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giovedì 29 dicembre 2022

Cuneo Medievale - Scoprire la città invisibile

Venerdì 23 dicembre 2022
alle ore 18,00 presso lo Spazio Incontri della Fondazione Crc, Crc Innova e FT Studio hanno inaugurato la mostra “Cuneo Medievale – Scoprire la città invisibile”, che sarà aperta presso lo Spazio Innov@zione (Via Roma 17, Cuneo) fino al 25 giugno 2023 con un inedito percorso multimediale dedicato alla storia della Città di Cuneo nel periodo compreso tra la sua fondazione alla fine del XII secolo e la fine del XV secolo. Storia, archeologia e tecnologia si uniscono per condurre il visitatore in un suggestivo percorso virtuale nella Cuneo Medievale. Il viaggio prende avvio dai luoghi e dalle vicende narrate nella “Chronica” quattrocentesca del Rebaccini e sarà suddiviso in tre episodi a cadenza bimestrale. La prima puntata sarà dedicata alle Chiese ritrovate, la seconda, da febbraio 2023, alla scoperta dei quartieri invisibili e la terza, da aprile 2023, avrà come soggetto le vicende e la vita quotidiana di chi abitava la città. Nelle stanze dello Spazio Innov@azione, con un percorso di 20 minuti, il visitatore si immergerà nella Cuneo Medievale grazie a proiezioni di immagini e video e alle vetrine olografiche con i personaggi dell’epoca. L’esposizione è promossa con il contributo di Fondazione Crc, il sostegno di Generali, Acda, Giuggia, AGC e TESI e il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Cuneo e Città di Cuneo e sarà aperta dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 20 e il sabato e la domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20, con ingresso gratuito. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171-452721, scrivere a info@crcinnova.it o visitare www.crcinnova.it.

giovedì 14 gennaio 2021

Sul web i documenti della mostra Vercelli Medievale

La storia di una città e del suo territorio non è raccontata soltanto dagli elementi visibili, come il paesaggio, le architetture, i monumenti, le chiese, le statue e i dipinti, ma lo è anche dai documenti che il più delle volte hanno deciso le sorti della città stessa e di rimando del modo di vivere dei suoi abitanti.
La mostra I segreti della Vercelli medievale espone proprio alcuni di quei documenti sui quali è scritto il passato nobile della città che in quell’epoca ha vissuto uno dei suoi momenti più floridi. Attualmente non è possibile recarsi fisicamente in Arca, tuttavia il Comune di Vercelli ha aperto da poco un canale YouTube con sette approfondimenti relativi alla mostra, così da offrire al pubblico un’esperienza formativa diversa da quella in presenza, ma ugualmente interessante.
Tutti i documenti e gli oggetti esposti nell’ex chiesa di San Marco provengono dall’Archivio Storico Diocesano, dalla Biblioteca Diocesana Agnesiana, dall’Archivio e dalla Biblioteca del Comune di Vercelli, dalla Fondazione Museo Tesoro del Duomo, dal Museo Leone e dall’Archivio di Stato.
Dei tre video inerenti la Città turrita, il Vercelli Book e il Crocifisso ottoniani già avevamo dato notizia. Ne restano quattro e sono quelli che parlano del Protocollo notarile sulla peste del 1361, spiegato dal dottor Silvio Borrè, direttore della reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sant’Andrea; della Pace di Costanza, illustrato dal professor Giovanni Ferraris della Società Storica Vercellese; del Diploma del 999, nelle parole del funzionario della Soprintendenza Giuseppe Banfo; dei Biscioni, insieme al professor Angelo Fragonara. Presente in tutti e sette i contributi il professor Alessandro Barbero.

martedì 7 aprile 2020

1338: Andrea e Guglielmo di Nascio, dal Catai ad Avignone

Fabrizio Benente
Nell'attesa di poter risolvere questa terribile emergenza e tornare così alla vita di tutti i giorni ecco che tra le molteplici iniziative che stanno spopolando in rete, tra dirette, collegamenti streaming e portali online, apre le proprie sale sul web anche il Museo Archeologico Lomellino.
E' già presente sul sito del Museo un primo racconto curato dal Prof. Fabrizio Benente su due imperdibili viaggi medievali. L'archeologo e docente presso l'Università di Genova ci porta dal nostro salotto di casa fino nel lontano e tenebroso Medioevo attraverso due storie da lui interpretate.
Il primo intervento è già disponibile sul sito del Museo Archeologico Lomellino e sulla pagina Facebook del Prof. Fabrizio Benente e ci riporterà nel 1338, alle vicende di Andrea e Guglielmo Di Nascio in viaggio dal Catai ad Avignone.
Le fonti avignonesi relative ad Andrea “Franco” da Nascio sono state ben segnalate, negli anni ’70, da Benjamin Kedar. Abbiamo un pugno di testimonianze che ci narrano la vicenda di Andrea e Guglielmo. Nasci, Naxi, Nassio è il nome con cui nei documenti d’archivio genovesi viene definita Nascio, in Val Graveglia, a partire dall’XI secolo. Sulla mobilità degli uomini di Nascio nel Mediterraneo medievale ha scritto poche e chiare pagine Geo Pistarino.
Per visualizzare il video clicca qui

