” del corteo storico della Corsa all’Anello, con le dame degli  anelli dei terzieri, i simboli di Mezule, Fraporta e Santa Maria, le autorità comunali, seguite da un tamburino ed il vessillo Civitas Narniae. Il tutto accompagnato da un suggestivo video del corteo. Infine nella saletta successiva e nello scoperto attiguo verranno posizionati altri nove bravi che rappresentano nelle sue sfaccettature la Corsa all’Anello. Si tratta di cavalieri, lance, anelli e una dama che rappresenta colei che consegna l’anello della vittoria.
In occasione dell’inaugurazione di venerdì prossimo Sistema Museo presenterà l’ampliamento del percorso alla scoperta degli ambienti medievali ispirati alla Narnia del 1371. Il Palazzo dei Priori entrerà a far parte infatti del circuito come edificio simbolo della città nell’Età di Mezzo. L’antica sede dei priori dei terzieri si aggiungerà alla visita dei luoghi più caratteristici della città medievale attraverso curiosità, tradizioni e aneddoti: dalla cerimonia dell’investitura del cavaliere giostrante, alle produzioni artistiche di una bottega di un vasaio e di un decoratore, fino al racconto della vita di uno speziale francescano e dei segreti della sua officina.
La serata continuerà alle ore 20,00 al Giardino dei Semplici dove sarà la volta dell’anteprima “I suoni del tempo”, serata aperitivo con musica che anticiperà uno degli eventi presenti nel programma della Rivincita di settembre.  E proprio la Rivincita alle 21.30 sarà protagonista dell’intervento del presidente dell’Associazione Corsa all’Anello Federico Montesi che darà qualche anticipazione sulla festa che si svolgerà dal 13 al 22 settembre. Per l’occasione verrà proiettato in anteprima il filmato promozionale della Rivincita.

mercoledì 17 aprile 2019

In mostra la Battaglia di Casorate

Da sabato 20 aprile a sabato 8 giugno 2019 all'Abbazia di Morimondo (MI) sarà visitabile un'interessante mostra organizzata dalla Compagnia di Porta Giovia, sulla Battaglia di Casorate con reperti originali, pannelli esplicativi e ricostruzioni che ci racconteranno come i Visconti (signori di Milano) giunsero allo scontro con le maggiori potenze dell'epoca unite in alleanza.
Lo studio e la comparazione delle fonti getta una nuova luce sulla battaglia "ad locum, qui dicitur Kasora"
Visite guidate tutti i sabati e le domeniche dalle 10:30 alle 16:30
Per informazioni: 02 9496 1919 oppure fondazione@abbaziamorimondo.it.
Per seguire l'evento su Facebook clicca qui !

