Sono circa 750 le opere d'arte che da giovedì 29 ottobre 2015 troveranno la loro definitiva collocazione all'interno del
nuovo Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, restituendo alla città una tradizione lunga 720 anni che
abbraccia - dai capolavori di Arnolfo Di Cambio a quelli del Verrocchio e Donatello - secoli di tradizione artistica medievale e rinascimentale fiorentina.
Statue, rilievi in marmo, bronzo, argento, originariamente realizzati per gli ambienti esterni ed interni delle strutture che sorgono davanti al Museo - il Battistero di San Giovanni, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e il Campanile di Giotto - troveranno posto nelle 25 sale, distribuite su tre piani, di questo nuovo edificio. Uno spettacolare allestimento che mira a valorizzare capolavori unici al mondo, frutto di un restauro durato tre anni, molti originariamente concepiti per stare insieme, ma successivamente dispersi in attesa di una collocazione più ampia e definitiva.
Statue, rilievi in marmo, bronzo, argento, originariamente realizzati per gli ambienti esterni ed interni delle strutture che sorgono davanti al Museo - il Battistero di San Giovanni, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e il Campanile di Giotto - troveranno posto nelle 25 sale, distribuite su tre piani, di questo nuovo edificio. Uno spettacolare allestimento che mira a valorizzare capolavori unici al mondo, frutto di un restauro durato tre anni, molti originariamente concepiti per stare insieme, ma successivamente dispersi in attesa di una collocazione più ampia e definitiva.
Tornano a splendere la Maddalena di Donatello, la Porta del Paradiso e la Porta del Nord del Battistero, opera di Lorenzo Ghiberti, mentre l'antica facciata medievale del Duomo, realizzata da Arnolfo Di Cambio
a partire dal 1296, ma distrutta nel 1586, verrà ricostruita a
grandezza naturale (un colossale modello in resina) nella sala maggiore
del museo. Ed è proprio questa facciata - con le sue 40 statue
ricollocate nelle loro nicchie - il “gioiello” più atteso da monsignor Timothy Verdon,
storico dell'arte e direttore della nuova struttura. «Firenze, città
ricca di glorie antiche - spiega Verdon - ha bisogno di grandi
iniziative moderne e il nuovo Museo dell'Opera, una struttura
spettacolare di qualità mondiale, è la più importante iniziativa
fiorentina degli ultimi anni».
Su un lato della sala del nuovo edificio sarà esposta la Porta del Paradiso
che, come spiega Verdon, «tornerà a occupare una posizione frontale
rispetto all'antica facciata, ricostruendo un rapporto visivo e
iconografico perso oltre 400 anni fa». Ai suoi due lati si potrà
ammirare la Porta Nord del Battistero – il cui restauro ha
consentito il recupero, dopo sei secoli dalla sua realizzazione,
dell'oro che ne ricopriva le sculture - e presto anche la Porta Sud di Andrea Pisano. Il percorso dello spettatore proseguirà al piano terra con le sale che accolgono la Maddalena penitente di Donatello
- un'opera che sprigiona una grande forza, ma anche tenerezza e
devozione attraverso lo sguardo e le mani congiunte in preghiera - e la Pietà di Michelangelo. All'interno della Galleria del Campanile di Giotto, tra le sedici statue a grandezza naturale, spiccano i Profeti di Donatello, Abacuc e Geremia, e i 54 rilievi scultorei originali che la adornavano. Nella Galleria delle Cantorie di Luca della Robbia e di Donatello si potranno, invece, osservare i due grandi pergami realizzati per il Duomo tra il 1431 e il 1439. Un museo nel museo sarà la Galleria, con i modelli lignei del
Quattrocento, tra cui quello attribuito allo stesso artista fiorentino,
materiali e attrezzi dell'epoca impiegati per la costruzione della
Cupola, oltre alla maschera funebre del grande architetto. Fondata nel 1296 per realizzare il Duomo di Firenze l’Opera continua a
portare avanti il suo impegno finalizzato alla conservazione e alla
valorizzazione del suo straordinario patrimonio culturale. Il Museo
dell'Opera del Duomo, fondato nel 1891, fa parte del sistema museale del
Grande Museo del Duomo che racchiude il Duomo di Firenze, la Cupola di
Brunelleschi, la Cripta di Santa Reparata, il Battistero di San Giovanni
e il Campanile di Giotto. Un accordo artistico che il prossimo 29
ottobre tornerà a orbitare, con il suo spartito di arte, fede, storia,
di fronte al suo pubblico, nella spettacolare piazza che rappresenta il
cuore vibrante di Firenze.
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