Il corno ritenuto tradizionalmente quello
donato da San Francesco al sultano d'Egitto Malik-al-Kamil nel 1219-20,
in occasione del loro incontro e conservato in Assisi nella Cappella
delle reliquie della basilica della città umbra, sarà uno dei pezzi
forti della mostra "L'arte di Francesco. Capolavori d'arte e terre
d'Asia dal XIII al XV secolo" ospitata dalla Galleria
dell'Accademia a Firenze fino a domenica 11 ottobre 2015.
Organizzata dalla Galleria dell'Accademia, in collaborazione con l'Ordine dei Frati Minori, e ideata scientificamente con la Commissio Sinica (Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani, Pontificia Università Antonianum di Roma), la mostra, curata da Angelo Tartuferi e Francesco D’Arelli, si propone di documentare ai massimi livelli qualitativi la produzione artistica di diretta matrice francescana (pittura, scultura, arti suntuarie) dal Duecento al Quattrocento. Nello stesso tempo la mostra vuole porre in evidenza la straordinaria attività evangelizzatrice dei francescani in Asia, dalla Terra Santa alla Cina, rievocandola anche con oggetti di eccezionale importanza storica e incomparabile suggestione.
Per la pittura riveste un'importanza fondamentale l'opera di Giunta di Capitino, il primo pittore ufficiale dell'Ordine francescano, la cui influenza si estese nella prima metà del Duecento in vaste aree dell'Italia centrale e fino in Emilia. Il grandissimo artista, il primo pittore 'nazionale' della storia dell'arte italiana, ricoprì il ruolo d'interprete della spiritualità francescana che poi sarà assolto da altre due altissime personalità, Cimabue e Giotto.
Organizzata dalla Galleria dell'Accademia, in collaborazione con l'Ordine dei Frati Minori, e ideata scientificamente con la Commissio Sinica (Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani, Pontificia Università Antonianum di Roma), la mostra, curata da Angelo Tartuferi e Francesco D’Arelli, si propone di documentare ai massimi livelli qualitativi la produzione artistica di diretta matrice francescana (pittura, scultura, arti suntuarie) dal Duecento al Quattrocento. Nello stesso tempo la mostra vuole porre in evidenza la straordinaria attività evangelizzatrice dei francescani in Asia, dalla Terra Santa alla Cina, rievocandola anche con oggetti di eccezionale importanza storica e incomparabile suggestione.
Per la pittura riveste un'importanza fondamentale l'opera di Giunta di Capitino, il primo pittore ufficiale dell'Ordine francescano, la cui influenza si estese nella prima metà del Duecento in vaste aree dell'Italia centrale e fino in Emilia. Il grandissimo artista, il primo pittore 'nazionale' della storia dell'arte italiana, ricoprì il ruolo d'interprete della spiritualità francescana che poi sarà assolto da altre due altissime personalità, Cimabue e Giotto.
Di particolare interesse si rivela la sezione che ospita alcune fra le
più antiche immagini devozionali del santo di Assisi, che tramandano gli
episodi più famosi della sua agiografia. Oltre alle celebri tavole
cuspidate di Pisa (Museo Nazionale di San Matteo) - oggi riferita dai
più a Giunta - e di Firenze (sull'altare della Cappella Bardi in Santa
Croce), attribuita a Coppo di Marcovaldo, sarà presente in mostra quella
analoga del Museo Civico di Pistoia e il San Francesco con due storie
della sua vita e due miracoli post mortem attribuito a Gilio di Pietro
(Orte, Museo Diocesano).
Tra gli artisti presenti in mostra figurano anche il Maestro di San Francesco e il Maestro dei Crocifissi francescani, due protagonisti di primo piano della pittura su tavola e in affresco nel corso del XIII secolo.
Un grande affresco staccato dalla chiesa di San Francesco a Udine di cultura tardogotica introdurrà il visitatore alla straordinaria vicenda umana del Beato Odorico da Pordenone (1286-1331), che intraprese intorno al 1314 un viaggio incredibile, sostenuto dal fervore missionario che lo porterà prima in Asia Minore, per incontrare poi i Mongoli della dinastia Yuan (1279-1368) negli anni 1323-28, e in India.
Tra gli artisti presenti in mostra figurano anche il Maestro di San Francesco e il Maestro dei Crocifissi francescani, due protagonisti di primo piano della pittura su tavola e in affresco nel corso del XIII secolo.
Un grande affresco staccato dalla chiesa di San Francesco a Udine di cultura tardogotica introdurrà il visitatore alla straordinaria vicenda umana del Beato Odorico da Pordenone (1286-1331), che intraprese intorno al 1314 un viaggio incredibile, sostenuto dal fervore missionario che lo porterà prima in Asia Minore, per incontrare poi i Mongoli della dinastia Yuan (1279-1368) negli anni 1323-28, e in India.
Orari:
Martedì – domenica ore 8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05
Chiuso il lunedì
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