giovedì 6 giugno 2019

Il Codex Astensis in mostra a Asti

Da giovedì 6 giugno a domenica 7 luglio 2019 la Fondazione Asti Musei, in collaborazione con il Comune di Asti, la Soprintendenza per i beni archivistici e librari e l’Archivio storico del Comune, espone nel salone d’onore di Palazzo Mazzetti il Codex Astensis, per farlo conoscere al maggior numero possibile di visitatori, astigiani e turisti. Un’occasione unica per ammirare il più importante documento storico della nostra città all’interno del palazzo barocco più rappresentativo della storia astigiana, sede della pinacoteca civica.
Il Codex Astensis, noto anche come Codice Malabayla, è una raccolta trecentesca splendidamente illustrata di cronache e documenti medievali che riguardano la città di Asti  dal 1065 al 1353, oggi conservato presso l’Archivio del Comune di Asti e normalmente visibile solo su prenotazione.
Il Codex, (380 carte legate in 45 fascicoli) è un vero e proprio liber iurium, un libro di leggi, raccolta di diritti della città di Asti, suddiviso in cinque parti: la Cronaca di Ogerio Alfieri, i privilegi e diplomi imperiali concessi al Comune, i documenti relativi ai territori ultra Tanagrum, quelli relativi alle terre citra Tanagrum e una quinta parte contenente diversi atti e scritture.
Il manoscritto, in elegante e professionale minuscola cancelleresca, presenta capilettera riccamente ornati ed è corredato da 105 miniature: le prime 6 raffigurano personaggi illustri della città e dell’impero, mentre le rimanenti 99 illustrano i territori intorno alla città.
Una prima esposizione astigiana del Codex Astensis risale al 1971, nell’ambito della manifestazione “Archivi e cultura in Asti”; più recentemente il documento è stato esibito nella mostra “Dai Visconti agli Sforza”, allestita a Palazzo Reale a Milano nel 2015.
I visitatori avranno la possibilità di esplorare l’intero repertorio delle 105 splendide miniature – attribuite in buona parte a Giovannino de’ Grassi, uno dei massimi esponenti del tardo gotico italiano – grazie alla proiezione su schermo delle immagini salvate su supporto digitale, strumento importantissimo a cui è ricorsa la Città nell’ottica della conservazione di un bene archivistico assai fragile.
Una breve introduzione storica e artistica su tre pannelli completerà l’esposizione, raccontando anche episodi curiosi e sconosciuti come le vicende legate al Codex e al suo arrivo ad Asti grazie a Quintino Sella.
La mostra sarà visitabile acquistando lo Smarticket nei consueti orari di apertura della Fondazione Asti Musei (da martedì a venerdì, 10-19)
Per informazioni: info@fondazioneastimusei.it;  0141.530403.

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