Nell’anno di Pistoia capitale italiana
della cultura da domenica 18 giugno a domenica 20 agosto 2017 si tiene a Palazzo Fabroni, Museo del Novecento e del contemporaneo di Pistoia, la mostra
omaggio a Giovanni Pisano (c. 1248- c. 1315), curata da Roberto
Bartalini con la collaborazione di Sabina Spannocchi.
Spiega
il curatore: «L’obiettivo è mettere in luce il
percorso di innovazione e continua sperimentazione intrapreso dallo
sculture nell’uso dei colori e dei volumi, che lo hanno reso uno dei
massimi esponenti del gotico italiano. In particolare nella
realizzazione dei crocifissi lignei, a cui la mostra dedica ampio
spazio, si evidenzia il passaggio dell’artista dagli stilemi propri
della statuaria medievale a una nuova interpretazione artistica della
figura umana, che viene liberata dalla propria staticità per esprimere
una forte idea di movimento e di pathos. Importante è anche la
collocazione di questa mostra, che abbiamo voluto allestire all’interno
di un museo dedicato all’arte contemporanea per mettere in risalto
questa continuità fra antico e moderno, permettendo alle sculture di
Pisano di interfacciarsi con l’arte contemporanea di Parmeggiani. Senza
dimenticare la vicinanza tra Palazzo Fabroni e la pieve di Sant’Andrea,
che consente al pulpito di Pisano, grande capolavoro della maturità, di
intrecciare un dialogo stringente con le opere esposte».
Il
percorso espositivo a Palazzo Fabroni è organizzato in nove stanze,
ciascuna delle quali ospita un’opera. La mostra parte con un preludio:
il rilievo con le Stimmate di San Francesco di Nicola Pisano, padre di
Giovanni, proveniente forse dal perduto sepolcro di Filippo da Pistoia
(anni Settanta del XIII secolo). Le altre otto stanze sono dedicate a
Giovanni Pisano; nella seconda c’è un tondo in marmo che rappresenta la
Madonna con Bambino ed è uno dei vertici dell’opera del giovane
scultore. Nella terza stanza c’è un’altra opera lignea, un angelo in
veste di diacono che estende la testa di San Giovanni Battista. Seguono
quattro crocifissi, fra cui quello della cattedrale di Siena, l’unico
tra quelli processionali a conservare ancora la croce originale,
databile al 1285-1290, e uno, quello della chiesa di San Bartolomeo in
Pantano, che viene per la prima volta attribuito a Giovanni giustappunto
dal curatore della mostra. Ci sono entrambi i crocifissi della Pieve di
Sant’Andrea, autentici capolavori, uno dei quali collocato
abitualmente in posizione poco favorevole a mostrarne appieno la
bellezza e l’ardimento innovativo.
L’esposizione è promossa e
realizzata dal Comune di Pistoia in collaborazione con la Fondazione
Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Dal martedì alla domenica e festivi lunedì 24 luglio e lunedì 14 agosto ore 10,00 - 18,00. Chiuso il lunedì.
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