mercoledì 30 dicembre 2015

Piero della Francesca. Indagine su un mito

Piero della Francesca. Indagine su un mito
Musei di San Domenico, Forlì (FC)
da sabato 13 febbraio a domenica 26 giugno 2016

L’affascinante rispecchiamento tra critica e arte, tra ricerca storiografica e produzione artistica nell’arco di più di cinque secoli è il tema della mostra Piero della Francesca. Indagine su un mito. Dalla fortuna in vita - Luca Pacioli lo aveva definito “il monarca della pittura” - all’oblio, alla riscoperta.
Alcuni dipinti di Piero, scelti per tracciare i termini della sua riscoperta, costituiscono il cuore dell'esposizione. Accanto ad essi figurano in mostra opere dei più grandi artisti del Rinascimento che consentono di definirne la formazione e poi il ruolo sulla pittura successiva.
Per illustrare la cultura pittorica fiorentina negli anni trenta e quaranta del Quattrocento, che vedono il pittore di Sansepolcro muovere i primi passi in campo artistico, saranno presenti opere di grande prestigio di Domenico Veneziano, Beato Angelico, Paolo Uccello e Andrea del Castagno, esponenti di punta della pittura post-masaccesca.
L'accuratezza prospettica di Paolo Uccello e l'enfasi plastica delle figure di Andrea del Castagno, la naturalezza della luce di Domenico Veneziano, l'incanto cromatico perseguito da Masolino e dall'Angelico, costituiscono una salda base di partenza per il giovane Piero. Ma la mostra vuol dar conto anche dei primi riflessi della pittura fiamminga, da cogliere negli affreschi del portoghese Giovanni di Consalvo, nei quali l'esattezza della costruzione prospettica convive con un'inedita attenzione per le luci e le ombre.
Gli spostamenti dell'artista tra Modena, Bologna, Rimini, Ferrara e Ancona determinano l’affermarsi di una cultura pierfrancescana nelle opere di artisti emiliani come Marco Zoppo, Francesco del Cossa, Cristoforo da Lendinara, Bartolomeo Bonascia. Importanti sono i suoi  influssi nelle Marche su Giovanni Angelo d'Antonio da Camerino e Nicola di Maestro Antonio; in Toscana, con Bartolomeo della Gatta e Luca Signorelli; e a Roma, con Melozzo da Forlì e Antoniazzo Romano. Ma l'importanza del ruolo di Piero è stata colta anche a Venezia, dove Giovanni Bellini e Antonello da Messina mostrano di essere venuti a conoscenza del suo mondo espressivo.
La mostra, aperta dal confronto, sempre citato ma fin’ora mai mostrato, tra la Madonna della Misericordia di Piero della Francesca e la Silvana Cenni di Felice Casorati, da conto della nascita moderna del suo "mito" anche attraverso gli scritti dei suoi principali interpreti: da Bernard Berenson a Roberto Longhi. 
La riscoperta ottocentesca di Piero della Francesca e affidata a importanti testimonianze: dai disegni di Johann Anton Ramboux alle straordinarie copie a grandezza naturale del ciclo di Arezzo eseguite da Charles Loyeux, fino alla fondamentale riscoperta inglese del primo Novecento, legata in particolare a Roger Fry, Duncan Grant e al Gruppo di Bloomsbury, di cui fece parte anche la scrittrice Virginia Woolf.
Il fascino degli affreschi di Arezzo sembra avvertirsi nella nuova solidità geometrica e nel ritmo spaziale di Edgar Degas. Un simile percorso di assimilazione lo si ritrova in pittori sperimentali e d’avanguardia come i Macchiaioli. Echi pierfrancescani risuonano in Seurat e Signac, nei percorsi del postimpressionismo, tra gli ultimi bagliori puristi di Puvis de Chavannes, le sperimentazioni metafisiche di Odilon Redon e, soprattutto, le vedute geometriche di Cézanne.
Il Novecento è per più aspetti il “secolo di Piero": per il costante incremento portato allo studio della sua opera, affascinante quanto misteriosa; e per la centralità che gli viene riconosciuta nel panorama del Rinascimento italiano. Contemporaneamente la sua opera è tenuta come modello da pittori che ne apprezzano di volta in volta l'astratto rigore formale e la norma geometrica, o l'incanto di una pittura rarefatta e sospesa, pronta a caricarsi di inquietanti significati. La fortuna novecentesca dell’artista è raccontata confrontando, tra gli altri, gli italiani Guidi, Carrà, Donghi, De Chirico, Casorati, Morandi, Funi, Campigli, Ferrazzi, Sironi con fondamentali artisti stranieri come Balthus e Hopper che hanno consegnato l’eredità di Piero alla piena e universale modernità.

