domenica 29 maggio 2016

“La Misericordia nell’Arte. Itinerario giubilare tra i Capolavori dei grandi Artisti Italiani”

Particolare “Madonna dei Raccomandati”, Maestro del Trittico di Chia
Da martedì 31 maggio a domenica 27 novembre 2016 i Musei Capitolini ospiteranno una mostra dal titolo “La Misericordia nell’Arte. Itinerario giubilare tra i Capolavori dei grandi Artisti Italiani”, promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e Cultura in occasione del Giubileo indetto dal Santo Padre, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Il tema della Misericordia, proprio perché costituisce il cuore del pensiero cristiano, è stato oggetto di tante opere d’arte, da dipinti a sculture, da miniature a incisioni, che raffigurano da una parte la Madonna della Misericordia, cioè la Vergine che accoglie con il mantello il popolo cristiano, come una madre che protegge, difende e aiuta la propria prole, e dall’altra le Opere di Misericordia Corporali, che Cristo enuncia (Vangelo di San Matteo, 25, 35-36) e che il buon cristiano deve compiere.
La mostra dunque esporrà varie testimonianze artistiche dedicate al tema della Misericordia, suddividendo il percorso in due sezioni:
L’appellativo di Mater Misericordiae è molto antico, risale probabilmente tra il V e il VI secolo, quando viene citata così in un sermone dello scrittore Giacomo di Sarug. L’iconografia in cui la Vergine appare in piedi con un grande mantello sotto il quale accoglie il popolo di Dio ebbe origine in Toscana e nel Lazio nell’alto Medioevo ed ebbe una grande diffusione tra il Tre e il Quattrocento. L’opera più famosa di questo tema è il Polittico della Misericordia di Piero della Francesca, che si trova a Borgo San Sepolcro, ma tanti sono stati gli artisti che l’hanno raffigurata, da Simone Martini a Lippo Memmi, da Bartolomeo Caporali a Pietro Perugino.
In questa sezione, un piccolo nucleo di dipinti testimonieranno della grande diffusione che il soggetto ebbe e tra questi si segnalano un dipinto di Niccolò Alunno, proveniente dalla Pinacoteca Comunale di Assisi, una tavola della fine del Quattrocento del Museo Diocesano di Orte, una tela di Jacopo Zanguidi detto Il Bertoja della Galleria Nazionale di Parma.
Le Opere di Misericordia sono per la prima volta descritte da Cristo stesso nel Vangelo di San Matteo e vengono ben presto codificate in un elenco. Nella coscienza cristiana si sviluppa infatti il senso dell’importanza della traduzione pratica dell’amore di Dio che si esterna nell’amore per l’altro. Tuttavia probabilmente è solo nel XII secolo che viene stabilita la lista delle sette opere di misericordia, le sei citate da San Matteo (vestire gli ignudi, dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati) e seppellire i morti.
L’opera più celebre e più esemplificativa del tema della misericordia è il dipinto che Caravaggio eseguì per il Pio Monte della Misericordia a Napoli nel 1606-1607, conosciuto come le Sette Opere di Misericordia. In verità, l’esatto titolo dell’opera, come risulta dai documenti, è la Madonna della Misericordia. Così, in uno dei suoi colpi di genio, Caravaggio unisce l’iconografia della Madonna della Misericordia con quella delle Sette Opere di Misericordia, in un simbolico dialogo tra la Vergine e il popolo misericordioso.
Polittico della Misericordia, Piero della Francesca

Qui sono presentati i dipinti e le sculture che illustrano le varie opere misericordiose, tra cui si segnalano un bassorilievo di Pietro Bernini del Museo Nazionale di San Martino, la Carità di Guido Reni e un dipinto di Pierre Subleyras del Museo di Roma.
I due grandi capolavori di Piero della Francesca e di Caravaggio, per la delicatezza e l’importanza delle opere, saranno documentati attraverso pannelli didattici.
La mostra è curata da Maria Grazia Bernardini e Mario Lolli Ghetti, con il Comitato Scientifico costituito da Claudio Parisi Presicce, Daniela Porro, Claudia Cieri Via, Anna Maria Guiducci, Rita Silvestrelli, Marco Bussagli e presieduto dall’Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, Bibliotecario e Archivista di Santa Romana Chiesa.
Il catalogo della mostra è edito dalla Gangemi Editore.
per informazioni contattare:
Franco Cavallaro – Ufficio Stampa Centro Europeo per il Turismo e Cultura
Tel: 06/687.64.48 – 06/687.64.97 - e-mail: info@centroeuropeoturismo.it - mobile: +39 338/6376149

Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali - Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne
comunicazione.sovrintendenza@comune.roma.it.

giovedì 26 maggio 2016

Un Borgo bestiale. Animali reali, fantastici, ritrovati

La mostra Un Borgo bestiale. Animali reali, fantastici, ritrovati, allestita dal 26 maggio al 18 settembre 2016 nella sala espositiva della Chiesa del Borgo Medievale di Torino e diffusa lungo la via Maestra del museo, racconta di animali reali, fantastici e ritrovati che si incontrano fin dall’antichità nell’immaginario collettivo e che hanno trovato fortuna nella letteratura e nell’arte.
Testimoni di questo interesse verso le specie animali più fantastiche e fantasiose sono i Bestiari Medievali, un particolare genere letterario che raccoglie brevi descrizioni di animali (reali e immaginari), accompagnate da spiegazioni moralizzanti e riferimenti tratti dalla Bibbia.
Il Borgo Medievale, proiezione di ciò che gli uomini dell’Ottocento credevano fosse il Medioevo quattrocentesco, ben abbraccia il tema degli animali sia lungo la via Maestra, nelle decorazioni pittoriche che ornano le pareti delle case e della Chiesa, sia nei manufatti e, ancora, nelle decorazioni che impreziosiscono le stanze della Rocca.
La mostra si compone di tre diversi percorsi complementari che si sviluppano nel Borgo, nella sala espositiva della Chiesa e in Rocca. Gli animali vengono riprodotti sulle ceramiche, sui tessuti e su oggetti decorativi in bronzo per la tavola imbandita, che per l’occasione saranno esposti al pubblico in un contesto diverso dalla Rocca;  potremo scoprire la leggenda legata al dente di Narvalo, identificato con la magia dell’unicorno. Inoltre sarà possibile approfondire, tramite documentazione grafica, le caratteristiche reali e immaginarie di alcuni animali presenti nel museo e apprezzare i particolari dei due soffitti lignei della casa di Alba e del castello di Pavone, ricchi di esemplari fantastici.
La visita nel Borgo ci svelerà invece l’importanza della presenza degli animali nel mondo medievale. Potremo scoprire gli ospiti che abitano sulle case lungo la via e incontrare animali reali che abitano il parco del Valentino. Infine durante la visita alla Rocca non mancheranno spunti interessanti relativi al tema “bestiale” che riguardano soprattutto draghi e grifoni, stemmi araldici e incantesimi, così come nella Fontana di Giovinezza.
Ingresso gratuito.
INFO:
tel.0114431701/712

