Giovanni da Modena, Cappella Bolognini, part., Bologna, Basilica di San Petronio |
Dal 12 Dicembre 2014 al 12 Aprile 2015 il Museo Civico Medievale di Bologna, in collaborazione con la Basilica di San Petronio,
dedica ad uno dei maggiori protagonisti della pittura tardogotica in
Italia, Giovanni di Pietro Falloppi, meglio noto come Giovanni da
Modena, l'esposizione Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di San Petronio a cura di Daniele Benati e Massimo Medica.
Si tratta della prima mostra dedicata a questo importante artista,
modenese di nascita, ma bolognese di adozione, autore della decorazione
della ben nota Cappella Bolognini in San Petronio (1411-12 ca), con Il Giudizio universale, Storie dei Magi e Storie di San Petronio,
capolavoro assoluto della pittura tardogotica bolognese che, insieme
alle altre testimonianze ancora presenti nella basilica - tra cui i
grandi affreschi di significato allegorico nella Cappella dei Dieci di
Balia (1420) - costituisce un necessario completamento del percorso
espositivo.
L'esposizione mette a confronto varie opere del pittore provenienti da musei e collezioni private - dipinti su tavola come San Giacomo, San Pietro, San Francesco, San Nicola da Tolentino (Bologna, Compagnia dei Lombardi), Madonna con Gesù Bambino (Modena, Museo Civico d'Arte) e Madonna con Bambino (Ferrara, Pinacoteca Nazionale), affreschi come la Madonna con Bambino e due angeli (Carpi, chiesa di San Francesco), Vergine con il Bambino
(Bologna, chiesa di Santa Maria dei Servi ) e miniature - tentando di
ricostruirne il lungo periodo di attività, avviato all'inizio del XV
secolo, come rivelano le due miniature all'interno degli Statuti dell'Arte dei Drappieri
(1407, Bologna, Museo Civico Medievale), quando la sua presenza risulta
già documentata a Bologna, dove rimane fino agli anni Cinquanta del
Quattrocento, come testimonia la tempera con San Bernardino (1451, Bologna, Pinacoteca Nazionale).
Per quasi quattro decenni, la figura di Giovanni da Modena domina il
panorama della cultura artistica bolognese, contribuendo ad aggiornarla
agli esiti del gotico internazionale, di cui seppe offrire una variante
fortemente personalizzata che, per i suoi accenti di forte ed immediata
espressività, si ricollega alla precedente tradizione locale.
È quanto evidenziano le prime opere bolognesi, per lo più connesse all'importante cantiere di San Petronio, in grado di sollecitare nuove presenze in città di artisti forestieri, attirati anche dalla permanenza della corte del nuovo pontefice, eletto nel 1410.
È quanto evidenziano le prime opere bolognesi, per lo più connesse all'importante cantiere di San Petronio, in grado di sollecitare nuove presenze in città di artisti forestieri, attirati anche dalla permanenza della corte del nuovo pontefice, eletto nel 1410.
Si tratta dell'antipapa Giovanni XXIII, al secolo Baldassarre Cossa,
il quale fu Legato della città dal 1403. Un fatto che dovette certamente
influire sulle vicende dell'arte locale, favorendo l'emergere di
un'illustre committenza, desiderosa di possedere sontuosi codici
miniati, un genere a cui lo stesso Giovanni da Modena si dedicò durante
la propria carriera, come dimostrano alcuni esempi esposti in mostra.
Nell'ambito della mostra l'attività di Giovanni è indagata anche nel
dialogo fecondo con le novità emergenti all'interno del cantiere di San
Petronio, dove l'opera di scultori forestieri (Alberto da Campione,
Jacopo della Quercia) va esplorando sistemi di rappresentazione di
spazio e forma alternativi rispetto alla proposta fiorentina della
scienza prospettica.
Inaugurazione: venerdì 12 dicembre, ore 17.30
dal 13 dicembre:
dal martedì al venerdì: 9-15
sabato, domenica e festivi: 10-18.30
dal martedì al venerdì: 9-15
sabato, domenica e festivi: 10-18.30
Museo Civico Medievale
tel. 051 2193930 - 2193916
fax 051 232312
tel. 051 2193930 - 2193916
fax 051 232312
E-mail: museiarteantica@comune.bologna.it
€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto
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