lunedì 28 marzo 2016

"Il Trecento a Morimondo" mostra al Monastero di Morimondo (MI)

Il Trecento a Morimondo
Frammenti di Storia
Domenica 10 aprile - domenica 4 settembre 2016
Non sempre i documenti d'archivio consentono una ricostruzione del passato che sia narrazione di eventi tra loro connessi. Spesso infatti quelle fonti risultano tra loro isolate e quindi prive di consequenza, uno scoordinamento dovuto alle vicende che interessarono l'archivio nel corso dei secoli, come distruzioni magari dolose, dispersioni per incuria e altro. Così si presentano oggi anche le pergamene del monastero di Morimondo risalenti al Trecento: già il loro numero – 177 – fa pensare a un impoverimento rispetto alla documentazione che dovette essere stata prodotta in quel secolo, anche considerando che le pergamene superstiti risalenti al Duecento sono 266 e pure esse denunciano lacune.
Tuttavia anche un documento isolato restituisce comunque un'immagine, per quanto circoscritta, del passato. Potremmo dire un fotogramma. E se quell'immagine non può generare il movimento proprio della narrazione mancando altri fotogrammi ad essa prossimi, la visuale può essere allargata con la ricostruzione del più ampio contesto in cui era inserito quell'accadimento documentato dalla pergamena considerata.
E questa è l'impostazione della presente esposizione: partire da un documento per cercare di ricostruirgli attorno il suo contesto storico, in un gioco di specchi per cui gli elementi presenti nella pergamena presa in esame ne richiamano altri esterni e nel contempo vengono da questi ultimi richiamati e magari giustificati. "Frammenti di storia", appunto, nel senso di frammenti che si cerca di ricondurre e ricomporre nel loro quadro storico.
La mostra sarà visitabile ogni sabato e ogni domenica dalle 15,00 alle 17,00.
Per informazioni e prenotazioni contattare la segreteria
Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo
tel 02 9496 1919 dal lunedì al giovedì ore 9:00 – 12:00
Web: www.abbaziamorimondo.it; E-mail: fondazione@abbaziamorimondo.it.

martedì 22 marzo 2016

"Fece di scoltura di legname e colorì", mostra agli Uffizi

Il tema del legno dipinto, studiato da Margrit Lisner e da Alessandro Parronchi, trova spazio per la prima volta in una mostra curata da Alfredo Bellandi in programma alla Galleria degli Uffizi di Firenze da martedì 22 marzo a domenica 28 agosto 2016.
Nel Quattrocento la scultura dipinta costituì un modello per tutti gli artisti e fu un punto di riferimento per l'espressione delle successive generazioni.
Questa produzione fu predominante tra gli esponenti della più alta tradizione dell’intaglio ligneo fiorentino: i fratelli Giuliano e Benedetto da Maiano, i Sangallo, i Del Tasso, e Baccio da Montelupo.
Alla mostra nella galleria degli Uffizi molte opere celebri: il Crocifisso della SS. Annunziata di Firenze di Giuliano da Sangallo, quello del Museo Civico di San Gimignano di Benedetto da Maiano dipinto dal pittore Cosimo Rosselli e l'esemplare del Convento di San Marco di Baccio da Montelupo, appartenuto a Savonarola.
L'esposizione ripercorre la collaborazione che intercorreva tra pittori e scultori e che si realizzava anche attraverso i polittici-misti, grandi altari con al centro una statua in legno e pannelli laterali dipinti. Molti scultori, tra cui anche Donatello e Brunelleschi, si rivolgevano ai pittori per dipingere le loro opere.
Esposto anche Il Tondo Doni, simbolo di uno fra i più famosi episodi di collaborazione tra pittore, Michelangelo, e un esponente della più alta tradizione dell'intaglio ligneo fiorentino, Francesco del Tasso.
Anche Neri di Bicci, che aveva a Firenze una bottega avviata in via Porta Rossa, fu uno tra i pittori più richiesti e dipinse busti intagliati da Desiderio da Settignano e crocifissi da Benedetto da Maiano. Di Bicci anche la Maddalena al Museo della Collegiata di Sant'Andrea a Empoli, presente in mostra.
In esposizione altre rivisitazioni del tema con la Maddalena di Desiderio da Settignano della chiesa di Santa Trinita, terminata da Giovanni d’Andrea, un allievo del Verrocchio, e quella di Francesco da Sangallo del Museo diocesano di Santo Stefano al Ponte.
Nella mostra, saranno anche indagate le presenze di maestri stranieri attivi a Firenze, come Giovanni teutonico. Esposto anche il San Rocco della Santissima Annunziata di Veit Stoss, un apprezzato scultore tedesco.
Molte delle opere in mostra sono state restaurate per l'occasione e restituite all'originale policromia, cancellata col passare del tempo da successive ridipinture.
Orario: Da martedì a domenica, ore 8,15-18,50. Chiusura: tutti i lunedì.
Telefono: 055 238 8651
E-mail: ga-uff@beniculturali.it.