giovedì 11 luglio 2019

"Una sera a Palazzo” a Narni

Venerdì 12 luglio 2019 con l’evento “Una sera a Palazzo” verrà presentato l’allestimento permanente aperto al pubblico.
Palazzo dei Priori a Narni sarà fruibile tutto l’anno grazie all’Associazione Corsa all’Anello ed a Sistema Museo. Il maestoso palazzo del centro storico, cuore pulsante della Corsa all’Anello, non vivrà quindi soltanto per la Sfida e la Rivincita, ma i visitatori avranno la possibilità di visitare il piano dedicato alla festa cittadina tutto l’anno, ammirando allestimenti che verranno presentat in occasione dell’evento “Un sera a Palazzo”, inaugurazione dell’apertura al pubblico.
Si inizierà alle ore 19,00 con la visita dell’allestimento curato dall’Associazione Corsa all’Anello. Attraverso quattro tappe simboliche si potrà percorrere l’intera festa storica. Si inizierà dalla Saletta del Banditore, dove è esposto il bando che ogni anno all’inizio della festa viene letto per le vie della città, gli abiti dei tre banditori ed un bravio. La seconda sala sarà quella del “Sacro & Profano” dedicata al 3 maggio (giornata del patrono di Narni San Giovenale), dove storia, religione e tradizione si mescolano. Sono presenti un vecchio palio con grifo e San Giovenale, forse tra i primi realizzati, e due bravi: la donna sacra di Pizzitillo, e l’altro di Irene Veschi, rappresentante una processione in costume. Ci sarà anche un costume da donna con  mantello da cerimonia religiosa. Nella Sala Della Vergine, i visitatori troveranno una “pillola” del corteo storico della Corsa all’Anello, con le dame degli  anelli dei terzieri, i simboli di Mezule, Fraporta e Santa Maria, le autorità comunali, seguite da un tamburino ed il vessillo Civitas Narniae. Il tutto accompagnato da un suggestivo video del corteo. Infine nella saletta successiva e nello scoperto attiguo verranno posizionati altri nove bravi che rappresentano nelle sue sfaccettature la Corsa all’Anello. Si tratta di cavalieri, lance, anelli e una dama che rappresenta colei che consegna l’anello della vittoria.
In occasione dell’inaugurazione di venerdì prossimo Sistema Museo presenterà l’ampliamento del percorso alla scoperta degli ambienti medievali ispirati alla Narnia del 1371. Il Palazzo dei Priori entrerà a far parte infatti del circuito come edificio simbolo della città nell’Età di Mezzo. L’antica sede dei priori dei terzieri si aggiungerà alla visita dei luoghi più caratteristici della città medievale attraverso curiosità, tradizioni e aneddoti: dalla cerimonia dell’investitura del cavaliere giostrante, alle produzioni artistiche di una bottega di un vasaio e di un decoratore, fino al racconto della vita di uno speziale francescano e dei segreti della sua officina.
La serata continuerà alle ore 20,00 al Giardino dei Semplici dove sarà la volta dell’anteprima “I suoni del tempo”, serata aperitivo con musica che anticiperà uno degli eventi presenti nel programma della Rivincita di settembre.  E proprio la Rivincita alle 21.30 sarà protagonista dell’intervento del presidente dell’Associazione Corsa all’Anello Federico Montesi che darà qualche anticipazione sulla festa che si svolgerà dal 13 al 22 settembre. Per l’occasione verrà proiettato in anteprima il filmato promozionale della Rivincita.