lunedì 30 luglio 2018

Un giorno nel Medioevo. La vita quotidiana nelle città italiane dei secoli XI-XV

Un giorno nel Medioevo. La vita quotidiana nelle città italiane dei secoli XI-XV
Logge dei Tiratori della Lana, Piazza dei Quaranta Martiri, Gubbio
Dal 26 luglio 2018 al 6 gennaio 2019
Orari di apertura: dal martedì al venerdì 15-18; sabato e domenica 10-13 / 15-18
Le attività economiche, gli stili di vita, le pratiche religiose, gli aspetti culturali e ludici di una città italiana tra il 1000 e il 1500. Dal 26 luglio la mostra “Un giorno nel Medioevo. La vita quotidiana nelle città italiane dei secoli XI-XV” documenta un’epoca troppo spesso distorta e mistificata, ricostruita attraverso luoghi comuni e pregiudizi.
Una lettera in cui la figlia di Marco Polo reclama in dote i beni che il padre ha portato dalla Cina. Un trattato medico, impreziosito da figure anatomiche, per fornire consigli su come evitare la peste. Ma anche strumenti utili alla vita di tutti i giorni: dalle armi per difendere la città, ai banchi di commercio e delle attività economiche che si aprivano sulle piazze, fino agli aspetti più intimi della quotidianità: dalla dimensione religiosa al letto e alla tavola imbandita per i pasti, agli svaghi e alla musica di una società che sapeva anche gioire e divertirsi. Il percorso, progettato nelle sei sezioni “Uno spazio difeso”, “La città dei mestieri”, “Un mondo impregnato di Dio”, “La casa il primo status symbol”, “Saperi e professioni intellettuali” e “Giochi di bambini, passatempi di adulti”, illustra gli aspetti contraddittori e dinamici, multiformi e sorprendenti di “Un giorno nel Medioevo”.
Lo storico Alberto Grohmann regala ai visitatori la panoramica a volo d’uccello su una città medievale, mentre Franco Cardini parla di scienza e conoscenza e Massimo Montanari spiega la tavola come centro di potere. Da Maria Giuseppina Muzzarelli a Franco Mezzanotte e Giovanni Vitolo, sono diciotto gli storici autori di altrettanti video che corredano ogni sezione della mostra. Il percorso espositivo è arricchito da mini lezioni di storia su La città (A. Grohmann), I mercati e le Fiere (F. Franceschi), I porti (A. Feniello), Il sarto (E. Tosi Brandi), La preghiera (N. D’Acunto), Gli ordini religiosi (F. Mezzanotte), I Templari (S. Merli), La tavola (M. Montanari), Gli abiti (M. G. Muzzarelli), La scienza (F. Cardini), Il notaio (A. Bartoli Langeli), I Viaggi (A. Vanoli), L’Università (G. Vitolo), L’impresa della guerra (M. Vaquero Pineiro), Il gioco (E. Percivaldi), La musica (D. Bernardini) e La bombarda (M. Nardella), strumento musicale dell’epoca, per finire con Il medievalismo (R. Facchini), la disciplina che indaga sulla percezione e l’uso del Medioevo da parte della società contemporanea. Piccole perle di conoscenza che, con un linguaggio semplice e diretto, completano e approfondiscono le sei tappe di visita di “Un giorno nel Medioevo”.
Il progetto, voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, è frutto della collaborazione tra la Fondazione CariPerugia Arte e il Festival del Medioevo, la manifestazione punto di riferimento nel panorama nazionale che ogni anno, nell’ultima settimana di settembre, richiama a Gubbio più di cento storici, saggisti, scrittori e giornalisti per affrontare e documentare i temi che hanno caratterizzato l’Età di Mezzo.