lunedì 23 maggio 2016

"Vivere La Misericordia nel Trecento" mostra a Roma

L'Archivio di Stato di Roma presenta in mostra, nella Sala Alessandrina del Complesso di S. Ivo alla Sapienza, fino al 17 giugno 2016 le carte miniate del Liber regulae, il codice trecentesco che contiene la regola dell’ordine di Santo Spirito.
Grazie al sostegno offerto da ITALKALI, Società Italiana Sali alcalini, è stato possibile affrontare una serie interventi di restauro del codice volti a restituire ai fogli membranacei di cui è composto, la primitiva distensione. L’occasione di smontare la legatura dei fogli del codice offre l’opportunità unica di mostrare ai visitatori una selezione dei 105 fogli miniati che compongono il Liber Regulae permettendo così di apprezzare la incredibile varietà delle scene e delle decorazioni marginali rappresentate nel prezioso manoscritto miniato, capostipite dell’enorme e ricchissimo archivio dell’ospedale romano del S. Spirito in Sassia, conservato presso l’Archivio di Stato di Roma. Il progetto di restauro, predisposto da Orietta Verdi (Archivio di Stato Roma), viene realizzato da Restauro San Giorgio di Adriano Pandimiglio.
La mostra, allestita e curata con la consulenza di Philine Helas (Biblioteca Hertziana di Roma) e Francesca Manzari (Università di Roma La Sapienza), da Giovanna Mentonelli e Letizia Leli dell’Archivio di Stato, intende focalizzare l’attenzione sugli albori delle politiche assistenziali che si concretizzano con l’istituzione dell’Ordine di Santo Spirito. Il Liber Regulae dell’Ospedale romano ebbe il compito di illustrare attraverso una sorprendente serie di “quadri” miniati e di figure fantastiche istoriate nei margini del codice, la fondazione dell’ospedale, la vita comunitaria, l’accoglienza dei pellegrini e dei neonati abbandonati, aprendo uno spiraglio straordinario sulla vita quotidiana a Roma nel Trecento.
Per informazioni:
Archivio di Stato di Roma. Servizio manifestazioni culturali
06/67235600; Fax 06/68190871
e-mail:
as-rm.mostre@beniculturali.it; web: www.archiviodistatoroma.beniculturali.it
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giovedì 19 maggio 2016

“Le Pietre di Petra”: antiche pergamene in mostra a Badia Polesine (RO)

La mostra di pergamene, dal titolo “Le Pietre di Petra”, allestita nell’antica cappella di Santa Maria della Vangadizza, che fa parte del complesso dell’ex monastero, sarà inaugurata sabato 21 maggio 2016 alle 19.00, per chiudersi l’11 giugno 2016.
La sera dell’inaugurazione, alle 21.00, al Teatro Sociale “Eugenio Balzan” di Badia Polesine (RO) si potrà assistere ad un concerto dedicato al compositore Orazio Tarditi (Roma, 1601 – Forlì, 1677). Monaco benedettino, a lungo attivo anche presso diverse abbazie venete come quelle di San Michele in isola, di Badia Polesine e di Carceri, Tarditi fu compositore e cantore di solidissima fama tra i suoi contemporanei, come testimoniano le cronache, le dediche e i legami con diversi tra i maggiori musicisti del Seicento italiano. Le musiche presentate sono per lo più inedite, frutto di oltre quindici anni di ricerche condotte dal musicologo Daniele Torelli intorno alla cultura musicale del monachesimo italiano tra Cinque e Seicento. Gli esecutori, accuratamente formati alle prassi esecutive storicamente informate e agli strumenti antichi, provengono tutti dall’Istituto di Musica antica della Civica Scuola di Musica «Claudio Abbado» di Milano e saranno diretti dal Maestro Antonio Frigé, coordinatore dell’Istituto.
La mostra, a cura del Sodalizio Vangadiciense con il patrocinio del Comune di Badia Polesine e della Regione Veneto, si propone di illustrare una fascia temporale importante: dalla prima donazione dell’anno 954, l’atto dal quale inizia lo sviluppo della Vangadizza, alla fine del 1200. La data simbolo della chiusura di questo periodo fu il 1298 quando fra la Vangadizza e il comune di Padova venne firmata la “Permutatio”, con la quale l’antica abbazia cedette i suoi diritti feudali, soprattutto quelli di “catena” sull’Adige e Adigetto a Padova e in cambio ricevette protezione e altri beni a Bosco di Rubano (PD).
L’esposizione ha un duplice obiettivo: rendere fruibile alla collettività il materiale storico custodito fino ad oggi nell’archivio “Guido Mora” del Sodalizio Vangadiciense che ha sede nell’Abbazia della Vangadizza a Badia Polesine e renderla itinerante nei luoghi in cui nei secoli scorsi la Vangadizza ha avuto influenza e possedimenti.
Fra le riproduzioni delle pergamene che verranno esposte, la più significativa è del 1219 con la quale Federico II di Svezia conferma del privilegio riconosciuto alla Vangadizza da Federico I “Barbarossa” con il quale il monastero è dichiarato dipendente soltanto all’autorità imperiale.
Atto del 1219 - foto di Maurizio Braiato
Saranno presentati inoltre alcuni catastici della fine del 1700 del territorio non solo locale per dare una dimensione della presenza della Vangadizza. In mostra anche la planimetria del monastero di fine ‘700 e alcuni frontespizi delle raccolte di atti rilegati in volume. Si potranno inoltre vedere alcune planimetrie del monastero di fine ‘700 e sarà illustrata una storia della Vangadizza su più pannelli curata da Camillo Corrain.
Informazioni
Mostra “Le Pietre di Petra” – mostra di pergamene e documenti storici a cura dell’Archivio storico della Vangadizza di Badia Polesine (Ro)
Quando: Da sabato 21 maggio a sabato 11 giugno 2016 
Dove: Antica cappella di Santa Maria della Vangadizza presso l’Abbazia della Vangadizza – Badia Polesine (Rovigo)
Inaugurazione della mostra: sabato 21 maggio, ore 19.00; a seguire, concerto alle ore 21.00 presso il Teatro Sociale “Eugenio Balzan” di Badia Polesine
Orari di apertura della mostra: tutti i giorni, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30
Contatti & Info: tel./fax: 0425.594479 mail: sodaliziovangadiciense@libero.it.

