Da sabato 13 luglio a domenica 3 novembre 2019 al Castello del Buonconsiglio.
Piviali in luminoso velluto, pianete scintillanti di oro e d’
argento, rare dalmatiche con ricami in fili di seta variopinta, preziose
stoffe fiorentine e veneziane dai molteplici ornati, oltre ad alcuni
importanti dipinti sacri di Altobello Melone, Michele Giambono,
Francesco Torbido, Rocco Marconi, e i due magnifici dipinti del
misterioso Maestro di Hoogstraeten, raccontano l’affascinante storia dei
preziosi manufatti tessili eseguiti tra la seconda metà del XV secolo e
primi decenni del XVI secolo in Italia e nell’Europa del Nord. Si
tratta di capolavori in velluto con ricchi ricami in seta e oro prodotti
presso centri che all’epoca assicuravano un assoluto grado di
perfezione tecnica e formale, come Firenze, Venezia e Milano. Tra questi
vi è il preziosissimo parato di papa Niccolò V del Museo del Bargello
di Firenze, commissionato nel 1450 dalla città di Siena e donato al
pontefice in occasione della canonizzazione di San Bernardino, ma anche
il cappuccio di piviale del Castello Sforzesco di Milano, appositamente
restaurato per l’occasione e decorato con un ricamo per il cui disegno
preparatorio è stato fatto il nome del grande Botticelli. Dopo oltre
cinque secoli, affiorano capolavori inediti che testimoniano influssi
derivanti da diverse tradizioni tessili, approfondite grazie agli
specialisti che collaborano all’iniziativa, comprendendo anche esempi
che denunciano la circolazione di manufatti importati da grandi centri
di produzione transalpini tramite gli intensi scambi commerciali tra la
penisola italiana e i fiorenti mercati delle Fiandre e della zona del
Reno e il desiderio di sfarzo dei più facoltosi committenti.
La mostra Fili d’ oro e dipinti di seta. Velluti e ricami tra Gotico e Rinascimento
è la prima iniziativa che approfondisce questa particolare categoria di
lussuosi tessuti ricamati ancora presenti nelle aree dell’intero arco
alpino, a suo tempo creati sia per la committenza religiosa che laica ma
sopravvissuta fino ad oggi grazie alla lungimirante attività di
conservazione della Chiesa e alla passione di molti collezionisti.
Grazie a queste testimonianze artistiche viene valorizzata una
produzione di opere che, pressoché sconosciuta ai più, si rivela
preziosa per comprendere l’altissimo livello raggiunto dalle botteghe di
tessitori e ricamatori italiani al “tramonto del Medioevo” anche grazie
all’introduzione di innovative soluzioni imprenditoriali.
Nelle
più belle sale del Castello del Buonconsiglio viene pertanto esposta una
quarantina di paramenti sacri, oltre a una selezione di dipinti su
tavola che ne illustrano funzioni e fogge, in parte presenti nelle
collezioni del museo e in parte ottenute in prestito da parrocchie, da
Musei diocesani e da istituzioni prestigiose come il Castello Sforzesco
di Milano, la Galleria degli Uffizi, il Museo Correr e Palazzo Mocenigo
di Venezia, i Civici Musei di Padova, il Museo Nazionale del Bargello di
Firenze, l’Accademia Carrara di Bergamo, il Museo di Palazzo Madama di
Torino, il Museo del Tessuto di Prato, la Pinacoteca Ala Ponzone di
Cremona, Castelvecchio di Verona ed altri ancora.
Tutte le informazioni, orari, biglietti sul sito del Castello del Buonconsiglio.
Nessun commento:
Posta un commento