martedì 11 dicembre 2018

40 Anni di Centro Storico del Finale

In coda alle manifestazioni 2018 organizzate dall’Associazione, in occasione dell’appuntamento tradizionale Dinô da Nüxe in programma domenica 6 gennaio 2019, dal 7 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019 verrà allestita la mostra “40 anni di Centro Storico del Finale”.
1978-2018, 40 anni di manifestazioni in un percorso dove immagini, video, accessori e abiti faranno ripercorrere i momenti salienti della vita associativa, raccontando la “fabula” del Centro Storico del Finale. Manifesti d’epoca e 34 pannelli originali con immagini, storie, curiosità, racconti inediti e retroscena degli eventi che hanno animato la cittadina per quattro decenni e coinvolto in qualche modo la vita di circa un migliaio di Soci iscritti nei primi quarant’anni di attività del sodalizio.
Oltre agli originali pannelli, dove storia e immagini si alternano e si inseguono come in un ancestrale balletto, la cui realizzazione grafica è stata interamente curata da uno staff di giovani grafici - coordinati dalla segreteria dell’associazione - saranno filmati “d’epoca” con alcuni spezzoni inediti e nuove produzioni. Nel percorso a ritroso di questo viaggio nel tempo, le immagini virtuali saranno supportate da alcuni veri accessori e abiti che renderanno multisensoriale la mostra: non solo grafica, video e immagini, ma tessuti, abiti e oggetti, collegati alle immagini in video per cercare di trasmettere al “viaggiatore” l’emozione che sta alla base di questa opera di volontariato culturale. Abiti storici, con il magico potere di animare insospettabili cittadini e trasformarli in cavalieri, popolani o giullari.
La storia delle manifestazioni e delle persone che l’hanno create; la storia della passione iniziata quando per la prima volta un vessillo dorato con cinque bande rosse ha sfilato per la città. Il corteo storico, il Palio delle Compagne, il teatro dialettale “Oltre Govi”, le mostre, il mercatino delle “vecchie cose”, le visite ai castelli, i tornei di Arco antico, la cena medievale, il Dino da Nuxe, la musica antica, il castello incantato, il progetto nelle scuole finalesi, fino ad arrivare al Viaggio nel Medioevo, da alcuni anni attività principale dell’Associazione. Un percorso ricco di pubblicazioni, di riconoscimenti e di gratificazioni. Quattro generazioni di giovani e le loro “imprese”, a Castel San Giovanni i primi 40 anni del Centro Storico del Finale.
Con il patrocinio del Polo Museale della Liguria e del Comune di Finale Ligure, la mostra sarà visitabile durante i giorni di apertura della Fortezza: venerdì sabato e domenica dalle 11.00 alle 17.00.

lunedì 30 luglio 2018

Un giorno nel Medioevo. La vita quotidiana nelle città italiane dei secoli XI-XV

Un giorno nel Medioevo. La vita quotidiana nelle città italiane dei secoli XI-XV
Logge dei Tiratori della Lana, Piazza dei Quaranta Martiri, Gubbio
Dal 26 luglio 2018 al 6 gennaio 2019
Orari di apertura: dal martedì al venerdì 15-18; sabato e domenica 10-13 / 15-18
Le attività economiche, gli stili di vita, le pratiche religiose, gli aspetti culturali e ludici di una città italiana tra il 1000 e il 1500. Dal 26 luglio la mostra “Un giorno nel Medioevo. La vita quotidiana nelle città italiane dei secoli XI-XV” documenta un’epoca troppo spesso distorta e mistificata, ricostruita attraverso luoghi comuni e pregiudizi.
Una lettera in cui la figlia di Marco Polo reclama in dote i beni che il padre ha portato dalla Cina. Un trattato medico, impreziosito da figure anatomiche, per fornire consigli su come evitare la peste. Ma anche strumenti utili alla vita di tutti i giorni: dalle armi per difendere la città, ai banchi di commercio e delle attività economiche che si aprivano sulle piazze, fino agli aspetti più intimi della quotidianità: dalla dimensione religiosa al letto e alla tavola imbandita per i pasti, agli svaghi e alla musica di una società che sapeva anche gioire e divertirsi. Il percorso, progettato nelle sei sezioni “Uno spazio difeso”, “La città dei mestieri”, “Un mondo impregnato di Dio”, “La casa il primo status symbol”, “Saperi e professioni intellettuali” e “Giochi di bambini, passatempi di adulti”, illustra gli aspetti contraddittori e dinamici, multiformi e sorprendenti di “Un giorno nel Medioevo”.
Lo storico Alberto Grohmann regala ai visitatori la panoramica a volo d’uccello su una città medievale, mentre Franco Cardini parla di scienza e conoscenza e Massimo Montanari spiega la tavola come centro di potere. Da Maria Giuseppina Muzzarelli a Franco Mezzanotte e Giovanni Vitolo, sono diciotto gli storici autori di altrettanti video che corredano ogni sezione della mostra. Il percorso espositivo è arricchito da mini lezioni di storia su La città (A. Grohmann), I mercati e le Fiere (F. Franceschi), I porti (A. Feniello), Il sarto (E. Tosi Brandi), La preghiera (N. D’Acunto), Gli ordini religiosi (F. Mezzanotte), I Templari (S. Merli), La tavola (M. Montanari), Gli abiti (M. G. Muzzarelli), La scienza (F. Cardini), Il notaio (A. Bartoli Langeli), I Viaggi (A. Vanoli), L’Università (G. Vitolo), L’impresa della guerra (M. Vaquero Pineiro), Il gioco (E. Percivaldi), La musica (D. Bernardini) e La bombarda (M. Nardella), strumento musicale dell’epoca, per finire con Il medievalismo (R. Facchini), la disciplina che indaga sulla percezione e l’uso del Medioevo da parte della società contemporanea. Piccole perle di conoscenza che, con un linguaggio semplice e diretto, completano e approfondiscono le sei tappe di visita di “Un giorno nel Medioevo”.
Il progetto, voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, è frutto della collaborazione tra la Fondazione CariPerugia Arte e il Festival del Medioevo, la manifestazione punto di riferimento nel panorama nazionale che ogni anno, nell’ultima settimana di settembre, richiama a Gubbio più di cento storici, saggisti, scrittori e giornalisti per affrontare e documentare i temi che hanno caratterizzato l’Età di Mezzo.

