Castelgrande è lieto di accogliere, per la prima volta, la storia di un altro castello, quello di Serravalle, creando così un ponte quasi fisico sul territorio ed un secondo ponte temporale tra passato e presente, dove i siti, magnificamenti valorizzati, rappresentano il segno tangibile del nostro passato.
L’esposizione “I castelli di Serravalle”, ideata e curata da Nicola Castelletti, Maruska Federici-Schenardi e Silvana Bezzola Rigolini e prodotta dall’Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino, sarà inaugurata sabato 6 agosto 2016 e resterà aperta fino a domenica 23 ottobre 2016. Aperta tutti i giorni nella splendida cornice di Castelgrande e della Sala Arsenale.
Il legame dei curatori, sia in ambito professionale, sia in quello personale con il Castello di Serravalle ha dato spunto a questa meravigliosa esposizione, che porta a Castelgrande la sua storia e le sue trasformazioni, così come un’accurata selezione dei reperti archeologici più importanti.
Il filo conduttore della mostra è il progetto di valorizzazione e i risultati delle indagini archeologiche, concluse nel 2007.
L’esposizione racconta la trasformazione della rocca di Serravalle all’imbocco della valle di Blenio, da centro nevralgico medievale a spazio contemporaneo di cultura e di aggregazione. Sono presentati i risultati inediti del progetto condotto dall’Accademia di architettura di Mendrisio in collaborazione con l’Università di Basilea, in un allestimento espositivo che intende stimolare il pubblico in modo accattivante con la messa in scena di specifici ambienti che invitano il visitatore ad immergersi emotivamente nei vari aspetti della storia delle fortezze.
Il percorso espositivo prende inizio nella corte interna di Castelgrande, dove il visitatore è accolto da una replica in scala 1:1 di un trabucco. Questa macchina d’assedio è un’invenzione di origine bizantina che risale all’XI secolo, ed è la più grande arma a tiro indiretto, basata sul principio della leva e su quello della fionda, a disposizione degli eserciti medievali. Giunto in Europa durante le Crociate, il trabucco è attestato in Italia nel XII secolo. Il ritrovamento di proiettili di pietra riferibili all’assedio di Serravalle del 1180 costituisce la più antica testimonianza archeologica dell’impiego di tale arma nota finora in Europa. Questo elemento scenico di forte richiamo annuncia così, sin dall’entrata della mostra, l’importante capitolo degli assedi e delle distruzioni subiti dalle fortezze di Serravalle nel corso della loro storia.
Nell’atrio della Sala dell’Arsenale due oggetti vogliono attirare una duplice attenzione sulla lunga storia della frequentazione dello sperone roccioso di Serravalle e su quella del suo abbandono.
Brevi testi di approfondimento accompagnano ognuno di questi ambienti.
Un banchetto medievale fa così eco ad uno scorcio sulla cucina, l’equipaggiamento equestre all’abbigliamento di una dama. Alle varie forme di artigianato rispondono diverse attività di svago, mentre alle tecniche architettoniche replicano le strategie d’assedio e di distruzione. Il tema della valorizzazione passa per la presentazione degli scavi archeologici e del progetto di valorizzazione.
Due filmati offrono infine un approfondimento sulle ricerche archeologiche condotte a Serravalle tra il 2002 e il 2006 e una riflessione più generale sull’importanza del patrimonio storico e archeologico del Canton Ticino.