Il museo di Palazzo Pretorio ospita "Legati da una Cintola - L'Assunta
di Bernardo Daddi e l'Identità di una Città". Anche grazie ai prestiti
di importanti istituzioni, come il Metropolitan Museum di New York e i
Musei Vaticani, è stato possibile realizzare un percorso espositivo che
unisce storia e tradizione e che, soprattutto, intreccia il simbolo
dell'identità della città con il motore delle vicende artistiche di
Prato.
Un simbolo religioso e civile, fulcro delle vicende artistiche di Prato ed elemento cardine della sua identità: la Sacra Cintola, la cintura della Vergine custodita nel Duomo che per secoli è stata il tesoro più prezioso di Prato, sarà al centro del nuovo allestimento del Museo di Palazzo Pretorio.
Un tema, quello della reliquia pratese, che consente di accendere un fascio di luce intenso su un'età di grande prosperità per Prato, il Trecento, a partire dalle committenze ad artisti di primo ordine come lo scultore Giovanni Pisano e il pittore Bernardo Daddi, che diedero risonanza alla devozione mariana a Prato come vero e proprio culto civico. La mostra prende spunto da quel prezioso simbolo dall'innegabile valore identitario per intrecciare i fili di un racconto che parla della città e del suo ricco patrimonio di cultura e bellezza custodito sul territorio e riconoscibile al di fuori dei confini locali.
L'origine del culto della sacra cintola affonda le sue radici nel XII secolo, la leggenda vuole che la cintura, consegnata a San Tommaso dalla Madonna al momento dell'Assunzione, sia stata portata a Prato verso il 1141 dal mercante pratese Michele e da questi donata in punto di morte, nel 1172, al proposto della pieve. Fra Due e Trecento la reliquia assurse al ruolo di vero e proprio segno dell'elezione della città, santificata da una così preziosa vestigia miracolosamente giunta dalla Terra Santa, e divenne motore delle vicende artistiche pratesi.
Anche il Duomo di Prato sarà parte integrante di un percorso che permetterà ai visitatori di entrare nella cappella della Cintola, abitualmente preclusa alla visita, e ammirare il ciclo di affreschi realizzati da Agnolo Gaddi.
Un simbolo religioso e civile, fulcro delle vicende artistiche di Prato ed elemento cardine della sua identità: la Sacra Cintola, la cintura della Vergine custodita nel Duomo che per secoli è stata il tesoro più prezioso di Prato, sarà al centro del nuovo allestimento del Museo di Palazzo Pretorio.
Un tema, quello della reliquia pratese, che consente di accendere un fascio di luce intenso su un'età di grande prosperità per Prato, il Trecento, a partire dalle committenze ad artisti di primo ordine come lo scultore Giovanni Pisano e il pittore Bernardo Daddi, che diedero risonanza alla devozione mariana a Prato come vero e proprio culto civico. La mostra prende spunto da quel prezioso simbolo dall'innegabile valore identitario per intrecciare i fili di un racconto che parla della città e del suo ricco patrimonio di cultura e bellezza custodito sul territorio e riconoscibile al di fuori dei confini locali.
L'origine del culto della sacra cintola affonda le sue radici nel XII secolo, la leggenda vuole che la cintura, consegnata a San Tommaso dalla Madonna al momento dell'Assunzione, sia stata portata a Prato verso il 1141 dal mercante pratese Michele e da questi donata in punto di morte, nel 1172, al proposto della pieve. Fra Due e Trecento la reliquia assurse al ruolo di vero e proprio segno dell'elezione della città, santificata da una così preziosa vestigia miracolosamente giunta dalla Terra Santa, e divenne motore delle vicende artistiche pratesi.
Anche il Duomo di Prato sarà parte integrante di un percorso che permetterà ai visitatori di entrare nella cappella della Cintola, abitualmente preclusa alla visita, e ammirare il ciclo di affreschi realizzati da Agnolo Gaddi.
Da venerdì 8 settembre 2017
a domenica 14 gennaio 2018
Aperto tutti i giorni (eccetto il martedì non festivo) con orario continuato dalle 10.30 alle 18.30. Chiuso per la festività di Natale.
Aperto tutti i giorni (eccetto il martedì non festivo) con orario continuato dalle 10.30 alle 18.30. Chiuso per la festività di Natale.