domenica 20 dicembre 2015

“Storie dalla Terra e dal Mare – Archeologia in Liguria 2000-2015” a Genova


Fino a lunedì 28 marzo 2016 a Palazzo Reale nelle sale del Teatro del Falcone è visibile l’esposizione, realizzata dalla Soprintendenza Archeologia della Liguria in collaborazione con la Regione Liguria, il Comune di Genova e il Museo di Palazzo Reale, dal titolo “Storie dalla Terra e dal Mare – Archeologia in Liguria 2000-2015”.
La mostra punta l’attenzione sugli straordinari ritrovamenti effettuati sul territorio regionale in quindici anni di attività dal 2000 al 2015.
Con oltre duecento pezzi in esposizione la Soprintendenza Archeologia della Liguria presenta i principali risultati della ricerca archeologica nel territorio, dimostrandone, anche in quei casi dove gli scavi hanno comportato disagi e ritardi alle opere pubbliche a cui erano collegati, l’utilità fondamentale per accedere ad alcune grandi problematiche storiche della Liguria antica, medievale e moderna.
Non solo Genova è stata in questi anni al centro dell’interesse per la sua storia sepolta, ma anche i centri storici di Chiavari, Savona, Albenga, Imperia e Sanremo.
In tema di archeologia subacquea, l’altro grande campo di applicazione delle moderne tecniche di ricerca archeologica, le indagini recenti hanno riguardato i porti di Genova, Vado e Imperia con il ritrovamento di materiali che testimoniano l’importanza di questi approdi nel corso dei secoli fino ai giorni nostri.
Dalla Preistoria al Medioevo fino all’età industriale, sono numerosi i nuovi contesti in mostra che offrono preziosi spunti per il dibattito sulla vita quotidiana in Liguria attraverso i secoli. L’archeologia con le dirette testimonianze materiali del passato riesce, infatti, a dare risposte a quesiti sulle forme dell’abitare e sui modi della produzione che spesso sfuggono alla storia ufficiale. Nella terza sezione della mostra abitati preistorici (come San Nicolao a Castiglione Chiavarese), castelli medievali (Torretta e Sesta Godano) e cantine ottocentesche (Sanremo) rivelano ai visitatori questi aspetti meno noti delle forme dell’abitare e della produzione.
L’ultima sezione affronta il tema della ritualità in ambito funerario e cultuale alla luce di recenti rinvenimenti di notevole impatto evocativo, come in particolare i corredi di sepolture e i contesti sacrificali delle nuove necropoli liguri di Albenga e Albisola.
Tutti i materiali esposti, freschi di restauro e finora custoditi nei depositi della Soprintendenza, sono presentati per la prima volta al pubblico .
Orario di apertura: Dal martedì al sabato 10:30-17:30; domenica 14-19. Lunedì chiuso. Ingresso gratuito.

venerdì 18 dicembre 2015

Mostra di strumenti antichi e della liuteria

Venerdì 18 dicembre 2015 alle ore 15,30 ci sarà l'apertura della seconda edizione della Mostra di strumenti antichi e della liuteria al Museo Diocesano e Cripta di San Rufino di Assisi.
La Mostra, a cura di Vincenzo Cipriani, M° Luca Piccioni, M° Giovanni Brugnami, sarà visitabile fino al 6 gennaio 2016 con ingresso libero.

