Arnolfo di Cambio, Apostolo |
L’Apostolo di Arnolfo raffigura uno degli apostoli che,
secondo la tradizione, sarebbero stati convocati al letto di morte della
Vergine; di intenso pathos, è tra le massime espressioni del nuovo interesse umano mutuato del periodo, sviluppato anche nella coeva pittura di Giotto.
La figura marmorea, rimossa dalla facciata del Duomo nel 1587, quando
per volontà del Granduca Francesco I l’incompiuta facciata medievale
venne smantellata, e passata dai depositi dell’Opera alla collezione dei
marchesi Torrigiani nell’Ottocento, verrà ora reintegrata nel gruppo
della Dormitio nella ricostruzione della facciata medievale del
nuovo Museo dell’Opera. Quasi tutti gli altri elementi del gruppo
esposto al museo sono copie, essendo stati alienati in epoca
indeterminata gli originali, e così il ritorno dell’Apostolo è particolarmente significativo.
Le altre due sculture acquistate dall’Opera sono un paio di angeli
reggidrappo provenienti dal monumento sepolcrale del vescovo Antonio
d’Orso, realizzato intorno al 1321 per la controfacciata del Duomo di
Firenze dal maestro senese Tino di Camaino. Questi rilievi di forma
triangolare decoravano la cimasa del perduto tabernacolo architettonico
del monumento, dove le loro forme triangolari s'inserivano
simmetricamente nel frontone. Inginocchiati e guardando adoranti verso
l’alto, i due angeli hanno in mano i lembi di un drappo (ora perso),
che, steso sopra l’effigie seduto del vescovo, alludeva alla Elevatio animae del
prelato: l’innalzamento verso Dio della sua anima dopo morto. Spostato
più volte all’interno del Duomo, il monumento, senza il suo tabernacolo
architettonico, fu riportato alla posizione originale sulla
controfacciata, a sinistra di chi varca la soglia della porta mediana,
solo nel primo Novecento. Nella ricostruzione parziale della tomba in
cattedrale manca, però, il supporto originale di questi angeli, che
verranno perciò esposti nella «Sala delle navate» del Museo, che
raccoglie vari cimeli un tempo all’interno della cattedrale.
Nessun commento:
Posta un commento