In occasione della fine dei restauri alla fontana del Nettuno, Fondazione Carisbo e Genus Bononiae presentano la mostra "Il Nettuno: architetto delle acque. Bologna, l’acqua per la città tra Medioevo e Rinascimento", a cura di Francesco Ceccarelli ed Emanuela Ferretti.
La mostra rende omaggio alla Fontana del Nettuno uno dei simboli della città di Bologna, nonché uno tra i più noti e ammirati capolavori dell’arte rinascimentale.
Il progetto espositivo in Santa Maria della Vita, dal 16 marzo al 10 giugno 2018, illustra, attraverso l’esposizione di opere, documenti e materiali selezionati, la genesi progettuale e il sistema di canalizzazione sotterraneo realizzato con l’intento di portare l’acqua nel centro cittadino, partendo dal medioevo e dall’antichità romana fino ad arrivare agli interventi infrastrutturali rinascimentali.
L’itinerario parte dalla costruzione dell’acquedotto augusteo di Bononia e si sviluppa poi nel cantiere della città medievale, potenziato dal fitto reticolo di vie d’acqua derivate dai canali di Savena e di Reno, a loro volta regolati da chiuse monumentali a tutt’oggi pienamente funzionanti.
L’intreccio fra scienza, tecnologia e cultura delle acque rivela un paesaggio urbano ancora poco esplorato e senz’altro sorprendente: un modo di leggere la città e la sua architettura in una prospettiva storica. Per documentare le vicende medievali verrà esposta, tra gli altri la copia autentica della cosiddetta Secchia Rapita, normalmente contenuta nella torre della Ghirlandina, sottratta nel 1325 a un pozzo bolognese in seguito alla battaglia di Zappolino e che dopo settecento anni ritorna simbolicamente a Bologna grazie al prestito concesso dai Musei Civici di Modena, allo scopo di testimoniare l’importanza che l’acqua svolgeva nella vita quotidiana delle città del medioevo al punto da assurgere a prezioso trofeo di battaglia.
I pezzi selezionati per l’esposizione sono: statue, bozzetti, modelli, dipinti, disegni, incisioni e altro materiale grafico, libri, documenti archivistici provenienti da collezioni pubbliche e private, locali e nazionali. Per maggiori informazioni, prezzi, biglietti, iniziative collaterali clicca qui !
L’itinerario parte dalla costruzione dell’acquedotto augusteo di Bononia e si sviluppa poi nel cantiere della città medievale, potenziato dal fitto reticolo di vie d’acqua derivate dai canali di Savena e di Reno, a loro volta regolati da chiuse monumentali a tutt’oggi pienamente funzionanti.
L’intreccio fra scienza, tecnologia e cultura delle acque rivela un paesaggio urbano ancora poco esplorato e senz’altro sorprendente: un modo di leggere la città e la sua architettura in una prospettiva storica. Per documentare le vicende medievali verrà esposta, tra gli altri la copia autentica della cosiddetta Secchia Rapita, normalmente contenuta nella torre della Ghirlandina, sottratta nel 1325 a un pozzo bolognese in seguito alla battaglia di Zappolino e che dopo settecento anni ritorna simbolicamente a Bologna grazie al prestito concesso dai Musei Civici di Modena, allo scopo di testimoniare l’importanza che l’acqua svolgeva nella vita quotidiana delle città del medioevo al punto da assurgere a prezioso trofeo di battaglia.
I pezzi selezionati per l’esposizione sono: statue, bozzetti, modelli, dipinti, disegni, incisioni e altro materiale grafico, libri, documenti archivistici provenienti da collezioni pubbliche e private, locali e nazionali. Per maggiori informazioni, prezzi, biglietti, iniziative collaterali clicca qui !
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