Da venerdì 20 marzo a domenica 21 giugno 2015 a Firenze nel Museo Nazionale del Bargello si terrà la mostra "Medioevo in viaggio" a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi, Ilaria Ciseri e Benedetta Chiesi.
La mostra è in collaborazione con i musei appartenenti al Réseau des
Musées d’Art Médiéval, nato nel 2011, quando il Musée de Cluny (Parigi),
il Museo Nazionale del Bargello, il Museum Schnütgen (Colonia) e il
Museu Episcopal (Vic) – simili per genere di collezioni e storia – hanno
messo a punto, lavorando insieme, un progetto espositivo che
valorizzasse le reciproche raccolte d’arte attorno a un tema specifico:
“Il Medioevo in viaggio”.
Il tema è largamente discusso e studiato, ma costituisce un’ardua
sfida per una mostra, nel renderlo “visibile”. Sono poche, infatti, le
testimonianze di cultura materiale direttamente legate a viaggi così
lontani nel tempo. Le opere d’arte, tuttavia, offrono numerosi spunti
per evocare i viaggi nel Medioevo: non solo attraverso raffigurazioni
iconografiche di viaggi reali o fantastici, ma anche attraverso una
quantità di oggetti, che un tempo accompagnarono i tanti e diversi
viaggiatori in età medievale, spinti dalla ricerca della redenzione, o
del denaro, o della gloria.
La mostra si articolerà in cinque diverse sezioni.
1. La rappresentazione del mondo
La prima sezione affronta, attraverso una selezione di carte e piante
geografiche dal XII al XV secolo (ma anche del primo globo celeste
esistente), i confini del mondo conosciuto e la visione che se ne aveva
nel Medioevo. Queste carte appaiono attraversate da rotte e percorsi
diversi: talora letterari e devoti, derivati dalle Sacre Scritture;
talora invece reali, frutto dell’esperienza diretta dei viaggiatori,
quasi delle “carte stradali” ante-litteram, ad uso soprattutto dei
viandanti che dall’Europa del Nord scendevano fino a Roma. I viaggi per
mare, leggendari e pericolosi, sono evocati sia da una selezione
iconografica (miniature, rilievi, dipinti dell’epoca), sia da alcuni
antichi strumenti di navigazione.
2. La salvezza dell’anima: pellegrini, predicatori, chierici
Il pellegrinaggio è la forma più nota del viaggio del Medioevo. Anche
se la motivazione religiosa non esaurisce le ragioni più articolate e
complesse per cui si intraprendeva un pellegrinaggio, è sicuramente la
causa apparente più rilevante di questo moto di massa che ha
attraversato l’Europa nei secoli centrali del Medioevo.
La sezione intende illustrare le tipologie dei pellegrini medievali,
il loro “corredo” di viaggio (esemplari di scarpe, vesti, strumenti…),
le loro insegne distintive a seconda delle mète raggiunte: per lo più, i
grandi santuari d’Europa (placchette di pellegrinaggio). Reliquie più
ingombranti potevano essere “acquistate” e trasportate in patria in
apposite borse o cofanetti: in mostra, rare testimonianze di questo
tipo, come la tasca in cotone dello Schnütgen Museum di Colonia.
3. La guerra: crociate, cavalieri, spedizioni militari
Il tema sarà evocato da alcune testimonianze dirette
del viaggio dei crociati, di stretta rilevanza storica, provenienti dal
Museo di Cluny, come la croce pettorale dei cavalieri della prima
Crociata (1096-1099). Il tema sarà inoltre richiamato da racconti di
viaggio delle Crociate, da quello sfortunato del re Luigi IX a quello
fantastico di Febusso e Briusso (nella redazione italiana del
Manoscritto della Biblioteca Nazionale di Firenze).
I viaggi per terra e per mare sono documentati inoltre da una sezione
di piccoli oggetti devozionali, testimoni della circolazione di memorie
di pellegrinaggio e di reliquie, di doni e souvenir della Terra Santa.
Il loro stile, la presenza di reliquie legate ai luoghi della Passione
di Cristo, le provenienze leggendarie, potevano e possono ancora
evocare, al pari dei racconti di viaggio, il sapore della distanza e la
fascinazione per “l’esotico” e per quelle eroiche e secolari missioni
cristiane.
4. Il viaggio di affari: mercanti, banchieri, messaggeri
In questa sezione, di stampo prettamente laico, sono esposti i tipi
di viaggio “di affari” svolti per commercio e per mercato, ma anche per
missioni politiche, da categorie che potremmo dire di professionisti
itineranti (diplomatici, ambasciatori, ecc.).
In questa sezione saranno centrali le figure del mercante e del
messaggero, evocate da una serie di oggetti e strumenti del loro
mestiere, come le scarselle, le custodie dei documenti, le tessere
mercantili o le lettere di cambio, essenziali per una circolazione
rapida, sicura e garantita di beni e denaro nell’Europa medievale.
5. Il viaggio di immagine: le corti in movimento
Anche distanze molto ridotte potevano costituire, in termini
simbolici, un viaggio: come le periodiche trasferte del sovrano o del
signore nei suoi possedimenti, col suo seguito di dignitari e il suo
fastoso corredo da viaggio (a sottolineare la visibilità politica e
sociale) per confermare la propria autorità e garantire l’ordine; o come
quello metaforico delle spose aristocratiche, che lasciano la casa del
padre per raggiungere quella del marito, spesso a conferma di una nuova
alleanza politica fra potenti casati: rappresentato in mostra da tre
sontuosi esemplari di selle d’avorio scolpito, in uso in Germania e nel
Nord Italia.
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