giovedì 18 dicembre 2014

"Dall’Annunciazione alla Natività nelle miniature della Biblioteca Trivulziana" in mostra a Milano

Codice 470
Dall’Annunciazione alla Natività nelle miniature della Biblioteca Trivulziana
Castello Sforzesco, Sala del Tesoro
Da venerdì 19 dicembre 2014 a domenica 22 febbraio 2015, dal martedì alla domenica (chiuso il lunedì), orario 9.00-17.30. Ingresso libero

L’Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana conserva tra i suoi fondi manoscritti splendidi esemplari di libri d’ore miniati del XV secolo, libri di devozione privata prevalentemente femminile, raccolti in massima parte dall’erudito settecentesco don Carlo Trivulzio e poi acquisiti nel 1935 dal Comune di Milano.
Attraverso le illustrazioni miniate dell’Officio della Vergine nei libri d’ore Trivulziani è possibile documentare l’iconografia rinascimentale dell’annunciazione a Maria, della natività e dell’infanzia di Gesù nel contesto culturale europeo durante tutto il Quattrocento. I riquadri narrativi che individuano le partizioni testuali dei libri d’ore, infatti, rappresentano le più celebri scene dei Vangeli sinottici (l’annunciazione, la visita di Maria a Elisabetta, la natività, l’annuncio ai pastori, l’adorazione dei Magi, la presentazione di Gesù al tempio, la fuga in Egitto e la strage degli innocenti) realizzate nell’ambito di alcune fra le più attive botteghe di miniatori dell’epoca, principalmente di scuola francese o franco-fiamminga, ma anche italiana.
L’esposizione delle più belle carte selezionate tra i libri d’ore Trivulziani consentirà di ripercorrere la storia sacra della nascita di Cristo, ammirando le splendide miniature di esemplari di eccezionale valore artistico come il codice Trivulziano 2164, decorato a Parigi nell’atelier dell’anonimo Maestro del Duca di Bedford intorno al 1430-1440, oppure come l’altrettanto straordinario codice Trivulziano 446, illustrato dal Maestro di Sir John Fastolf durante la sua attività a Rouen verso il quarto decennio del Quattrocento. Ancora di area francese è il codice Trivulziano 449, miniato a Lione dal Maestro del Roman de la Rose intorno al 1430-1435 e caratterizzato da cieli blu scuro pieno senza sfumature, mentre il codice Trivulziano 448 sembra piuttosto alludere alla cultura eterogenea del ducato sabaudo durante la seconda me tà del XV secolo.
All’attività artistica delle Fiandre rimandano i due originalissimi codici Trivulziani 474 e 470, con miniature in semi-grisaille realizzate probabilmente nella medesima bottega di Gand tra il 1440 e il 1460, e il codice Trivulziano 481, eseguito intorno al 1480-1490 per la famiglia dei Van Bakerweerde da anonimi artisti gravitanti attorno al Maestro delle Ore di Dresda. Di uno straordinario impatto visivo, dettato dall’intento illusionistico ravvisabile nella morfologia dei fregi a trompe l’oil, è anche il piccolo Libro d’Ore fiammingo prodotto in una bottega ganto-bruggese verso la fine del XV secolo (codice Trivulziano 473).
codice Trivulziano 2164
Completamente diverso, ma altrettanto affascinante è lo stile iconografico delle miniature realizzate in Italia. Di area napoletana sono le miniature del codice Trivulziano 467 (Maestro di Isabella da Chiaromonte, 1460 circa) e del manoscritto Trivulziano 442, illustrato da Cristoforo Majorana, un miniatore attivo per la corte dei re d’Aragona nella seconda metà del Quattrocento.
Infine, splendido rappresentante della miniatura lombarda nella fase di transizione da una tradizione tardogotica ancora vitale alle prime aperture rinascimentali (ottavo-nono decennio del Quattrocento) è il Libro d’Ore Trivulziano 466, un volumetto membranaceo di piccolo formato con iniziali figurate e raffinati riquadri miniati realizzati da una mano che rientra nell’orbita stilistica della bottega dei fratelli de Predis.

sabato 13 dicembre 2014

“La Leggenda di Jacopone da Todi” in mostra a Todi (PG)

Sabato 13 dicembre 2014, alle ore 18.00 presso la Sala del Consiglio comunale di Todi (PG), si svolgerà l’inaugurazione della mostra “La Leggenda di Jacopone da Todi”, curata da Fabiola Bernardini (testi) ed Alberto Melari (illustrazioni).
L’esposizione è allestita alla Sala delle Pietre dei Palazzi comunali di Todi, dove sarà visitabile fino al 6 gennaio 2015 (orari: lunedì-domenica, 10.00-12.00 / 15.30-18.30: informazioni: 075.8956700).
Un percorso espositivo tra storia e leggenda, poesia e colore per raccontare, con testi accessibili ed illustrazioni evocative, la vita e le vicende di Jacopone da Todi, il noto frate e poeta (Todi 1230 ca. – 1306) seguace di san Francesco d’Assisi, ricostruita sulla base delle fonti agiografiche e dei riferimenti contenuti nelle Laude.
Dopo i saluti del Sindaco di Todi Carlo Rossini seguirà la presentazione del percorso espositivo da parte del Prof. Emore Paoli, docente di Letteratura latina medievale presso l’Università di Roma Tor Vergata ed esperto di agiografia medievale.
La mostra, realizzata con uno stile di divulgazione letteraria e storica, ha tratto ispirazione dal libro “La leggenda di Jacopone da Todi” prodotto dalla Associazione Faretra con testi a cura di Fabiola Bernardini ed illustrazioni di Alberto Melari.
Il testo, e quindi la mostra, ripercorre le vicende biografiche del frate poeta ricostruite secondo le fonti agiografiche elaborate dal XIV fino a tutto il XVII secolo, esito finale del confondersi e mescolarsi di storie, tradizioni popolari episodi tratti dalle laudi, e sulla base degli esigui dati derivanti dalla documentazione archivistica.
Ad impreziosire il percorso espositivo dei 22 pannelli (2×1,5 mt) che riproducono le vicende di Jacopone, si aggiunge la mostra di 30 originali delle illustrazioni del libro realizzate dall’artista Alberto Melari, pittore, illustratore e disegnatore satirico della casa editrice Comix.

