Un’interessante rassegna dedicata agli antichi erbari conservati
nella Biblioteca Comunale di Trento, verrà proposta dal 20 maggio al 16
ottobre 2017 nella magnifica cornice di Castel Caldes. Rari e preziosi volumi
dal XV al XVIII, saranno esposti nel maniero che domina l’imbocco della
valle di Sole: un'occasione unica per scoprire volumi rari, illustrati
da xilografie e incisioni su rame di grande pregio artistico, che hanno
permesso di tramandare fino ad oggi antichi saperi e conoscenze su
piante e fiori che in essi vengono accuratamente descritti. Sarà esposta
anche una selezione di antichi strumenti da farmacia, provenienti da
Casa de Gentili di Sanzeno, e cortesemente prestati dall'ente
proprietario, ossia il BIM dell'Adige.
La proposta offre in visione al
grande pubblico opere d'arte che rimarrebbero altrimenti accessibili
solo a pochi intenditori, valorizzando così il patrimonio culturale
cittadino. Alcuni tra i più bei codici miniati del Quattrocento e del
Cinquecento, oggi conservati in alcune delle più importanti biblioteche
europee, sono stati, almeno per qualche tempo, nelle mani dei principi
vescovi di Trento che li hanno acquistati o posseduti.
Tra questi, ad
esempio, il Tacuinum Sanitatis della fine del Trecento, oggi alla
Österreichische Nationalbibliothek di Vienna, che appartenne al vescovo
Giorgio di Lichtenstein. Le sue splendide miniature furono realizzate in
ambiente veronese e si inquadrano chiaramente nell’ambiente del gotico
internazionale che si manifestò a Trento negli affreschi dei Mesi di
Torre Aquila del maestro Venceslao di Boemia. Presente in mostra vi è l’Erbario di Trento
(esposto in fac-simile) un prezioso manoscritto della seconda metà del
Quattrocento, che raccoglie tavole con illustrazioni di piante
officinali e medicinali corredate da spiegazioni sul loro impiego e sui
rimedi realizzabili. Si ammirano le rappresentazioni di note piante
disegnate e colorate ad acquarello, bizzarre formule magiche, cabale,
citazioni evangeliche, preghiere, vengono citate piante e animali i cui
nomi sono talvolta inventati con etimologie assurde e ingenue. Il
prezioso codice conservato nel Castello del Buonconsiglio realizzato da
artisti di bottega veneta è un’opera in cui si sposano felicemente la
finalità scientifica e la riuscita artistica, strumento di lavoro per
botanici e medici, di guarigione per i malati, per noi di conoscenza
della vita reale di quel tempo in cui si integravano gli apporti
culturali più diversi. È coinvolgente e suggestivo osservare
dall’interno un mondo lontano in parte scomparso (alcune piante non
esistono più), in parte mai esistito (vegetali e animali fantastici), in
parte tuttora attuale nella medicina alternativa.
Inaugurazione: venerdì 19 maggio 2017 ore 17.30.
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