sabato 15 agosto 2020

Nuovo allestimento permanente al Castello di Ossana (TN)

Al Castello di San Michele, a Ossana in Val di Sole, ha aperto un nuovo allestimento permanente dell’itinerario di visita curato dalla Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento.
Il percorso espositivo offre uno sguardo inedito sulla vita all’interno del castello nei secoli a cavallo fra Medioevo e Rinascimento.
Una selezione di un centinaio di reperti esposti al pubblico per la prima volta, conduce il visitatore nelle affascinanti vicende storiche del castello e dell’intera vallata.
Il castello è visitabile nella stagione estiva fino al 6 settembre, ogni giorno con orario 10.00-12.30 e 14.00-18.30.
Per informazioni su orari e visite: 340 4183540, info@fondazionesanvigilio.it.
A partire da un primo nucleo sorto probabilmente fra il VI e l’VIII secolo, un vasto insediamento fortificato sorse sulla rupe di Ossana nel XII secolo, con la chiesa dedicata a San Michele – da cui il castello avrebbe tratto il nome – e un palazzo appartenente al principe vescovo di Trento.
Fu al principio del XV secolo che il castello assunse l’imponente forma attuale per iniziativa della famiglia Federici, titolare del feudo di Ossana e del governo delle miniere di ferro della vicina val di Pejo.
Abitato per tutto il Cinque e il Seicento, il complesso cadde poi in rovina fino al 1992, quando fu acquisito dalla Provincia autonoma di Trento, che ne avviò la messa in sicurezza e il restauro, concluso con la riapertura al pubblico nel 2014.
Oggi il Castello di San Michele è uno dei siti monumentali più importanti e visitati della val di Sole.
L’allestimento curato dalla Soprintendenza per i beni culturali rappresenta l’ultimo atto del recupero del monumento di proprietà della Provincia.
Coordinato dall’Ufficio beni architettonici con il decisivo apporto dell’Ufficio beni archeologici per quanto attiene ai reperti mobili, il nuovo percorso si articola in diverse tappe.
Due i temi caratterizzanti l’esposizione permanente ospitata nei locali della corte interna: le miniere di ferro e la vita materiale a cavallo fra XV e XVI secolo.
Delle miniere di ferro, il castello fu per almeno due secoli il principale centro amministrativo e di controllo. Il minerale, estratto dalle gallerie in quota sui versanti della val di Pejo, era trasportato a valle ove veniva sottoposto a un articolato processo di fusione e quindi alla lavorazione in fucina, dalla quale uscivano non solo oggetti finiti, ma soprattutto semilavorati da inviare sulle piazze commerciali tirolesi e italiane.

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