"I Libri che hanno fatto l'Europa" in mostra a Roma

Da giovedì 31 marzo a venerdì 22 luglio 2016 gli interessati potranno visitare una speciale mostra "I Libri che hanno fatto l'Europa. Manoscritti latini e romanzi da Carlo Magno all'invenzione della stampa" a cura dall’Accademia Nazionale dei Lincei e dal Dipartimento di Studi Europei, americani e interculturali dell'Università la “Sapienza” di Roma.
L'esposizione (ingresso gratuito) è presso la Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana. Nella mostra curata da Roberto Antonelli, Michela Cecconi e Lorenzo Mainini, sono presentati circa 180 libri-manoscritti latini e romanzi, greci, arabi ed ebraici.
I manoscritti, gli incunaboli e le cinquecentine saranno presentati attraverso 5 sezioni principali, ulteriormente articolate:
I. La tradizione classico-cristiana: Trivio; Quadrivio; Bibbia; Auctores; I Padri fondatori;
II Verso la nuova cultura europea: Enciclopedie; Trattati di scienza;
III. La nuova cultura europea: Diritto; Aristotelismo; Agiografia e letteratura didattica; Storiografia; Epica; Romanzo; Lirica; Laudari e sacre rappresentazioni;
IV. Il primo canone: Dante; Petrarca; Boccaccio;
V. Verso la Modernità.
L’esposizione è accompagnata da testi, video, mappe e materiale mediatico che aiutano a collocare le opere nel loro contesto e nel loro percorso storico.
Orari di visita:
Lunedì, mercoledì e venerdì: dalle ore 9.00 alle ore 13.00
martedì e giovedì: dalle ore 9.00 alle ore 17.00
Ultimo ingresso consentito: 1 ora prima della chiusura
Sabato e domenica: chiusa
La mostra sarà inoltre aperta ogni prima domenica del mese dalle 10.00 alle 18.00.
Biblioteca dell’Accademia nazionale dei Lincei e Corsiniana
Palazzo Corsini, via della Lungara 10, Roma

lunedì 21 marzo 2016

"I Tesori della Fondazione" in mostra a Perugia

"I Tesori della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e il caravaggismo nelle collezioni di Perugia"
Palazzo Lippi Alessandri – Corso Vannucci 39, Perugia
Lunedì 21 marzo - domenica 20 novembre 2016
Dal martedì al venerdì, 15.30-19.30; sabato, 11-22; domenica, 11-20
Ingresso libero

Questa esposizione “I Tesori della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e il caravaggismo nelle collezioni di Perugia”,marca i venti anni di collezionismo d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e propone quanto, in tema di opere d’arte, è stato da essa acquisito. Si tratta di oltre 50 dipinti di grande rilievo rappresentativi non solo delle esperienze artistiche che si affermano in Umbria nell’arco di quattro secoli, dal Trecento al Settecento, ma anche di altri aspetti della cultura figurativa italiana dal Rinascimento al Barocco.
Collezione, con i nomi di massimo rilievo dell”arte umbra dal periodo medievale, come nel caso del Paliotto di Matteo da Gualdo, passando per Perugino e Pinturicchio e per gli altri grandi interpreti del Cinquecento Umbro. Per svelare poi la qualita” del Cerruti, e confrontare il “Cavalier Perugino” con l”Alunno, Federico Zuccari, il Pomarancio e di altri interpreti del manierismo.
Non un percorso dedicato esclusivamente alle “grandi firme” ma una indagine scientificamente inappuntabile che non tralascia di indagare anche momenti interessanti ma meno noti della pittura umbra come il paesaggismo di Pietruccio Montanini o i capricci di Alessio De Marchis. Umbria ma non solo, perche” nella Collezione sono entrati anche dei grandi nomi “fuori territorio”; come Guercino, Carracci, Pier Francesco Mola o lo svizzero-romano Serodine.