giovedì 11 dicembre 2014

"IN NATIVITATE DOMINI" a Siena

IN NATIVITATE DOMINI
La Natività nei manoscritti della Biblioteca comunale degli Intronati
12 dicembre 2014 - 5 gennaio 2015
Il corpus di codici esposti, esemplati tra l’inizio del secolo XIV e la fine del XV, offre immagini della Natività ascrivibili alla tradizione della miniatura senese, fiorentina, fiamminga.
È possibile ammirare la suggestiva rappresentazione di un sensibile interprete di Duccio di Buoninsegna aperto alla cultura giottesca, variamente identificato con Memmo di Filippuccio, con un esponente della sua bottega o con un anonimo Maestro dei Corali di Massa Marittima attivo a Siena tra il 1290 e il 1324 (ms. H.I.10).
Legate allo stile del pittore senese Martino di Bartolomeo (documentato dal 1389 al 1434) sono le miniature un po’ rustiche del codice G.III.4, attribuite a un suo seguace. 
Una più complessa scena, arricchita con la presenza dei pastori, degli angeli, elementi naturalistici e affiancata da un ricco fregio fogliato, dove si intravedono figure grottesche e animali, si può osservare nel ms. H.I.1, proveniente dall’eremo agostiniano di Lecceto; la decorazione è attribuita a un artista di scuola senese, gravitante nell’ambiente di Andrea di Bartolo, identificato come il Maestro dell’Innario.
Tra gli autori più interessanti è presente Sano di Pietro che con il supporto della sua bottega miniò, intorno alla metà del Quattrocento, il ms. X.IV.2: insieme alla Natività il codice offre nel fregio decorato la scena dell’Annuncio ai pastori.
In questo panorama di esemplari spiccano due codici di provenienza fiamminga, entrambi realizzati nel tardo Quattrocento: decorato da Willelm Vrelant, attivo miniatore di Bruges, è il ms. X.V.1; a un ignoto miniatore di area franco-fiamminga è ascrivibile invece la decorazione del ms. X.V.2. In entrambi i codici la Sacra rappresentazione si svolge sotto un cielo azzurro solcato da raggi dorati di luce divina.
Infine, decorato nel 1494 da Litti Corbizzi, è il magnifico esemplare appartenuto alla Compagnia di S. Caterina in Fontebranda, ms. X.V.3, dove la Natività è inserita in una pagina interamente decorata a fogliami aurei e azzurri, con putti, cammei e perle che offrono all’apparato decorativo una maggiore ricchezza e preziosità.
Biblioteca comunale degli Intronati - via della Sapienza, 1-5 - 53100 Siena - tel. +39 0577 280704/282972 - biblioteca@biblioteca.comune.siena.it - www.bibliotecasiena.it

venerdì 5 dicembre 2014

Inaugurazione mostra “Il Medioevo. Arcidosso e la nascita del paesaggio amiatino e maremmano (secc. X – XIV)”

Sabato 6 dicembre 2014 si inaugura nel castello di Arcidosso una mostra-museo permanente, frutto delle ricerche svolte dal 2000 al 2013 dagli archeologi medievali dell’Università di Firenze (ore 15,30 - Arcidosso, Grosseto). Il percorso espositivo “Il Medioevo. Arcidosso e la nascita del paesaggio amiatino e maremmano (secc. X – XIV)” verrà inaugurato dal sindaco del comune amiatino Jacopo Marini, dal soprintendente ai Beni Archeologici della Toscana Andrea Pessina, dal direttore scientifico e curatore Michele Nucciotti, ricercatore dell’Università di Firenze, e da Guido Vannini, ordinario di Archeologia cristiana e medievale dell’Ateneo fiorentino.
Nella mostra-museo si ripercorre in modo nuovo e approfondito la storia del castello e dei centri della montagna e delle colline del Fiora (da Abbadia San Salvatore a Sovana, da Pitigliano a Manciano) nel quadro delle vicende geo-politiche italiane ed europee, attraverso figure come il marchese Ugo di Toscana, i conti Aldobrandeschi, fino a Guidoriccio da Fogliano che guidò la conquista di Arcidosso da parte dei senesi.
Il progetto è stato finanziato dalla Regione Toscana, dall’Università di Firenze attraverso il Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS), dal Comune di Arcidosso e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Il castello è stato valorizzato, attraverso l’Archeologia pubblica, come luogo della memoria storica ma anche del dibattito culturale contemporaneo ed è stato dotato di percorsi di visita per famiglie, testi multilingue, misure di accessibilità per non vedenti e ipovedenti, con il contributo dell’arte contemporanea per la comunicazione storico-archeologica per mezzo delle opere di Riccardo Polveroni. Specifiche informazioni sono offerte sui più recenti metodi della ricerca archeologica medievistica nazionale e internazionale.

mercoledì 3 dicembre 2014

"Il Cantico delle Creature", novanta artisti in mostra a Castel di Sangro (AQ)


Il Cantico delle Creature
Novanta artisti omaggiano San Francesco d’Assisi con opere di pittura e di scultura.
 
La mostra sarà inaugurata lunedì 8 dicembre 2014 dal prof. Massimo Pasqualone a Castel di Sangro (AQ) e rimarrà aperta al pubblico fino al 30 di Gennaio 2015. Parteciperanno gli artisti dell’Associazione “Lejo” presso il Museo Civico - Convento della Maddalena e quelli dell’Associazione culturale “L’Incontro degli artisti” che esporranno presso la Pinacoteca Patiniana. Per l’occasione è stato realizzato un elegante catalogo che contiene tutte le opere presenti in entrambi i Musei.
Il tema dell’evento, “Il Cantico delle Creature”, componimento laudatorio concepito da San Francesco d’Assisi, proposto dal Maestro Lino Alviani, è stato interpretato da tutti gli artisti, i quali hanno realizzato opere con tecniche le più svariate. Al di là della fede religiosa e delle proprie intime convinzioni, tutti hanno colto l’universalità del pensiero di San Francesco, e su questo hanno sviluppato le loro creazioni. In un’epoca dove i veri valori perdono sempre più  di importanza con il predominio dell’apparenza e della forma, è importante prendere spunto dal pensiero del Santo per meditare sull’orientamento che stiamo dando alla nostra vita. Gli artisti lo hanno fatto  trasferendo sull’opera l’emozione suscitata dalla lettura del “Cantico”.

L’insegnamento che ci ha tramandato questo ispirato grande Poverello di Assisi, San Francesco, ha un profondo significato storico e morale. La partecipazione, l’amore, l’umiltà, la rinuncia sono tutti valori che non si devono smarrire nel tempo, anzi il tempo deve rafforzarli. Gli artisti, concordemente accogliendo questa nobile iniziativa, hanno voluto dare un piccolo contributo, affinché il torpore morale che ci soffoca venga diradato e disperso  e tutti possano ritrovare nella fin troppo vituperata Natura un’amorevole “Sorella”, ignorata, o peggio irresponsabilmente offesa da taluni del nostro stesso genere umano. “Arte e Spiritualità” non possono prescindere l’una dall’altra e l’osservazione attenta delle opere esposte ne darà chiara dimostrazione. Gli artisti partecipanti sono: Lino  Alviani, Luciano  Astolfi, Sonia Babini, Luisa Balzano, Rosalba, Barillà, Glauco Barlecchini, Gino Berardi, Floriana Bianchi, Massimo, Bigioni, Mario Buongrazio, Umbertina Cappelletti, Enrico, Cappuccilli, Carma, Alfredo Celli, Gabriella Cellini, Carla Cerbaso, Francesco Ciccolone, Olga Claudiani, Ileana Colazzilli, Gastone Costantini, Leone D’Aguì, Concetta Daidone, Sabina D’Alfonso Patrizia D’Andrea, Mirella D’Amico, Rita  D’Emilio, Giuseppe De Matteo, Vincenzo De Sanctis, Franca Di Bello, Mario Di Donato, Massimo Di Febo, Giuseppe Di Giacomo, Roberto Di Giampaolo, Elvio Di Gianvincenzo, Valentina Di Iorio, Rita Di Marcantonio, Franco Di Nicola, Bruna Di Pietrantonio, Mario Di Profio, Angela Di Teodoro, Gabriella Fabbri, Maria Luisa Falanga, Diana Ferrante, Silvio Fortebraccio, Daniele Fortunato, Patrizia Franchi, Carmine Galiè Domenico Giarratano, Giacomo Giovannelli, Gianna Giovannini, Daniele Guerrieri, Concetta Iaccarino, Annarita Izzarelli, Giuseppe Liberati, Graziano Livorni, Nadia  Lolletti, Pasquale Lucchitti, Lucilla  Luciani, Giselda Marocchi, Violetta  Mastrodonato, Teresa Michetti, Lucio Monaco, Vittorina Mura, Giuseppina Narducci, Bruno Paglialonga, Leonardo Paglialonga, Gaetano Pallozzi, Francesca Panetta, Roberta Papponetti,Vincenzo Petruccelli, Carla Picciani, Maria Pierdomenico, Nestore Presutti, Terezina Radovani, Cinzia Rai, Lucia Ruggieri, Miriam Salvalai, Vilma Santarelli, Romina Scipione, Paola Spaventa, Marcello Specchio, Mirella Spinosa, Maria Luisa Torlontano, Pina Trabucco, Fernanda Trozzi, Loriana  Valentini, Canziana Virtù, Cesira Vitiello, Gianfranco Zazzeroni, Alberto Zoina.
 
