Drago dell'Apocalisse (draco magnus) |
C’è chi crede che la storia umana sia percorsa da simmetrie
ricorrenti, personalità e circostanze che si ripresentano nei secoli; il
Liber figurarum ha la pretesa coraggiosa (e oltraggiosa) di
fissarle sulla carta, varcando con l’inchiostro e un pensiero tanto
originale quanto profondo la precarietà e i dolori di un’epoca per noi
lontana, nel tentativo di intravedere l’eterno e il rinnovamento finale
dell’umanità.
Dante lo tenne presente nello scrivere la Divina Commedia e cita nel Paradiso il
suo autore come “il calavrese abate Gioacchino / di spirito profetico
dotato”; Michelangelo si rifece alle stesse geometrie nell’affrescare la
Cappella Sistina e Cristoforo Colombo lo ricorda nei suoi diari.
Innumerevoli altri artisti, scultori e pensatori ne furono e sono
tuttora influenzati.
Il Liber figurarum è la summa illustrata del pensiero di
Gioacchino da Fiore, un teologo del dodicesimo secolo di enorme
importanza nel pensiero occidentale. Convinto che la storia umana si
potesse dividere in tre “regni” corrispondenti alle tre Persone della
Trinità, tramite immagini enigmatiche e complesse tentò di intravedere i
contorni della terza era, da lui ritenuta imminente, che avrebbe
purificato l’umanità e portato termine a ogni dolore. La sua tensione
profetica è ricca di sete di rinnovamento ed esercita un fascino
immutato attraverso i secoli.
Questo codice, una delle tre copie esistenti al mondo (le altre sono a
Oxford e Dresda), è una delle più belle e importanti raccolte della
teologia medievale. Le immagini (figurae) furono disegnate da Gioacchino in tempi diversi e poi radunate nel Liber a cui diedero il nome.
In occasione di questa esposizione sarà possibile conoscere anche
tutte le altre attività e proposte dell’Associazione Città di Reggio.
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