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Antonello da Messina - "Ritratto di giovane gentiluomo" 1470-74. Philadelphia Museum of Art: John G. Johnson Collection, 1917
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Il Mart e la casa editrice Electa presentano la mostra dedicata a Antonello da Messina.
Si tratta del momento più importante dell’attività espositiva del Museo
nel 2013 non solo per l’eccezionalità delle opere esposte, grazie a
prestiti internazionali concessi per l’occasione, ma anche per l’inedita
ampiezza cronologica dei confronti proposti.
Il progetto espositivo, a cura di Ferdinando Bologna e Federico De
Melis, propone un’indagine articolata e uno sguardo originale sulla
figura del grande pittore del Quattrocento e sul suo tempo, attraverso
lo studio degli intrecci storico-artistici e delle controversie ancora
aperte, presentati in questa sede come punti di forza attraverso i quali
approfondire nuovi percorsi di interpretazione critica.
Questa rilettura di Antonello da Messina non offre solo la ricerca della
collocazione cronologica delle opere, l’analisi dei rapporti con i
maestri a lui contemporanei, delle similitudini e delle differenze, ma è
concentrata anche su una profonda analisi dell’intelligenza poetica di
un artista “inumano”, come lo definì il figlio Jacobello, che ha saputo
cogliere le sfumature psicologiche e le caratteristiche più intime
dell’esistere.
La mostra è stata resa possibile grazie a preziose e generose
collaborazioni con alcune delle più importanti istituzioni culturali
nazionali e internazionali come i musei della Regione Sicilia, la Galleria Borghese di Roma, i Musei Civici di Venezia, la Fundación Colección Thyssen Bornemisza di Madrid, il Philadelphia Museum of Art e il Metropolitan Museum di New York.
La National Gallery di Washington, ad esempio, si
priverà per tutto il periodo della mostra roveretana di due opere
appartenenti alla collezione permanente.
Saranno inoltre esposte alcune opere non presenti nella recente retrospettiva dedicata a Antonello da Messina come il “Ritratto d’uomo” appena restaurato, proveniente dal Philadelphia Museum of Art, il “Salvator Mundi” della National Gallery di Londra, la “Madonna Benson” custodita nella National Gallery di Washington.
Dal 5 ottobre 2013 al 12 gennaio 2014, la mostra del Mart di Rovereto
ha l’ambizione di ricostruire l’ampia scena storica e geografica dalla
quale emerge l’eccezionale individualità di Antonello: un pittore che, a
metà del Quattrocento, si fa interprete, al massimo grado, di un
fermento creativo mediterraneo ed europeo incentrato
sull’incontro-scontro tra la civiltà fiamminga e quella italiana.
Questo moltiplicarsi di esperienze – da Napoli alla Spagna, dalla
Provenza alle Fiandre, da Urbino a Venezia – fanno di Antonello un
protagonista dal respiro internazionale, da collocare in una prospettiva
storico-artistica senza limiti geografici.
In questo senso, la mostra si propone di stabilire riferimenti
figurativi rigorosi tramite ampi confronti che coinvolgono altri
protagonisti della scena artistica del momento, da Colantonio a Van Eyck, fino a comprimari meno conosciuti, ma insigni come Antonio da Fabriano e il Maestro di San Giovanni da Capestrano, identificato con Giovanni di Bartolomeo dall’Aquila attivo a Napoli dal 1449.
Così, si vuole rileggere, su basi storicamente fondate, lo specialissimo
carattere di un’opera che dipende direttamente dalla grande lezione
prospettico-luminosa di Piero della Francesca, come già suggerito nel
1914 dal giovane Roberto Longhi. La novità, in questo senso, è che i
curatori individuano l’influenza di Piero non solo nella fase matura, ma
lungo l’intero arco della vita artistica di Antonello, secondo modalità
ogni volta diverse, funzionali alle urgenze espressive del momento.
Il percorso espositivo parte dalla formazione di Antonello, avvenuta
nella Napoli di Alfonso d’Aragona tra esperienze provenzali-borgognone e
fiamminghe, e si sviluppa con l’acquisizione progressiva della sintassi
‘italiana’, e l’aprirsi a una dimensione mediterranea europea, fino
all’esito veneziano e post-veneziano che indica l’inizio di una nuova
civiltà figurativa.
La mostra riesamina, a questo proposito, anche il dibattito relativo
al rapporto di Antonello con la Milano sforzesca, quasi in parallelo con
le nuove ricerche di tipo spaziale lì condotte dal giovane Bramante,
come indicano, tra le opere in mostra, il “Cristo alla colonna” e il disegno “Gruppo di donne su una piazza, con alti casamenti” entrambe provenienti dal Louvre.
Il progetto sarà arricchito da un programma di eventi collaterali. In
particolare, venerdì 18 ottobre, il Mart ospiterà una lectio
magistralis di David Alan Brown, curatore del
Dipartimento di Pittura Italiana della National Gallery of Art di
Washington che, confermando l’indubbia importanza di Antonello da
Messina nella ritrattistica rinascimentale e riesaminando i celebri
“ritratti d’uomo”, metterà in luce le problematiche relative
all’originalità dei lavori del Maestro, posti a confronto con le opere
di altri artisti dell’epoca.
Orari di apertura al pubblico: lunedì chiuso; da martedì a domenica 10.00 - 18.00; venerdì 10.00-21.00
Tariffe:
Intero: 13 Euro
Ridotto gruppi, giovani dai 19 ai 26 anni, over 65 anni, convenzionati: 9 Euro
Ridotto speciale per scolaresche, ragazzi dai 7 ai 18 anni: 3,50 Euro
Biglietto famiglia: 26 Euro
Ingresso gratuito: Mart Membership, bambini fino ai 6 anni, ICOM e AMACI