giovedì 17 dicembre 2015

"La memoria dei commercialisti dal Medioevo ad oggi" a Verona

La mostra sulla memoria dei commercialisti dal medioevo ai giorni nostri Eventi a Verona
I commercialisti veronesi celebrano i 70 anni dalla ricostituzione dell’Ordine con una mostra sulla storia della professione contabile presso la Biblioteca Civica scaligera liberamente visitabile dalla cittadinanza da sabato 19 dicembre 2015 a sabato 16 gennaio 2016.
Si terrà sabato 19 dicembre 2015 alle ore 11,00, presso Protomoteca Biblioteca Civica di Verona in Via Cappello, 43, la cerimonia inaugurale della mostra “La memoria dei commercialisti dal Medioevo ad oggi”. Si tratta di un’iniziativa dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona, in collaborazione con la Biblioteca Civica di Verona, per celebrare i 70 anni dalla ricostituzione dell’ODC veronese.
Alla conferenza inaugurale della mostra, dopo i saluti introduttivi di Alberto Mion, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona e di Agostino Contò, responsabile della Biblioteca Civica scaligera, interverranno Giovanni Battista Alberti professore ordinario di economia aziendale Università di Verona, Claudio Carcereri de’ Prati, presidente dell’Accademia di Agricoltura di Scienze e Lettere di Verona, e Giovanni Borghini, curatore della mostra e consigliere dell’Ordine dei Commercialisti. Sarà Giorgio Maria Cambié, presidente della Commissione Cultura dell’Ordine dei Commercialisti di Verona, a moderare la tavola rotonda.
Presso la Biblioteca Civica saranno esposti documenti di interesse storico e culturale, dal medioevo ai giorni nostri, sull’evoluzione del ruolo del contabile e della professione di commercialista in relazione alla storia economica della città di Verona.
La cittadinanza è invitata, la mostra sarà visitabile gratuitamente, orario: lunedì 14,00-19,00, da martedì a venerdì 9,00-19,00, sabato 9,00-12,00.


Potrebbe interessarti: http://www.veronasera.it/eventi/mostra-memoria-storica-commercialisti-medioevo-giorni-nostri-professione-19-dicemrbe-2015.html
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lunedì 14 dicembre 2015

"La Madonna della Cintola" in mostra a Montefalco (PG)

Un capolavoro, dai colori teneri e luminosi. La “Madonna della Cintola” di Benozzo Gozzoli è tornata a casa dopo 167 anni e uno scintillante restauro.
Fino a venerdì 1 gennaio 2016, si potrà ammirare nella chiesa museo di San Francesco di Montefalco, affascinante borgo medievale in provincia di Perugia.
La preziosa pala, dal 1848 è custodita nei Musei Vaticani: i montefalchesi la donarono a Pio IX quando il papa concesse al piccolo borgo il titolo di città.
Fu padre Antonio, un francescano di Montefalco che rischiò anche di diventare papa, a commissionare l’opera, nel 1450, al giovane Benozzo per l’altare maggiore della Chiesa di San Fortunato.
L’artista seguì dettami del grande Leon Battista Alberti, secondo il quale una pala d’altare doveva essere semplice, quadrata, costruita in modo impeccabile e dipinta in una “amistà di colori”: nell’italiano del tempo voleva dire che i colori dovevano essere “tra loro amici” e che il gioco cromatico poteva cambiare al variare della luce.
Il risultato non tradì le attese. La tempera e oro su tavola raffigura la Vergine che dona la cintola a San Tommaso, come prova della sua assunzione al cielo.
Tutte le informazioni sono visibili nel sito del Museo.

domenica 13 dicembre 2015

"Crotone medievale in... mostra"

L'associazione "Don Pedro de Toledo" vi invita a "Crotone medievale in... mostra", manifestazione a carattere artistico, storico e culturale che si terrà al Museo di Arte Contemporanea di Crotone (palazzo Barracco) da martedì 15 a lunedì 21 dicembre 2015 con rassegna pittorica (di Antonio Sfortuniano e Francesco Giordano) e gli incontri d'approfondimento che si terranno ogni giorno dell'evento (domenica esclusa) sempre alle 18.30 con Pino Rende, Andrea e Romano Pesavento, Pasquale Attianese e Bruno Tassone.