Orari  delle mostre: Museo Civico Aufidenate: mattina 10,30 / 12,30 - pomeriggio 17,00 / 18,30 - chiuso lunedì e martedì - Pinacoteca Patiniana dal lunedì alla domenica: mattino 10,30 /12,30 - pomeriggio 17,00 / 19,00.
Nel 2015 la mostra verrà trasferita ad Assisi presso la Pinacoteca Comunale.

martedì 2 dicembre 2014

"La cavalleria medievale" in mostra a Vercelli

Da domenica 7 a domenica 21 dicembre 2014 in mostra "La cavalleria medievale" presso il Museo Leone a Vercelli, nel corridoio delle cinquecentine, un percorso fatto di libri antichi, pergamene e documenti aventi per protagonista la figura del cavaliere. Un'occasione unica per conoscere le preziose collezioni librarie e documentarie custodite presso il Museo. Orari apertura: da martedì a venerdì 15.00-17.30; sabato e domenica 10.00-12.00 e 15.00-18.00. A pagamento. Info: Museo Leone. Tel. 0161.253204.

lunedì 1 dicembre 2014

Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di San Petronio

Giovanni da Modena, Cappella Bolognini, part., Bologna, Basilica di San Petronio
Dal 12 Dicembre 2014 al 12 Aprile 2015 il Museo Civico Medievale di Bologna, in collaborazione con la Basilica di San Petronio, dedica ad uno dei maggiori protagonisti della pittura tardogotica in Italia, Giovanni di Pietro Falloppi, meglio noto come Giovanni da Modena, l'esposizione Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di San Petronio a cura di Daniele Benati e Massimo Medica.
Si tratta della prima mostra dedicata a questo importante artista, modenese di nascita, ma bolognese di adozione, autore della decorazione della ben nota Cappella Bolognini in San Petronio (1411-12 ca), con Il Giudizio universale, Storie dei Magi e Storie di San Petronio, capolavoro assoluto della pittura tardogotica bolognese che, insieme alle altre testimonianze ancora presenti nella basilica - tra cui i grandi affreschi di significato allegorico nella Cappella dei Dieci di Balia (1420) - costituisce un necessario completamento del percorso espositivo.
L'esposizione mette a confronto varie opere del pittore provenienti da musei e collezioni private - dipinti su tavola come San Giacomo, San Pietro, San Francesco, San Nicola da Tolentino (Bologna, Compagnia dei Lombardi), Madonna con Gesù Bambino (Modena, Museo Civico d'Arte) e Madonna con Bambino (Ferrara, Pinacoteca Nazionale), affreschi come la Madonna con Bambino e due angeli (Carpi, chiesa di San Francesco), Vergine con il Bambino (Bologna, chiesa di Santa Maria dei Servi ) e miniature - tentando di ricostruirne il lungo periodo di attività, avviato all'inizio del XV secolo, come rivelano le due miniature all'interno degli Statuti dell'Arte dei Drappieri (1407, Bologna, Museo Civico Medievale), quando la sua presenza risulta già documentata a Bologna, dove rimane fino agli anni Cinquanta del Quattrocento, come testimonia la tempera con San Bernardino (1451, Bologna, Pinacoteca Nazionale).
Per quasi quattro decenni, la figura di Giovanni da Modena domina il panorama della cultura artistica bolognese, contribuendo ad aggiornarla agli esiti del gotico internazionale, di cui seppe offrire una variante fortemente personalizzata che, per i suoi accenti di forte ed immediata espressività, si ricollega alla precedente tradizione locale.
È quanto evidenziano le prime opere bolognesi, per lo più connesse all'importante cantiere di San Petronio, in grado di sollecitare nuove presenze in città di artisti forestieri, attirati anche dalla permanenza della corte del nuovo pontefice, eletto nel 1410.
Si tratta dell'antipapa Giovanni XXIII, al secolo Baldassarre Cossa, il quale fu Legato della città dal 1403. Un fatto che dovette certamente influire sulle vicende dell'arte locale, favorendo l'emergere di un'illustre committenza, desiderosa di possedere sontuosi codici miniati, un genere a cui lo stesso Giovanni da Modena si dedicò durante la propria carriera, come dimostrano alcuni esempi esposti in mostra.
Nell'ambito della mostra l'attività di Giovanni è indagata anche nel dialogo fecondo con le novità emergenti all'interno del cantiere di San Petronio, dove l'opera di scultori forestieri (Alberto da Campione, Jacopo della Quercia) va esplorando sistemi di rappresentazione di spazio e forma alternativi rispetto alla proposta fiorentina della scienza prospettica.
Inaugurazione: venerdì 12 dicembre, ore 17.30
dal 13 dicembre:
dal martedì al venerdì: 9-15
sabato, domenica e festivi: 10-18.30

Museo Civico Medievale
tel. 051 2193930 - 2193916
fax 051 232312
E-mail: museiarteantica@comune.bologna.it € 6,00 intero / € 4,00 ridotto

mercoledì 26 novembre 2014

Bramante a Milano. Le arti in Lombardia (1477-1499)