giovedì 31 agosto 2017

Altino prima di Venezia

Dopo il successo ottenuto al Centro Culturale Candiani di Mestre, la mostra Altino. Prima di Venezia in programma da venerdì 15 settembre a mercoledì 1 novembre 2017 approda, con nuovi contenuti, nel prestigioso Battistero di S. Giovanni della cattedrale di Treviso.
La mostra è un progetto condiviso dal Polo Museale del Veneto-Museo Archeologico Nazionale di Altino, dalla Diocesi trevigiana, dal Comune di Treviso, dai Musei Civici Trevigiani, dal Comune di Quarto d’Altino, e dall’Associazione di Promozione Sociale La Carta di Altino.
Immagini, testi, video, animazioni 3D e plastici che illustrano e ricostruiscono la straordinaria vicenda di Altino, la città-madre di Venezia, sono il nucleo originario della mostra. La seconda e la terza area tematica propongono ipotesi sulla forma urbis della Treviso antica, materiali archeologici delle raccolte civiche trevigiane ed un approfondimento sulla diffusione del Cristianesimo nel territorio.
Dapprima città e porto importante dei Veneti Antichi, l’antica città romana di Altinum fu un capoluogo lagunare e centro di scambi commerciali e culturali che visse per 1500 anni, prima di Venezia. Dopo l’epoca dello splendore romano, con le invasioni e l’impaludamento, in età tardo antica avvenne l’abbandono della città. Molte pietre e laterizi altinati furono riutilizzati per costruire Venezia e alcune presero probabilmente la via per Treviso ma, nonostante lo spoglio, gli scavi e gli studi scientifici più recenti hanno restituito l’impronta dell’antica città, perfettamente leggibile. Si sono potuti meglio definire il foro, il teatro, l’odeon, l’anfiteatro, la basilica, le terme, i quartieri residenziali con le domus, l’intreccio di strade e canali che determina l’impianto urbano e l’immagine di una città-isola, collegata alla laguna ed al mare con porte-approdo monumentali.
La mostra fonde in un racconto testimonianze degli autori antichi, foto, grafica, video e animazioni, mentre i plastici realizzati con la stampa 3D ed il taglio laser vogliono restituire l’immagine della città e dei suoi monumenti nel momento del massimo splendore. La fotografia esplora l’ambiente naturale, i volti degli antichi altinati e ricerca tracce di Altino nella Venezia di oggi. Una nuova serie di pannelli evidenzia il rapporto fra Altino e la prima Treviso, presenta mappe e ipotesi ricostruttive, si sofferma sullo sviluppo del Cristianesimo nei due centri urbani.
Nata come progetto sulla cittadinanza attiva condotto da alcuni giovani coordinati da un gruppo di esperti, la mostra vuole valorizzare una realtà archeologica tra le più importanti della regione, invitando a conoscerla e ad avvicinare i preziosi e numerosi reperti esposti sia nelle sedi museali di Treviso, sia nel nuovo museo inaugurato di recente ad Altino.
Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale della mostra.