martedì 17 maggio 2016

"Cibus Convivium" mostra fotografica a Novara

Da sabato 21 maggio a domenica 17 luglio 2016 il Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi di Novara ospiterà la mostra fotografica “Cibus et Convivium”. 30 fotografie per un affascinante viaggio virtuale attraverso i secoli, in un flash back ricco di personaggi e sorprese. Un tuffo nel passato, alla riscoperta del ruolo del cibo e della convivialità nella vita quotidiana come occasione per stare insieme e per condividere tempo ed emozioni.
“Cibus et Convivium” è una porta aperta sulla Storia, una macchina del tempo che affascina e insieme istruisce.
In occasione dell’inaugurazione ufficiale, sabato 21 maggio 2016 alle ore 17:00, insieme ad alcuni rievocatori in abito storico, sarà presente come maestro di cerimonia Gianluca Foresi, attore e regista orvietano, che da oltre un ventennio si esibisce nelle principali rievocazioni storiche del nostro Paese.
Orari:
da martedì a venerdì 9:00-12:30
sabato 9:00-12:30; 14:00-19:00
domenica 14:00-19:00
lunedì chiuso
Ingresso libero

domenica 15 maggio 2016

"Il Medioevo nei centri minori" a San Severino Marche (MC)

Il castello di Pitino, quello di Carpignano e la Torre degli Smeducci, tutti nel territorio del Comune di San Severino Marche, sono solo alcuni dei casi studio che gli studenti del corso di Rilievo dell’Architettura e della Città della Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” dell’Università degli Studi di Camerino, hanno esaminato e da cui è nata la mostra “Il Medioevo nei centri minori” che, dopo la prima tappa a Visso, è stata inaugurata sabato 14 maggio alle ore 17,30, presso la Pinacoteca Civica “Padre Tacchi Venturi” di San Severino Marche.
L’esposizione, che resterà aperta fino al 24 maggio 2016, viene presentata dall’Ateneo camerte in collaborazione con il Comune di San Severino Marche e quelli di Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Castelraimondo, Fiuminata, Pieve Torina, Visso e Camerino.
Delle varie fortificazioni la mostra presenta prospetti, sezioni, piante, dettagli architettonici ed anche modelli tridimensionali. Le visite sono possibili dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 13, il sabato e la domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

venerdì 13 maggio 2016

Siete tutti Benvegnù ai Musei Civici di Piacenza

Lastra detta "del Benvegnù"
Sarà presentato ufficialmente sabato 14 maggio 2016 alle ore 18,00 tra canti e danze medievali, il nuovo allestimento della Sala delle Epigrafi dei Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza.
L’invito a scoprire le antiche iscrizioni piacentine è rivolto a tutta la cittadinanza: non a caso il titolo dell’evento, “Siete tutti benvegnù”, si ispira alla più celebre lastra custodita nella sezione espositiva delle sculture, dove gli ospiti potranno scoprire storia, curiosità e significato dei preziosi reperti, grazie all’aggiornamento dell’apparato divulgativo e iconografico.