domenica 20 marzo 2016

“Personaggi in facciata – Chiesa di San Michele” mostra a Lucca

Prende il via lunedì 21 marzo, alle 11,30, all'auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca (piazza San Martino, 7) la mostra fotografica “Personaggi in facciata – Chiesa di San Michele” di Enrico Nardi. La mostra, a cura di Vittorio Barsotti, è allestita nell'atrio della Banca del Monte di Lucca, ad ingresso libero e rientra nel programma espositivo 2016 della Fondazione Banca del Monte di Lucca.
Protagoniste degli scatti di Nardi, le numerose teste scolpite e collocate sulla facciata della Chiesa di San Michele in Foro, a Lucca: opere di raffinata bellezza o semplicemente abbozzate, guardano i distratti passanti, testimoniando il nostro passato con il loro carico di personaggi storici: poeti, politici, papi, santi, re e regine, del Medioevo e non solo.
“Intorno a loro vi sono teste e corpi di animali – ricorda Filippo Gemignani, presidente del Fotoclub Lucchese nell'introduzione del catalogo della mostra - rosoni e fiori, iscrizioni di animali con aquile e grifoni, con scene di caccia, con elementi esoterici misteriosi, nel rispetto di una simbologia medioevale che ci richiama con forza a passati lontani, a secoli di buio intellettuale, ma anche a scoperte che hanno rivoluzionato la vita dell’uomo, come ad esempio la raffigurazione di Gutenberg”.
Enrico Nardi nasce a Lucca nel 1944 dove abita e vive. Figlio d’arte, il padre Mario Nardi è ricordato come pittore appartenente al primo periodo del 900’, dal 1990 ha ritrovato il suo “essere” nella fotografia “creativa”. Ha tenuto corsi di fotografia e ha partecipato a mostre collettive del Fotoclub Lucchese, di cui è segretario dal 1995. oltre pubblicate sue foto su riviste,libri e cataloghi.
La mostra rimarrà aperta fino al 10 aprile 2016, ed è visitabile in orario apertura al pubblico della sede centrale della Banca del Monte di Lucca dal lunedì al venerdì 8.30 – 13.30 e 14.30 – 16.00.

sabato 19 marzo 2016

La storia di Bologna tra arte e parole

La storia di Bologna rivive tra arte e parole. Sabato 19 marzo 2016 inaugurano le prime due mostre del progetto Concives 1116-2016, il programma di eventi dedicato al nono centenario del Comune di Bologna, promosso dall'amministrazione comunale, a cui partecipa anche l'Università di Bologna.
Fino al 17 luglio 2016, al Museo Civico Medievale sarà possibile visitare la mostra "Bologna 1116. Dalla Rocca imperiale alla città del Comune", che si propone di illustrare alcuni aspetti sociali ed artistici della città agli esordi delle sue istituzioni politiche e culturali. Particolare rilievo viene dato alla città delle Quattro Croci e al castello imperiale che i Bolognesi distrussero nel 1115 all'indomani della morte di Matilde di Canossa. La ribellione dei Bolognesi fu ricomposta nel 1116 dall'imperatore Enrico V con un diploma che favorì indirettamente l'affermazione del Comune. Questo documento, che convenzionalmente è considerato l'origine del Comune di Bologna, viene esposto in mostra nell'originale rilegato nel celebre Registro Grosso. Completano l'esposizione significativi manufatti dei secoli XI, XII e XIII, tra cui sculture, armi, oreficerie, documenti e codici miniati.
Alla Biblioteca dell'Archiginnasio, invece, fino al 19 giugno 2016, è allestita "Dieci parole per Bologna. Nove secoli di vita comunale". Dieci parole per evocare in una mostra le tappe più importanti, secolo per secolo, della vita sociale, culturale, politica ed economica di Bologna, dal 1116 ad oggi, con l’obiettivo di leggere il passato alla luce delle problematiche del presente. Da autonomia nel XII secolo, a democrazia per il XX secolo, passando attraverso partecipazione, manifattura, sapere, innovazione, territorio, ragione, indipendenza; e per finire con la parola accessibilità, scelta per indicare le maggiori sfide che si trova di fronte il mondo contemporaneo. La mostra è a cura della Biblioteca dell'Archiginnasio in collaborazione con Archivio Storico del Comune di Bologna e Fondazione Gramsci Emilia-Romagna.

