Riapre Palazzo Schifanoia, anche se parzialmente, dopo il restauro
architettonico post sisma grazie al quale il Salone dei Mesi e gli
appartamenti del duca Borso offriranno una nuova esperienza di visita
immersiva ed emozionale.
Per l'occasione è stata allestita l’esposizione "Schifanoia e Francesco del Cossa. L’oro degli Estensi" (2 giugno – 13 settembre 2020), una raccolta di opere di pertinenza dei Musei di Arte Antica connesse alla figura di Borso e una significativa selezione di “ospiti” legati all'Officina ferrarese.
Un viaggio tra le medaglie di Pisanello, le sculture di Domenico di Paris e di Guido Mazzoni, i colori dei miniatori estensi e dei pittori attivi nel – o influenzati dal – Salone dei Mesi, in confronto serrato con il protagonista di questo straordinario capolavoro: Francesco del Cossa (c. 1430-1478).
La visita alle sale avverrà secondo modalità previste per la prevenzione e il contenimento del virus Covid-19 nei seguenti orari di apertura:
dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (chiusura biglietteria alle 18.30) - Chiuso il lunedì.
Info, biglietti e orari https://bit.ly/Schifanoia.
Il Museo della Città di Mantova ha riaperto e vi aspetta a Palazzo San Sebastiano
in questi giorni di primavera riscoprire dal vivo le sue collezioni. Lo
stesso biglietto è valido anche per Palazzo Te.
Venerdì 29 maggio 2020, uno dei nostri appuntamenti sul web sarà dedicato
all’opera più simbolica per i mantovani: il Virgilio in cattedra
conservato proprio in San Sebastiano.
Questa meravigliosa scultura medievale policroma era un tempo posta
sull’arengario di Palazzo della Ragione a Mantova e molti studiosi
concordano nel considerarlo il simbolo stesso della città. Virgilio, il
più alto esponente della poesia latina, è il nume tutelare di Mantova,
sua città natale, come indirettamente dimostrato anche dalla fitta
presenza di questa stessa effigie nella monetazione comunale del XIV
secolo.
Sarà possibile conoscere i dettagli e approfondirne la storia accendendo
online ai canali istituzionali dei musei civici: www.palazzote.it,
Facebook, Instagram (palazzotemuseicivicimn) e su YouTube (Musei Civici
Mantova).
Inaugurata a metà febbraio, subito dopo chiusa, aperta e richiusa per il lockdown, mercoledì 20 maggio 2020 riapre al pubblico la mostra A NOSTRA IMMAGINE. Scultura in terracotta del Rinascimento. Da Donatello a Riccio nelle Gallerie di Palazzo Vescovile di Padova, sede delle esposizioni temporanee del Museo diocesano (rimane ancora chiusa invece la parte museale con le esposizioni permanenti).
Le 21 sculture esposte nelle Gallerie del Palazzo per due mesi sono rimaste “sole”. Ora finalmente i visitatori potranno tornare ad ammirarle, nella loro bellezza e nella storia che raccontano, in totale sicurezza, grazie a un protocollo appositamente studiato sulla base delle Linee guida regionali sulla riapertura al pubblico di musei, archivi e biblioteche, che prevede l’accesso contingentato, la sicurezza dei locali, la possibilità anche di visite guidate in piccoli gruppi garantendo il distanziamento sociale, la necessità di indossare mascherina e guanti e di sottoporsi al controllo della temperatura corporea.
Da lunedì 18 maggio la segreteria della mostra sarà operativa telefonicamente al numero 049-8226159 per dare tutte le informazioni al pubblico e raccogliere prenotazioni e da mercoledì 20 maggio si ripartirà con il consueto orario da martedì a venerdì 10.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00; sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00 e 14.00 – 19.00, così almeno fino al 2 giugno, data prevista di chiusura dell’esposizione, mentre è ancora in fase di verifica la possibilità di una proroga.
A NOSTRA IMMAGINE Scultura in terracotta del Rinascimento Da Donatello a Riccio è il frutto di un progetto di restauro e di una campagna di ricerca che ha portato anche interessanti novità tra cui il ruolo centrale di un plasticatore di origine cremasca, Giovanni de Fondulis (a cui sono state attribuite definitivamente alcune terrecotte del territorio diocesano), e la vivacità della sua bottega padovana, rimasta attiva per oltre un ventennio nella seconda metà del Quattrocento. Ma la mostra ha portato anche nuove scoperte, tra cui la Madonna del monastero della Visitazione, che dopo la rimozione delle integrazioni ottocentesche e delle pesanti ridipinture, si è rivelata un capolavoro della tarda attività di Giovanni de Fondulis, e nuove attribuzioni, come la paternità a Pietro Lombardo, da parte dello studioso Francesco Caglioti, della Madonna proveniente dal Museo del Bargello, precedentemente attribuita a Antonio di Chellino.
«La mostra che siamo felici di poter finalmente riaprire dopo questa chiusura forzata – spiega il direttore del Museo diocesano Andrea Nante, ideatore e curatore dell’esposizione insieme al conservatore Carlo Cavalli – è il momento conclusivo di un progetto durato oltre due anni, durante il quale, con il sostegno della campagna Mi sta a cuore, sono state restaurate quattro opere del territorio diocesano, ora inserite nel percorso espositivo (escluso il Compianto di San Pietro conservato nella chiesa di San Pietro). Oltre che operazioni di recupero e valorizzazione, i restauri sono stati un’importante occasione di studio e conoscenza delle opere, uno studio che durante tutto il periodo del progetto si è allargato, per quanto possibile, all’intero patrimonio diocesano di terrecotte rinascimentali, con l’apporto fondamentale del lavoro di specialisti e di giovani studiosi. Il catalogo scientifico raccoglie gli esiti di questa ricerca storico artistica, e la mostra li rende visibili, facendo parlare direttamente le opere».
Il ricco catalogo della mostra, edito da Scripta edizioni, documenta tutta l’esposizione e il progetto culturale che la motiva. Acquistarlo direttamente al Museo diocesano è un modo per sostenere sia il percorso di recupero di opere del territorio, sia la mostra, tanto penalizzata da questi due mesi di chiusura forzata. Per quanti sono interessati ad acquistarlo, ma impossibilitati a raggiungere la mostra fisicamente, il catalogo può essere richiesto alla segreteria che provvederà alla spedizione postale.
La mostra A nostra immagine. Sculture in terracotta del Rinascimento DA DONATELLO A RICCIO è promossa e organizzata dal Museo diocesano di Padova e dall’Ufficio diocesano Beni culturali, con la collaborazione dell’Università di Padova – CIBA Centro per i beni culturali, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso e ha il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Padova, Comune di Padova, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana.
La realizzazione è stata possibile grazie al contributo speciale di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e ai contributi di Camera di Commercio di Padova, Fondazione Alberto Peruzzo, Fondazione Antonveneta, Ravagnan, Sirman, Confartigianato, dell’8per mille della Chiesa cattolica e di numerosi altri sostenitori.