mercoledì 7 marzo 2018

Carlo Magno va alla guerra

La mostra Carlo Magno va alla guerra, allestita nella Corte Medievale di Palazzo Madama dal 29 marzo al 16 luglio 2018, presenta per la prima volta in Italia il rarissimo ciclo di pitture medievali del Castello di Cruet (Val d’Isère, Francia), una testimonianza unica della pittura del Trecento in Savoia.
Dopo una prima tappa a Ginevra nel 2017, l’esposizione giunge con importanti novità a Torino grazie alla collaborazione tra il Museo Civico d’Arte Antica di Torino e il Musée Savoisien di Chambery, nell’ambito delle iniziative della Rete internazionale di musei appartenenti ai territori originariamente parte del ducato di Savoia.
A Torino la mostra, grazie alla curatela di Simonetta Castronovo, conservatore di Palazzo Madama, rivolge particolare attenzione all’arredo e alla vita di corte nei castelli di Piemonte e Valle d’Aosta nel 1300, con opere provenienti da Torino, Moncalieri, Montaldo di Mondovì (Cuneo), San Vittoria d’Alba (Cuneo) e Quart (Aosta).
Le pitture murali provengono dal castello di Cruet, proprietà dei signori de la Rive, vassalli di Amedeo V di Savoia (1285-1323). Lunghe complessivamente oltre 40 metri, sono state staccate dalle pareti della dimora savoiarda nel 1985 per ragioni conservative e, dopo un restauro concluso nel 1988, sono da allora esposte presso il Musée Savoisien di Chambery.
Il ciclo rappresenta episodi tratti da una celebre chanson de geste, il Girart de Vienne di Bertrand de Bar-sur-Aube, composta nel 1180 e dedicata alle vicende di un cavaliere della corte di Carlo Magno. Raffigura pertanto scene di caccia nella foresta, battaglie, duelli, l’assedio a un castello, l’investitura feudale, la raffigurazione di un banchetto, accanto ad episodi narrativi specifici di questo poema cavalleresco.
Presentate in sequenza in Corte Medievale, le pitture ricostruiscono idealmente la decorazione della sala aulica del castello di Cruet grazie a uno scenografico allestimento realizzato dall’architetto Matteo Patriarca con Gabriele Iasi e Studio Vairano.
Accanto a queste straordinarie pitture, la mostra presenta una cinquantina di opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama e da altre istituzioni, con pezzi mai esposti prima al pubblico. Essi arricchiscono il percorso consentendo di immaginare la vita nei castelli medievali della contea di Savoia tra 1200 e 1300. Sculture, mobili, armi, avori, oreficerie, codici miniati, ceramiche, vasellame da tavola, cofanetti preziosi, monete e sigilli documentano i tanti aspetti dell’arte di corte e della cultura materiale dell’epoca.
Il percorso espositivo si articola in dieci sezioni tematiche: Le pitture murali di Cruet, che racconta la storia dell’edificio e la delicata operazione di stacco degli affreschi; I committenti attivi all’epoca, come Amedeo V conte di Savoia e Filippo principe d’Acaia, attraverso l’esposizione di preziosi documenti duecenteschi; La guerra, i tornei e la caccia,  con spade, speroni, punte di freccia e di lancia, ad evocare le armature dei cavalieri medievali, mentre un rarissimo corno in avorio (olifante) richiama le battute di caccia al cervo e al cinghiale, passatempo preferito dell’aristocrazia; Interni gotici, con testimonianze di mobilio medievale; Poemi e romanzi cavallereschi, con codici e pagine miniate; Le spese di corte illustrate da un rotolo pergamenaceo con la contabilità dei conti di Savoia, affiancato ad alcune monete d’argento emesse durante il regno di Amedeo V e Aimone di Savoia; Gli oggetti preziosi e i giochi,  con cofanetti in cuoio e legno dipinto, pettini e specchi figurati in avorio e alcuni giochi da tavola per adulti (gli scacchi, il tris) e bambini (le bambole in terracotta); La tavola del principe, con oggetti in uso nella mensa dei castelli; La devozione privata con sculture sacre provenienti dalle cappelle dei castelli della Valle d’Aosta; I santi cavalieri, con sculture lignee e avori raffiguranti i santi venerati nel Medioevo, come san Vittore e sant’Eustachio.
L’esposizione rafforza quella sinergia tra Palazzo Madama e i musei francesi, che ha già consentito nel 2016 di realizzare la mostra dedicata agli smalti del Cardinale Guala Bicchieri in collaborazione con il Musée de Cluny di Parigi.
La mostra è, infatti, frutto dell’importante collaborazione con il Musée Savoisien di Chambéry, col quale Palazzo Madama lavora stabilmente dal 2001. I due musei appartengono entrambi alla Rete Sculpture dans les Alpes, circuito internazionale di istituzioni accomunate dall’appartenenza ai territori facenti originariamente parte del ducato sabaudo, costituitasi quindici anni fa per promuovere progetti di ricerca condivisi. Della rete fanno parte anche il Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta, la Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d’Aosta, il Museo Diocesano di Arte Sacra di Susa, il Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, il Musée d’Histoire du Valais di Sion, il Musée-Château di Annecy, il Musée–Monastère di Brou a Bourg-en-Bresse e la Conservation du Patrimoine della Savoie.  Un progetto volto a rafforzare le relazioni istituzionali in una Europa unita dalla cultura, della quale Carlo Magno è stato un precursore.
In occasione di questa esposizione Palazzo Madama si avvale inoltre del supporto dell’Alliance Française di Torino, che ha curato la traduzione francese dei testi in mostra.
Per tutto il periodo della mostra sono previsti vari incontri e conferenze per approfondire il tema del Medioevo cavalleresco tra Italia e Francia. Per i visitatori inoltre ci sarà la possibilità di partecipare a visite guidate, corsi di lingua francese a cura dell’Alliance Française e attività per le famiglie dedicate alla mostra.
Accompagna la mostra un catalogo scientifico edito da Libreria Geografica.