Bramante a Milano. Le arti in Lombardia (1477-1499)
Pinacoteca di Brera dal 4 dicembre 2014 al 22 marzo 2015
A cinquecento anni dalla morte di Donato Bramante (1443/44 - 1514), la Pinacoteca di Brera celebra l’artista con una mostra, curata da Sandrina Bandera, Matteo Ceriana, Emanuela Daffra, Mauro Natale e Cristina Quattrini, con Maria Cristina Passoni e Francesca Rossi, che nel tratteggiarne la poliedrica personalità (“cosmografo, poeta volgare, et pittore valente... et gran prospettivo “ lo dice fra’ Sabba da Castiglione) ricostruisce il suo lungo soggiorno in Lombardia e a Milano (almeno dal 1477 fino al 1499), e l’impatto che la sua opera ha avuto sugli artisti lombardi.
Spirito inquieto e ingegnoso, Donato Bramante si è sicuramente educato alla corte dei Montefeltro a Urbino, dove è stato in contatto con gli architetti, gli scultori e i pittori attivi per il duca Federico. Piero della Francesca deve avere giocato un ruolo fondamentale nella sua formazione ma, rispetto all’impegno speculativo del pittore di San Sepolcro, in Donato ha prevalso un’attitudine pragmatica, una predisposizione a essere «risoluto, presto e bonissimo inventore» (Vasari), da cui sono scaturite realizzazioni celeberrime, che hanno profondamente rinnovato il linguaggio architettonico in Italia tra Quattro e Cinquecento.
"Bramante a Milano. Le arti in Lombardia 1477-1499" intende evocare in primo luogo le tappe essenziali per la formazione dell’artista, e indagare il seguito che la sua attività ebbe in modo particolare a Milano e in Lombardia tra gli esponenti delle diverse arti figurative. Sarà allestita nelle sale della Pinacoteca di Brera, dove le varie sezioni dell’esposizione interagiranno, in un dialogo serrato, con le opere della collezione permanente, secondo il progetto di Corrado Anselmi. Il catalogo sarà edito da Skira.
Pinacoteca di Brera via Brera, 28 – Milano (accesso disabili da via Fiori Oscuri, 2)
Orari 8.30-19.15 da martedì a domenica (la biglietteria chiude alle 18.40) chiuso lunedì
Biglietti Intero: € 10,00 Ridotto: € 7,00 Gruppi: prenotazione obbligatoria, € 2,00 a persona
Scuole: prenotazione obbligatoria € 10,00 per classe
Prenotazioni per gruppi, scuole e singoli tel. 02 92800361 - www.pinacotecabrera.net.

venerdì 21 novembre 2014

"Di cieli e di mondi: tra Medioevo e Rinascimento in Terra d'Otranto", mostra a Galatina (LE)

Basilica di Santa Caterina di Pietro Cavoti
Venerdì 21 novembre 2014 alle ore 20,00 si inaugura a Galatina (LE) "Di cieli e di mondi: tra Medioevo e Rinascimento in Terra d'Otranto", mostra di documenti e libri rari a cura del dott. Luca Carbone, in collaborazione con le dott.sse Angela Impagliazzo, responsabile della Biblioteca Siciliani, Beatrice Chezzi ed Elisa Moro delle cooperative Libermedia e Le pagine. La mostra si articola su più livelli: come in un viaggio nel tempo, i volumi esposti, incunaboli e cinquecentine di uno dei più ricchi e preziosi repertori di Puglia, si propongono di riesplorare i territori di studio e d'interesse che sono maturati in lunghi secoli, nel Salento ed a Galatina in particolare, grazie alla confluenza di molteplici influenze: ebraiche, greco-bizantine, arabe e latine; da qui anche il titolo della mostra che rimanda alla molteplicità di visioni del cosmo e dell'uomo, che si sono confrontate, scontrate, amalgamate tra medioevo e rinascimento. All'esposizione dei volumi si affiancheranno, grazie alla collaborazione dello spin-off dell'Università del Salento AVR-MED (Augmented Virtual Reality for Medicine), due postazioni in cui viene utilizzato un prototipo sperimentale per sfogliare i volumi pregiati, e digitalizzati, senza usare supporti fisici. Sempre grazie a questa applicazione verranno per la prima volta offerti alla consultazione di un più vasto pubblico anche relazioni, corrispondenze, mappature e disegni relativi alla Basilica di Santa Caterina di Pietro Cavoti, digitalizzate dalla cooperativa Imago. E poi ancora alcune delle pergamene originali di età orsiniana custodite dal Museo Cavoti e, per la consultazione, uno scaffale degli studi orsiniani e cateriniani sinora prodotti, disponibili nei Fondi della Biblioteca Siciliani, il tutto accompagnato da materiali illustrativi e didascalici. La mostra sarà visitabile al Palazzo della Cultura in Piazza Dante Alighieri a Galatina (LE) fino al 6 dicembre 2014.

giovedì 6 novembre 2014

L'Italia dei Longobardi, mostra a Cividale del Friuli (UD)

Grazie alla collaborazione con l’illustratore Tommaso Levente Tani verrà inaugurata alle ore 18,00 di venerdì 7 novembre 2014, alla presenza dell’autore, in una sala del Monastero di Santa Maria in Valle di Cividale del Friuli, la mostra dedicata alle località del sito UNESCO  “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568- 774 d.C.)” che si propone come “prima guida illustrata ai monumenti del sito seriale”.
“Sensibilizzare i giovanissimi verso la realtà della rete costituisce il primo passo per la conoscenza del sito nel suo complesso e quindi di tutte le potenzialità che esso ha – spiega il sindaco Stefano Balloch. Cividale longobarda non è e non può essere disgiunta dalle altre località del sito, Brescia, Castelseprio, Spoleto, Campello sul Clitunno, Benevento e Monte Sant’Angelo”.
Levente Tani ha creato, pertanto, sette immagini, una per ciascuna località del sito, più una, a sorpresa. “Nello sviluppare le immagini dei sette luoghi della rete UNESCO ho cercato di facilitare la lettura ai bambini attraverso elementi ricorrenti – spiega l’illustratore - come i re e le attività quotidiane. I re perché in loro ho ritrovato quella linearità che rende la storia delle grandi monarchie europee più facile, quasi che le vite dei re fossero dei piccoli promemoria messi lì per farci memorizzare meglio lo scorrere del tempo. Le attività quotidiane perché in esse si racchiude lo spirito dell'epoca. Dunque intorno al monumento, nucleo centrale delle immagini, ho inserito tutta una serie di personaggi nella speranza di animare la rappresentazione”.
Info e programmi nel sito del Comune di Cividale del Friuli.

giovedì 23 ottobre 2014

"Le dame dei Pollaiolo. Una bottega fiorentina del Rinascimento" al Museo Poldi Pezzoli di Milano

Museo Poldi Pezzoli dal 7 novembre 2014 al 16 febbraio 2015
Questa straordinaria mostra ruota intorno al simbolo del museo, il celebre Ritratto di giovane donna dipinto da Piero del Pollaiolo intorno al 1470. Considerato uno dei massimi capolavori della ritrattistica fiorentina del Rinascimento, questo dipinto su tavola viene esposto, per la prima volta nella sua storia, accanto alle sue tre “sorelle.” Raccogliendo varie tipologie di opere - come dipinti, disegni, sculture, gioielli e ricami -, la mostra si propone di mettere in luce il talento a tutto tondo dei fratelli Pollaiolo, così come la diversità di tecniche sperimentate nella loro bottega. L’importanza di questa esposizione risiede non solo nella elevata qualità delle opere riunite, ma anche nel contributo all’eterno dibattito sulle questioni attributive. Fino ad oggi, infatti, i critici hanno espresso opinioni divergenti sulla divisione di mani delle opere tra i due fratelli. Visitando la mostra Le dame dei Pollaiolo. Una bottega fiorentina del Rinascimento, avrete l’opportunità di scoprire l’innovativa lettura critica proposta dai curatori. Mentre Piero viene presentato come l’assoluto maestro della tecnica pittorica, Antonio viene celebrato per il suo indiscutibile primato nella scultura e per l’ingegno delle composizioni. A corollario e a completamento della mostra sono previste molteplici iniziative diffuse sul territorio cittadino e rivolte a tutti. Esse consentono al pubblico di vivere approfondimenti legati al tema della bellezza femminile dal Rinascimento ad oggi. Tra le attività in programma sono previsti dibattiti e conferenze, spettacoli teatrali, itinerari speciali condivisi con i Musei della città, concerti e shooting fotografici. Questi ultimi – dal titolo “Ad ogni dama il suo profilo” - sono allestiti in alcuni luoghi simbolo della città e vedono impegnati protagonisti della scena nazionale accanto a giovani promettenti fotografi. Il pubblico femminile, invitato a disporsi di profilo, è protagonista di scatti che sono poi diffusi on line, sui media istituzionali del Museo e su alcune delle principali testate nazionali.
L’esposizione, a cura di Aldo Galli, professore di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi di Trento, e di Andrea Di Lorenzo, Conservatore del Museo Poldi Pezzoli, è realizzata grazie al sostegno di Fondazione Bracco (Main Partner), Fondazione Cariplo e Regione Lombardia. Al fine di valorizzare i grandi capolavori esposti, l’allestimento curato dagli architetti Luca Rolla e Alberto Bertini sarà di grande impatto emotivo e favorirà un incontro attento ed insieme emozionante con le opere esposte.