mercoledì 9 dicembre 2015

Moda e eleganza nel conviviio natalizio medievale

Mostra Michela Renzi
Dopo il grande successo della mostra di abiti ed accessori medioevali legata alla storia dalla Via Francigena al Rinascimento presentata in occasione della Festa di Primavera, le grandi vetrine dell'ex negozio Buratti di Fiorenzuola, all'angolo tra Corso Garibaldi e Via della Liberazione, tornano ad accendersi e ad ospitare una mostra ad ambientazione medievale che resterà sempre visibile nel periodo natalizio fino al 6 gennaio 2016.
Mostra Michela Renzi
L'ideatrice è ancora la fiorenzuolana Michela Renzi, appassionata titolare del sito VestioEvo che, con migliaia e migliaia di visualizzazioni, e la relativa pagina Facebook, con quasi 7.000 like, costituiscono un punto di riferimento nazionale per l’informazione dei gruppi storici sull’abbigliamento, costumi ed accessori di tutto il periodo medievale.
Ed in questa occasione il tema non poteva che essere legato alle festività natalizie, stavolta visto sotto l'aspetto conviviale alle corti signorili dell'epoca, dove i moderni passanti di "Strá dritta" vengono idealmente catapultati ammirando riproduzioni di abiti e oggetti del periodo con riferimenti, fonti storiche, curiosità sull'abbigliamento e sulla moda ed i costumi signorili.
La mostra, resa possibile ancora una volta dalla grande disponibilità delle proprietarie dell'immobile, sig.re Casella, è una vera e propria rappresentazione di come si svolgeva il Natale in casa, i nostri sapori tipici in cui risaltano i "pisarei e fasö" dalla ricetta tradizionale "della Francigena" ed una tavola quattrocentesca imbandita con richiami ad ospiti eleganti come i Visconti e gli Sforza.
Una cavalcata a ritroso nel tempo attraverso uno scenario di festa, cibo, musica ed il relax della "stufa", un bagno caldo ove rilassarsi, mangiare e chiacchierare.
Una proposta culturale che Michela Renzi offre ai suoi concittadini nella chiave di lettura che predilige, quella storica medievale fruibile a tutti che l'ha portata ad organizzare nell'anno in corso non solo esposizioni come questa ma anche sfilate di abiti medievali della sua collezione privata, tra cui una di particolare successo in Salento nella serata finale del Festival della Moda e della Musica.
MODA ED ELEGANZA NEL CONVIVIO NATALIZIO MEDIOEVALE
Mostra sempre aperta in vetrina dall' 8 Dicembre 2015 al 6 Gennaio 2016
Corso Garibaldi 78/80 (Ex negozio Buratti) a Fiorenzuola d'Arda (PC)
A cura di Michela Renzi di Vestioevo con la collaborazione di Pro Loco e Comune di Fiorenzuola D'Arda (PC).


giovedì 3 dicembre 2015

"Matilde, splendente fiaccola" al Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra di Nonantola (MO)

Inaugurata lo scorso 28 novembre al Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra la mostra “Matilde, splendente fiaccola” che permetterà ai visitatori di calarsi nel tempo della famiglia Canossa e di indagare i rapporti tra il potente monastero e la famiglia della contessa, attraverso un percorso fatto di antiche pergamene custodite presso l’Archivio Storico Abbaziale, rimarrà aperta fino a domenica 10 aprile 2016.
L’abbazia è stata uno  dei più luminosi fari nella storia, nella cultura e nella società dell’Europa Medievale, e custodisce ancora oggi preziose testimonianze di quel periodo. Accanto alle pergamene trovano spazio in mostra infatti due celebri codici medievali dell’epoca: la Relatio dell’Archivio Capitolare della Cattedrale di Modena (esposto in facsimile) e l’Evangelistario di Matilde di Canossa (secolo XI), fabbricato dai monaci benedettini nello scriptorium dell’Abbazia di Nonantola, uno dei codici medievali più importanti, splendido per il ciclo delle 10 miniature con gli episodi principali dell’anno liturgico e la lavorazione della coperta in argento dorato con la Crocifissione e Dio benedicente all’interno della mandorla.
All’interno della mostra sarà esposta una preziosa e rara colomba eucaristica, realizzata da botteghe orafe di Limoges all’inizio del XIII secolo e che fa parte del Tesoro dell’Abbazia di Frassinoro, fondata da Matilde di Canossa nel 1071.
Accanto alla mostra di pergamene, sarà inaugurata l’esposizione “Icone Matildiche. Spirito e devozione”, a cura delle iconografe Annalisa Fanfoni e Sabina Marconi, con immagini tratte dal ciclo delle preziose miniature dell’Evangelistario di Matilde di Canossa.

Orari di  visita
Dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 12.30  (La biglietteria chiude mezz’ora prima). Venerdì, sabato e domenica dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14 alle 18 (La biglietteria chiude mezz’ora prima).
Info: Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra, via Marconi 3, Nonantola. Tel. 059-549025; museo@abbazia-nonantola.netwww.abbazia-nonantola.net.