mercoledì 21 dicembre 2016

"Media Aetas Duellatorum", apertura straordinria a Oria

Una nuova apertura straordinaria della mostra di armi, costumi e iconografie “Media Aetas Duellatorum” è prevista anche in queste settimane di festa.
“Media Aetas Duellatorum” sarà, come sempre, allestita presso la Chiesa di San Giovanni Battista, a Oria (BR): un edificio di origine romanica, successivamente inglobato in un grande complesso barocco progettato dai padri Celestini nel XVII secolo, oggi utilizzato come auditorium per convegni e concerti.
Si tratta di un’esposizione tematica di repliche di armi, costumi ed iconografie del Medioevo che si propone di condurre il visitatore alla conoscenza e alla comprensione di un'epoca storica mediante un approccio attivo e diretto. Gli ospiti saranno condotti alla scoperta della civiltà medievale tramite l'immedesimazione e il coinvolgimento diretto nella ricostruzione della vita quotidiana del passato. Attraverso la conoscenza degli oggetti, delle loro tecniche di fabbricazione, del loro valore economico, della loro funzione sociale e culturale, si acquisiranno informazioni più specifiche riguardanti il periodo storico, la struttura sociale e i valori culturali.
Presente, inoltre, la mostra dei Palii del Torneo dei Rioni, preparata dalla Pro Loco di Oria in occasione del 50° anniversario del celebre evento che, da decenni, è il fiore all’occhiello della città.
“Media Aetas Duellatorum” sarà visitabile da venerdì 23 dicembre 2016 a domenica 8 gennaio 2017, tutti i giorni, dalle ore 11:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00.

venerdì 5 agosto 2016

I castelli di Serravalle in mostra a Castelgrande

Castelgrande è lieto di accogliere, per la prima volta, la storia di un altro castello, quello di Serravalle, creando così un ponte quasi fisico sul territorio ed un secondo ponte temporale tra passato e presente, dove i siti, magnificamenti valorizzati, rappresentano il segno tangibile del nostro passato.
L’esposizione “I castelli di Serravalle”, ideata e curata da Nicola Castelletti, Maruska Federici-Schenardi e Silvana Bezzola Rigolini e prodotta dall’Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino, sarà inaugurata sabato 6 agosto 2016 e resterà aperta fino a domenica 23 ottobre 2016. Aperta tutti i giorni nella splendida cornice di Castelgrande e della Sala Arsenale. Il legame dei curatori, sia in ambito professionale, sia in quello personale con il Castello di Serravalle ha dato spunto a questa meravigliosa esposizione, che porta a Castelgrande la sua storia e le sue trasformazioni, così come un’accurata selezione dei reperti archeologici più importanti.
Il filo conduttore della mostra è il progetto di valorizzazione e i risultati delle indagini archeologiche, concluse nel 2007. L’esposizione racconta la trasformazione della rocca di Serravalle all’imbocco della valle di Blenio, da centro nevralgico medievale a spazio contemporaneo di cultura e di aggregazione. Sono presentati i risultati inediti del progetto condotto dall’Accademia di architettura di Mendrisio in collaborazione con l’Università di Basilea, in un allestimento espositivo che intende stimolare il pubblico in modo accattivante con la messa in scena di specifici ambienti che invitano il visitatore ad immergersi emotivamente nei vari aspetti della storia delle fortezze. Il percorso espositivo prende inizio nella corte interna di Castelgrande, dove il visitatore è accolto da una replica in scala 1:1 di un trabucco. Questa macchina d’assedio è un’invenzione di origine bizantina che risale all’XI secolo, ed è la più grande arma a tiro indiretto, basata sul principio della leva e su quello della fionda, a disposizione degli eserciti medievali. Giunto in Europa durante le Crociate, il trabucco è attestato in Italia nel XII secolo. Il ritrovamento di proiettili di pietra riferibili all’assedio di Serravalle del 1180 costituisce la più antica testimonianza archeologica dell’impiego di tale arma nota finora in Europa. Questo elemento scenico di forte richiamo annuncia così, sin dall’entrata della mostra, l’importante capitolo degli assedi e delle distruzioni subiti dalle fortezze di Serravalle nel corso della loro storia. Nell’atrio della Sala dell’Arsenale due oggetti vogliono attirare una duplice attenzione sulla lunga storia della frequentazione dello sperone roccioso di Serravalle e su quella del suo abbandono.
Brevi testi di approfondimento accompagnano ognuno di questi ambienti. Un banchetto medievale fa così eco ad uno scorcio sulla cucina, l’equipaggiamento equestre all’abbigliamento di una dama. Alle varie forme di artigianato rispondono diverse attività di svago, mentre alle tecniche architettoniche replicano le strategie d’assedio e di distruzione. Il tema della valorizzazione passa per la presentazione degli scavi archeologici e del progetto di valorizzazione. Due filmati offrono infine un approfondimento sulle ricerche archeologiche condotte a Serravalle tra il 2002 e il 2006 e una riflessione più generale sull’importanza del patrimonio storico e archeologico del Canton Ticino.
Per maggiori informazioni clicca qui !

venerdì 29 gennaio 2016

“Bologna 1116. Dalla rocca imperiale alla città del Comune”

