In occasione del suo 50° anniversario, la Fondazione de Claricini Dornpacher ha ideato il percorso "Tutte quelle vive luci", una ricca serie
di iniziative per il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri.
Un filo rosso lega infatti la famiglia de Claricini al Sommo Poeta: il
letterato Nicolò de Claricini, nel 1466, trascrisse la Divina Commedia,
l’unico codice dantesco editato e commentato in latino in Friuli. Il
manoscritto è tra i pezzi pregiati esposti nella mostra Codici friulani
della Commedia.
Un itinerario dantesco da Nicolò Claricini (1466) a Quirico Viviani (1823), che apre al pubblico domenica 19 settembre 2021 al Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli. Fiore all’occhiello delle manifestazioni dantesche organizzate dalla Fondazione, la mostra curata da Matteo Venier, docente di Letteratura italiana del Rinascimento, raduna per la prima volta tutti i codici danteschi attualmente conosciuti, prodotti o custoditi in Friuli, fra i quali proprio quello editato da Nicolò de Claricin, dal 1971 di proprietà, per lascito testamentario, della Biblioteca civica di Padova.
Un itinerario dantesco da Nicolò Claricini (1466) a Quirico Viviani (1823), che apre al pubblico domenica 19 settembre 2021 al Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli. Fiore all’occhiello delle manifestazioni dantesche organizzate dalla Fondazione, la mostra curata da Matteo Venier, docente di Letteratura italiana del Rinascimento, raduna per la prima volta tutti i codici danteschi attualmente conosciuti, prodotti o custoditi in Friuli, fra i quali proprio quello editato da Nicolò de Claricin, dal 1971 di proprietà, per lascito testamentario, della Biblioteca civica di Padova.
Oltre
al prezioso codice Claricini, un manoscritto corredato di miniature di
grande pregio, al Museo di Cividale saranno esposti altri quattro codici
custoditi in Friuli: il Fontanini della Biblioteca civica guarneriana
di San Daniele del Friuli, risalente alla fine del secolo XIV-inizi
secolo XV; il codice Bartoliniano dell’omonima biblioteca udinese; il
codice Florio della fine del secolo XIV, conservato nella biblioteca
della Università degli Studi di Udine; il codice Sonnino, attualmente
conservato a Roma, ma precedentemente proprietà della biblioteca del
Seminario di Udine. Vi è poi il frammento del Paradiso conservato nella
Biblioteca Civica ‘Joppi’ di Udine. Al nucleo dei codici danteschi sono
affiancati alcuni manoscritti copiati in Friuli e connessi variamente
con il poema dantesco che, seppure indirettamente, ne testimoniano la
diffusione e la lettura.
“È la prima volta che l’antico codice Claricini ritorna nella nostra regione – sottolinea il presidente della Fondazione Claricini Dornpacher, Oldino Cernoia - e lo fa nel contesto di una mostra unica nel suo genere. L’esposizione offre a tutti la possibilità di ammirare queste importantissime testimonianze della nostra cultura e della nostra storia, beni dal valore inestimabile che in questo modo diventano patrimonio di tutti”.
“Obiettivo principale di questa mostra – spiega il curatore Matteo Venier – è documentare e far conoscere al pubblico la fortuna e l’incidenza che l’opera di Dante ebbe nella cultura friulana tardo medievale, moderna e contemporanea. Ed è anche l’occasione per ripercorrere, attraverso appositi pannelli espositivi, la diffusa leggenda del soggiorno di Dante in Friuli all’epoca del patriarca Pagano della Torre”.
A completare l’esposizione, un video che offre al pubblico la lettura di alcuni passi danteschi a cura di Angelo Floramo (Inferno), Antonella Sbuelz (Purgatorio) e Gian Mario Villalta (Paradiso). Codici friulani della Commedia. Un itinerario dantesco da Nicolò Claricini (1466) a Quirico Viviani (1823) è realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine – Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale, il Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli e i Comuni di Cividale, Moimacco, San Daniele del Friuli, Udine e Padova, e sarà visitabile fino al 7 novembre 2021.
“È la prima volta che l’antico codice Claricini ritorna nella nostra regione – sottolinea il presidente della Fondazione Claricini Dornpacher, Oldino Cernoia - e lo fa nel contesto di una mostra unica nel suo genere. L’esposizione offre a tutti la possibilità di ammirare queste importantissime testimonianze della nostra cultura e della nostra storia, beni dal valore inestimabile che in questo modo diventano patrimonio di tutti”.
“Obiettivo principale di questa mostra – spiega il curatore Matteo Venier – è documentare e far conoscere al pubblico la fortuna e l’incidenza che l’opera di Dante ebbe nella cultura friulana tardo medievale, moderna e contemporanea. Ed è anche l’occasione per ripercorrere, attraverso appositi pannelli espositivi, la diffusa leggenda del soggiorno di Dante in Friuli all’epoca del patriarca Pagano della Torre”.
A completare l’esposizione, un video che offre al pubblico la lettura di alcuni passi danteschi a cura di Angelo Floramo (Inferno), Antonella Sbuelz (Purgatorio) e Gian Mario Villalta (Paradiso). Codici friulani della Commedia. Un itinerario dantesco da Nicolò Claricini (1466) a Quirico Viviani (1823) è realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine – Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale, il Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli e i Comuni di Cividale, Moimacco, San Daniele del Friuli, Udine e Padova, e sarà visitabile fino al 7 novembre 2021.
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