venerdì 10 ottobre 2014

"Costumi, armature e fregi dell'età medievale" a Martina Franca (TA)

Sabato 11 ottobre 2014, alle ore 11.00, nella Sala Consiliare di Palazzo Ducale a Martina Franca (TA) sarà inaugurata la mostra "Costumi, armature e fregi dell'età medievale" curata dall'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme in collaborazione con il Comune di Martina Franca – Assessorato alle Attività Culturali.
La rassegna, esposta nelle Sale del Piano Nobile di Palazzo Ducale, sarà visitabile fino al 31 dicembre (dal lunedì al venerdì 9.00-13.00 e 16.00-19.00 e sabato e domenica 9.30-12.30 e 17.00-20.00).
La mostra tematica con manichini a figura umana, completi di costumi, giunge a Martina Franca, dopo essere stata allestita ad Asti e alla Reggia di Caserta, poiché la Famiglia Caracciolo ha annoverato nella sua genealogia, due cavalieri e un Gran Maestro di Campo, proprio dell'Ordine gerosolimitano.
"Queste istallazioni rappresentano un utile stimolo per approfondimenti storici, didattici e culturali. Un excursus storico, come una macchina del tempo virtuale, che affascinerà i visitatori immergendoli nei valori cavallereschi e umani, stimolando l'analisi di importanti fatti storici del territorio di Martina Franca attraverso le vite avvincenti di uomini e donne che ancor oggi sopravvivono al tempo nelle testimonianze delle loro gesta", sottolinea l'assessore per il Diritto allo Studio, Antonio Scialpi.

martedì 7 ottobre 2014

Voyager au Moyen-Åge

Da martedì 22 ottobre 2014 a martedì 24 febbraio 2015 al Museo di Cluny di Parigi, Museo Nazionale del Medioevo, si terrà la mostra dedicata al viaggio nel Medioevo, una approfondita retrospettiva che illustra un tema interessantissimo, concepita e offerta al pubblico con l’intento di mostrare itinerari e rotte, affrontati via terra o via mare, per motivi diversi, dal pellegrinaggio alle crociate. La mostra infatti vuole rendere testimonianza di un fenomeno sociale di grande importanza che è all’origine di contaminazioni e scambi, anche a livello di produzione artistica. Il viaggio è sempre occasione di conoscenza e i curatori della mostra hanno voluto in questo modo offrire un quadro di ampio respiro, mai affrontato finora, utile a ricostruire, attraverso le testimonianze materiali e le opere d’arte, una geografia umana e sociale.
Tra i partners principali di questa mostra figura il Museo Schüntgen di Colonia e il Bargello di Firenze, ma c’è anche il Museo Lia di La Spezia, che partecipa all’evento con il prestito di due prestigiosi oggetti, in accordo con la competente Soprintendenza. Si tratta di un rarissimo reliquario a forma di croce dell’VIII secolo, chiamato encolpion, parola che letteralmente vuol dire “in petto”, proprio perché questi oggetti, prodotti in genere in centri monastici copti e bizantini, erano portati al collo per mezzo di una lunga catena che faceva in modo che la croce cadesse proprio al centro del petto. Questa tipologia di oggetti si diffonde in Occidente a seguito dei Crociati, che li portano di ritorno dalle loro imprese, diffondendo l’uso, pur rarefatto, di questi preziosi quanto ambiti oggetti. Oltre all’encolpion a Parigi andrà anche un medaglione smaltato dell’inizio del 1300, sul quale è raffigurato San Giacomo con gli attributi classici del pellegrino, vale a dire il bastone, il caratteristico cappello e la bisaccia, circondato da sette conchiglie, suo simbolo principale: un oggetto del tutto esemplare, dunque, per testimoniare il pellegrinaggio a San Giacomo di Compostela, come è noto il più importante d’Europa.
Scarica il comunicato stampa in PDF con tutte le informazioni.

venerdì 3 ottobre 2014

"Imperituro. Renovatio Imperii" una mostra a Ravenna

A Ravenna è stata organizzata una mostra didattica, “Imperiituro”, allestita in collaborazione col Comune, la fondazione RavennAntica e la biblioteca Classense, ospitata da sabato 4 ottobre 2014 a martedì 6 gennaio 2015 nelle due sedi del museo Tamo e della Classense. La mostra si articola in diverse sezioni: Carlo Magno e l’Italia, Gli Ottoni, Ravenna e l’Italia.
Il ruolo della tradizione classica e la circolazione dei modelli in epoca ottoniana a Tamo, dove sarà illustrato il ruolo di Ravenna come punto di riferimento culturale per Carlo Magno nella sua impresa di trasformare Aquisgrana nella Roma secunda e poi per gli Ottoni, come dimostra il sito archeologico di San Severo a Classe. Sarà visibile l’antico pavimento proveniente dal sacello della basilica, restaurato dal laboratorio di restauro di RavennAntica, unitamente alla planimetria e a un modellino ricostruttivo della basilica stessa.
Alla biblioteca Classense, con il titolo Da Carlo Magno agli Ottoni, testimonianze documentarie, storiografiche, iconografiche, attorniati dalle immagini dei rappresentanti imperiali di età Ottoniana, saranno esposti nell’Aula Magna dell’antico monastero camaldolese, importanti e vetusti documenti della politica degli Ottoni a Ravenna. Saranno anche in mostra esemplari classensi delle prime testimonianze della storiografia ravennate e le immagini della città e dei suoi monumenti nell’opera di Vincenzo Coronelli. Per avvicinare i giovani ai temi del progetto, è stata organizzata una sezione della mostra, Disegnare il Medioevo che, lungo il Corridoio Grande della Classense, esporrà i lavori di alcuni illustratori realizzati per l’occasione e ispirati al periodo storico di cui si occupa “Imperiituro”. La mostra sarà accompagnata da una serie di eventi, fra cui un ciclo di conferenze (dal 9 ottobre).
La mostra Imperiituro è aperta al pubblico dal 4 ottobre fino al 6 gennaio 2015. Nella sede di Tamo (via Rondinelli) dal 4 ottobre al 2 novembre (gli orari poi cambieranno): tutti i giorni dalle 10 alle 18.30 (info 0544 213371, www.ravennantica.it). Alla Classense di via Baccarini da martedì a sabato 10 -17; lunedì e festivi chiuso (info 0544-482116,segreteriaclas@classense.ra). Per saperne di più: www.imperiituro.eu.

