Venerdì 5 febbraio 2016, alle ore 12,00, sarà inaugurata a Villa Pace la mostra archeologica “Da Zancle a Messina. 2016”. L’esposizione, realizzata dalla Soprintendenza BB.CC.AA. in collaborazione con l'Università di Messina, resterà aperta fino al 28 febbraio 2016. L’Ateneo sarà scientificamente parte attiva nell’evento, attraverso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, insieme agli archeologi della Soprintendenza U.O. 5-Beni Archeologici e al Museo Regionale di Messina, che ha messo a disposizione reperti numismatici di pregio. Sarà l’occasione per presentare al grande pubblico le novità frutto delle ricerche condotte nel centro urbano. Il percorso, all’interno della Sala museale, è stato organizzato per temi (abitato, necropoli) e per epoche (età preistorica; greco-romana; medievale e moderna). Potranno essere ammirati 170 reperti, prevalentemente inediti, selezionati tra quelli più significativi e di maggiore pregio artistico e storico.
Il
percorso dell’allestimento, organizzato in cinque grandi saloni, è
stato pensato su più livelli di fruizione: per temi (abitato, necropoli)
e per epoche (età preistorica; greco-romana; medievale e moderna). I
ben 170 reperti esposti, prevalentemente inediti, sono stati selezionati
dal team di archeologi della Soprintendenza tra quelli più
significativi e di maggiore pregio artistico e storico.
Il
visitatore potrà ammirare ceramiche di varie epoche, per esempio un
raro cratere figurato di VII sec. a. C. di produzione euboica
dall’abitato, e tre magnifici crateri figurati (V- IV sec. a.C.) dalla
necropoli; oppure i modellini di imbarcazione del III sec. a.C. o la
danzatrice dalla sepoltura di una bambina del II sec. a.C.; saranno
esposti anche manufatti in bronzo ed elementi architettonici e
decorativi.
Ci
sarà poi una sezione dedicata alle epigrafi, con epitaffi funerari e
anche due iscrizioni di eccezionale interesse: una dedica della prima
età imperiale romana, probabilmente ad Orione, il mitico creatore della
Falce e del Peloro, proveniente dallo scavo di via Geraci, e un
eccezionale cippo miliare attribuibile all’età di Costantino, che viene
da Pistunina, dal sito comunemente denominato “Villa Melania”.
Per
quel che riguarda la sezione numismatica che fa parte delle bellissime
collezioni del Museo Regionale, le tante monete esposte ci racconteranno
la lunga, unica e prestigiosa storia della Zecca di Messina e la
cosiddetta “circolazione monetale” che è stata documentata dai vari
scavi archeologici.
L’esposizione
si chiude idealmente con la sezione dedicata al periodo medievale e
moderno, un ambito scientifico che in questi ultimi anni ha fatto
registrare un’intensa attività di ricerca, con risultati di rilievo
soprattutto nel campo delle produzioni ceramiche. E tra i reperti
esposti ci saranno anche un catino della prima Età normanna, e un grande
frammento dell’affresco del XIII secolo, che proviene dall’antica
Chiesa di S. Giacomo.
La mostra resterà aperta tutti i giorni, con i seguenti orari: – lunedì-giovedì: dalle 9,00 alle 14,00; – venerdì-sabato: dalle 9,00 alle 18,00; – domenica: dalle 9,30 alle 13,30.
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