La Vergine delle Rocce, Louvre |
La mostra, allestita nei nuovi spazi delle stanze seicentesche da poco restaurate del Palazzo del Senato, prende le mosse da un’eccellenza documentaria conservata in Archivio: il contratto della Vergine delle Rocce firmato da Leonardo da Vinci il 25 aprile 1483, per poi aprirsi al periodo milanese dell’artista (1482-1499) che si combina con l’attività di altri, artisti e letterati come Bramante, Vincenzo Foppa e Giason del Maino, chiamati dal duca Ludovico il Moro.
Milano, in quegli anni, muta il suo volto da città medievale in una delle capitali del Rinascimento italiano.
La firma di Leonardo a tutt’oggi è l’unica conosciuta e pervenuta sino a noi: l’artista non aveva l’abitudine di firmare le sue opere. La sua scrittura rappresenta il caso più famoso di grafia speculare, da destra verso sinistra, seguendo l’andamento delle grafie del mondo arabo e semitico, con una inversione dello spazio grafico. L’autografia della firma di Leonardo è salita alla ribalta delle cronache nel 2011, a seguito di un restauro conservativo del documento, che ne ha enfatizzato l’importanza e ha avuto eco su diversi quotidiani, nazionali e locali.
Ora, in occasione di Expo 2015, l’Archivio di Stato di Milano ha il piacere di riproporre al grande pubblico una delle più preziose, più fragili, ma anche più emozionanti memorie del passato conservate nell’Istituto.
La mostra prevede l’esposizione di quattro documenti:
Contratto della Vergine delle Rocce, con l’allegato firmato da Leonardo (1483 aprile 25, Milano);
Lettera di Gualtiero Bescapè a Ludovico il Moro sui lavori eseguiti nella sala grande delle Asse del Castello sforzesco (1498 aprile 21, Milano);
Lettera di Ludovico il Moro a Marchesino Stanga, contenente il ‘Memoriale delle cose che ad fare messer Marchesino’, in cui si parla di Leonardo e del Cenacolo in Santa Maria delle Grazie (1497 luglio 30, Milano);
Privilegio di Ludovico il Moro in favore di Santa Maria delle Grazie (1497 dicembre 4, Milano).
L’intento è quello di far conoscere lo stretto rapporto tra Milano, i suoi Duchi e i grandi protagonisti del Rinascimento, mettendo il focus su:
– la famosa firma di Leonardo, scritta da sinistra verso destra, ad ora l’unica nota al mondo;
– i lavori a Milano di Leonardo alla Sala delle Asse presso il Castello Sforzesco di Milano, in fase di ristrutturazione proprio per Expo 2015;
– l’affresco del Cenacolo in Santa Maria alle Grazie, una delle sei opere d’arte scelte dal Comune di Milano per rappresentare l’Esposizione;
– l’interesse e particolare devozione dei duchi di Milano, Ludovico e sua moglie Beatrice, per la chiesa di Santa Maria delle Grazie.
«Io Lionardo da Vinci…»
«Io Lionardo da Vinci…»
Via Senato, 10
Milano
Da martedì 19 maggio a venerdì 30 ottobre 2015.
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