mercoledì 1 ottobre 2014

"Fanti, Cavalieri e Re" in mostra a Bologna

Fanti, Cavalieri e Re.
I soldatini raccontano Bologna e il Medioevo
Dal 3 ottobre al 9 novembre 2014 al Lapidario del Museo Civico Medievale di Bologna.
La mostra, realizzata dal Museo Nazionale del Soldatino e Figurino storico di Bologna "Mario Massaccesi" in collaborazione con il Museo Civico Medievale di Bologna, si pone l'obiettivo di ripercorrere la storia di Bologna tra il XII e il XV secolo e di ricostruire quello che contemporaneamente accadeva in Europa, attraverso i suoi personaggi più rappresentativi come Taddeo Pepoli o Giovanni II Bentivoglio. L'esposizione vuole fare rivivere la storia attraverso soldatini in miniatura che riproducono fedelmente le araldiche e gli stendardi delle famiglie nobili bolognesi, mostrando - attraverso ricostruzioni di scene realizzate con grande dovizia di particolari - come si svolgeva la vita nella Bologna Guelfa e in Italia nel periodo della battaglia della Fossalta (1249), evento che vide i Bolognesi prevalere sulle truppe dell'Imperatore Federico II di Svevia e decretò l'inizio del tramonto del Sacro Romano Impero. Sono ricostruiti inoltre lo sviluppo di Bologna e le vicende che stavano accadendo in quegli stessi anni nell'Europa attraversata e martoriata dalla guerra dei Cent'anni, guerra che si combatté per rivalità dinastiche e per supremazie territoriali. Sono inoltre esposti oltre duecento soldatini in miniatura, tra cui alcuni appositamente realizzati per l'occasione, costruiti e dipinti anche da campioni del mondo del settore, insieme ad altri provenienti da varie collezioni private italiane ed estere. È con questo spirito che si vuole regalare alla città una mostra unica ed esclusiva nel suo genere, per cercare di fare rivivere a tutti coloro che la visiteranno i colori e le vestigia di quegli anni.
La mostra è accompagnata da un ricco calendario di laboratori e visite guidate.
Inaugurazione venerdì 3 ottobre 2014 alle ore 17,30.

venerdì 19 settembre 2014

La Madonna di San Giorgio alla Costa in mostra a Lucca

Quello che il pittore fiorentino non ha mai fatto quando era in vita, avendo attraversato la Toscana in più occasioni senza però giungere a Lucca, lo farà ora, a distanza di settecento anni, con ciò che di più autentico, vivo e concreto alimenta i nostri giorni: la sua arte. Rivoluzionaria, senza tempo, capace di creare corpi veri e solidi nello spazio pur dipinti su una tavola o su un muro. Proprio come si presenta la Madonna di San Giorgio alla Costa, il capolavoro che il Comitato Nuovi Eventi per Lucca (organismo creato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e dalla Fondazione Ragghianti) porta in città da sabato 4 ottobre 2014, nel giorno della Festa di San Francesco. Giotto in San Francesco, questo il nome della mostra, che vedrà protagonista un'unica opera dell’allievo di Cimabue, in esposizione per due mesi, fino all’8 dicembre 2014, nell'Oratorio di San Franceschetto, annessa al complesso monumentale dedicato al Santo di Assisi.
Giotto, unanimemente riconosciuto come il primo grande iconografo del Santo di Assisi e come il più diretto interprete artistico della poetica di fede, vita e sensibilità dell'Assisiate, realizzò quest’opera, databile intorno al 1295, negli anni della sua giovinezza. Il capolavoro del Duecento, proveniente dal Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte di Firenze, rimase coinvolto nell'attentato di via dei Georgofili nella notte tra il 26 e 27 maggio del '93. In quell’occasione la Madonna fu trafitta da una miriade di schegge di vetro, iniziando un lunghissimo percorso di restauro, affidato alle abili mani di Paola Bracco dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Oltre a neutralizzare buona parte dei danni provocati dall’esplosione, il restauro riuscì anche a eliminare completamente tutti i deleteri interventi da cui lo strato pittorico originale era stato coperto nei secoli. L’urgenza del restauro è diventata, in corso d’opera, anche l’occasione per una riscoperta e un approfondimento degli studi intorno ad uno dei capisaldi della pittura giottesca: uno dei recuperi più affascinanti e insperati, quasi un restauro di rivelazione alla “vecchia maniera”, comunque suffragato dal dispiego eccezionale di metodi di indagine modernissimi. Solo una piccola fenditura, nella spalla di un angelo “reggicortina”, è stata lasciata volontariamente a ricordare i tragici eventi di cui la tavola è stata ad un tempo testimone e vittima. Anche il supporto ligneo fu recuperato e risanato, sempre nei laboratori dell’Opificio, da Ciro Castelli, autore di vari e autentici miracoli ascrivibili alla storia del restauro moderno. Da quel giorno di maggio del 1993, la tavola più volte è stata richiesta da importanti musei d’Europa e d’Oltreoceano, ma per il nostro Paese, questa di Lucca è l’occasione per rivederla in tutto lo splendore dei colori ritrovati e in un luogo che ne esalterà la bellezza. A dicembre, infine, terminata l'esposizione in San Franceschetto, l’opera tornerà “a casa”, nel Museo Diocesano di Firenze, che riaprirà finalmente le sue porte dopo anni di forzata chiusura.

martedì 9 settembre 2014

Doni d'amore. Donne e rituali in epoca tardogotica e rinascimentale

Doni d'amore
Donne e rituali in epoca tardogotica e rinascimentale
A cura di Patricia Lurati
12 ottobre 2014 - 11 gennaio 2015
La mostra presenta al pubblico una selezione di oggetti preziosi che tra il XIV e il XVI secolo venivano offerti alla donna per celebrare il fidanzamento, il matrimonio e la nascita di un erede. In queste occasioni la cultura del tempo conferiva alla figura femminile, solitamente relegata all’ambito domestico, un ruolo fondamentale che le famiglie abbienti festeggiavano con fastose cerimonie e commissionando pregiati manufatti da offrirle in dono. Si tratta della prima manifestazione su questo tema. L’esposizione propone al pubblico i doni destinati alla figura femminile: dal cofanetto contenente piccoli oggetti in avorio e costose cinture, che il futuro sposo inviava alla giovane per suggellare il fidanzamento, ai gioielli e alle suppellettili, offerte dal marito e dal suo parentado il giorno delle nozze, fino a comprendere le stoviglie in maiolica utilizzate per servire alla puerpera il primo pasto rinvigorente dopo le fatiche, e lo scampato pericolo, del parto.
Tra i regali nuziali figurano anche cassoni - e fronti di cassoni dipinti -, arredi nei quali la sposa riponeva il corredo. Attraverso questi oggetti è possibile delineare una storia del ruolo della figura femminile in epoca tardogotica e rinascimentale e dei rituali che ne segnavano il passaggio da fanciulla posta sotto la tutela del padre a sposa assoggettata al marito. Tema dominante del percorso espositivo sarà la lettura delle valenze simboliche attribuite dalla società del tempo alle suppellettili realizzate per questi eventi.

