Giovedì 29 ottobre 2015 aprirà a Firenze il nuovo Museo dell’Opera del Duomo che
conserva la maggiore collezione al mondo di scultura del Medioevo e del
Rinascimento fiorentino. 750 opere tra statue e rilievi in marmo,
bronzo e argento, tra cui capolavori dei maggiori artisti del tempo: Michelangelo, Donatello, Arnolfo di Cambio, Lorenzo Ghiberti, Andrea Pisano, Antonio del Pollaiolo, Luca della Robbia Andrea del Verrocchio e molti altri ancora. Oltre 200 opere visibili per la prima volta al pubblico dopo il restauro, tra queste la Maddalena di Donatello, la Porta Nord
di Lorenzo Ghiberti per il Battistero di Firenze e i ventisette
pannelli ricamati in oro e sete policrome su disegno di Antonio del
Pollaiolo. Nel nuovo Museo troveranno posto anche molte opere mai viste
prima o conservate nei depositi per decenni, come le quindici statue
trecentesche e quasi settanta frammenti della facciata medievale del
Duomo.
L’Opera di Santa Maria del Fiore ha
investito 45 milioni di euro di risorse proprie nella realizzazione del
nuovo Museo. Direttore e autore del progetto museologico è Timothy Verdon, mentre il progetto architettonico è di Adolfo Natalini e Guicciardini & Magni architetti. La realizzazione del nuovo Museo dell’Opera del Duomo
è parte di un programma di interventi, tra cui il restauro delle
facciate esterne del Battistero che terminerà il 25 ottobre
2015, messi in campo dall’Opera in vista del V Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa Italiana che si terrà a Firenze a novembre e che vedrà la visita di Papa Francesco.
Porta del Paradiso |
Fondato
nel 1881, negli ambienti trecenteschi dove Michelangelo scolpì il
David, per raccogliere le opere eseguite nei secoli per i monumenti
della Cattedrale di Firenze, lo storico Museo dell’Opera del Duomo
presentava uno spazio insufficiente per ospitare la vasta collezione, di
cui buona parte costituita da opere monumentali. Per questo nel 1997
l’Opera di Santa Maria del Fiore ha acquistato un grande fabbricato
attiguo al museo. Dall’unione dei due edifici è nato il nuovo Museo
dell’Opera del Duomo che dispone di quasi 6.000 metri quadri di superficie espositiva, più che raddoppiata rispetto al passato, e 25 sale su tre piani, alcune delle quali di enormi dimensioni. Il nuovo e spettacolare allestimento del museo è oggi finalmente in grado di valorizzare capolavori unici al mondo come la Pietà di Michelangelo, la Maddalena e i Profeti di Donatello, le Cantorie di Luca della Robbia e Donatello, le leggendarie Porta del Paradiso e la Porta Nord di Lorenzo Ghiberti del Battistero di Firenze.
Al centro del museo la spettacolare Sala dell’Antica facciata (36
metri x 20 x 20), dove su un lato è stato realizzato un colossale
modello (in resina e polvere di marmo) in scala 1:1 dell’antica facciata
del Duomo di Firenze realizzata da Arnolfo di Cambio a partire dal
1296, mai finita e distrutta nel 1587. Davanti a questa titanica
quinta, ricostruita sulla base di un disegno cinquecentesco, saranno
collocate 40 statue del Tre e primo Quattrocento originariamente
realizzate per la facciata da artisti quali Arnolfo di Cambio, Donatello
e Nanni di Banco.
Porta Sud di Andrea Pisano |
Sul lato opposto della sala, la Porta del Paradiso (1425-52)
chiamata così da Michelangelo “che tornerà a occupare una posizione
frontale rispetto all’antica facciata del Duomo, ricostruendo un
rapporto visivo e iconografico perso oltre 400 anni or sono”, afferma
Timothy Verdon. Al suo fianco la celebre Porta Nord del Battistero di Firenze, e in futuro anche la Porta Sud di Andrea Pisano, che è stata restaurata dall’Opificio delle Pietre Dure (suo anche l’intervento sulla Maddalena di
Donatello e altre opere della collezione) con dei risultati eccezionali
al di là di ogni aspettativa: sotto lo sporco e le incrostazioni
superficiali è riemersa la splendida doratura originale, ancora presente
dopo sei secoli, nei rilievi scultorei delle 28 formelle, nelle testine
di Profeti e Sibille e nel bellissimo fregio a motivi
vegetali brulicante di piccoli animali. Il restauro e la realizzazione
di una replica eseguita ad arte, che andrà a sostituire l’originale sul
Battistero da gennaio 2016 (realizzata dalla Galleria Frilli di Firenze
come fu per la Porta del Paradiso nel 1990), è stato finanziato con fondi privati messi a disposizione dalla stessa Opera e della Guild of the Dome Association, di cui fanno parte imprenditori di tutto il mondo. Questo ha permesso di restaurare la Porta Nord in un tempo eccezionalmente breve rispetto alla mole di lavoro e all’importanza dell’intervento.