Al Museo Civico Medievale da venerdì 18 marzo a domenica 17 luglio 2016 nell'ambito delle celebrazioni per il IX Centenario della nascita del Comune di Bologna è in programma la mostra “Bologna 1116. Dalla rocca imperiale alla città del Comune”.
La mostra si propone di illustrare alcuni aspetti sociali ed artistici della città agli esordi delle sue istituzioni politiche e culturali. Particolare rilievo viene dato alla città delle Quattro Croci e al castello imperiale che i Bolognesi distrussero nel 1115 all'indomani della morte di Matilde di Canossa, signora delle città padane e toscane con vicariato imperiale. Il castello, di cui il Palazzo Ghisilardi (sede del museo) conserva alcuni notevoli resti murari in selenite, fu sede dei funzionari matildici che si opponevano al dinamismo politico ed economico della città, ormai da tempo avviata ad affermare l'autonomia comunale. Mentre si consumava anche il conflitto della Lotta per le Investiture, la ribellione dei Bolognesi fu ricomposta nel 1116 dall'imperatore Enrico V con un diploma che favorì indirettamente l'affermazione del Comune, di cui vengono tracciate le fasi istituzionali, fino all'apertura di Piazza Maggiore (1200-1201) e alla liberazione dei servi (1256). Una specifica sezione è dedicata anche alla storia dello Studium (Università), da Irnerio ai monumenti dei dottori presenti in museo.
L'esposizione, oltre a valorizzare il patrimonio presente in museo, si avvale di alcuni importanti prestiti, per portare all'attenzione dei visitatori significativi manufatti dei secoli XI, XII e XIII, tra cui sculture, armi, oreficerie, documenti e codici miniati. Museo Davia Bargellini “Il Senato bolognese” Un percorso fra i ritratti dei senatori della famiglia Bargellini esposti in museo, per evidenziare il ruolo delle famiglie senatorie bolognesi nel governo della città. Collezioni Comunali d'Arte “Palazzo d'Accursio centro del Governo” Un percorso negli ambienti monumentali del primo piano di Palazzo d'Accursio (Cappella Farnese e Sala Farnese) per ricostruire alcuni dei momenti salienti della storia della città, quali l'incoronazione di Carlo V e la presenza dei Pontefici e dei Legati in città.
Museo Civico Medievale
Via Manzoni, 4
40121 Bologna
tel. 051 2193930 - 2193916
fax 051 232312

sabato 19 luglio 2014

“In punta di lancia e a fil di spada - Armi d'attacco e da difesa tra XII e XIV secolo”

L'Associazione Palio di Castelfranco Veneto avrà in gestione la torre civica, che diventerà un nuovo museo. La convenzione che avrà durata fino a fine anno è stata siglata con l’amministrazione comunale. A proporrla è stata l'associazione stessa, che organizzerà alla torre anche una mostra dedicata ad armi e attrezzature di epoca medievale. L'esposizione sarà inaugurata sabato 3 agosto e rimarrà aperta fino a domenica 2 novembre 2014, con possibilità di prolungamento. Il titolo dell'esposizione è “In punta di lancia e a fil di spada - Armi d'attacco e da difesa tra XII e XIV secolo”. Allestita nei piani espositivi della torre, sarà aperta al pubblico sabato e domenica con orario 10-13 e 15-19. «L'associazione si rende disponibile a garantire l'apertura della torre civica alle visite del pubblico a partire da metà luglio fino a inizio della mostra», spiega Sergio Gazzola, presidente dell'Associazione Palio, «gli spazi della torre verranno quindi allestiti nel periodo luglio-agosto quale luogo presidiato dalle guardie locali in periodo medievale, a cura del Gruppo Armigeri dell’Associazione Palio. Ci faremo carico, per l’intero periodo della gestione della torre civica, quindi della vendita dei biglietti il cui prezzo è già stabilito dall'amministrazione comunale, della sorveglianza e della guida ai visitatori utilizzando il nostro personale volontario che vedrà una ventina di giovani che si alterneranno per l'intero periodo. Sarà compito dell'associazione, dare una veloce formazione e informazione a chi assumerà questo ruolo. Previa prenotazione si potrà anche garantire le visite guidate di gruppi anche in giorni e orari diversi da quelli previsti». Il restauro della torre civica è stato completato l'anno scorso. «Con l’allestimento della mostra la torre apparirà come un percorso storico interessante tutto da riscoprire».