Ad arricchire e rendere più suggestiva la rassegna è proposto l’accostamento con dipinti coevi nei quali i gioielli, i tessuti, i mobili, le maioliche presenti in mostra si trovano raffigurati, in modo da creare un dialogo stimolante.
Orari Martedì – Venerdì: 09.00-12.00 / 14.00-18.00 Sabato, Domenica e festivi: 10.00-12.00 / 14.00-18.00 Chiuso il lunedì (festivi aperto); 24 e 25/12. Altri festivi aperto. Ingresso: CHF 10.-/€8,70; ridotto (pensionati, studenti, gruppi): CHF 8.-/€7; gratuito per le scuole ticinesi; visite guidate su prenotazione anche fuori orario.

lunedì 1 settembre 2014

«La scrittura splendente» in mostra a Bologna

Bibbia di Borso d'Este
Nella cornice del Festival del Libro e della Storia dell’Arte, il 18 settembre 2014 alle ore 12.00 aprirà al pubblico una mostra di straordinari capolavori. Si tratta dell’esposizione La scrittura splendente. Tesori manoscritti dalle biblioteche italiane, organizzata da Artelibro e dalla Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio di Bologna, in collaborazione con la Biblioteca Estense Universitaria di Modena, con la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze e con il sostegno di Franco Cosimo Panini Editore.
La mostra si terrà presso la Sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio da venerdì 19 a giovedì 25 settembre 2014, e presenterà al pubblico una selezione di manoscritti straordinari per antichità, rarità di testimonianza storica e preziosità assoluta nel campo della scrittura e della miniatura libraria. Un concentrato, quindi, di valore eccezionale, che offrirà al pubblico la possibilità di vedere quattro pezzi di valore, che per stato di conservazione ed eccellenza sono normalmente esclusi dalla visione diretta.
Sarà possibile ammirare la Bibbia eseguita tra il 1455 e il 1461 per Borso d’Este, Duca di Ferrara, detta appunto Bibbia di Borso d’Este, “il libro più bello del mondo”, che tra i preziosi codici della Biblioteca Estense di Modena brilla di luce propria e si segnala per la stupefacente bellezza delle sue “carte ridenti”, capolavoro assoluto della miniatura italiana del Rinascimento realizzato da grandi nomi, come Taddeo Crivelli e Franco dei Russi, che dipinsero ogni carta del manoscritto nel recto e nel verso, guardando alle nuove regole della prospettiva e creando una eccezionale galleria d’arte rinascimentale, la cui ricchezza non trova paragone in nessuna altra testimonianza artistica coeva.
La Bibbia di Marco Polo, proveniente dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, realizzata in Francia nella prima metà del Duecento (1230-1240), usata per la predicazione dai missionari Francescani che nella seconda metà del XIII secolo raggiunsero la Cina, rimasta in possesso di una famiglia di un eminente personaggio di Cham Xo (i.e. Ch’ang-shu) nella provincia di Nanchino, che la conservava dai tempi della dinastia Yuan e di Marco Polo, infine donata nel corso del Seicento al Granduca Cosimo III de’ Medici.
La Vita Christi di Ludolfo di Sassonia, il più bello tra i codici conservati nella Biblioteca dell’Archiginnasio grazie alle numerosissime, splendide e delicate miniature, databili alla metà del Quattrocento, attribuite a Cristoforo Cortese anche per la costante raffigurazione di una fauna variata (aironi, pavoni conigli, faraone ecc.) quasi una sigla di questo miniatore, che decorò il codice trascritto dal copista Michele Salvatico per la biblioteca dei Gonzaga di Mantova.
Sarà inoltre possibile sfogliare virtualmente il Codex Purpureus Rossanensis (presente in versione digitale), in scrittura greca vergata in oro e in argento su pergamena dalla colorazione porpora, datato alla metà del VI secolo e probabilmente originario della Siria. L’originale è conservato al Museo Diocesano di Rossano.
Accanto agli originali un tavolo interattivo multi-touch prodotto da Franco Cosimo Panini Editore, consentirà di sfogliare digitalmente i preziosissimi volumi, mentre la Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII presenterà a Palazzo Re  Enzo (dal 18/21 settembre) una serie di nove pannelli didattici espressamente dedicati alla Bibbia di Marco Polo.
Considerata la straordinarietà dell’evento, Artelibro organizzerà tre conferenze che si terranno sempre alla Sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio, per permettere al pubblico di conoscere la storia e il valore inestimabile dei manoscritti. Le descrizioni dei codici saranno affidate ad insigni studiosi: il direttore della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII, Alberto Melloni, il Prof. Fabrizio Lollini dell’Università di Bologna e l’ex direttore della Biblioteca Estense di Modena, Ernesto Milano.
Tutte le informazioni e la scheda tecnica della Mostra sono visibili qui !

domenica 27 luglio 2014

Da Giotto a Gentile, pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento

La mostra "Da Giotto a Gentile" a Fabriano, 26 luglio-30 novembre 2014
La provincia di Ancona torna protagonista di un evento artistico di grande spessore con la mostra Da Giotto a Gentile, pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento, a cura di Vittorio Sgarbi, che si svolgerà a Fabriano da sabato 26 luglio al domenica 30 novembre 2014.
Ospiteranno l'esposizione, costituita da oltre 100 opere, la Pinacoteca Civica "Bruno Molajoli", la Chiesa di Sant’Agostino, Cappelle Giottesche, la Chiesa di San Domenico, Cappella di Sant’Orsola e Sala Capitolare, la Cattedrale di San Venanzio, le Cappelle di San Lorenzo e della Santa Croce.
Oltre a dipinti, pale d'altare, tavole, affreschi staccati si potranno ammirare anche sculture, oreficerie, miniature, manoscritti, codici in prestito dai più prestigiosi musei italiani e stranieri.
In mostra opere di Giotto, Pietro Lorenzetti, Bernardo Daddi, Allegretto Nuzi, gli affreschi e le tavole dipinte dagli artisti locali e alcuni capolavori di Gentile, come la Crocifissione del polittico proveniente da Valleromita di Fabriano, ora nella Pinacoteca di Brera, o la raffinata Madonna dell'umiltà del Museo nazionale di San Matteo di Pisa, nei quali si denota l'eleganza e la raffinatezza dello stile tipico del massimo rappresentante del Gotico Internazionale.
La mostra vede presenti nel Comitato Scientifico illustri studiosi come Mina Gregori, Antonio Paolucci, Maria Rosaria Valazzi, Angelo Tartuferi, Alessandro Marchi, Elvio Lunghi e Giampiero Donnini, Fabio De Chirico oltre a Vittorio Sgarbi che lo presiede. Il catalogo, edito da Mandragora, è curato da Vittorio Sgarbi insieme a Giampiero Donnini e Stefano Papetti responsabile anche dell'allestimento con Liana Lippi, direttore e coordinatore dell'evento.
La mostra Da Giotto a Gentile è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, con il sostegno del Comune di Fabriano, in collaborazione con la Regione Marche, la Soprintendenza Beni Storici Artisci ed Etnoantropologici delle Marche di Urbino, la Soprintendenza Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria e la Diocesi di Fabriano-Matelica. La mostra si avvale dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
ORARI 10.00-21.00; fine settimana 10.00 -23.00; lunedì mattina chiuso
BIGLIETTO 9€ ridotto 6€
INFO MOSTRA e PRENOTAZIONI VISITE GUIDATE:  0732/042195.