Ad arricchire il programma, lo spettacolo medievale a cura dei ragazzi del liceo Gioia e una visita guidata speciale alla collezione. L’iniziativa chiude il progetto “Parole nella pietra”, con cui i Musei civici e tre classi del liceo Gioia, in collaborazione con l’Archivio di Stato e la sponsorizzazione di Kadò Flowerdesign, hanno vinto il bando regionale “Io amo i beni culturali”.

Gli studenti, con il supporto dei docenti e del personale museale, hanno tradotto e analizzato le epigrafi, realizzando i contenuti dei sei nuovi pannelli didascalici che andranno ad ampliare e modernizzare l’allestimento già presente e le informazioni a disposizione dei visitatori.

Al progetto “Parole nella Pietra” hanno partecipato gli studenti delle classi 3°scientifico A, 3°classico B e 2° classico C del Liceo Melchiorre Gioia, aiutati dagli insegnanti Manuela Veneziani, Antonella Savini, Chiara Giublesi, Monica Massari, nonché da Anna Riva dell’Archivio di Stato.

Disponibili anche gli speciali gadget del Benvegnù ideati dagli studenti con la stampante 3D.
“Piacenza com’era” – Parole nella Pietra” è disponibile anche su App Piacenza; grazie all’applicazione tecnologica, è possibile fare un tuffo nel passato scoprendo la città al tempo delle epigrafi. Schede informative georeferenziate appariranno automaticamente sui dispostivi smartphone e tablet, al passaggio  dell’utente vicino alle chiese e ai palazzi che originariamente custodivano le lastre, dando il via a un esclusivo tour nella storia piacentina.

venerdì 6 maggio 2016

"Le vie di Ambrogio" mostra a Massa Marittima (GR)

A Massa Marittima si inaugura venerdì 6 maggio 2016 la mostra "Le vie di Ambrogio", ospitata dal Complesso museale San Pietro all’Orto, dedicata al pittore medievale Ambrogio Lorenzetti e all’arte sacra lungo le vie commerciali della maremma senese. Al centro dell’esposizione ci sarà l’attività che Lorenzetti svolse tra il 1329 e il 1340 nei territori sotto potestà della grande Siena.
Mentre altri pittori suoi contemporanei, come Simone Martini, Lippo Lemmi, Segna di Bonaventura e il fratello maggiore Pietro Lorenzetti, si spostavano per prestare la loro preziosa attività nei grandi centri della Tuscia, dell’Umbria e alla corte dei papi in Avignone, Ambrogio Lorenzetti prestava la sua opera lungo le principali vie di collegamento dell’area senese. Lungo questi percorsi, battuti dai pellegrini che si recavano a Roma, dai pastori che guidavano le greggi ai pascoli della verde Maremma, dai trasportatori di sale che facevano la spola tra Siena e la Val di Chiana, dai commercianti dei metalli, che percorrevano la via che si inerpicava da Siena verso l’alta valle del Merse, operò lungamente Ambrogio Lorenzetti, e a questa varia umanità medievale si rivolgeva la sua arte. "Le vie di Ambrogio" sono percorsi tracciati tra Asciano, Serre, Montenero d’Orcia e Roccalbegna, mentre più a nord lo la sua attività è arrivata fino alla pieve di Montesiepi e all’odierna Massa Marittima. In queste località Lorenzetti dipinse trittici, affreschi, pale d’altare ed un maestoso crocifisso.
La mostra “Le vie d’Ambrogio”, nasce dall’associazione BCP Progetti con il contributo e la collaborazione dei Comuni di Roccalbegna e Massa Marittima e l’associazione Cella Sancti Miniati.
Per l'inaugurazione alle ore 17,00 di venerdì 6 maggio 2016
Saluti e presentazione di:
Marco Paperini, Assessore alla Cultura del Comune di Massa Marittima
Gilia Pandolfi, Associazione Cella Sancti Miniati
Introduzione alla mostra
Oris CarrucoliBCP Progetti
A seguire:
visita guidata alla mostra

mercoledì 4 maggio 2016

“Si dia Inizio al Torneamento – Giostre, Quintane e Palii d’Italia” a Calvi dell'Umbria (TR)