giovedì 17 marzo 2016

"Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio" mostra a Roma

Santa Maria Antiqua tra Roma e Bisanzio da giovedì 17 marzo a domenica 11 settembre 2016
Chiusa negli anni Ottanta per un complesso intervento architettonico, proseguito con il restauro delle pitture, dopo più di trent’anni riapre al pubblico, giovedì 17 marzo 2016, la basilica di Santa Maria Antiqua, nel Foro Romano. Si tratta di uno dei più antichi luoghi di culto dedicati alla Madonna di cui si abbia notizia a Roma. Fondata nel VI secolo alle pendici del Palatino, in una zona che un tempo veniva considerata sede del Tempio di Augusto e che più recenti studi attribuiscono all'epoca di Domiziano, la basilica venne abbandonata nell’847 e sulle sue rovine fu costruita nel 1617 la chiesa di Santa Maria Liberatrice, abbattuta poi nel 1899 per permetterne la "riemersione”. La chiesa conserva sulle sue pareti un patrimonio di pitture unico nel mondo cristiano del primo millennio, databile dal VI al IX secolo. 
Alla riapertura della chiesa si accompagna la mostra Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colos­seo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma con Electa. L’esposizione è “mostra” del monumento stesso, perché gravita intorno al ruolo che l’edificio, con i suoi dipinti, ha giocato nell’area del Foro Romano post-classico cristianizzato e al rapporto con la Roma altomedioevale.  Gli affreschi presenti nella basilica infatti rivestono particolare importanza perché vi si può ammirare la prima rappresentazione della Madonna in trono conosciuta. Sono inoltre un documento fondamentale per la conoscenza della pittura bizantina, perché dopo la crisi iconoclasta del 726, in oriente non è sopravvissuto praticamente nulla di quel periodo.
“Questa prima importante rassegna incentrata sul sito rimasto impraticabile per molti decenni, offre a romani e turisti una nuova visione del Palatino", ha detto il soprintendente Francesco Prosperetti, che ha anche voluto ricordare il lungo impegno trentennale per il restauro dei cicli pittorici della chiesa, "così belli e complessi da far parlare di Sistina medievale’’.
Tutte le informazioni sulla mostra: clicca qui !

sabato 12 marzo 2016

"Francesco nell'arte. Da Cimabue a Caravaggio" mostra alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno

Si inaugura sabato 12 marzo 2016 alle ore 17:00 presso la Sala della Ragione a Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, alla presenza dell'assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni la mostra "Francesco nell'arte. Da Cimabue a Caravaggio". Dopo l'inaugurazione seguirà la visita guidata alla mostra allestita nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno.
Curata da Giovanni Morello e Stefano Papetti è la prima delle quattro Grandi Mostre del Giubileo che la Regione Marche promuove come unica regione italiana a dedicare al Giubileo della Misericordia un programma di mostre importantissime che si svolgeranno per tutto l'arco del 2016. Un anno straordinario con una proposta altrettanto straordinaria di esposizioni per valore degli allestimenti, preziosità delle opere ospitate e prestigio dei curatori che si sono impegnati per realizzare progetti espositivi di livello internazionale, come è stato sottolineato anche recentemente nella presentazione a Roma presso il Ministero dei Beni Culturali.
Stefano Papetti, curatore della mostra e direttore della Pinacoteca civica, ha sottolineato come la mostra di Ascoli Piceno, con numerosissimi prestiti da tutta Italia, sarà anche l'occasione non solo per i visitatori ma anche per gli studiosi di avere un raffronto sull'iconografia di San Francesco, da Cimabue al Piazzetta, che non è stata, al contrario di altri Santi, univoca. "Una ricerca - ha ricordato il critico d'arte - anche sulle diverse raffigurazioni del saio, della postura, la tonsura e le stigmate. Ma sarà anche un modo per conoscere l'arte francescana di Ascoli Piceno dove Francesco sostò più di due mesi nel 1215 per la sua predicazione convincendo a seguirlo molti rampolli delle più nobili famiglie ascolane."
Grazie ai prestiti richiesti ai maggiori musei italiani, sarà possibile ripercorrere l'evoluzione della figura di Francesco nella pittura dal Medioevo alla Controriforma, quando, in base alle norme relative all'arte sacra sancite in occasione del Concilio di Trento, venne ribadita la necessità di rappresentarlo rispettando la tradizione iconografica stabilita fin dal XIII secolo, come attesta nel suo "Dialogo sugli errori de' pittori circa le istorie" il sacerdote fabrianese Giovanni Andrea Gilio (1564).
Nell'imponente Sala della Vittoria della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, saranno quindi collocati i dipinti della mostra che si aggiungeranno ai due capolavori legati al tema francescano già presenti nelle raccolte comunali: la grande tela di Tiziano raffigurante San Francesco che riceve le stigmate e la tavola di Cola dell'Amatrice raffigurante il santo di Assisi con altri confratelli.
Idealmente la mostra troverà un suo sviluppo nella Sala del piviale dove è esposto il prezioso paramento liturgico ricamato in opus anglicanum donato alla città di Ascoli dal Pontefice Nicolò IV, il primo francescano ad essere asceso alla cattedra di san Pietro.
Info prenotazioni
Tel.:0736/298213
Email: info@ascolimusei.it.
Internet: http://www.ascolimusei.it
 

giovedì 10 marzo 2016

Dentro il cantiere con gli studiosi e i restauratori di Lorenzetti

L'allestimento al Santa Maria della Scala del cantiere di restauro di alcune opere di Ambrogio Lorenzetti rappresenta un'occasione unica di conoscenza della pittura dell'artista da parte del pubblico, ma è anche un ideale “cantiere di ricerca” per gli studiosi del settore. Accanto ai restauratori, è stato infatti istituito un gruppo di lavoro formato da giovani studiosi di storia dell’arte medievale dell'Università di Siena, coordinati dai curatori scientifici del progetto su Ambrogio Lorenzetti.
Il gruppo di lavoro ha il compito di studiare le opere di Ambrogio Lorenzetti da molteplici punti di vista (linguaggio figurativo, iconografia, committenza, ricostruzione di contesti perduti, conservazione delle opere, loro fortuna storiografica, periodizzazione dell’attività dell’artista, ecc.) e, al termine del lavoro di ricerca, redigerà i testi del catalogo scientifico che accompagnerà la mostra programmata per il 2017.
Tutti i sabati, alle ore 10.30, dal 12 marzo al 25 giugno 2016 il Santa Maria della Scala intende offrire ai visitatori l’opportunità di incontrare i restauratori degli affreschi di Ambrogio Lorenzetti che illustreranno al pubblico i risultati del lavoro in corso e lo accompagneranno nella visita al cantiere alla scoperta delle opere.
Ingresso € 10.00; rersidenti a Siena e bambni fino a 11 anni di età € 5.00.
Gli eventi sono promossi dal Santa Maria della Scala con l’organizzazione di Opera – Civita Group. Per informazioni e prenotazioni 0577/286300 oppure ambrogiolorenzettisms@operalaboratori.com dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00.

giovedì 3 marzo 2016

"Antonio da Tradate. L'Arte Sacra nel Varesotto e Canton Ticino"