Potrebbe interessarti: http://www.anconatoday.it/eventi/mostre/da-giotto-a-gentile-sgarbi-fabriano-26-luglio-30-novembre-2014.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/AnconaToday/269258656438884

sabato 19 luglio 2014

“In punta di lancia e a fil di spada - Armi d'attacco e da difesa tra XII e XIV secolo”

L'Associazione Palio di Castelfranco Veneto avrà in gestione la torre civica, che diventerà un nuovo museo. La convenzione che avrà durata fino a fine anno è stata siglata con l’amministrazione comunale. A proporrla è stata l'associazione stessa, che organizzerà alla torre anche una mostra dedicata ad armi e attrezzature di epoca medievale. L'esposizione sarà inaugurata sabato 3 agosto e rimarrà aperta fino a domenica 2 novembre 2014, con possibilità di prolungamento. Il titolo dell'esposizione è “In punta di lancia e a fil di spada - Armi d'attacco e da difesa tra XII e XIV secolo”. Allestita nei piani espositivi della torre, sarà aperta al pubblico sabato e domenica con orario 10-13 e 15-19. «L'associazione si rende disponibile a garantire l'apertura della torre civica alle visite del pubblico a partire da metà luglio fino a inizio della mostra», spiega Sergio Gazzola, presidente dell'Associazione Palio, «gli spazi della torre verranno quindi allestiti nel periodo luglio-agosto quale luogo presidiato dalle guardie locali in periodo medievale, a cura del Gruppo Armigeri dell’Associazione Palio. Ci faremo carico, per l’intero periodo della gestione della torre civica, quindi della vendita dei biglietti il cui prezzo è già stabilito dall'amministrazione comunale, della sorveglianza e della guida ai visitatori utilizzando il nostro personale volontario che vedrà una ventina di giovani che si alterneranno per l'intero periodo. Sarà compito dell'associazione, dare una veloce formazione e informazione a chi assumerà questo ruolo. Previa prenotazione si potrà anche garantire le visite guidate di gruppi anche in giorni e orari diversi da quelli previsti». Il restauro della torre civica è stato completato l'anno scorso. «Con l’allestimento della mostra la torre apparirà come un percorso storico interessante tutto da riscoprire».

mercoledì 2 luglio 2014

"Petala Aurea" in mostra a Chianciano Terme (SI)

Ori bizantini e longobardi nelle terre di Siena. La mostra Petala aurea (“petali d’oro”, in riferimento alle decorazioni a sbalzo in lamina dorata) aprirà i battenti venerdì 4 luglio 2014 alle ore 18.00 nel Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme, presentando al pubblico circa cinquanta opere provenienti dalla collezione privata del Professor Luigi Rovati, appassionato collezionista di monete e reperti altomedievali.
Fino a domenica 28 settembre 2014, gli spazi del museo, già scrigno prestigioso capace di narrare la storia dei popoli etruschi, verranno arricchiti da rari pezzi di oreficeria dei maestri bizantini e longobardi, in un affascinante dialogo “multiculturale” con la collezione del museo.
La mostra, promossa e realizzata da Rottapharm|Madaus in collaborazione con Comune di Chianciano Terme e Fondazione Musei Senesi, propone una raffinata selezione di croci d’ambito longobardo e lamine sagomate di cultura bizantina, prevalentemente databili al VI e VII secolo e realizzate attraverso la lavorazione di sottili lamine e foglie d’oro, quindi utilizzate per decorare manufatti in legno, osso o avorio (come cassette o reliquiari), in cuoio (come cinture o borse) oppure tessuti (come abiti cerimoniali, coperte di uso liturgico, o infine sudari e veli funebri). Un repertorio iconografico che varia dai semplici motivi geometrici e vegetali, alle figure umane e animali, che perfettamente si raccorda alla collezione del museo e, in particolare, a un corredo funebre longobardo, fino ad oggi conservato nei depositi, rinvenuto pochi anni fa nel territorio di Chianciano Terme.
L’inaugurazione della mostra prevista per le ore 18.00 sarà preceduta, alle ore 17.30, dalla presentazione dei lavori di ristrutturazione, adeguamento e arredo del museo, del laboratorio di restauro e di Villa Simoneschi, ubicata sul lato opposto del museo, che insieme costituiscono il PACT ovvero il Polo Archeologico di Chianciano Terme: un complesso museale unico e completato grazie ad ARCUS Spa in collaborazione con Fondazione Musei Senesi.
5 luglio 2014 - 28 settembre 2014 - Inaugurazione 4 luglio ore 18.00
Museo Civico Archeologico – Chianciano Terme (SI)
Orari: aperto dal martedì alla domenica ore 10-13/16-19, chiuso il lunedì.
Ingresso libero incluso nel biglietto di accesso al museo (5 € intero, 4 € ridotto, gruppi 2,50 €)
Informazioni: tel. 0578 30471; 0577 530164

venerdì 27 giugno 2014

Tracce di Medioevo. Architravi incisi di Cannero Riviera e del Verbano

Il tema individuato per l’estate 2014 al Museo di Cannero è il Medioevo, epoca di cui il territorio cannerese conserva ricche testimonianze. A fare da filo conduttore e ad accompagnare la visita in museo per tutta l’estate sarà una mostra, che si inaugura sabato 5 luglio, dedicata a documentare gli architravi monolitici con incisioni dal titolo Tracce di Medioevo. Architravi incisi di Cannero Riviera e del Verbano”. Queste testimonianze, che caratterizzano con i loro segni, a volte anche enigmatici, le architetture medievali, vengono presentate attraverso schede descrittive e fotografiche, realizzate dagli Amici del Museo e dalla Rete Museale, nella persona della coordinatrice Elena Poletti, con la collaborazione scientifica di Fabio Copiatti, già autore di una pubblicazione specifica sulle incisioni medievali canneresi.
Un video, realizzato dal video maker Alessandro Tomarchio, accompagna il piccolo allestimento espositivo in museo.
L’inaugurazione della mostra, visitabile negli orari di apertura del museo (Luglio e Agosto: Martedì 10-12, Venerdì e Sabato 20-22) sarà accompagnata da una suggestiva passeggiata alle frazioni “alte” di Cannero alla scoperta degli antichi architravi incise con il seguente programma:
Sabato 5 luglio ore 15.00 ritrovo in Museo, attraverso antiche mulattiere salita alle frazioni di Donego, Ponte, Cassino, rientro alle ore 18.00 con inaugurazione di piccola mostra fotografica e aperitivo.
Gli approfondimenti sul Medioevo cannerese continueranno secondo il seguente calendario:
Venerdì 1 agosto ore 21.00: “Gli antichi portali incisi di Cannero e del Verbano”, conferenza con proiezione di Fabio Copiatti con la collaborazione di Elena Poletti.
Venerdì 8 agosto ore 21.00, “Museo in musica”, nel giardino del Museo concerto di musica popolare del gruppo musicale Quatrad, proveniente dal Ricetto di Candelo, con l’uso di strumenti musicali medievali.
Ricordiamo inoltre che tutti i martedì mattina di luglio e agosto a partire dal Museo visite guidate gratuite, anche in lingua straniera, al Parco agrumi con il giro del paese e particolare attenzione alle testimonianze medievali del centro storico cannerese.
INFORMAZIONI: Rete Museale Alto Verbano 0323 840809; museotattile@tiscali.it;; last minute 348 7340347.