Sarà inaugurata venerdì 6 maggio 2016 alle ore 18,00 nella “Sala del Coro” del Monastero del Convento delle Suore Orsoline a Palazzo Ferrini di Calvi dell’Umbria (TR) l’edizione 2016 della mostra “Si dia Inizio al Torneamento – Giostre, Quintane e Palii d’Italia”, ideata e curata dall’aretino Roberto Parnetti, che mette in esposizione 28 tra le più importanti manifestazioni storiche cavalleresche italiane.
Allestita con la collaborazione della Pro Loco di Calvi, del Palio delle Contrade e con la collaborazione del Comune di Calvi, l’iniziativa aprirà i festeggiamenti per la Festa di San Pancrazio che avranno il loro culmine con la disputa della 34ma edizione del Palio delle Contrade che si correrà domenica 15 maggio.
La mostra, unica nel suo genere in ambito nazionale, giunge all’ottava edizione e nella sala allestita per l’occasione il visitatore potrà fare un vero e proprio tour delle Giostre, Quintane e Palii che ogni anno animano le piazze delle città sedi di rievocazioni cavalleresche: da Piazza Armerina a Feltre, da Ascoli ad Oristano passando per Arezzo, Foligno, Sulmona.
Il programma delle cerimonia di inaugurazione prevede alle ore 18:00, nella sala consiliare del Comune di Calvi, i saluti e gli interventi del Sindaco Guido Grillini e dei massimi responsabili della Pro Loco e del Palio delle Contrade. Seguirà la proiezione di un filmato celebrativo quindi il taglio del nastro, con una rappresentanza in costume del Palio delle Contrade di Calvi e della Giostra dei Rioni di Olmo, e la visita guidata.
Alle ore 20 si svolgerà infine un banchetto medievale alla “Taverna del Monastero”.
La mostra resterà aperta fino al 29 maggio 2016.

martedì 3 maggio 2016

Bari XI secolo. Ricostruzioni

Il Museo Civico di Bari rende omaggio a San Nicola. È stata inaugurata lunedì 2 maggio la mostra “Bari XI secolo – Ricostruzioni”, visitabile sino venerdì 13 maggio 2016.  Le stanze del museo offrono un viaggio nella Bari del 1087, anno che cambiò per sempre volto e identità della città con l’arrivo delle reliquie del Santo patrono. 
In mostra tessuti, decori e trame degli abiti d'epoca realizzati dal costumista Luigi Spezzacatene.  Utilizzati per una mostra in sala Murat dal 2008 al 2011, sono stati indossati da figuranti in una serie di cortei storici, come ad esempio quello dello scorso anno diretto dal Sergio Rubini.
La Nouvelle Esthétique Académie  si è occupata invece di dare dei volti ai manichini che indossano i vestiti dell’epoca. Le foto, scattate da Michele Carnimeo durante la preparazione dei figuranti del corteo storico 2015, restituiscono emozioni e rendono ancor più entusiasmante il viaggio tra le sale del museo civico di Bari. “Non è stato facile – ha spiegato il Senior Executive, Marketing & Operations, Domenico Bellomo – , con il costumista Luigi Spezzacatene pensammo di caratterizzare i volti del vissuto quotidiano. Nel medioevo il trucco era destinato ai nobili e agli altolocati, perciò abbiamo svolto una ricerca approfondita”.
In questa mostra, al di là dei costumi, c’è un lavoro straordinario svolto dall’archeologo medievalista Francesco Sanseverino e dell’ingegner Vitantonio Vacca. Gli apporti scientifici hanno dato vita ad un plastico 3D attraverso il quale si può ammirare l’urbanistica di Bari in quell’epoca.
Si parte dal 1087 per analizzare tre momenti storici principali: il primo che coincide con la traslazione delle reliquie di San Nicola, il secondo che ha come riferimento il borgo ottocentesco murattiano ed infine il terzo che rappresenta la del futuro, quella oltre la stazione centrale.
“Questo piccolo grande esperimento del museo civico – ha dichiarato l’assessore alle Culture della città di Bari, Silvio Maselli – rappresenta un esempio di innovazione sociale: un luogo intorno al quale comunità diverse, provenienti ad esempio da città limitrofe, si aggregano per raccontarci e riannodare i fili della storia della nostra città”.