Una cultura figurativa nata ai piedi delle Prealpi, tra oratori e chiesette di paesi e castellanze; cicli di affreschi commissionati da intere collettività per le quali il senso della devozione comunitaria era primario.
Si concentra su questi e molti altri temi della pittura tra Tardogotico e Rinascimento la mostra intitolata: "Antonio da Tradate. L'Arte Sacra nel Varesotto e Canton Ticino", ospitata da sabato 19 marzo a domenica 17 aprile 2016 al Civico Museo Parisi-Valle di Maccagno (inaugurazione: sabato 19 marzo, ore 18.00).
Grande protagonista della rassegna sarà il monumentale affresco del pittore Antonio da Tradate, raffigurante la Crocifissione, collocato originariamente sul muro esterno di una casa di Campagnano, da cui fu strappato nella seconda metà degli anni Sessanta (oggi è conservato presso il Palazzo Municipale di Luino).
L'affresco mostra Gesù crocefisso davanti alle mura della città di Gerusalemme. Ai lati ci sono Maria, affranta dal dolore, e san Giovanni che si porta la mano al volto, mentre la Maddalena inginocchiata abbraccia la croce. Dalle ferite di Cristo scorre copioso il sangue che due angeli in volo raccolgono nei calici con evidente richiamo all'Eucarestia.
La mostra accompagna lo spettatore in questi temi storici ed artistici dell'arte medievale grazie anche a 20 pannelli che presentano le iconografie della Madonna del Latte, dell'Ultima Cena e del Ciclo dei Mesi, le più frequentemente attestate nel territorio insubrico. La serie di pannelli e il catalogo annesso (disponibile in mostra a Maccagno) sono stati curati da Paola Viotto, Francesca Urizzi, Sara Poretti e Laura Bonicalzi e realizzati dallo studio Concreo di Andrea Benzoni. 
Antonio da Tradate. L'Arte Sacra nel Varesotto e Canton Ticino
Da sabato 19 marzo a domenica 17 aprile 2016
Civico Museo Parisi-Valle di Maccagno
Via Leopoldo Giampaolo, 1
Inaugurazione: sabato 19 marzo, ore 18.00
Ingresso gratuito
Orari apertura: venerdì dalle 14.30 alle 18.30
sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 18.30
Disponibilità di apertura per gruppi (minimo 15 persone) previa comunicazione in museo:
tel. +039 0332 561202
e-mail: info@museoparisivalle.it
fb: Museo Parisi Valle Maccagno
Twitter: @MuseoParisi

mercoledì 2 marzo 2016

Verona medievale e scaligera nei disegni di Gianni Ainardi

Presso la Protomoteca della Biblioteca Civica di Verona è in programma dall'1 al 31 marzo 2016 la mostra "Verona medievale e scaligera nei disegni di Gianni Ainardi". L'inaugurazione si terrà  giovedì 3 marzo 2016 alle ore 11.30 Sala di Teologia. Promossa dall’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Verona, l’Archivio di Stato di Verona, l’Archivio generale del Comune di Verona e l’Accademia di Belle Arti di Verona.
L’iniziativa gode del patrocinio della Provincia e del Comune di Verona. Mostra all'interno della V Edizione della rassegna culturale Open. Ingegneri aperti alla città sul tema: Scenari urbani. Metamorfosi & rigenerazione
Dopo “Verona romana attraverso lo sguardo di Gianni Ainardi“, ritornano in mostra in Biblioteca Civica a Verona i disegni di Ainardi dedicati al periodo comunale che per Verona rappresenta il momento cruciale dell’espansione nei sobborghi di qua e di là dell’Adige. In piena continuità, il periodo scaligero modifica il profilo urbanistico e monumentale della città. Piazza Erbe, piazza dei Signori, Castelvecchio e il suo ponte, sono molti i nuovi edifici, monumenti e fortificazioni scaturiti dall’iniziativa dei signori della città. Opere che Ainardi – artista e disegnatore – riproduce mescolando rigore storico e interpretazione, creatività e immaginazione.
La mostra è curata dal prof. Gian Maria Varanini, docente di Storia medievale all’Università degli Studi di Verona. L’iniziativa è coordinata da Filippo Toso, ingegnere, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia. Si ringrazia il figlio Fabrizio Ainardi  per la disponibilità delle opere e l’allestimento.
Per l'occasione giovedì 3 marzo verrà proiettato in sala Farinati alle ore 17.30 il documentario di Anna Lerario  La storia di Verona dedicato proprio ad Ainardi, di cui si possono ammirare alcuni lavori.
Ingresso libero.
Orari: lunedì: 14,00 - 19.00
martedì - venerdì: 9,00 - 19,00
sabato: 9,00 - 14,00